Mi
portò al nuovissimo e tanto decantato “Bosco Urbano”, quasi 1600 alberi piantati
nei circa 8.000 mq e donati al Comune nell'ambito degli interventi di
compensazione ambientale stabiliti da Città metropolitana milanese.
L'iniziativa scalzava il primo fallimento, la precedente piantumazione andata male e che
vide “morti stecchiti” alberi piantumati in poche settimane
Il
gentile Cittadino – nel corso del sopralluogo congiunto – cominciò ad
illustrarmi le criticità di quelle nuove piantumazioni, prodigandosi in alcune
nefaste anticipazioni, sulla tenuta e resistenza degli alberi.
Rimasi ad ascoltare, passai due ore esterrefatto di quanti fossero gli accorgimenti elusi in fase di progettazione.
Non
amo fare l’uccello del malaugurio ed evitai per questo, di scatenare polemiche anticipate.
Covavo
la speranza che il “profondo conoscitore” potesse sbagliarsi, nonostante l’autorevolezza
mostrata nell’affrontare l’argomento – ricca di dati ed elementi tecnici – lasciava
presagire il peggio.
Mi
venne in mente la dichiarazione di Tommy (detto anche “una parola per tutti e
tutto”) nella quale spiegava:
“Creare un bosco urbano, un’area verde che sia al tempo
stesso naturale e fruibile dai cittadini, come quella che ci apprestiamo a
realizzare ci aiuta a migliorare la qualità dell’aria e la vivibilità del
paese. Gli alberi producono ossigeno e assorbono CO2. Le aree verdi favoriscono
la biodiversità e contrastano il riscaldamento urbano generato dall’isola
di calore (…) entro l’estate sarà attrezzata anche con panchine e tavoli da
pic-nic”


Ovviamente non ci sono le panchine, non ci sono i tavoli da
pic-nic e sono morte circa l’80% delle 1600 piantumazioni.
“Uno degli obiettivi della nostra
Amministrazione era quello diffondere la cultura del verde” sosteneva Tommy
(detto anche “le sbaglio tutte”) e in effetti i marciapiedi fioriti di queste
settimane rendono l’idea della “grande sensibilità”: talmente amano il verde,
che evitano di tagliarlo.
Ma Tommy voleva solo “…valorizzare
le produzioni ortive tipiche e locali spesso in via di estinzione” talmente in
estinzione, che dei 1600 alberi ne ha seccati –grazie al pollice verde suo e
del suo successore, altrettanto sciagurato, assessore Novelli – quasi tutti.
“Ci sono voluti ben tre anni per realizzarlo..” fanno
sapere attraverso la carta stampata, ma non hanno il coraggio di ammettere che
sono bastati pochi mesi e la coppia d’oro (Chiarella-Novelli) ha devastato
tutto.
Facendo le dovute proporzioni, questi due insieme fanno più
danni alla flora cassinese, che gli incendi in California.
Ad onor del vero – mi spiace quasi ammetterlo – ma è dell’assessore
Novelli il record negativo, non da poco, di aver peggiorato il livello
qualitativo delle due deleghe – viabilità e verde pubblico – revocate all’assessore
Tommy Chiarella.
Ad ogni modo – seppur a malincuore – oggi devo rendere
merito al Cittadino, per le ragioni illustratemi durante il sopralluogo e del
loro concretizzarsi.
Una persona preparata.
Saluti
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