domenica 23 marzo 2025

SUL CANTIERE MENSA SCOLASTICA

Avevo già scritto un post sulla questione "cantiere mensa scolastica" mi ero limitato ad alcune considerazioni  (https://andreamaggio.blogspot.com/2024/10/pozzo-alcune-considerazioni-sui-lavori.html) , oggi sarà qualcosa di molto diverso.

Vi chiedo di leggerlo e smetterla di ingoiare il frottolame immesso nel circuito, dal sistema locale trasversale

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Ho aspettato oggi a pubblicare questo post, perché domani – 24 marzo – si terrà un'importante sopralluogo presso il cantiere Lavori di ampliamento per la realizzazione della mensa scolastica P.N.R.R. a Pozzo d'Adda.

 

Riferimenti del Comune (tecnici e incaricati) insieme ai tecnici ARPA effettueranno ulteriori accertamenti nei terreni del cantiere sui quali – durante le operazioni di scavo previste in progetto – la società appaltatrice ha rinvenuto materiali inquinanti.

 

Premesso che non è stato affatto facile ricostruire questa cronistoria, a causa del silenzio assordante da parte di tutti su un procedimento (senz’altro nato male e gestito peggio) pieno di sottovalutazioni e leggerezze.

 

L’imbarazzante reticenza silenziosa dei rappresentanti consiliari di minoranza non ha agevolato il mio lavoro, ma qualche amico – fuori da questo Comune – ce l’ho e le informazioni che dovevo avere le ho avute.

 

In minoranza consiliare dormono sereni da 3 anni – con la testa poggiata sul banco (😆) – e nessuno ha voluto disturbare il lungo letargo (si sveglieranno da soli a breve, mancano 2 anni al voto, ci siamo quasi) magari saranno utili in maggioranza e si annoiano troppo in minoranza perché bisogna studiare, ma è evidente che quando si presentano queste occasioni importanti – come un cantiere fermo da un anno per “materiale inquinante rinvenuto” – occorre simulare vitalità e prestarsi al ruolo di controllo per cui ci si è candidati.

 

Ad esempio, in questo caso, la convocazione dell’istituita Commissione Lavori Pubblici (prevista nello Statuto) sarebbe stata quantomai doverosa per trattare nei tempi la questione ed evitare le lungaggini verificatesi.  

 

Peraltro, è un istituto presieduto da un membro di minoranza consiliare (!!!!)

 

Lasciamo stare, perché già sapete quello che penso della minoranza (“inutile”).

 

Facciamo un salto indietro.

 

In data 22-02-2024, la Società BDM group srl ha comunicato al Comune il rinvenimento di materiali contaminati durante le fasi di scavo relative al cantiere della mensa nel “campione superficiale” analizzato.

 

Si capisce subito la gravità della situazione, nessuno ve lo dice ma si rilevano alcuni deficit gravissimi del progetto preliminare che NON includeva (incomprensibilmente) i campionamenti necessari alla caratterizzazione delle terre interessate dal futuro scavo.

 

Il progetto preliminare stabilisce i profili e le caratteristiche più significative degli elaborati dei successivi livelli di progettazione, in funzione delle dimensioni economiche e della tipologia e categoria dell’intervento, ed è composto, salva diversa motivata determinazione del responsabile del procedimento ai sensi dell’articolo 15, comma 3, da studi necessari per un’adeguata conoscenza del contesto in cui è inserita l’opera, corredati anche da dati idrologici, atti a pervenire ad una completa caratterizzazione del territorio ed in particolare delle aree impegnate.

 

E’ qualcosa di incredibile.

 

Solo in data 30 gennaio 2024 – dopo la consegna dei lavori – sono stati eseguiti i campionamenti necessari e nemmeno dal Comune ma dall’impresa.

 

Imbarazzo totale.

 

Se solo la minoranza avesse convocato per tempo una Commissione Lavori Pubblici – invece di fare la claque al Sindaco – avremmo avuto le necessarie risposte e capito chi perseguire, avremmo saputo chi ha deciso di non fare le analisi (integrandole al progetto preliminare) e se esiste una determina in supporto a tale strampalata decisione.

 

Forse dormivano.

   

Dieci giorni dopo, ARPA riceve la comunicazione (ai sensi dell'art. 245 DIgs 152/06) dell’inevitabile attivazione – da parte del Comune stesso – della messa in sicurezza d'emergenza (il famoso MISE) al fine di evitare problemi più gravi.

 

Viene contestualmente ad ARPA comunicata la “sospensione lavori” che in linea generale è disposta dal direttore dei lavori.

 

Un professionista viene incaricato dal Comune di Pozzo d'Adda di redigere un piano di Messa in sicurezza d'urgenza (di seguito MISU) per un'area individuata per la realizzazione di una nuova mensa scolastica e in questi casi, attraverso il MISU, si punta ad arginare la propagazione della fonte di inquinamento all'interno del sito.

