domenica 7 maggio 2017

MOZIONE FUORVIANTE SUI TAGLI AL TRASPORTO PUBBLICO: RESPONSABILE IL GOVERNO NON LA REGIONE

 
Nel corso dell'ultimo Consiglio Comunale (venerdì 5 maggio) è stata discussa la mozione "a favore del trasporto pubblico locale".
 
Un Mozione che sfiora marginalmente il nostro Comune, ma che presentata dalla maggioranza era obbligo discutere e affrontare nel merito.
 
Difficile non essere concorde con una mozione a favore del trasporto pubblico locale e che manifesta preoccupazione per i "tagli" effettuati dal Governo.
 
Purtroppo, nel classico teatrino politico a cui risponde il PD locale, ecco che la Mozione chiede alla Regione Lombardia di "intervenire" per coprire i mancati finanziamenti di altri Enti.
 
Ovviamente, la Maggioranza non ha voluto modificare il testo perché la mozione aveva il chiaro obiettivo politico.
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Pubblico la dichiarazione di voto:
 
<<Aldilà dell'opportunità – o meno – di rispondere pedissequamente agli ordini di scuderia che proviene in questo caso da ambienti esterni a questo Comune, questo è un argomento di importanza rilevante su scala regionale, meno se calata su territorio locale, cassinese.
 
Ma questa, come avevo annunciato dalle pagine del mio blog, è la prima traduzione pratica di cosa sarebbe stata a significare la scelta politica, di vedere a capo di un gruppo consigliare quello che fino a ieri è stato il segretario politico di un partito politico.
 
Il rischio che il Consiglio Comunale di Cassina si traduca in terreno di scontro politico, a seconda degli Enti che torneranno al voto.
 
Basterà il Consigliere Regionale di turno per far legge, trattare, discutere qualsiasi ordine del giorno spostando argomenti di portata regionale, ad un Comune che non pare direttamente coinvolto dalle ragioni ufficiali del testo proposto.
 
In questo caso, l'imbeccata di presentare nei propri consigli comunali un ordine del giorno sul tema e attivare sul territorio tutte le forme di sensibilizzazione e comunicazione per informare i cittadini della difficile situazione che potrebbe portare a drastici tagli del servizio, è arrivata come a voler mettere le mani avanti.
 
Ora, detto questo è assolutamente legittimo la preoccupazione e che qualcuno voglia (implicitamente) mandare un messaggio di solidarietà a questi abitanti di Comuni territorialmente distaccati da importanti servizi e che l'assenza di linee bus o semplicemente una drastica riduzione di un servizio potrebbe causare disagi eccessivi, oltre ogni limite.
 
Questa mattina mi sono fatto mandare dalla segreteria comunale copia della mozione scannerizzata, in modo da potermi confrontare con la segreteria di Alessandro Sorte (assessore Regionale) che ha direttamente coinvolto il Dirigente Regionale Aldo Colombo che - appena dopo la pausa pranzo - mi ha fatto pervenire alcune valutazioni di merito della Direzione Generale.
 
Vedete, io credo che Del Rio - tolta la legge che purtroppo porta il suo nome - sia un ministro serio, che ha idea di quello che dice e dice bene quando ritiene giusto aggiornare i contributi sulla base delle nuove linee di TPL (trasporto pubblico locale) attivate, nella consapevolezza che negli ultimi 15 nessun governo è intervenuto.
 
I Governi che si sono succeguiti negli ultimi 15 anni, non hanno dato risposte alle esigenze maturante in modo crescente sul tema dei trasporti.
 
Sono restate inalterate alcune incoerenze, frutto di uno Stato incapace di considerare la virtuosità come merito e la meritocrazia come fattore premiante e da premiare economicamente.
 
Sappiamo che la Regione ha messo sul piatto i consueti 70 milioni di euro per il trasporto pubblico locale che è una cifra significativa, ma non sufficiente da sola a coprire i mancato contributo della Città Metropolitana e delle Province.
 
Poche Regioni equiparano la qualità del servizio lombardo, nessuna raggiunge i 2873 corse giornaliere distribuite su un territorio così vasto e differenziato.
 
E nessuna offre cifre e numeri che possano solamente avvicinarsi alla Regione Lombardia.
 
Ne come numeri ne come potenziale utenza.
 
