lunedì 26 maggio 2025

POZZO, PRO LOCO e COMITATO GENITORI CHIAMATI A RESTITUIRE I CONTRIBUTI: UNA BRUTTA STORIA

 #PozzodAdda 


Come forse alcuni sapranno, con Deliberazione di Giunta Comunale n. 108 del 2.11.2023 furono definite le risorse da destinare all’erogazione di contributi economici ordinari ad Enti ed Associazioni per l’anno 2024 con lo stanziamento complessivo pari a € 7.000,00.


La scelta dell’Amministrazione fu quella di disporre un contributo annuo massimo erogabile per domanda/ente è pari a € 1.100,00 alle associazioni richiedenti.


La scadenza per la presentazione delle domande di contributo era il 24.12.2023 (termine prorogato al 19.01.2024).


Fra le altre associazioni, al bando parteciparono anche:


1) il Comitato Genitori di Pozzo d’Adda;

2) la Pro Loco di Pozzo d’Adda


Due realtà territoriali molto importanti, con un loro attivismo prezioso per il paese.


Ad ambo le (importanti) realtà locali veniva concesso un contributo pari a € 1.012,00.


La prima tranche (75%) a queste importanti realtà fu correttamente erogata e fin qui tutto normale.


Ciò che non torna è che - in un Comune dove nulla funziona nei tempi previsti e stabiliti - come fulmine a ciel sereno, alle due citate associazioni arriva la richiesta di RESTITUZIONE DI QUANTO VERSATO.


Richiamando il Regolamento per la concessione di contributi approvato ad agosto del 2023, il Comune chiede la restituzione della trance di contributo versato “…per non aver presentato - nei tempi stabiliti dal Regolamento - la documentazione a giustifica delle spese sostenute”.


Credetemi, è tutto molto strano.


In un Comune “normale” esistono rapporti “normali” (costanti e continuativi) con realtà rilevanti che perseguono nobili obiettivi e funzioni sociali.


Perché dagli Uffici comunali, dalla Giunta comunale, nessuno degli assessori o il sindaco ha alzato il telefono e sollecitato la  richiesta della “proroga motivata” (così come peraltro il regolamento prevede)?


Perché hanno preferito PUNIRE l’associazione?


Come per la Bocciofila, anche per queste due associazioni e tutti i soggetti che non ritiene piegati a sufficienza, il Comune mostra i muscoli.


Un comune forte coi deboli e debole quei forti.


Come mai?


Sembra che il Comune abbia pensato di punire le due associazioni locali, colpevoli (forse) di non aver fatto da claque a sufficienza e magari aver maturato al suo interno legittime considerazioni personali circa la gestione di alcune procedure (la “terra contaminata” nel terreno cantiere della nuova mensa, criticato le condizioni dello spogliatoio e le continue infiltrazioni d’acqua presso alcune aule dell’istituto).


Questo è intollerabile per chi ama la claque, onestamente il clima a Pozzo d’Adda si sta facendo pesantissimo.

Sembra che esprimere giudizi negativi nei confronti del passato e della gestione del presente (che del passato è la perfetta continuità storica) sia diventato rischioso. 

Con la Minoranza che non riesce a dire una parola sulle questioni che contano, ma segue - a ruota - le sollecitazioni che provengono dalla società.


“…il Comitato Genitori di Pozzo d’Adda non ha rispettato tale regolamentazione e non ha presentato idonea documentazione per la rendicontazione del contributo anno 2024, è necessario revocare il contributo concesso al Comitato Genitori di Pozzo d’Adda con conseguente restituzione dell’acconto corrisposto e che la Pro Loco di Pozzo d’Adda ha presentato rendicontazione parziale del contributo concesso cui dovrà seguire restituzione di quota parte dell’acconto corrisposto”.


L’assenza di empatia di questa gestione è impressionante.


Ma c'è di più e quanto sia grave questa azione di scontro con realtà sociali apolitiche di volontariato del territorio è tutta riportata al comma 8 del regolamento (“La mancata presentazione della documentazione di cui al comma 4 entro il termine previsto comporta la decadenza dal contributo con l'obbligo di rimborso al Comune della quota di contributo anticipato e l'impossibilità di ottenere contributi per l'anno successivo").


Quindi non solo la decadenza dal contributo con l'obbligo di rimborso al Comune della quota di contributo anticipato, ma addirittura l'impossibilità di ottenere contributi per l'anno successivo". 


Si nasconde il desiderio di stroncare il Comitato, atteggiamento che ricalca atteggiamento ostile del Sindaco (continue denunce ai privati cittadini) che finisce per intimorire.


Quando vi dicono in campagna elettorale “Noi crediamo nel volontariato e lo sosterremo” omettono la seconda parte della frase (“ma solo se sono amici nostri”) altrimenti li annichiliamo.