 

Le terre già scavate considerate contaminate devono essere portate presso impianti autorizzati, nel frattempo – queste sono le procedure di legge – si interviene sulle zone adiacenti con una pulizia e si procede all’accertamento della qualità dei terreni.

 

A seguito di tali operazioni, previa comunicazione ad Arpa, verrà svolto campionamento e analisi chimica su pareti e fondo scavo per la verifica della corretta eliminazione della sorgente di potenziale pericolo.

 

Dei parametri ricercati, le risultanze analitiche hanno evidenziato alcuni superamenti di limiti di legge previsti solo nel primo strato superficiale (0-1 m).

 

 

Gli esiti di tali analisi hanno evidenziato la presenta di terreno contaminato nel campione superficiale analizzato con i valori che evidenziano un superamento dei limiti di tutti gli elementi della tabella A e uno addirittura della Tabella B di cui all'Alleato 5 Titolo V parte IV DIgs 152/06.

Per capirci, tutti gli elementi hanno superato i limiti della Tab A (e parliamo di inquinamento che non si può avere nemmeno nel giardino di casa, figurarsi a scuola) ma più grave è certamente il parametro dei limiti previsti dalla Tabella B da parte del rame.

 

In altre parole, la presenza di rame rinvenuta dall’impresa nella parte superficiale della terra in cantiere (e rimossa) supera i livelli che non sono ammessi nemmeno in ambito industriale.

 

Figurarsi a scuola.

 

Per questo conviene incaricare il prelievo di pochi campioni per effettuare analisi in altri punti.

 

Non ho elementi per stabilire se il superamento dei limiti rilevati sono attribuibili a contaminazioni storiche, non saprei nemmeno spiegare se la scelta di effettuare accertamenti su campioni di terra “a livelli differenti da quelli rinvenuti” fosse dettata dalla voglia di chiudere nel più breve tempo possibile la procedura e riattivare le lavorazioni della costruzione della mensa.

 

Una scelta – anch’essa – molto sbagliata.

 

Perché, se è vero che la terra inquinata è stata rinvenuta solo nello strato superficiale del terreno (entro il primo metro di profondità)  e quindi il superamento positivo del collaudo sullo scavo consentirà la realizzazione dell'opera in piena sicurezza, è anche vero che un caro amico (un vero gigante di questo lavoro) mi ha invitato a controllare il geoportale perché - ed effettivamente è così – dall’ortofoto del 2012 si evince che il perimetro dell’area rimaneggiata in quel tempo (cantiere scuola) è molto più estesa di quello oggi interessato dal cantiere pnrr (e oggetto di analisi).

 

Mi spiego meglio: i superamenti dei limiti di legge previsti sono stati registrati nel materiale rinvenuto (e inquinato) nella parte superficiale del terreno di cantiere, ma è normale farsi alcune domande su come sia finita li quella partita di terra contaminata.

 

Se quella partita di terra è stata depositata con la “movimentazione terra” che vi fu durante il cantiere per realizzare la “nuova” scuola è normale proporre alcuni prelievi di terra – da analizzare – anche nella parte superficiale di terreni di spazi limitrofi alla scuola (ove la terra fu rimaneggiata– circa 15 anni fa – dagli scavi per la realizzazione della nuova struttura scolastica).

 

Giusto fare chiarezza.

 

Ad ogni modo è stato redatto un piano di MISU per la delimitazione e protezione dei cumuli derivanti dallo scavo di progetto, che verranno caratterizzati al fine di individuarne il destino finale, poi si è proceduto con la copertura mediante teli impermeabili per eliminare la possibilità di dilavamento dei cumuli con inquinamento della falda.

 

Non sono certo che il nostro Comune abbia avuto le forze per garantire la piena funzionalità del pacchetto di messa in sicurezza proposto dal suo estensore, è necessario che questo mantenga le sue funzionalità di separazione fino alla rimozione e smaltimento dei cumuli.


I Consiglieri comunali di minoranza – nell’esercizio della loro attività di controllo – dovrebbero chiedere chiarimenti circa i
l sistema di monitoraggio del Comune, perché è assolutamente necessario e indispensabile che con costanza periodica si garantisse il buon funzionamento.


Il Sindaco – che non ha voluto nominare alcun assessore ai lavori pubblici perché è accentratore deve spiegare come avrà osservato le prescrizioni del MISU e garantito che il telo di protezione sicuramente imposto non sia stato alterato e/o rimosso dal maltempo.

In questo caso, ci sono verifiche visive che il Comune avrebbe dovuto effettuare ogni 10/15 giorni.

