martedì 29 aprile 2025

QUANDO LE SCHIFEZZE URBANISTICHE (VAPRIO) INTERESSANO TUTTI

 

Come sempre in Italia, quando ci sono passerelle da fare, la politica (p minuscola) scalpita e sgomita per trovare spazio nel selfie del giorno per intestarsi i risultati.

 

Mentre le schifezze urbanistiche – e uso un eufemismo rispettoso – non trovano alcuna paternità.

Questo è il caso del progetto del polo logistico della Lidl a Vaprio d'Adda – inaspettatamente tornato in auge – con i suoi 125mila metri quadrati di terreno consumato da  capannoni, piazzali per il parcheggio e carico e scarico delle merci.

 

Un altro polo dedicato alla logistica per la grande distribuzione insidia una bellissima area agricola, un mastodontico capannone di 55mila metri quadrati (pari a 6 piani) porterà traffico e smog stressando un tessuto viabilistico – ad oggi – assolutamente inadeguato ad assorbirne le inevitabili conseguenze generate.

 

A seguito della sentenza del Tribunale amministrativo (ottobre 2023) furono certificati “gravi vizi di forma”, primo fra tutti l’assenza di una VIA.

Sembrò incredibile, ma non furono individuati, in maniera preventiva, mediante uno studio accurato (Valutazione di Impatto Ambientale) gli effetti sull'ambiente e sulla salute dei cittadini di un progetto potenzialmente devastante.

Fino a quel momento, nessuno aveva pensato ai possibili impatti ambientali e le misure necessarie per prevenire, eliminare o ridurre al minimo ogni fattore negativo.

Eppure, al di là degli obblighi di legge, disciplinati in Italia dal D.Lgs. n.152 del 3 aprile 2006, vi è il dovere morale di tutti – anche di chi governa lo sviluppo dei territori – di accertare la sostenibilità di ogni realizzazione così impattante nei confronti dell’ambiente e della nostra salute.

Sulla base delle sentenze, Città Metropolitana ha imposto alla proprietà del progetto di logistica (una catena tedesca di discount) la procedura di Via e questo è un fatto che può esser letto in diversi modi.

Ma vedremo prossimamente.  

Ad ogni modo, seppur preoccupato dalle intenzioni del  marchio tedesco (una logistica lungo la ex SS 525 a ridosso del confine comunale con Pozzo non è un fatto positivo) ma considero le dichiarazioni dei referenti («se il progetto del nuovo magazzino logistico» a Vaprio andrà in porto, «genererà opportunità di impiego sul territorio).

Ma è una “bonza” smentita dai numeri, il modello economico basato su capannoni e una logistica disumanizzante e insostenibile non produce lavoro e non è motore di vera crescita occupazionale.

E chi pensa di giustificare l’ampia devastazione di terreni agricoli (incremento di traffico e smog) con questa retorica da bar offende l’intelligenza di chi ama e difende il territorio.

Il post è in sostegno della battaglia di Legambiente contro l'arrivo della piattaforma e spero che i politici di Vaprio trovino il CORAGGIO di mettere la faccia in supporto a questa contrarietà.

Non ho alcuna considerazione per qualsiasi forma di vigliaccheria politica, silente e pelosa e sarà smascherata. 

Vi chiedo di non rinunciare ad esprimere il vostro dissenso sottoscrivendo la seguente petizione on-line (https://www.change.org/p/fermiamo-la-costruzione-del-polo-logistico-a-vaprio-d-adda?recruited_by_id=b920a010-24e1-11f0-89c1-116c89a4a01c&utm_source=share_petition&utm_campaign=psf_combo_share_initial&utm_medium=native)

lunedì 28 aprile 2025

POZZO, DUE PAROLE SUI PARCHETTI PUBBLICI

In linea di principio, non condivido l’indirizzo politico più volte dichiarato dal Sindaco circa la
razionalizzazione della presenza dei parchetti sul territorio comunale di Pozzo d’Adda.

