venerdì 15 dicembre 2017

TUTTO MOLTO DISGUSTOSO


Penso che il Consiglio Comunale del 13/12 sia stato – senz'ombra di dubbio – fra i più brutti al quale ho preso parte, da quando vivo l'onere e l'onore della carica consiliare.

Questo post sarebbe dovuto essere diverso, avrei voluto raccontare la discussione della Mozione “Presepe” e commentare il voto negativo della maggioranza consiliare.

Mi vedo costretto a posticipare la pubblicazione di alcune riflessioni, per lasciare spazio ad una pubblica espressione di vicinanza al Consigliere Vimercati del gruppo civico Cassina-Sant'Agata.

Il Consigliere – per chi lo conosce – è una persona che difficilmente perde le staffe, una persona pacata prestata alla politica che sa sempre quello che dice, ma al termine del Consiglio Comunale di mercoledì 13 il Sindaco ha davvero esagerato ed è successo l'imprevedibile.

C'è un limite a tutto, persino al “gioco delle parti” che tanto diverte e appassiona il primo cittadino, ossia riconoscersi nella pantomina teatrale per cui tutto quello ciò che viene proposto dalla minoranza è sbagliato, pretestuoso, strumentale (e via discorrendo con il povero vocabolario in loro possesso).

Contrariamente a quanto qualcuno possa pensare, non è possibile sostenere che questo avvenga a parti inverse e a dimostrarlo ci sono numerose delibere sottoposte dalla Giunta e votate da tutto il Consiglio Comunale ad unanimità.

All'inizio della seduta consiliare, ho chiesto parola per esporre una proposta –  condivisa in mattinata con tutti i Consiglieri di Minoranza (Varisco Maggio, Vimercati, Beccaria, Calabretta) - di devolvere il gettone di presenza relativo della serata a realtà di walfare locale da individuare nelle ore successive.

Il fatto di aver richiesto la convocazione di un ulteriore consiglio comunale per trattare un solo punto, ha fatto subito pensare alla rinuncia dei 18 euro del gettone di presenza e chiedendo il versamento nel fondo istituito dall'Amministrazione, alimentato dalla Comunità e dal Comune per due bambine, rimaste orfane a seguito del dramma che scosse Cassina a fine maggio 2016.

Le ragazzine, 14 e 9 anni, sono le figlie di Giulio Carafa e Maria Teresa Meo, protagonisti del drammatico omicidio suicidio che ammutolì la città il 30 maggio dell’anno scorso. Lui pugnalò la moglie e si ammazzò poi con una coltellata al cuore. Li trovò la figlia maggiore, di ritorno da scuola. Oggi le due bambine, affidate ai nonni, non vivono più in città, e proseguono il loro cammino altrove, circondate dall’affetto del resto della loro famiglia. Ma la città non le ha dimenticate.

Rimpinguare il salvadanaio per il futuro delle due ragazzine, istituito dal Comune, è sembrata un'idea bella, giusta, sicuramente ci avrebbe messo al riparo da eventuali critiche se ad esser finanziata fosse “quella” o “questa” associazione.

Ma nessuno aveva fatto i conti con Mandelli, che tutto sembra tranne un Sindaco

Dopo aver esposto la proposta di devolvere il gettone per un progetto comunale – non privato – abbiamo ascoltato l'intervento favorevole di Parma.

L'imbarazzo e il silenzio in aula, lasciava intravedere che all'interno del suo gruppo la scelta di versare i 18 euro netti non era condivisa da tutti in maggioranza, pertanto sarebbe stata una scelta dei singoli e discrezionale: “ognuno sarà libero di aderire o meno alla proposta, scelta individuale”.

Va bene, nessun problema.

Il Sindaco – o almeno così si presenta – ovviamente non ha detto una parola, perché furbescamente si è ha conservato il suo squallido intervento a fine consiglio comunale, terminato il quale ha fatto spegnere i microfoni.

Ha definito la proposta di devolvere l'emolumento al fondo comunale in aiuto del futuro delle due bambine “cinico e strumentale”, una sorta di intervento da campagna elettorale in un consiglio comunale dove siamo stati accusati di essere senza etica.

Ora, scrivo di getto e non andrò a rileggere, perché vorrei che il post rappresentasse davvero lo sdegno provato per quelle parole.

Inqualificabili, lasciare i soldi al Comune per finanziare un fondo comunale – da lui attivato – è una decisione incontestabile, condivisa sin da subito da Andrea Parma, che se avesse la spina dorsale (politicamente parlando) e avrebbe preso parola almeno per salvaguardare la dignità politica.

Ma il mio amico Andrea è un guerriero con le pistole di plastica, o spara acqua o esce la bandierina “bang!” e il Sindaco – che zittisce il presidente “Presidente basta, chiuso il Consiglio comunale, nessuno può replicare” - conosce bene in che campo si trova.

A fine Consiglio il collega di minoranza Vimercati ha alzato la voce, un teso battibecco con il Sindaco (sento di esagerare quando lo chiamo Sindaco) a microfoni spenti ha dato una lezione a Parma.

Che continuando ad ingoiare “fango” sta ingrassando come me.



Andrea Maggio

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