Un momento davvero triste e al tempo stesso drammatico.

Il silenzio delle minoranze davanti a queste azioni la dice lunga sul clima.


_AM_



mercoledì 21 maggio 2025

POZZO, IL POST COMUNALE E' UN BOOMERANG

Già qualche anno fa avevo evidenziato delle carenze circa la sicurezza nello svolgimento degli interventi manutentivi pubblici a Pozzo d’Adda.


Quei rilievi ebbero grande risonanza (riportato dalla stampa locale) in quanto lavorare in Sicurezza è un diritto di tutti e (soprattutto) dovere delle Pubbliche Amministrazioni, che dovrebbero mettere i lavoratori nelle condizioni di di svolgere le proprie attività senza rischi per la salute e la propria incolumità, continuando a esercitare un ruolo di controllo.


Oggi la storia si ripete, inesorabile e implacabile e questa volta assumendo profili di più grave responsabilità.


Pochi giorni fa, il Comune di Pozzo d’Adda - attraverso Facebook - nella spicciola opportunità di ricevere il plauso pubblico per alcune potature effettuate (dopo anni di richieste) in via D’Antona - ha scelto di pubblicare alcune foto sconcertanti.


A differenza del passato, la leggerezza di chi gestisce la comunicazione del Comune raggiunge livelli impressionanti con una preoccupante irresponsabilità e inconsapevolezza rispetto a un momento storico dove la narrazione nazionale pone al centro del dibattito pubblico la sicurezza sui luoghi di lavoro.

Basti pensare ai quesiti dell’imminente campagna referendaria.


In pochi minuti, il Comune di Pozzo d’Adda (e il Sindaco che magicamente compare sui social solo per pubblicazioni unilaterali...) devasta la credibilità di un comparto pubblico, inondando i gruppi social - per me l’esigenza di apparire - con foto di operatori privi delle minime condizioni di sicurezza.


Quando dico che “questo Sindaco si deve fare aiutare da qualcunonon scherzo, in qualsiasi altro Comune (dove esista una vera vitalità politica amministrativa meno “impastata”) sarebbe stato “crocifisso politicamente” da tutto il consiglio comunale.

Passa le giornate a minacciare denunce, alimentando il clima di sospetto: chi ha argomenti non ha il tempo di minacciare o manifestare sofferenza. 

Quest'atteggiamento può intimorire qualche cittadino, scoraggiandolo ad esprimere il dissenso, ma non inciderà sui risultati di questa gestione.



A Pozzo d’Adda invece di un consiglio comunale esiste “l’allegra brigata del bar dello sport”: una volta al mese si ritrovano per affrontare tardivamente argomenti fra battutine, sorrisi, risate e complimenti incrociati.


Nel mio lungo viaggio amministrativo ho assistito a sindaci responsabilizzati dall’aula e costretti alle scuse pubbliche per molto meno.


Quando si effettuano lavori in strada bisogna indossare indumenti che proteggano da potenziali rischi per la salute e la sicurezza durante lo svolgimento di attività di giardinaggio o similari. 


Tutti abbiamo l’obbligo di ridurre o eliminare l'esposizione ai pericoli e prevenire lesioni o malattie professionali, la pubblica amministrazione non può mostrarsi negligente.


La scelta dei DPI per il giardinaggio dipende dalle specifiche attività e dall'attrezzatura utilizzata, come motoseghe, tagliasiepi, decespugliatori, trattorini, tagliaerba, arieggiatori, trinciatrici e motozappe. 


Per la manutenzione del verde, sia che si tratti di taglio dell'erba che di una potatura, sono obbligatori i Dispositivi di Protezione Individuale (DPI).. 


Abbigliamento protettivo che deve accompagnarsi all’utilizzo di guanti, occhiali protettivi (non quelli da sole) protezione per le orecchie, e in alcuni casi, caschi e abbigliamento protettivo. 


Elenco specifico di DPI per il giardinaggio: 

Guanti: Per proteggere le mani da tagli, lesioni e contatto con sostanze chimiche. 


Occhiali di protezione: Per proteggere gli occhi da schegge, polveri e liquidi irritanti. 


Protezione per l'udito: Cuffie o tappi per le orecchie, per proteggere dall'eccessivo rumore di motoseghe, decespugliatori e altri attrezzi. 


Abbigliamento protettivo: Tuta da lavoro o abbigliamento resistente a tagli, soprattutto quando si utilizzano attrezzi a motore. 


Caschi di sicurezza: Possono essere necessari in caso di potatura di piante alte o quando si lavora in aree con rischio di caduta di rami. 


Scarpe antinfortunistiche: Per proteggere i piedi da eventuali oggetti caduti e per garantire stabilità sul terreno. 