Ma è una scelta politica – quella di ridurre la presenza di parchetti attrezzati (ad esempio parchi giochi) per investire su alcuni di questi – che ha una sua logica, ma ancora poco chiara per avviare una riflessione compiuta.

Al momento siamo fermi agli annunci di una staticità impressionante e il primo Cittadino non ha ancora fatto sapere quali siano i parchetti meritevoli e a scapito dei quali s’intenda investire.

L’idea che un Sindaco si diletti in dichiarazioni fumose e incomplete – sorrette da idee confuse – preoccupa almeno quanto una Minoranza consiliare, che di fronte a tali affermazioni non ha trovato ragioni per chiedere chiarimenti.

Uno dei doveri – dovuti al ruolo - di una minoranza consiliare sarebbe incalzare il primo Cittadino, chiedendo specifiche su scelte di rilievo sociale.

Ma lasciamo perdere, mi sono già espresso sull’inutilità funzionale di alcuni eletti.

Arrivo all’argomento del post, ossia alla serie di requisiti e standard tecnici per garantire la sicurezza, accessibilità, la qualità, la manutenzione dei parchi giochi.

Con Decreto del 7 febbraio 2023 – emanato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica - è stato compiuto un importante passo verso la regolamentazione e la sicurezza delle aree giochi pubbliche in Italia.

Un parco giochi può essere definito come un'area delimitata e attrezzata con strutture progettate per il gioco dei bambini, luoghi destinati principalmente ai piccoli cittadini, dai neonati agli adolescenti, offrendo loro un ambiente stimolante e sicuro per il gioco e l'apprendimento sociale.

La sicurezza di queste aree è di cruciale importanza, lo sappiamo, poiché i destinatari sono individui in una fase della vita particolarmente vulnerabile e propensa all'esplorazione.

Immagino che il nostro Comune sia perfettamente informato del fatto che – in qualità di gestore delle specifiche aree pubbliche – gravi su esso la responsabilità primaria di assicurare la sicurezza degli utenti.

Un aspetto che implica un atteggiamento responsabile verso i piccoli utenti e fruitori, mediante un'attenta manutenzione delle attrezzature.

La manutenzione è necessaria, non si improvvisa, occorre mettere in atto procedure di controllo secondo scadenze definite.

La condizione di alcuni giochi interni a queste aree lasciano immaginare che – nonostante sia già fine aprile e quindi iniziata la stagione di frequentazione dei luoghi – non vi siano stati controlli di legge, ispezioni e manutenzioni regolari.

Potrei sbagliarmi, ma la condizione dei giochi – ad esempio – interni al parchetto pubblico esistente fra via Colombo angolo via Italia desta molti sospetti in merito.

La normativa, attraverso le indicazioni degli standard UNI EN 1176 e UNI EN 1177, sottolinea l'importanza di queste attività non solo come un obbligo, ma come una vera e propria missione per la prevenzione degli incidenti.

 

La sicurezza nei parchi gioco pubblici è un tema che riguarda tutti e il Comune ha obblighi da osservare: rispettare la normativa, sottoporsi a certificazioni e mantenere un impegno costante verso ispezioni e manutenzioni non sono solo obblighi legali, ma gesti di responsabilità verso la comunità.

 

La sicurezza dei più piccoli nei parchi gioco è un tema che sta a cuore a tutti, per questo è impensabile (inaccettabile) che – giunti al 27 aprile – non siano state effettuate le doverose ispezioni periodiche e manutenzioni regolari delle attrezzature per gioco e del parco giochi nel suo complesso.

 

Se fossi stato un Consigliere di Minoranza avrei chiesto immediatamente copia del registro delle manutenzioni, dal quale apprendere le annotazioni dei singoli interventi effettuati.


Perchè - comunque - se effettuati, non sembrano in coerenza alle aspettative  e necessità

 

Il decreto è chiaro sulla necessità di annotare gli interventi tempestivi in caso di rilevamento di difetti o danni alle strutture (fino alla chiusura del gioco se ritenuto non sicuro).


