martedì 3 marzo 2020

PROVIAMO AD ESSER PIU' CHIARI, MA COMINCIAMO A TAGLIARE SPRECHI




La burocrazia non parla quasi mai chiaro. In senso letterale. 

Per la maggior parte dei cittadini alle prese con le procedure della amministrazione pubblica, capire il linguaggio utilizzato in documenti e protocolli spesso si rivela un'impresa impossibile. 

E' sempre più facile imbattersi in Amministratori neofiti, che per ovvie ragioni derivanti da ragionevole incompetenza, finiscono per ripetere pedissequamente filastrocche a memoria (o peggio ancora, lette  da stralci di relazioni scritte) prodotte da qualche Consulente

Il "burocratese" è il linguaggio complicato di difficile comprensione, che viene utilizzato nelle pubbliche amministrazioni, addirittura lo Zanichelli ha sentito l'esigenza di attivare un link a cui è possibile consultare un dizionario dedicato all'antiburocratese.

La pulizia del linguaggio normativo, la chiarezza dell’esposizione da parte delle amministrazioni, la semplicità della narrazione delle scelte e delle decisioni della politica sono obiettivi fondamentali dell'azione degli Amministratori.


Il tentativo di celare la scelta politica di alzare l'addizionale Irpef (da 0,6 a 0,8) dietro il burocratese è il tradimento di un’esigenza fondamentale per istituzioni, che devono provare a mettere al centro il rapporto con i cittadini e le prerogative  del Paese reale.

Il momento storico è difficile, l'emergenza Virus si sta traducendo in un grave problema sociale, le attività soffrono per restrizioni - talvolta necessarie, alcune volte "strabiche" in quanto colpevoli di alcune discriminazioni - alzare la tassazione locale è oggi l'azione più sbagliata che un'Amministrazione possa fare. 

Ormai è stata "smontata" la narrazione dell'ineludibilità dell'incremento della tassazione per la tenuta dei conti pubblici, lo stesso Consulente incaricato dall'amministrazione ha ammesso che il finanziamento dei servizi istituzionali - che un Comune è chiamato a fornire NON sono a rischio.

Oggi alzare le tasse - azione politicamente legittima (che non condivido) - NON è indispensabile per la tanuta dei conti pubblici e annidare nell’oscurità del burocratese semplice sciatteria politica di non voler rinunciare a sprechi vari è una scelta discrezionale di cui la politica locale deve assumersi la responsabilità.

Dalle accuse contenute nel Comunicato iniziale, con il passare dei giorni - e le risposte ai quesiti che sto avanzando - si è passati alla consapevolezza che vi è stato un grosso fraintendimento.

Ho più volte ho dichiarato (interviste e blog) "...che il problema esiste, annoso, ma non così grave" - ma sull'autentica interpretazione delle novità introdotte dal principio contabile applicato alla contabilità finanziaria (D.lgs 118/20111) e le successive modifiche intervenute che hanno previsto introduzione graduale.

A causa di una iniziale errata interpretazione delle novità sulla finanza locale, norme che ogni anno vengono ritoccate grazie all’intervento di ANCI, si è generato un problema (quindi – ripeto – è reale) a poco più di 2000 amministrazioni locali.

Alcuni Comuni vivono il predisse sto.


L'Amministrazione cassinese – che più o meno volutamente ha drammatizzato il momento per giustificare l’aumento delle tasse – oggi è in difficoltà comunicativa, non ha solo scelto di abbassare i toni (sparite da tutti i testi, documenti vari le accuse iniziali)  ma ha confermato che "..la situazione finanziaria è molto complessa" perché sono state "riscontrate anomalie”.

Certo, anomalie interpretative di una norma che ha introdotto alcune novità, che insieme a tanti altri Cassina ha interpretato in un modo e che oggi la sentenza costituzionale ha dato la definitiva interpretazione.

