Fra i lettori del Blog vi sono sicuramente quelli interessati a seguire quel sottile “filo rosso” che collega la polemica
quotidiana – che nel corso della scorsa legislatura è apparsa come
fine a se stessa – e la realtà dei fatti.
Ed
effettivamente – seppur di dubbia utilità elettorale – ogni tanto fa piacere sapere che il
filo rosso ha portato a destinazione e che qualcuno ha avuto la forza di
seguirlo attentamente.
Questo
perché, dopo 4 anni, qualcuno possa dire “si polemizzava sulla questione, ma
alla fine diceva la verità”.
Veniamo
ai fatti.
L’occasione
è resa dall’impresa “Koinè Cooperativa Sociale ONLUS”, affidataria dell’appalto
di gestione “Asilo Nido – Pesciolino Rosso”, che ha subappaltato la parte
riguardante la gestione del servizio mensa.
La
fornitura dei pasti dei bambini e delle educatrici (per un importo presunto
unitario pari a € 5,00 IVA esclusa a pasto per ogni bambino e educatrice che
mangia insieme ai bambini) all’impresa Dussmann Service s.r.l.
L’impresa
è in ascesa, ha aumentato il capitale del 60% negli ultimi 5 anni, si è espansa alla ristorazione con 34 milioni di pasti
serviti l’anno in 907 plessi coperti.
Pertanto ci sono buoni presupposti sulla qualità del servizio e
- quindi - il tema del post non è questo, piuttosto sulle scelte - legittime ma
volutamente negate - che anni fa vennero assunte, senza mai esser affrontate e
condivise.
Il servizio asilo Nido è diventato un servizio privato, svolto
all'interno di una struttura pubblica data in concessione senza dipendenti
comunali.
Sulla falsa riga de “…ce lo chiede l’Europa” si evidenziava "...l'impossibilità di mantenere
una “gestione promiscua” di un servizio, in merito al interposizione di
manodopera" quando
sarebbe bastato proseguire fino al comma successivo per comprendere che "... la normativa non si riferisce alla
pubblica amministrazione".
L’allora Amministrazione non ebbe il coraggio di sostenere orgogliosamente la scelta politica di esternalizzare il servizio pubblico, ma non riuscì a strutturare risposte credibili alimentando la polemica.
L’allora Amministrazione non ebbe il coraggio di sostenere orgogliosamente la scelta politica di esternalizzare il servizio pubblico, ma non riuscì a strutturare risposte credibili alimentando la polemica.
Quella stessa polemica, che da un lato ha aiutato a far emergere
alcune questioni sui media portandole all'attenzione dell’opinione pubblica, dall'altro agevola chi governa.
Buttarla in bagarre - generalmente - è un modo per eludere domande e fornire risposte compiute su scelte incoerenti al mandato ottenuto dagli elettori.
Inoltre - purtroppo l'ho capito tardi - che la Polemica confonde il Cittadino, che se immerso nella nebbia delle polemiche politiche si stanca, disaffezione e innervosisce.
Chi prosegue ottiene visibilità (sui media locali) ma al caro prezzo di inimicarsi un corpo elettorale sempre più disaffezionato allo
scontro politico, alla bagarre quotidiana.
Per questo, sarà per me una legislatura diversa la polemica, per questo la bagarre politica non dovrebbe coinvolgere i Consiglieri Comunali ma restare politica fra partiti (laddove esistono!)
Ricordo perfettamente le parole imbarazzate di chi stava
attuando una scelta "politicamente diversa" da quanto previsto nel
programma, si cedeva un servizio comunale, ricordo l'alzata di scudi.
La scelta di "creare confusione
affinché nessuno ci capisse più nulla" fu una strategia vincente attuata da parte di chi governava
Ma dopo anni di polemiche, le ammissione sulle mie ragioni e sulla correttezza delle mie previsioni avvennero sottovoce e a luci spente, perché le (politicamente) imbarazzanti verità nascoste dietro la NEBBIA DELLE POLEMICHE sono agganciate ad un sottile filo rosso, che i Cittadini non hanno il tempo/la forza/la voglia di seguire.