 

Salvo eventi atmosferici rilevanti, in questo caso, la visita è disposta immediatamente.

 

Il piano di messa in sicurezza con proposta di collaudo presentato dal geologo nell’aprile 2024 ed eseguito in autonomia il 6 maggio 2024 non ha evidenziato superamenti dei limiti.

 

Quindi, sappiamo con certezza, che i terreni contaminati sono stati interamente rimossi (e si trovano oggi depositati in un’area recintata) ma resta il fatto che questo “contraddittorio asincrono” (del tutto inusuale) è stato fatto su livelli di terreno differenti.


Ossia: l’impresa ha prelevato i campioni sullo strato superficiale (certificato contaminato) mentre il Comune ha prelevato i campioni più in profondità e non ha contaminazioni.

 

Una girandola di incontri (che hanno voluto chiamare con il termine giustificativo “precollaudo”) ed eccoci al 01/08/2024, quando il responsabile servizi tecnici territoriali trasmette documentazione ad ARPA e autorizza contestualmente ARPA REGIONE LOMBARDIA a effettuare un sopralluogo in contraddittorio alla presenza del geologo per la verifica del collaudo.

 

Una gestione del Comune molto arraffazzonata, da veri improvvisati.

 

-    Perché le contro-analisi del Comune non sono state effettuate – in contraddittorio – sugli stessi campioni prelevati dall’impresa?

-    Perché prendiamo per buono quanto appreso dal Sindaco (in profondità non c’è inquinamento) ma l’area interessata da rimaneggiamenti potrebbe essere più ampia e riguardare tutta la movimentazione terra della stessa partita di anni fa.

-    - ma il nome del professionista geologo che ha firmato la relazione è lo stesso che ha lavorato per conto dell’impresa?

-    A chi compete il finanziamento del costoso piano di bonifica?

-    Con quali fondi sarà finanziata, una bonifica di tale dimensione supererà i  500 mila euro.

-     Perché non vi sono denunce a riguardo?

-    - Perché quella terra rimaneggiata è “improvvisamente” diventata contaminata?

-    Esistono le certificazioni della terra?

-    - Perché il sindaco ha dichiarato che non vuole perseguire responsabilità?

-   - Perché non si è proceduto rapidamente per effettuare una bonifica, ma da febbraio è tutto fermo.

Con una variazione di bilancio, l’amministrazione ha proceduto ad applicare 250.000 euro di avanzo di amministrazione ( confermati e reimputati nel BP2025) accantonando in via precauzionale per una eventuale bonifica?
Ma perché il Sindaco sceglie di “bloccare” dei fondi per finanziare una eventuale bonifica se - come ha dichiarato in assemblea pubblica - tutto ok?
Perché il progetto preliminare non ha tenuto conto della qualità dei terreni con analisi geologica ?
Tutte le spese che affronteremo sono frutto di gravi ritardi generati da una procedura complessa trattata in modo superficiale
Perché le analisi sono effettuate puntuali solo nell’area ove sorgerà la futura mensa ?


Il Sindaco ha il dovere di capire - a nome, per delega e per conto di tutta la comunità - cosa accade 10 anni fa, se tutto andò nei modi corretti.

Comprendere cose complesse costa fatica, ma è un dovere nei confronti di chi lo ha votato perché amava fare il “capopopolo”.


Si faccia aiutare dalla memoria storica del professionista che ha voluto nominare a capo della macchina pubblica (attuale Segretario comunale) non appena diventato Sindaco: ai tempi in cui venivano colmare le buche con terra di dubbia provenienza era uno degli assessori che tanto criticava, magari gli torna in mente qualche elemento utile per costruire una pagina di Storia locale ancora poco chiara.



Il sindaco attribuiva i ritardi a:

sostituzione del RUP: è la prima volta che sento che la sostituzione del RUP possa determinare un rallentamento lavori, figurarsi uno stop come nel caso in questione.

NON E ‘ VERO

“Sono cambiati i formulari per fare le comunicazioni” anche questa scusa mi è nuova, non sono le comunicazioni PNRR ad impattare con l’esecuzione delle opere.  

NON E’ VERO

Il maltempo: come scusa funziona sempre, un po' scontata, in parte accoglibile

NON E’ VERO

Modifica progetto: il Sindaco ha fatto sapere che in fase di esecuzione, l'opera sarà spostata di qualche metro rispetto al progetto e questo - a suo dire - deve aver comportato alcuni ritardi della ripresa dei lavori, "una serie di adempimenti burocratici, ma non ci sono ragioni ambientali”.

NON E’ VERO



Infine, spero che qualcuno voglia confermare il nome del professionista geologo nominato dal Comune e dirci che non sia quello che ha firmato la relazione a supporto delle analisi effettuate dall’impresa poste in contraddittorio.

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