lunedì 6 aprile 2020

APPROVATO DECRETO SCUOLA


Era atteso il Consiglio dei Ministri che desse Il via libera oggi al decreto legge che contiene le norme relative agli Esami di Stato e alla valutazione delle studentesse e degli studenti per l’anno scolastico 2019/2020.

Un decreto particolare, che ha fatto i conti con una realtà emergenziale.

Il Ministro Azzolina - la quale mi fa anche tenerezza, ritengo  una ragazza baciata dalla fortuna (non solo per esser diventata Ministro della Repubblica ma anche per il noto ripescaggio della Corte di Cassazione, che la fece diventare parlamentare) - oggi in conferenza stampa ha espresso alcuni concetti assolutamente condivisibili. 

Oggi vanno di moda quelli inesperti - a tutti i livelli - non è colpa loro, bisogna rispettare il voto popolare.

La democrazia non può piacere solo quando i frutti sono dolci e attesi.

Ha esposto comunque concetti interessanti, primo fra tutti:


 "La didattica a distanza che pur ci ha aiutato a salvare l’anno scolastico non sostituisce e non potrà mai sostituire del tutto, ovviamente, la didattica in presenza. Ma era l’unica risposta possibile per non lasciare soli bambini e ragazzi e garantire loro il diritto allo studio previsto dalla Costituzione”
Il decreto, che ora sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale, per poi essere convertito dal Parlamento (una valanga di decreti ancora da convertire!!)  mette in sicurezza l’anno scolastico 2019/2020 e traghetta le scuole verso il 2020/2021. 
Allora, per quanto riguarda l’esame di terza media il decreto prevede che il Ministero possa, con provvedimento specifico, modificare l’impianto dell’Esame. 
Diciamo che si tratta di procedura delegata, deciderà se farlo in presenza o potrà essere semplificato. 
Altrimenti si procederà con la valutazione finale da parte del Consiglio di classe, prevedendo la consegna anche di un elaborato da parte degli studenti. 
In ogni caso è prevista una valutazione, che il Ministro definisce seria e corrispondente all’impegno degli alunni. 

Per la scuola secondaria tutti avranno la possibilità di sostenere le prove, tenuto conto del periodo dell’emergenza. 
Ma i crediti di accesso relativi alla classe V e il voto finale saranno comunque basati sull’impegno di tutto l’anno. 
Ecco che il decreto apre al doppio binario: se i ragazzi torneranno a scuola entro il 18 maggio, ci sarà un esame con commissione interna. 
La prima prova, Italiano, sarà preparata dal Ministero, mentre ls seconda - diversa per ciascun indirizzo - sarà predisposta dalle commissioni.
L'esame si chiuderà con l'orale.
Se non si rientra a scuola, è previsto il solo colloquio orale e il diploma sarà ottenuto con Il punteggio di 60/100. 
Il decreto prevede che tutti possano essere ammessi all’anno successivo, ma tutti saranno valutati, nel corso degli scrutini finali, secondo l’impegno reale. 
Non ci sarà ‘6 politico’, che la Ministra ha definito vetusto.
Per esperienza, la parola diventerà virale.
All’inizio di settembre, infatti, invece degli abituali corsi di recupero delle insufficienze, sarà possibile, per tutti i cicli di istruzione, dalla primaria fino alla classe quarta del secondo grado, recuperare e integrare gli apprendimenti: ciò che non è stato appreso, o appreso in parte quest’anno, potrà essere recuperato/approfondito all’inizio del prossimo. 
Ci sarà particolare attenzione ai ragazzi con disabilità e a quelli con bisogni educativi speciali. 
Il decreto consente, inoltre, di lavorare, da subito, anche al nuovo anno scolastico dando al Ministero gli strumenti per operare con rapidità e di raccordarsi, ad esempio, con le Regioni per uniformare il calendario di avvio delle lezioni. 
Nel corso del Consiglio dei Ministri di oggi è stato anche approvato un provvedimento (DpR) che sblocca le assunzioni chieste dal Ministero dell’Istruzione per recuperare parte dei posti liberati, nell’estate del 2019, dai pensionamenti dovuti a ‘Quota 100’. 
Ho letto nelle parole della mia conterranea grande soddisfazione, perché viene attuata, la norma inserita nel decreto scuola approvato in autunno.
Ed effettivamente si tratta di 4.500 posti che andranno ad altrettanti insegnanti, vincitori di concorso o presenti nelle Graduatorie ad esaurimento, che non avevano potuto occuparli lo scorso settembre perché non erano stati messi a disposizione. 
Con successivi provvedimenti saranno disposte le assunzioni relative all’anno scolastico 2020/2021. 
La nota positiva finale è dedicata a 85 milioni, che sono già nelle casse degli istituti scolastici, che li spenderanno "...per l’acquisto di tablet e pc per tutti gli studenti meno abbienti perché il diritto all’istruzione deve essere garantito”.
Saluti   







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Consigliere Comunale "Uniti per Cassina"

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