Ora non riesco, ma vorrei trovarne per dedicare un'altra riflessione ad un Comune che assegna le chiavi del parco ad una Cittadina (che ringrazio!) 


AM


_AM_









giovedì 17 aprile 2025

POZZO, UN CONSIGLIO AL SINDACO

Non sono poche le persone che in queste ore mi stanno contattando chiedendomi maggiori informazioni rispetto al delicato momento che sta vivendo la politica di Pozzo d’Adda. 

Non ho molte informazioni in proposito, ma dai pochi elementi in mio possesso, si conferma un quadro mutato improvvisamente, una strisciante angoscia della compagine governativa. 
La tensione si taglia con il coltello e – come provavo a raccontare nel precedente post – il clima è profondamente cambiato in società, sempre più frequenti sono (anche) le whatsappate cariche di insoddisfazione sociale per una proposta governativa considerata deludente. 
Fino a pochi mesi fa, era del tutto inimmaginabile che un autentico sconosciuto potesse diventare punto di riferimento di un dissenso. 
Questa non è altro che l’ennesima prova di quanto già sostenuto in altri post (“la minoranza consiliare nel migliore dei casi incapace di argomentare e parlare al paese (nel peggiore politicamente connivente e compromessa)”. 
Ma seppur non possa condividere la strategia, devo ammettere che la scelta della minoranza di aspettare silenziosamente e a “motori spenti” il ritorno alle urne (2 anni) per ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo potrebbe portare a vincere le elezioni. 
Presto per dirlo, ma le cose per Villa non si mettono bene e le opposizioni unite (con i simboli di partito di centrodestra) possono vincere, anche senza uno straccio di idea e forti del noto elettorato inconsapevole.
Discorso lungo, lo affronteremo a tempo debito. 
Quindi, da un lato membri di opposizione totalmente avulsi dagli eventi negativi che stanno investendo Pozzo (anzi curiosamente frustrati e interessati alle dinamiche politico amministrative di altri Comuni) dall’altro, una Giunta comunale vistosamente stressata, in totale panico per la concreta possibilità di un fallimento gestionale di legislatura. 
Da qui il nervosismo di un Sindaco, davvero irriconoscibile, che arriva ad imporre ai suoi collaboratori un “voto blindato” sull’insolita autorizzazione a presentare denuncia-querela relativamente ai contenuti di un post pubblicato su Facebook il 13 aprile scorso. 
Come scrissi nel precedente post (ANDREA MAGGIO : POZZO, ARMI DI DISTRAZIONE DI MASSAnon conosco l’argomento in questione, ma dal comunicato che il Sindaco ha scelto di pubblicare ho capito che l’argomento è relativo all'inserimento in case famiglia, per tutelare il benessere psico-fisico della persona….”. 
E pur senza entrare nel merito del comunicato, l’ho ritenuto molto polemico, scritto male, da un Sindaco nervoso e con la mente impegnata su altri fronti, nell'intento di eluderli.
In politica, operazioni come queste si chiamano  armi di distrazione di massa, categoria di strumenti mediatici utilizzati da chi governa per distrarre la massa dai problemi reali.
Una pratica che serve a distogliere l’attenzione da ciò che accade intorno. 
È chiaro che i problemi registrati nel progetto PNRR relativo alla mensa, la relazione dell’ATS sulle condizioni vergognose interne alla scuola, gli scivoloni verbali registrati nel corso dell’assemblea pubblica sono solo le ultime tegole cascate in testa su una giunta comunale che vede sommarsi problemi agli innumerevoli trovati sulla scrivania 3 anni fa e non ancora risolti.
Catturare l’opinione pubblica con argomenti futili o creati all’occorrenza, per dirottare il dibattito pubblico ed eludere la morsa di una crescente critica sociale emersa e strisciante. 
Il post incriminato è stato pubblicato (non so da chi, non mi interessa saperlo) nel gruppo Facebook "NOI DI POZZO, BETTOLA E CAVALLASCO e il primo Cittadino ha rilevato alcune “…frasi offensive e diffamatorie nei confronti dell'amministrazione, che trascendono la semplice polemica politica e diffondono informazioni non corrispondenti al vero (…) e che il tenore delle frasi pubblicate è lesivo della reputazione delle persone appartenenti alle istituzioni di questo Ente”. 
Quindi con tutte le cose importanti che ci sono da fare, il sindaco mostra i muscoli ai deboli e balbetta davanti ai forti e chiede il voto unanime della sua Giunta per “…l’opportunità di difendere l'immagine del Comune, la cui integrità rappresenta un valore pubblico superiore, meritevole di tutela nelle sedi a ciò deputate (…) e  autorizzare il Sindaco a presentare formale atto di denuncia-querela per diffamazione e per gli eventuali altri reati di analoga o maggiore gravità che la competente Autorità Giudiziaria dovesse ravvisare nei fatti narrati”. 
La denuncia-querela all’autore del post (pubblicato esattamente un mese prima) sarà presentata dal Sindaco - quale legale rappresentante dell'Ente - ed eventuale individuazione di un legale sarà formalizzata in seguito e comporteranno oneri finanziari per l'Ente. 
Non conosco il querelato e le ragioni, immagino sia uno dei residenti insoddisfatti per come stiano andando le cose a Pozzo, che dovrà spendere soldi per una difesa legale e (con le sue tasse) pagare l’avvocato al Sindaco. 
Diciamo che un vero Sindaco non si comporta così, il dissenso si affronta (e io sono uno che lo ha vissuto in prima persona) cercando di interpretare i malumori e capire la natura di un malessere. 
Il Primo Cittadino alza il telefono, propone un incontro e si confronta.
Sindaci e Consiglieri che parlano solo di denunce e querele mostrano una strada sociopatica incompatibile con ruoli delicati che richiedono invece empatia. 
Chiudo con un consiglio al Sindaco: chi mostra i muscoli del potere nei confronti dei più deboli nasconde paure. 
I Cittadini non vanno intimoriti o annichiliti ma ascoltarli e mostrare loro l’altra faccia della medaglia che magari non avevano notato. 
E senza fare il forte con i deboli e debole con i forti capire che sono altre le denunce che servono oggi senza che a farle siano i Cittadini (ATS ad esempio).
Il mio numero è 3357992244 (per whatsappate) 
_AM_