La Lombardia è una Regione virtuosa e da sempre competitiva su scala europea, la necessita' di adeguamento dei fondi statali da destinare al trasporto pubblico locale e alla disabilità - oltre ad essere condivisibile - è necessario, doveroso in considerazione dello sviluppo di reti avvenuto e della complessità di un territorio, che non è tutto favorevole come possa considerarsi quello metropolitano milanese.
 
Bisogna chiedere al Governo - con voce, si forte e unanime di questo consiglio e condividerla nelle Amministrazioni dei più svariati colori - di affrontare due temi:
 
- eliminare il taglio dei 70 milioni
 
- dare risposte strutturali al Bilancio delle Citta' Metropolitane impossibilitate ad assolvere impegni economici assunti, nella quota parte ad essa spettante, come in questo caso;
 
Il Governo deve intervenire sul taglio di 70 milioni, in quanto il Bilancio della Città metropolitana vive problemi generati da una Legge del Rio scritta sull'onda emotiva e al grido populista del "tagliamo le Province", stroncandone Bilanci e mettendo in ginocchio alcuni servizi e il loro futuro.
 
Se ad un Ente previsto in Costituzione si toglie per legge ordinaria la capacità impositiva, si toglie la dignità e la ragione d'essere, vedendoli a portare i libri in tribunale.
 
Altro capitolo dello stesso discorso, è rispetto ai tagli al sociale che valgono 485 milioni di euro e in particolare, ai 210 milioni sul fondo delle politiche sociali, sul quale il Governo continua a fare orecchie da mercante.
 
Ma oggi parliamo di quelli che mancano per garantire il trasporto e l'adeguamento dei fondi per il TPL, che dobbiamo pretendere legato agli investimenti fatti dai territori per il traporto del territorio.
 
Il resto è tema di baruffa politica, che importa meno.
 
Condivido perfettamente con chi in Città Metropolitana ha sostenuto che "Gli amministratori locali del territorio sono uniti nel chiedere collaborazione a Regione Lombardia – aggiunge Arianna Censi, vicesindaca della Città Metropolitana di Milano – se davvero fossimo costretti a tagliare il servizio sarebbe una sconfitta per tutti. Siamo tutti dalla stessa parte: quella dei nostri concittadini".
 
Oggi è giusto chiedere collaborazione alla Regione - e leggere le dichiarazioni in proposito dei propri esponenti vedo confermata la sensibilità al tema - perchè le linee che maggiormente rischiano molto d'essere soppresse, sono in quei territori ove le linee stesse non sono redditizie (anzi, hanno un valore sociale di tutela al diritto alla mobilità) ossia in quelle Valli ove il partito di cui è espressione il Presidente Maroni ha origine e radici.
 
L'articolo 39 della legge di manovra vanifica se stesso e per come è scritto sarebbe da verificarne la costituzionale, per cui è pacifico che arriveranno ricorsi. Ma soprattutto sarà abrogato perché riduce la spesa per il trasporto pubblico locale (tpl) prevedendo tra l'altro una sanzione per quelle Regioni che non dovessero erogare il dovuto alle Province.
 
Oggi stiamo considerando l'aspetto sociale, ma il taglio di 70 milioni al tpl fatto 'in corsa' dal Governo, quindi con contratti in essere, comporterà non pochi problemi alle aziende di trasporto.
 
Una decisione di questo tipo è sbagliata sotto diversi profili, condividiamo l'idea di lanciare un messaggio unitario da questo consiglio, ma questa Mozione così come impostata è fuorviante.
 
Che la Regione Lombardia debba mettere una pezza all'impossibilità del Bilancio metropolitano di assolvere al suo impegno economico è sbagliato.
 
Perchè quel bilancio è stato azzoppato da una riforma altrettanto sbagliata che ha devastato questi enti senza dare risposte politiche.
 
Evitando malintesi di sorta. Non chiediamo alla Regione di mettere le toppe, ma che si faccia parte attiva per chiedere al Governo di evitare questi tagli.

 
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Ovviamente, la Maggioranza non ha voluto modificare il testo perché la mozione aveva il chiaro obiettivo politico e non aveva finalità diverse che coinvolgere Regione nei tagli del Governo.
 
Andrea Maggio
 
 

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