Mascherine e respiratori: Per proteggere le vie respiratorie dalla polvere, in particolare quando si lavora con la polvere di legname o si utilizzano prodotti chimici. 


O comunque, maschere protettive (QUELLE CON LA RETINA PER INTENDERCI)


Con la pubblicazione del post avrà puntato ad avere qualche like - da parte di chi aspetta da 3 anni un cenno di vitalità amministrativa - ma alla fine si trasforma in boomerang.


Perché un conto è attribuire la responsabilità al singolo lavoratore, un altro conto è attribuire la responsabilità al datore di lavoro dell’operatore, altro conto ancora è il più grave coinvolgimento di una pubblica amministrazione che pubblica le foto delle negligenze con fare inconsapevole.


Una leggerezza che restituisce il livello e la qualità di una gestione amministrativa.



ANDREA MAGGIO 









mercoledì 14 maggio 2025

CASSINA, ACCETTATA LA PROPOSTA CONTRO I MARCIAPIEDI PIENI DI ERBA

È più di un decennio che UNITI PER CASSINA (l'attivissimo gruppo di cui sono parte) che chiede -a gran voce - l’intervento del Comune per il mantenimento e il miglioramento del patrimonio arboreo comunale e del decoro urbano. 


Abbiamo sempre evidenziato la CONDIZIONE VERGOGNOSA DEI MARCIAPIEDI COMUNALI.


E quanto successo nelle scorse ore è una bella notizia che annoveriamo fra i risultati che il nostro gruppo ha perseguito per decenni. 


Sono tanti Cittadini che ci hanno seguito in questa battaglia, manifestandoci il proprio disagio per quell'annoso problema della vegetazione infestante lungo i cordoli del marciapiede. 


Andando incontro alle nostre istanze e seppur tardivamente, l’Amministrazione - al fine di salvaguardare il decoro, la salubrità e la sicurezza della città - sceglie di attivare (a breve) un nuovo servizio. 


Finalmente - dopo un decennio di polemiche volutamente avviate e coordinate con i cittadini - avremo n. 4 diserbi (sia meccanici che chimici) eseguiti sull’intero territorio comunale. 


Dopo anni di richieste cadute nel vuoto, finalmente avremo maggiore decoro per marciapiedi e bordi stradali delle vie e piazze, percorsi e viali pedonali, bordi delle piste ciclabili, cordoli delle rotatorie delle strade, aree parcheggio e aree scoperte di pertinenza degli immobili di proprietà comunale. 


Ovviamente, ci saranno limitazioni e regolamentazione per l’utilizzo dei prodotti fitosanitari, in coerenza alle prescrizioni normative. 


Finalmente. 


Una vittoria di tutti. 


_AM_





domenica 11 maggio 2025

POZZO, BANDO SPORT E PERIFERIE: NON PERDERE LE OCCASIONI

#PozzodAdda 

Non molti in Comune vedono di buon occhio la crescente attenzione sociale per il territorio (critica e collaborativa che essa sia a seconda delle circostanze) di quel gruppo di Cittadini de "La Città Ideale" ma la proposta emersa dalle colonne della Gazzetta dell'Adda è davvero interessante.

Nei decenni, la gestione della cosa (res) pubblica a Pozzo è sempre stata limitata ad una cerchia ristretta di eletti, gli stessi che ogni volta si mischiano, dividono, confondono, ritornano, per poi apparire stupiti per fallimenti gestionali che hanno vissuto in consiglio comunale.

La disattenzione sociale è parte del problema, un corpo politico amministrativo poco rappresentativo di un tessuto sociale - oggi più che mai - silente e sconcertato. 

La questione bocciofila è l’ultimo (in termini temporali) atto di questa triste vicenda. 

Non c’è stata opera pubblica ideata, progettata e realizzata bene, che non abbia richiesto interventi di integrativi, riparatori e di sistemazione (dalla scuola, alla Posta, agli spogliatoi del campo sportivo, alle strade asfaltate e devastate subito dopo, al cantiere Pnrr della nuova mensa, che a breve vedrà l'impresa ufficializzare il problema paventato in passato). 

Tutto confuso, problematico.

La situazione a Pozzo d’Adda è grave, lo sappiamo tutti e - più o meno tutti - eravamo consapevoli che non sarebbe stata l’attuale amministrazione a condurre “fuori dal guado” il Comune.

E questo lo dico al netto della buona volontà dei Singoli e della capacità e di alcuni rappresentanti (pochi a dire la verità) ma mancano due anni alla fine della legislatura e preferisco sospendere - ancora qualche mese - i giudizi definitivi sull’operato di questa giunta.