martedì 15 aprile 2025

POZZO, ARMI DI DISTRAZIONE DI MASSA

Le armi di distrazione di massa sono una categoria di strumenti mediatici utilizzati da chi governa per distrarre la massa dai problemi reali.


Una pratica che serve a distogliere l’attenzione da ciò che accade intorno.

Cambiano i tempi, ma le modalità cialtronesche di chi è chiamato a governare - soprattutto se al cospetto di potenziali fallimenti amministrativi - non cambiano, si ripropongono con la medesima intenzione di
catturare l’opinione pubblica con argomenti futili o creati all’occorrenza.

Questo ha fatto il Sindaco Villa che ha scelto di dirottare il dibattito pubblico nella speranza di eludere la morsa di una crescente critica sociale emersa in queste settimane.

Il Sindaco - che raccontano molto nervoso in questi ultimi mesi e mal consigliato dall’unico nel palazzo in grado di essere ascoltato - ha firmato e pubblicato un comunicato puerile.

Ho pensato fosse uno scherzo, un fake.
Invece no, tutto vero.

Un testo senza capo né coda, scritto con i piedi e senza un vero motivo politico amministrativo.

È chiaro che i problemi registrati nel progetto PNRR relativo alla mensa, la relazione dell’ATS sulle condizioni vergognose interne alla scuola, gli scivoloni verbali registrati nel corso dell’assemblea pubblica sono solo le ultime tegole cascate in testa su una giunta comunale che vede sommarsi problemi agli innumerevoli trovati sulla scrivania 3 anni fa e non ancora risolti.