Sono uno che passa le serate a leggere gli
Atti pubblici e - sopratutto - a tentar di capire ciò che non vi è scritto (per imbarazzo) e avevo capito in che direzione stava andando il nostro Comune.
Ad appaltare il servizio mensa svolto all'interno della struttura
"Pesciolino Rosso" non sarà il Comune di Cassina, ma la Coop alla
quale fu “esternalizzato” il servizio nel 2015 è perfettamente indicativo della
scelta politica, ripeto scelta legittima ma negata perchè in contrasto con gli indirizzi politici e programmatici.
Ci si
ferma agli Slogan politici, quasi sempre.
Ci si ferma al sorriso di chi dice e non per cosa dice o se dice il vero o se - addirittura - fa ciò che dice.
Chi è
favorevole all'acqua pubblica non introduce Case dell'Acqua per "distribuire il bene pubblico gratuitamente" ma autorizza Case dell'acqua a pagamento, di acqua già pagata con le tasse e controlli su un bene che - a detta loro - è "migliore di quella in bottiglia".
I controsensi.
La
Giunta di "cementificatori" costantemente accusata dall'opposizione
di voler prevedere "...edilizia privata e centri commerciali dentro
l'area Nokia Siemens" confermò nel PGT il vincolo esistente produttivo
industriale.
La
Giunta degli ambientalisti "contrari al cemento hanno approvato un PGT con
44.000 mq di capannoni in cemento e traffico/smog dei Tir inserendo anche una quota di residenziale e 7000 mq di commerciale.
E' come quello che si è candidato sostenendo "zero case a Cassina, non servono nuovi appartamenti", presi i voti di chi condivideva quell'indirizzo politico, ha cambiato idea "perchè i tempi sono cambiati".
O magari - ad esser cambiati - sono solamente gli elettori e i maestri del populismo cambiano idea in funzione dell'ondata del momento.
Davvero, non dirò nulla. Mi mordo la lingua (o polpastrello) su ex assessori - informati del procedimento trituratore da un anno - che oggi sono a capo di coordinamenti contrari all'impianto.
Davvero, non dirò nulla. Mi mordo la lingua (o polpastrello) su ex assessori - informati del procedimento trituratore da un anno - che oggi sono a capo di coordinamenti contrari all'impianto.
Perché è più facile fermarsi agli Slogan politici, quasi sempre.
Lo
vediamo oggi con la questione Daspo a Cassina dè Pecchi.
Sono
già apparsi 3 articoli sulla stampa locale, senza che l'annunciata modifica al
Regolamento di Polizia Urbana (che introduca il vero dispositivo) sia approdata in Consiglio Comunale.
Siamo
fermi al Regolamento emendato dalla scorsa Amministrazione - su proposta
dell'allora consigliere delegato alla Sicurezza Andrea Parma (PD) - che per chi
governa oggi "...era un provvedimento insufficiente e poco utile alla
sicurezza, da modificare".
La
campagna elettorale è terminata e corre l'obbligo di verificare se dietro gli
slogan c'è sostanza o se siamo alle solite.
Tagliare alle spese sociali e manutenzioni e assumere il capo staff del Sindaco (addetto alla comunicazione) è una scelta assai discutibile, per merito e tempistiche.
Un
ultimo consiglio e una breve riflessione prima di andare a letto:
Il consiglio è seguire quel sottile filo rosso nella nebbia (confusione) che unisce le parole della polemica quotidiana ai fatti (verità).
Costa tempo e fatica mi rendo conto, ma è importante che la coerenza degli Amministratori venga premiata e che il voto non sia solamente una questione di simpatia.
Questo è il consiglio, per il bene della politica locale e - di riflesso - della comunità cassinese.
La breve riflessione: dopo
aver tagliato i fondi delle politiche sociali e aver tagliato spese di
manutenzione (persino di illuminazione pubblica, con evidente danno ad uno dei
maggiori deterrenti a furti e altro) da settembre, fra i primi impegni della
politica locale dev'esserci quello di superare Slogan e procedere con atti
veri.
Andrea Maggio
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