Gran parte di questi 3 anni sono trascorsi con un Sindaco alle prese con la “sistemazione di una macchina pubblica” (ossia il Comune) che presentava un grave deficit strutturale in pianta organica e che ormai - grazie alle ultime 8 assunzioni - può dirsi superato.

In altre parole - dopo 3 anni - la "macchina pubblica" è assestata e non esistono più scuse o attenuanti.

La gestione Villa vive il dramma di una scarsa rappresentatività: perché ha vinto, con circa il 16% degli aventi diritto, ma ha dalla sua una minoranza consiliare accondiscendente (una sorta di "appoggio esterno" all'attuale giunta) che aspetta di tornare al voto unita e con i simboli di partito per vincere le elezioni.

Le 27 presenze all'assemblea pubblica (quasi tutti assessori, parenti e tecnici convocati) organizzata sull'importante tema "cantieri PNRR a Pozzo d'Adda" sono l'immagine di una politica scollegata dal territorio, distante, incompresa e incomprensibile.

In questo clima, qualsiasi novità è positiva e va accolta con interesse  per integrare un quadro devastato nella credibilità.

Quindi, ho apprezzato molto l'invito rivolto all'Amministrazione da parte del movimento d'opinione "La Città Ideale".

Non conosco questa realtà, ma stimolare il dibattito pubblico è una missione nobile.

Come tutti i Comuni con una popolazione pari o superiore a 5.000 abitanti, nonché ai Comuni con popolazione inferiore che, attraverso accordi con altri Comuni limitrofi, raggiungano la soglia dei 5.000 abitanti, anche il nostro può partecipare alla Linea A del bando e presentare un progetto per la rigenerazione o la riqualificazione di impianti sportivi già esistenti. 

Con il contributo massimo previsto per ciascun intervento (1,5 milioni di euro) possiamo risolvere problemi reali a strutture pubbliche del nostro territorio 

Proprio di queste ore è la notizia della bocciofila oggetto di introduzione da parte di vandali che - appena saputo dell’interruzione del servizio - hanno scelto di aggravare la condizione interna. 

La scelta di non avvalersi di una proroga tecnica è stato un errore. 

Deprimente e squalificante per tutto l’ambiente sportivo e per tutti gli anziani. 

Condivido la proposta della "Città Ideale", chiedere che l’Amministrazione Comunale si impegni energicamente affinché anche Pozzo d'Adda non perda l'occasione offerta dal  Bando Sport e Periferie. 

NON BISOGNA PERDERE LE OCCASIONI E QUESTA È UNA DI QUELLE

martedì 29 aprile 2025

QUANDO LE SCHIFEZZE URBANISTICHE (VAPRIO) INTERESSANO TUTTI

 

Come sempre in Italia, quando ci sono passerelle da fare, la politica (p minuscola) scalpita e sgomita per trovare spazio nel selfie del giorno per intestarsi i risultati.

 

Mentre le schifezze urbanistiche – e uso un eufemismo rispettoso – non trovano alcuna paternità.

Questo è il caso del progetto del polo logistico della Lidl a Vaprio d'Adda – inaspettatamente tornato in auge – con i suoi 125mila metri quadrati di terreno consumato da  capannoni, piazzali per il parcheggio e carico e scarico delle merci.

 

Un altro polo dedicato alla logistica per la grande distribuzione insidia una bellissima area agricola, un mastodontico capannone di 55mila metri quadrati (pari a 6 piani) porterà traffico e smog stressando un tessuto viabilistico – ad oggi – assolutamente inadeguato ad assorbirne le inevitabili conseguenze generate.

 

A seguito della sentenza del Tribunale amministrativo (ottobre 2023) furono certificati “gravi vizi di forma”, primo fra tutti l’assenza di una VIA.

Sembrò incredibile, ma non furono individuati, in maniera preventiva, mediante uno studio accurato (Valutazione di Impatto Ambientale) gli effetti sull'ambiente e sulla salute dei cittadini di un progetto potenzialmente devastante.

Fino a quel momento, nessuno aveva pensato ai possibili impatti ambientali e le misure necessarie per prevenire, eliminare o ridurre al minimo ogni fattore negativo.

Eppure, al di là degli obblighi di legge, disciplinati in Italia dal D.Lgs. n.152 del 3 aprile 2006, vi è il dovere morale di tutti – anche di chi governa lo sviluppo dei territori – di accertare la sostenibilità di ogni realizzazione così impattante nei confronti dell’ambiente e della nostra salute.

Sulla base delle sentenze, Città Metropolitana ha imposto alla proprietà del progetto di logistica (una catena tedesca di discount) la procedura di Via e questo è un fatto che può esser letto in diversi modi.

Ma vedremo prossimamente.  