Seppur agevolata da una minoranza consiliare nel migliore dei casi incapace di argomentare e parlare al paese (nel peggiore politicamente connivente e compromessa) la gestione verticistica dell’attuale Sindaco si è rivelata un boomerang: quando ti presenti alle elezioni come il “nuovo” che deve tagliare con il passato ma nomini a capo della struttura burocratica l’assessore che hai sempre criticato, stai certificando il fallimento e tradito il mandato elettorale.

In qualsiasi altro Comune con una qualsiasi altra minoranza consiliare, il primo Cittadino - che guida una coalizione poco rappresentativa (hanno conquistato solo 834 dei 4863 voti in palio) e ha tenuto per sé le deleghe più importanti (probabilmente per mancanza di fiducia nei collaboratori assessori: la teoria del “sono bravo solo io”) avrebbe già dato le dimissioni da un po’.

Soprattutto, in considerazione della crisi di consenso vissuta, che trova le sue ragioni - producendo nervosismo e scollamento nella maggioranza consiliare - nella mutazione di uno stile, in quello stile poco trasparente che avrebbe dovuto superare e non aggravare.

Per questo, il comunicato che citavo poc’anzi - a firma del Sindaco - è parso uno scherzo, una burlata.

In questi 3 anni di legislatura, il primo Cittadino non ha voluto MAI scrivere parole in risposta alle innumerevoli sollecitazioni provenienti dal territorio, dai Residenti.

Ha sempre finto di ignorare l’esistenza dei social, limitando le sue numerose pubblicazioni a “Gita al lago”, “la gara di burraco” o qualche appello “il Paese si rianima per un mese intero!!! Venite a mangiare il panzerotto” (invito che ho accolto), alla distribuzione massiva Ecuosacco, servizio ritiro ingombranti, nuove modalità di richiesta appuntamento e tante altre informazioni che si trovano sul sito istituzionale del Comune.

Dal Sindaco si attendono altre risposte, il populismo grillino non funziona più quando governi un paese.

Pubblicare sui gruppi social (“piazze virtuali”) comunicazioni asettiche del sito internet comunale, o alle faccende marginali o episodi frivoli, con dettagli irrilevanti è un modo per il Sindaco per eludere temi scomodi, teme il confronto - oggi più che mai - perché consapevole della debolezza dei contenuti e delle risposte del momento.

Veniamo all’incredibile comunicato apparso oggi sui social in risposta ad altri post che la stragrande maggioranza dei cittadini di Pozzo non conoscono l’esistenza.

Scritto su carta intestata del Comune, inizia con un comico:

“A seguito dei post pubblicati sui gruppi Facebook di Pozzo e Bettola, si comunica che…”.

Io sono uno dei tantissimi Cittadini che - pur essendo iscritto a vari gruppi social - non conosco l’antefatto e non sono nemmeno interessato a cercare il post incriminato, a cui un Sindaco - dopo 3 anni di silenzi imbarazzati e mancate risposte per inadeguatezze dei contenuti fin qui espressi dalla prestazione amministrativa - abbia voluto replicare su carta intestata.

Non conosco l’argomento in questione, dal comunicato (arma distrazione di massa) che il Sindaco ha pubblicato penso sia relativo: “..all'inserimento in case famiglia, per tutelare il benessere psico-fisico della persona o della famiglia che non sono in condizioni di vivere in sicurezza al proprio domicilio, spesso su indicazione di un Giudice”.

Pur senza entrare nel merito del comunicato, l'ho trovato molto polemico, scritto - male, e nervosamente - in solitaria con la mente impegnata su altri fronti, nell'intento di eluderli con l’aiuto degli amici e dei loro like.

Una difesa degli: “…assistenti sociali che hanno egregiamente ricoperto il proprio ruolo in questi anni non siano andate via a causa di qualche utente, ma per proseguire la propria carriera presso altri Enti, come stanno effettivamente facendo”.