L’idea distorta di un potere economico (DI PARTE CORRENTE) da preservare gelosamente, da un lato esige il deficit di partecipazione democratica (io ti leggo la relazione, tu che sei in minoranza o batti le mani o sei pregato di non disturbarci perché comandiamo noi e i rosiconi devono stare muti) dall’altro necessita di una comunicazione di apparato fatta di meri orpelli o di vacui esercizi di stile.

Sulla semantica, orpelli ed esercizi di stile vi ho già detto, sul deficit democratico c’è stato il tentativo di far saltare la Commissione Bilancio da parte dell’assessore, che con email di lunedì 2 mar 2020 alle 15:54 ha comunicato al Presidente Tacconi “...della non disponibilità” a presenziare alla Commissione.

Addirittura, la sera precedente alle 22.54 nel disperato tentativo di bloccare la partecipazione, l’assessore ha scritto che “....la mia indicazione è di soprassedere con la convocazione”.

Come se l’organismo fosse il suo giocattolino.

Un bravo ragazzo – davvero - nella scorsa legislatura siamo stati 5 anni “gomito a gomito” a difendere la dignità  di una Commissione Bilancio (di cui divenne peraltro presidente dopo le dimissioni in suo favore) ma ogni tanto fa confusione.

Lo aspettiamo in Commissione, perché - nonostante la sua "indicazione" - il Presidente Tacconi ha convocato per aver ugualmente convocato la seduta per discutere di “…un Bilancio già pronto, manca solo il voto” (parole del Consulente mentre me lo sventolava in faccia durante la diretta streaming).

All’assessore (proprio perché gli voglio bene) voglio ricordare che l’attività della Commissione è prendere coscienza del Bilancio e delle potenziali scelte, prima che siano ufficiali e già votate.

ALTRIMENTI CONTINUEREMMO A CIMENTARCI NELL'INUTILITA' DEL NOSTRO SERVIZIO, CHE IN PASSATO CONTESTO' ANCHE L'ATTUALE ASSESSORE BECCARIA in veste di presidente di Commissione  (QUOTA MINORANZA).

E’ una commissione consultiva, suvvia, non può esserselo dimenticato solo perché è diventato assessore. 

Termino col dire, che prima di alzare le tasse (cosa che ritengo sbagliata sotto uttti i profili) sarebbe cosa buona e giusta rinunciare ALMENO  alla parte di incremento dell'indennizzo ottenuto grazie ad obiettivi raggiunti dalla precedente Amministrazione.

L'esercizio di una qualsiasi funzione Amministrativa comporta responsabilità e – in quanto tali, se svolto seriamente e con impegno, è giusto che venga congruamente remunerata.

Ma l'imbarazzo iniziale per quell'aumento di cui si avvalse l'attuale Giunta per obiettivi raggiunti nel corso del 2018.

Non sapevano ciò che avevano votato, ma lo hanno capito, meglio tardi che mai.


A fronte di certificate condizioni virtuose di Bilancio consuntivi, la Legge prevede la facoltà di procedere con forme premiali per gli Amministratori (aumenti rispetto al tabellare ministeriali)

La Giunta - come primo provvedimento votato - scelse di ("ritenuto di avvalersie copio testualmente la delibera n. 112 del 10/07/2019") dei requisiti di virtuosità di bilancio, della precedente Amministrazione.

La stessa virtuosità - che non entra nel merito delle scelte politiche, ma sulla tenuta dei conti - che oggi contesta e pertanto ho avanzato la proposta.

OLTRE A TAGLIARE GLI SPRECHI CHIEDO SI PROCEDA ALMENO A RIDIMENSIONARE LE INDENNITA' DELLE CARICHE ELETTIVE. 

Viste le critiche dedicate al bilanci passati (bilanci disastrosi) AI QUALI IO HO VOTATO CONTRO PER SCELTE POLITICHE NON CONDIVISE


Nessun commento:

Powered By Blogger

Consigliere Comunale "Uniti per Cassina"

Chiunque è benvenuto e invitato ad esprimere opinioni...nel rispetto di chi scrive e di chi legge

Archivio blog