Ad ogni modo, seppur preoccupato dalle intenzioni del  marchio tedesco (una logistica lungo la ex SS 525 a ridosso del confine comunale con Pozzo non è un fatto positivo) ma considero le dichiarazioni dei referenti («se il progetto del nuovo magazzino logistico» a Vaprio andrà in porto, «genererà opportunità di impiego sul territorio).

Ma è una “bonza” smentita dai numeri, il modello economico basato su capannoni e una logistica disumanizzante e insostenibile non produce lavoro e non è motore di vera crescita occupazionale.

E chi pensa di giustificare l’ampia devastazione di terreni agricoli (incremento di traffico e smog) con questa retorica da bar offende l’intelligenza di chi ama e difende il territorio.

Il post è in sostegno della battaglia di Legambiente contro l'arrivo della piattaforma e spero che i politici di Vaprio trovino il CORAGGIO di mettere la faccia in supporto a questa contrarietà.

Non ho alcuna considerazione per qualsiasi forma di vigliaccheria politica, silente e pelosa e sarà smascherata. 

Vi chiedo di non rinunciare ad esprimere il vostro dissenso sottoscrivendo la seguente petizione on-line (https://www.change.org/p/fermiamo-la-costruzione-del-polo-logistico-a-vaprio-d-adda?recruited_by_id=b920a010-24e1-11f0-89c1-116c89a4a01c&utm_source=share_petition&utm_campaign=psf_combo_share_initial&utm_medium=native)

lunedì 28 aprile 2025

POZZO, DUE PAROLE SUI PARCHETTI PUBBLICI

In linea di principio, non condivido l’indirizzo politico più volte dichiarato dal Sindaco circa la
razionalizzazione della presenza dei parchetti sul territorio comunale di Pozzo d’Adda.

Ma è una scelta politica – quella di ridurre la presenza di parchetti attrezzati (ad esempio parchi giochi) per investire su alcuni di questi – che ha una sua logica, ma ancora poco chiara per avviare una riflessione compiuta.

Al momento siamo fermi agli annunci di una staticità impressionante e il primo Cittadino non ha ancora fatto sapere quali siano i parchetti meritevoli e a scapito dei quali s’intenda investire.

L’idea che un Sindaco si diletti in dichiarazioni fumose e incomplete – sorrette da idee confuse – preoccupa almeno quanto una Minoranza consiliare, che di fronte a tali affermazioni non ha trovato ragioni per chiedere chiarimenti.

Uno dei doveri – dovuti al ruolo - di una minoranza consiliare sarebbe incalzare il primo Cittadino, chiedendo specifiche su scelte di rilievo sociale.

Ma lasciamo perdere, mi sono già espresso sull’inutilità funzionale di alcuni eletti.

Arrivo all’argomento del post, ossia alla serie di requisiti e standard tecnici per garantire la sicurezza, accessibilità, la qualità, la manutenzione dei parchi giochi.

Con Decreto del 7 febbraio 2023 – emanato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica - è stato compiuto un importante passo verso la regolamentazione e la sicurezza delle aree giochi pubbliche in Italia.

Un parco giochi può essere definito come un'area delimitata e attrezzata con strutture progettate per il gioco dei bambini, luoghi destinati principalmente ai piccoli cittadini, dai neonati agli adolescenti, offrendo loro un ambiente stimolante e sicuro per il gioco e l'apprendimento sociale.

La sicurezza di queste aree è di cruciale importanza, lo sappiamo, poiché i destinatari sono individui in una fase della vita particolarmente vulnerabile e propensa all'esplorazione.

Immagino che il nostro Comune sia perfettamente informato del fatto che – in qualità di gestore delle specifiche aree pubbliche – gravi su esso la responsabilità primaria di assicurare la sicurezza degli utenti.

Un aspetto che implica un atteggiamento responsabile verso i piccoli utenti e fruitori, mediante un'attenta manutenzione delle attrezzature.

La manutenzione è necessaria, non si improvvisa, occorre mettere in atto procedure di controllo secondo scadenze definite.

La condizione di alcuni giochi interni a queste aree lasciano immaginare che – nonostante sia già fine aprile e quindi iniziata la stagione di frequentazione dei luoghi – non vi siano stati controlli di legge, ispezioni e manutenzioni regolari.

Potrei sbagliarmi, ma la condizione dei giochi – ad esempio – interni al parchetto pubblico esistente fra via Colombo angolo via Italia desta molti sospetti in merito.

La normativa, attraverso le indicazioni degli standard UNI EN 1176 e UNI EN 1177, sottolinea l'importanza di queste attività non solo come un obbligo, ma come una vera e propria missione per la prevenzione degli incidenti.