Bene. 

In pratica, i genitori scrivono ad ATS e ottengono un sopralluogo dal quale emerge una conduzione indecente della struttura e il Sindaco cosa fa? Commenta un post di cui nessuno è informato.

Invece di rispondere alle domande che ho posto sul cantiere Mensa, sulla terra contaminata, sulle mancate attuazioni delle prescrizioni inserite nel piano d’urgenza, il Sindaco si lascia trascinare dalla paura (di perdere 4002 euro di stipendio al mese ancora per molti anni, paura legittima e comprensibile) si lancia in minacce dai toni scomposti e inappropriati per frasi: “…lesive dell'immagine del Comune, l'Amministrazione provvederà a sporgere regolare denuncia e a costituirsi parte civile per il risarcimento del danno”.

È spaventato dal dissenso e lo dimostra con la frase in chiusura “…Da questo momento non saranno più tollerate tali esternazioni (…) la diffamazione è un reato da perseguire nelle sedi opportune”.

Se le passate opposizioni - di cui il Sindaco era il principale protagonista - avessero fatto il proprio lavoro nelle sedi opportune (Corte dei Conti prima fra tutte) avrebbero risposto in tanti.

Ma come l’attuale Minoranza, anche in passato, erano tutti distratti.

Poverini.

_AM_

lunedì 7 aprile 2025

POZZO, SOLDI DA SPENDERE MEGLIO

 Il 19/07/2021 venne approvato un documento di fattibilità tecnico relativo a lavori di rifacimento sedi stradali, marciapiedi e opere di corredo stradali.


Un documento - suppongo - redatto dall’Ufficio tecnico comunale, come sempre accade con documenti “embrionali” quasi propedeutici ad una progettazione.


Viene approvato un quadro economico misero, ma stranamente  il 13.07.2021 si affida  l'incarico di progettazione esecutiva del progetto ad un ingegnere per un importo pari a € 11.799,84).


I lavori furono consegnati il 9/9/2021 e terminati il 26/6/2023.


Quasi 2 anni per finire i lavori, meno di 4 giorni vedersi depositare la contabilità dei lavori.


Ma qui, davanti al secondo SAL 2 (finale) mi accorgo della “stranezza” 

e ritengo doverosa una riflessione.


Per un appalto MINIMALE di 55.863,59 era così indispensabile ingaggiare un professionista di indiscusse capacità 

(noto per attività di consulenza per grandi società come Ansaldo, B. S. Consulting, Italgas, Snam e incarichi in enti quali Arexpo spa, Amat srl, Comune di Gorgonzola, Comune di Rho, Comune di Opera, Provveditorato Int. Opere Pubbliche Lombardia, Emilia Romagna, Uniacque spA, MM spA, ALFA S.r.l.) ?


Il suggerimento che vorrei dare al nostro Comune - come indirizzo politico da assimilare se possibile in futuro - è di evitare di ingaggiare questo livello di professionisti “..per 

asfaltare 3 stradine”.


Sarebbe come chiamare un artista pittore per imbiancare le pareti di casa.


Le Pubbliche Amministrazioni devono fare il possibile per “formare e valorizzare” le risorse interne, in modo da poter - perlomeno per lavori semplici come asfaltature delle stradine  comunali - responsabilizzare il responsabile comunale  (con evidenti risparmi e premiatà ex 109/94) e so che non è semplice, in considerazione dell’esiguo numero dei dipendenti ma questo non autorizza a impegnare il comune in compensi così  impegnativi sotto il profilo economico SOPRATTUTTO  in relazione all’entità e consistenza dei lavori.


Chiudo dicendo, che è quanto mai CURIOSO che l’mportante 

provvedimento (che include libretto misure, registro contabilità lavori ecc) 

viene assunto dal Segretario generale “….in assenza dal servizio del

Responsabile del Settore Servizi Tecnici Territoriali”.


Mi fermo qui.  

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Consigliere Comunale "Uniti per Cassina"

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