Era
atteso il Consiglio dei Ministri che desse Il via libera oggi al
decreto legge che contiene le norme relative agli Esami di Stato e
alla valutazione delle studentesse e degli studenti per l’anno
scolastico 2019/2020.
Un
decreto particolare, che ha fatto i conti con una realtà
emergenziale.
Il
Ministro Azzolina - la quale mi fa anche tenerezza, ritengo una ragazza baciata dalla
fortuna (non solo per esser diventata Ministro della Repubblica ma
anche per il noto ripescaggio della Corte di Cassazione, che la fece
diventare parlamentare) - oggi in conferenza stampa ha espresso alcuni
concetti assolutamente condivisibili.
Oggi
vanno di moda quelli inesperti - a tutti i livelli - non è colpa loro, bisogna rispettare il voto popolare.
La democrazia non può piacere solo quando i frutti sono dolci e attesi.
Ha esposto comunque concetti interessanti, primo fra tutti:
"La
didattica a distanza che pur ci ha aiutato a salvare l’anno
scolastico non sostituisce e non potrà mai sostituire del tutto,
ovviamente, la didattica in presenza. Ma era l’unica risposta
possibile per non lasciare soli bambini e ragazzi e garantire loro il
diritto allo studio previsto dalla Costituzione”
Il
decreto, che ora sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale, per poi
essere convertito dal Parlamento (una valanga di decreti ancora da
convertire!!) mette in sicurezza l’anno scolastico 2019/2020
e traghetta le scuole verso il 2020/2021.

Allora,
per quanto riguarda l’esame di terza media il decreto prevede che
il Ministero possa, con provvedimento specifico, modificare
l’impianto dell’Esame.
Diciamo
che si tratta di procedura delegata, deciderà se farlo in
presenza o potrà essere semplificato.
Altrimenti
si procederà con la valutazione finale da parte del Consiglio di
classe, prevedendo la consegna anche di un elaborato da parte degli
studenti.
In
ogni caso è prevista una valutazione, che il Ministro definisce
seria e corrispondente all’impegno degli alunni.
Per la scuola secondaria tutti avranno la possibilità di sostenere le prove, tenuto conto del
periodo dell’emergenza.
Ma i crediti di accesso relativi alla
classe V e il voto finale saranno comunque basati sull’impegno di
tutto l’anno.
Ecco
che il decreto apre al doppio binario: se i ragazzi torneranno a
scuola entro il 18 maggio, ci sarà un esame con commissione
interna.
La
prima prova, Italiano, sarà preparata dal Ministero, mentre ls
seconda - diversa per ciascun indirizzo - sarà predisposta dalle
commissioni.
L'esame
si chiuderà con l'orale.
Se
non si rientra a scuola, è previsto il solo colloquio orale e il
diploma sarà ottenuto con Il punteggio di 60/100.
Il
decreto prevede che tutti possano essere ammessi all’anno
successivo, ma tutti saranno valutati, nel corso degli scrutini
finali, secondo l’impegno reale.
Non
ci sarà ‘6 politico’, che la Ministra ha definito vetusto.
Per
esperienza, la parola diventerà virale.
All’inizio
di settembre, infatti, invece degli abituali corsi di recupero delle
insufficienze, sarà possibile, per tutti i cicli di istruzione,
dalla primaria fino alla classe quarta del secondo grado, recuperare
e integrare gli apprendimenti: ciò che non è stato appreso, o
appreso in parte quest’anno, potrà essere recuperato/approfondito
all’inizio del prossimo.
Ci
sarà particolare attenzione ai ragazzi con disabilità e a quelli
con bisogni educativi speciali.
Il
decreto consente, inoltre, di lavorare, da subito, anche al nuovo
anno scolastico dando al Ministero gli strumenti per operare con
rapidità e di raccordarsi, ad esempio, con le Regioni per uniformare
il calendario di avvio delle lezioni.
Nel
corso del Consiglio dei Ministri di oggi è stato anche approvato un
provvedimento (DpR) che sblocca le assunzioni chieste dal Ministero
dell’Istruzione per recuperare parte dei posti liberati,
nell’estate del 2019, dai pensionamenti dovuti a ‘Quota 100’.
Ho
letto nelle parole della mia conterranea grande soddisfazione, perché
viene attuata, la norma inserita nel decreto scuola approvato in
autunno.
Ed
effettivamente si tratta di 4.500 posti che andranno ad altrettanti
insegnanti, vincitori di concorso o presenti nelle Graduatorie ad
esaurimento, che non avevano potuto occuparli lo scorso settembre
perché non erano stati messi a disposizione.
Con
successivi provvedimenti saranno disposte le assunzioni relative
all’anno scolastico 2020/2021.
La
nota positiva finale è dedicata a 85 milioni, che sono già
nelle casse degli istituti scolastici, che li spenderanno "...per
l’acquisto di tablet e pc per tutti gli studenti meno abbienti
perché il diritto all’istruzione deve essere garantito”.
Saluti
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