 

La sicurezza nei parchi gioco pubblici è un tema che riguarda tutti e il Comune ha obblighi da osservare: rispettare la normativa, sottoporsi a certificazioni e mantenere un impegno costante verso ispezioni e manutenzioni non sono solo obblighi legali, ma gesti di responsabilità verso la comunità.

 

La sicurezza dei più piccoli nei parchi gioco è un tema che sta a cuore a tutti, per questo è impensabile (inaccettabile) che – giunti al 27 aprile – non siano state effettuate le doverose ispezioni periodiche e manutenzioni regolari delle attrezzature per gioco e del parco giochi nel suo complesso.

 

Se fossi stato un Consigliere di Minoranza avrei chiesto immediatamente copia del registro delle manutenzioni, dal quale apprendere le annotazioni dei singoli interventi effettuati.


Perchè - comunque - se effettuati, non sembrano in coerenza alle aspettative  e necessità

 

Il decreto è chiaro sulla necessità di annotare gli interventi tempestivi in caso di rilevamento di difetti o danni alle strutture (fino alla chiusura del gioco se ritenuto non sicuro).


Ora non riesco, ma vorrei trovarne per dedicare un'altra riflessione ad un Comune che assegna le chiavi del parco ad una Cittadina (che ringrazio!) 


AM


_AM_









giovedì 17 aprile 2025

POZZO, UN CONSIGLIO AL SINDACO

Non sono poche le persone che in queste ore mi stanno contattando chiedendomi maggiori informazioni rispetto al delicato momento che sta vivendo la politica di Pozzo d’Adda. 

Non ho molte informazioni in proposito, ma dai pochi elementi in mio possesso, si conferma un quadro mutato improvvisamente, una strisciante angoscia della compagine governativa. 
La tensione si taglia con il coltello e – come provavo a raccontare nel precedente post – il clima è profondamente cambiato in società, sempre più frequenti sono (anche) le whatsappate cariche di insoddisfazione sociale per una proposta governativa considerata deludente. 
Fino a pochi mesi fa, era del tutto inimmaginabile che un autentico sconosciuto potesse diventare punto di riferimento di un dissenso. 
Questa non è altro che l’ennesima prova di quanto già sostenuto in altri post (“la minoranza consiliare nel migliore dei casi incapace di argomentare e parlare al paese (nel peggiore politicamente connivente e compromessa)”. 
Ma seppur non possa condividere la strategia, devo ammettere che la scelta della minoranza di aspettare silenziosamente e a “motori spenti” il ritorno alle urne (2 anni) per ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo potrebbe portare a vincere le elezioni. 
Presto per dirlo, ma le cose per Villa non si mettono bene e le opposizioni unite (con i simboli di partito di centrodestra) possono vincere, anche senza uno straccio di idea e forti del noto elettorato inconsapevole.
Discorso lungo, lo affronteremo a tempo debito. 
Quindi, da un lato membri di opposizione totalmente avulsi dagli eventi negativi che stanno investendo Pozzo (anzi curiosamente frustrati e interessati alle dinamiche politico amministrative di altri Comuni) dall’altro, una Giunta comunale vistosamente stressata, in totale panico per la concreta possibilità di un fallimento gestionale di legislatura. 
Da qui il nervosismo di un Sindaco, davvero irriconoscibile, che arriva ad imporre ai suoi collaboratori un “voto blindato” sull’insolita autorizzazione a presentare denuncia-querela relativamente ai contenuti di un post pubblicato su Facebook il 13 aprile scorso. 
Come scrissi nel precedente post (ANDREA MAGGIO : POZZO, ARMI DI DISTRAZIONE DI MASSAnon conosco l’argomento in questione, ma dal comunicato che il Sindaco ha scelto di pubblicare ho capito che l’argomento è relativo all'inserimento in case famiglia, per tutelare il benessere psico-fisico della persona….”. 
E pur senza entrare nel merito del comunicato, l’ho ritenuto molto polemico, scritto male, da un Sindaco nervoso e con la mente impegnata su altri fronti, nell'intento di eluderli.
In politica, operazioni come queste si chiamano  armi di distrazione di massa, categoria di strumenti mediatici utilizzati da chi governa per distrarre la massa dai problemi reali.
Una pratica che serve a distogliere l’attenzione da ciò che accade intorno. 
È chiaro che i problemi registrati nel progetto PNRR relativo alla mensa, la relazione dell’ATS sulle condizioni vergognose interne alla scuola, gli scivoloni verbali registrati nel corso dell’assemblea pubblica sono solo le ultime tegole cascate in testa su una giunta comunale che vede sommarsi problemi agli innumerevoli trovati sulla scrivania 3 anni fa e non ancora risolti.
Catturare l’opinione pubblica con argomenti futili o creati all’occorrenza, per dirottare il dibattito pubblico ed eludere la morsa di una crescente critica sociale emersa e strisciante. 
Il post incriminato è stato pubblicato (non so da chi, non mi interessa saperlo) nel gruppo Facebook "NOI DI POZZO, BETTOLA E CAVALLASCO e il primo Cittadino ha rilevato alcune “…frasi offensive e diffamatorie nei confronti dell'amministrazione, che trascendono la semplice polemica politica e diffondono informazioni non corrispondenti al vero (…) e che il tenore delle frasi pubblicate è lesivo della reputazione delle persone appartenenti alle istituzioni di questo Ente”. 
Quindi con tutte le cose importanti che ci sono da fare, il sindaco mostra i muscoli ai deboli e balbetta davanti ai forti e chiede il voto unanime della sua Giunta per “…l’opportunità di difendere l'immagine del Comune, la cui integrità rappresenta un valore pubblico superiore, meritevole di tutela nelle sedi a ciò deputate (…) e  autorizzare il Sindaco a presentare formale atto di denuncia-querela per diffamazione e per gli eventuali altri reati di analoga o maggiore gravità che la competente Autorità Giudiziaria dovesse ravvisare nei fatti narrati”. 
La denuncia-querela all’autore del post (pubblicato esattamente un mese prima) sarà presentata dal Sindaco - quale legale rappresentante dell'Ente - ed eventuale individuazione di un legale sarà formalizzata in seguito e comporteranno oneri finanziari per l'Ente. 
Non conosco il querelato e le ragioni, immagino sia uno dei residenti insoddisfatti per come stiano andando le cose a Pozzo, che dovrà spendere soldi per una difesa legale e (con le sue tasse) pagare l’avvocato al Sindaco. 
Diciamo che un vero Sindaco non si comporta così, il dissenso si affronta (e io sono uno che lo ha vissuto in prima persona) cercando di interpretare i malumori e capire la natura di un malessere. 
Il Primo Cittadino alza il telefono, propone un incontro e si confronta.
Sindaci e Consiglieri che parlano solo di denunce e querele mostrano una strada sociopatica incompatibile con ruoli delicati che richiedono invece empatia. 
Chiudo con un consiglio al Sindaco: chi mostra i muscoli del potere nei confronti dei più deboli nasconde paure. 
I Cittadini non vanno intimoriti o annichiliti ma ascoltarli e mostrare loro l’altra faccia della medaglia che magari non avevano notato. 
E senza fare il forte con i deboli e debole con i forti capire che sono altre le denunce che servono oggi senza che a farle siano i Cittadini (ATS ad esempio).
Il mio numero è 3357992244 (per whatsappate) 
_AM_

