SCELTE SBAGLIATE SUL PERSONALE E A PAGARNE LE SPESE SONO TUTTI.
CITTADINI COMPRESI.
Ogni giorno, qualche cittadino mi scrive chiedendomi informazioni sullo Smart Working in Comune a Cassina de’ Pecchi e – visto la totale assenza d’informazioni a riguardo – volevo utilizzare questa mezz’oretta di pausa pranzo per argomentare sulla vicenda, ma poi ho pensato fosse più utile spiegare un passaggio.
Lo faccio perché l’idea diffusa, che emerge dai messaggi che ho ricevuto da decine di persone che mi hanno sollecitato sul tema (quasi tutti su Whatsapp), è che lo SW “… non è stato organizzato a sufficienza”.
Sicuramente è così, ma – aggiungo io – troppo delle conseguenze di questa non-organizzazione è rimasto in carico alla buona volontà dei dipendenti.
Forse non tutti, questo non lo posso sapere con certezza, ma ho personalmente ho verificato numerosi dipendenti che per “ovviare a criticità di sistema locale” hanno dato molto di più di quello che il loro ruolo avrebbe richiesto.
E soprattutto nei limiti del possibile e per quanto gli è stato concesso dai vari DPCM e soprattutto con le evidenti difficoltà a ottenere chiari indirizzi di comportamento e sulle decisioni.
Purtroppo, anche l’impegno di chi ha lavorato durante i momenti più critici della pandemia è stato assolutamente inficiato da una nebbia totale alzata dall’incertezza e la confusione dell’Amministrazione.
E’ fallito il processo di armonizzazione con il corpo sociale, che avrebbe dovuto avviare l’Amministrazione e non ha fatto.
Mai una risposta esaustiva, il condizionale è diventato d’obbligo.
Basti pensare che è recentissima la delibera di giunta con la quale viene Rimodulato nuovamente l'assetto organizzativo dell’ente (si esatto, ancora!!!) e che appena letto ho compreso che non sarebbe stato l’ultimo, perché fortemente iniquo, sbagliato, ingiusto, privo di ogni giustificazione.
Facciamo un passo indietro: non appena insediato, il nuovo Sindaco ha – come prevedibile – individuato (e ingaggiato) il nuovo segretario Comunale, figura estremamente importante per il buon andamento degli Uffici.
Il segretario comunale è il capo del personale, la dottoressa incaricata dal Sindaco – a mio modesto parere – è competente e vanta un curriculum di tutto rispetto.
Detto questo, il nuovo segretario è condiviso con un altro Comune (esterno alla Provincia di Milano e che dista circa 28 km da Cassina); pertanto la sua presenza in Comune è assai limitata, il dono dell’ubiquità non appartiene a questo mondo.
Quindi, fermo restando l’apprezzamento per la scelta di condividere un segretario con un altro Comune, avrei preferito – per il bene della macchina comunale – fosse individuato fra quelli che oggi esercitano in Comuni più vicini.
Questo avrebbe garantito una presenza più costante, con degli spostamenti più rapidi anche nella stessa giornata.
A mio avviso, la scelta – seppur di qualità – non ha inciso positivamente, anche se – a ben vedere – la principale ragione dell’ingessatura amministrativa sta tutta nell’incertezza degli indirizzi e nella confusione dei ruoli.
Se nessuno riesce a rispondere alle domande che gli vengono poste, è perché nessuno conosce le risposte, priorità che cambiano in funzione dell’umore del Sindaco, della lettera di Maggio, del Consigliere di maggioranza che si arrabbia “perché non mi ascoltate”.
Ma c’è di più.
Lo stato confusionale della Giunta è facilmente rappresentato nella scelta di nominare “posizioni organizzative” attribuendo quasi 10.000 € annui in più, (rispetto allo stipendio previsto) come indennizzo, per organizzare il lavoro di solo 4 persone.
Ma non è tutto.
Con lo stesso atto, si affida al Segretario – ripeto, ruolo complesso che vista l’assenza viene condotto con alcune innegabili e inevitabili difficoltà – la posizione organizzativa della “Segreteria” (quindi la latente comunicazione, ecc,) l’Ufficio Contratti, l’Ufficio Stato Civile, l’Ufficio Anagrafe e il Personale.
Ogni Pubblico Amministratore ha il dovere di valorizzare il Personale interno e non di umiliarlo con il conferimento di cariche e ruoli al Segretario, come se si volesse attestare “l’assenza di competenze adeguate a rivestire il ruolo di responsabile d’area”.
Credo che la politica sul personale in questa prima fase sia assolutamente deludente.
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