martedì 15 aprile 2025

POZZO, ARMI DI DISTRAZIONE DI MASSA

Le armi di distrazione di massa sono una categoria di strumenti mediatici utilizzati da chi governa per distrarre la massa dai problemi reali.


Una pratica che serve a distogliere l’attenzione da ciò che accade intorno.

Cambiano i tempi, ma le modalità cialtronesche di chi è chiamato a governare - soprattutto se al cospetto di potenziali fallimenti amministrativi - non cambiano, si ripropongono con la medesima intenzione di
catturare l’opinione pubblica con argomenti futili o creati all’occorrenza.

Questo ha fatto il Sindaco Villa che ha scelto di dirottare il dibattito pubblico nella speranza di eludere la morsa di una crescente critica sociale emersa in queste settimane.

Il Sindaco - che raccontano molto nervoso in questi ultimi mesi e mal consigliato dall’unico nel palazzo in grado di essere ascoltato - ha firmato e pubblicato un comunicato puerile.

Ho pensato fosse uno scherzo, un fake.
Invece no, tutto vero.

Un testo senza capo né coda, scritto con i piedi e senza un vero motivo politico amministrativo.

È chiaro che i problemi registrati nel progetto PNRR relativo alla mensa, la relazione dell’ATS sulle condizioni vergognose interne alla scuola, gli scivoloni verbali registrati nel corso dell’assemblea pubblica sono solo le ultime tegole cascate in testa su una giunta comunale che vede sommarsi problemi agli innumerevoli trovati sulla scrivania 3 anni fa e non ancora risolti.

Seppur agevolata da una minoranza consiliare nel migliore dei casi incapace di argomentare e parlare al paese (nel peggiore politicamente connivente e compromessa) la gestione verticistica dell’attuale Sindaco si è rivelata un boomerang: quando ti presenti alle elezioni come il “nuovo” che deve tagliare con il passato ma nomini a capo della struttura burocratica l’assessore che hai sempre criticato, stai certificando il fallimento e tradito il mandato elettorale.

In qualsiasi altro Comune con una qualsiasi altra minoranza consiliare, il primo Cittadino - che guida una coalizione poco rappresentativa (hanno conquistato solo 834 dei 4863 voti in palio) e ha tenuto per sé le deleghe più importanti (probabilmente per mancanza di fiducia nei collaboratori assessori: la teoria del “sono bravo solo io”) avrebbe già dato le dimissioni da un po’.

Soprattutto, in considerazione della crisi di consenso vissuta, che trova le sue ragioni - producendo nervosismo e scollamento nella maggioranza consiliare - nella mutazione di uno stile, in quello stile poco trasparente che avrebbe dovuto superare e non aggravare.

Per questo, il comunicato che citavo poc’anzi - a firma del Sindaco - è parso uno scherzo, una burlata.

In questi 3 anni di legislatura, il primo Cittadino non ha voluto MAI scrivere parole in risposta alle innumerevoli sollecitazioni provenienti dal territorio, dai Residenti.

Ha sempre finto di ignorare l’esistenza dei social, limitando le sue numerose pubblicazioni a “Gita al lago”, “la gara di burraco” o qualche appello “il Paese si rianima per un mese intero!!! Venite a mangiare il panzerotto” (invito che ho accolto), alla distribuzione massiva Ecuosacco, servizio ritiro ingombranti, nuove modalità di richiesta appuntamento e tante altre informazioni che si trovano sul sito istituzionale del Comune.

Dal Sindaco si attendono altre risposte, il populismo grillino non funziona più quando governi un paese.

Pubblicare sui gruppi social (“piazze virtuali”) comunicazioni asettiche del sito internet comunale, o alle faccende marginali o episodi frivoli, con dettagli irrilevanti è un modo per il Sindaco per eludere temi scomodi, teme il confronto - oggi più che mai - perché consapevole della debolezza dei contenuti e delle risposte del momento.

Veniamo all’incredibile comunicato apparso oggi sui social in risposta ad altri post che la stragrande maggioranza dei cittadini di Pozzo non conoscono l’esistenza.

Scritto su carta intestata del Comune, inizia con un comico:

“A seguito dei post pubblicati sui gruppi Facebook di Pozzo e Bettola, si comunica che…”.

Io sono uno dei tantissimi Cittadini che - pur essendo iscritto a vari gruppi social - non conosco l’antefatto e non sono nemmeno interessato a cercare il post incriminato, a cui un Sindaco - dopo 3 anni di silenzi imbarazzati e mancate risposte per inadeguatezze dei contenuti fin qui espressi dalla prestazione amministrativa - abbia voluto replicare su carta intestata.

Non conosco l’argomento in questione, dal comunicato (arma distrazione di massa) che il Sindaco ha pubblicato penso sia relativo: “..all'inserimento in case famiglia, per tutelare il benessere psico-fisico della persona o della famiglia che non sono in condizioni di vivere in sicurezza al proprio domicilio, spesso su indicazione di un Giudice”.

Pur senza entrare nel merito del comunicato, l'ho trovato molto polemico, scritto - male, e nervosamente - in solitaria con la mente impegnata su altri fronti, nell'intento di eluderli con l’aiuto degli amici e dei loro like.

Una difesa degli: “…assistenti sociali che hanno egregiamente ricoperto il proprio ruolo in questi anni non siano andate via a causa di qualche utente, ma per proseguire la propria carriera presso altri Enti, come stanno effettivamente facendo”.

Bene. 

In pratica, i genitori scrivono ad ATS e ottengono un sopralluogo dal quale emerge una conduzione indecente della struttura e il Sindaco cosa fa? Commenta un post di cui nessuno è informato.

Invece di rispondere alle domande che ho posto sul cantiere Mensa, sulla terra contaminata, sulle mancate attuazioni delle prescrizioni inserite nel piano d’urgenza, il Sindaco si lascia trascinare dalla paura (di perdere 4002 euro di stipendio al mese ancora per molti anni, paura legittima e comprensibile) si lancia in minacce dai toni scomposti e inappropriati per frasi: “…lesive dell'immagine del Comune, l'Amministrazione provvederà a sporgere regolare denuncia e a costituirsi parte civile per il risarcimento del danno”.

È spaventato dal dissenso e lo dimostra con la frase in chiusura “…Da questo momento non saranno più tollerate tali esternazioni (…) la diffamazione è un reato da perseguire nelle sedi opportune”.

Se le passate opposizioni - di cui il Sindaco era il principale protagonista - avessero fatto il proprio lavoro nelle sedi opportune (Corte dei Conti prima fra tutte) avrebbero risposto in tanti.

Ma come l’attuale Minoranza, anche in passato, erano tutti distratti.

Poverini.

_AM_
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Consigliere Comunale "Uniti per Cassina"

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