La
burocrazia non parla quasi mai chiaro. In senso letterale.
Per
la maggior parte dei cittadini alle prese con le procedure della
amministrazione pubblica, capire il linguaggio utilizzato in documenti e
protocolli spesso si rivela un'impresa impossibile.
E'
sempre più facile imbattersi in Amministratori neofiti, che per ovvie ragioni
derivanti da ragionevole incompetenza, finiscono per ripetere pedissequamente
filastrocche a memoria (o peggio ancora, lette da stralci di relazioni
scritte) prodotte da qualche Consulente.
Il
"burocratese" è il linguaggio complicato di difficile comprensione,
che viene utilizzato nelle pubbliche amministrazioni, addirittura
lo Zanichelli ha sentito l'esigenza di attivare un link a cui è possibile
consultare un dizionario dedicato all'antiburocratese.
La
pulizia del linguaggio normativo, la chiarezza dell’esposizione da parte delle
amministrazioni, la semplicità della narrazione delle scelte e delle decisioni
della politica sono obiettivi fondamentali dell'azione degli Amministratori.
Il
tentativo di celare la scelta politica di alzare l'addizionale Irpef (da 0,6 a
0,8) dietro il burocratese è il tradimento di un’esigenza fondamentale per
istituzioni, che devono provare a mettere al centro il rapporto con i cittadini
e le prerogative del Paese reale.
Il
momento storico è difficile, l'emergenza Virus si sta traducendo in un grave
problema sociale, le attività soffrono per restrizioni - talvolta necessarie,
alcune volte "strabiche" in quanto colpevoli di alcune
discriminazioni - alzare la tassazione locale è oggi l'azione più sbagliata che
un'Amministrazione possa fare.
Ormai
è stata "smontata" la narrazione dell'ineludibilità dell'incremento
della tassazione per la tenuta dei conti pubblici, lo stesso Consulente
incaricato dall'amministrazione ha ammesso che il finanziamento dei
servizi istituzionali - che un Comune è chiamato a fornire NON sono a rischio.
Oggi
alzare le tasse - azione politicamente legittima (che non condivido) - NON è
indispensabile per la tanuta dei conti pubblici e annidare nell’oscurità del
burocratese semplice sciatteria politica di non voler rinunciare a sprechi vari
è una scelta discrezionale di cui la politica locale deve assumersi la
responsabilità.
Dalle
accuse contenute nel Comunicato iniziale, con il passare dei giorni - e le
risposte ai quesiti che sto avanzando - si è passati alla consapevolezza che vi
è stato un grosso fraintendimento.
Ho più volte ho dichiarato (interviste e blog) "...che il problema esiste, annoso, ma non così grave" - ma sull'autentica interpretazione delle novità introdotte dal principio contabile applicato alla contabilità finanziaria (D.lgs 118/20111) e le successive modifiche intervenute che hanno previsto introduzione graduale.
Ho più volte ho dichiarato (interviste e blog) "...che il problema esiste, annoso, ma non così grave" - ma sull'autentica interpretazione delle novità introdotte dal principio contabile applicato alla contabilità finanziaria (D.lgs 118/20111) e le successive modifiche intervenute che hanno previsto introduzione graduale.
A
causa di una iniziale errata interpretazione delle novità sulla finanza locale,
norme che ogni anno vengono ritoccate grazie all’intervento di ANCI, si è
generato un problema (quindi – ripeto – è reale) a poco più di 2000
amministrazioni locali.
Alcuni
Comuni vivono il predisse sto.
L'Amministrazione
cassinese – che più o meno volutamente ha drammatizzato il momento per
giustificare l’aumento delle tasse – oggi è in difficoltà comunicativa, non ha
solo scelto di abbassare i toni (sparite da tutti i testi, documenti vari le
accuse iniziali) ma ha confermato che "..la situazione
finanziaria è molto complessa" perché sono state "riscontrate anomalie”.
Certo,
anomalie interpretative di una norma che ha introdotto alcune novità, che
insieme a tanti altri Cassina ha interpretato in un modo e che oggi la sentenza
costituzionale ha dato la definitiva interpretazione.
L’idea
distorta di un potere economico (DI PARTE CORRENTE) da preservare gelosamente,
da un lato esige il deficit di partecipazione democratica (io ti leggo la
relazione, tu che sei in minoranza o batti le mani o sei pregato di non
disturbarci perché comandiamo noi e i rosiconi devono stare muti) dall’altro
necessita di una comunicazione di apparato fatta di meri orpelli o di vacui
esercizi di stile.
Sulla
semantica, orpelli ed esercizi di stile vi ho già detto, sul deficit democratico
c’è stato il tentativo di far saltare la Commissione Bilancio da parte
dell’assessore, che con email di lunedì 2 mar 2020 alle 15:54 ha
comunicato al Presidente Tacconi “...della non disponibilità” a presenziare
alla Commissione.
Addirittura, la
sera precedente alle 22.54 nel disperato tentativo di bloccare la
partecipazione, l’assessore ha scritto che “....la mia indicazione è di
soprassedere con la convocazione”.
Come se l’organismo
fosse il suo giocattolino.
Un bravo ragazzo –
davvero - nella scorsa legislatura siamo stati 5 anni “gomito a gomito” a
difendere la dignità di una Commissione Bilancio (di cui divenne peraltro
presidente dopo le dimissioni in suo favore) ma ogni tanto fa confusione.
Lo aspettiamo in Commissione, perché - nonostante la sua "indicazione" - il Presidente Tacconi ha convocato per aver ugualmente convocato la seduta per discutere di “…un Bilancio già pronto, manca solo il voto” (parole del Consulente mentre me lo sventolava in faccia durante la diretta streaming).
Lo aspettiamo in Commissione, perché - nonostante la sua "indicazione" - il Presidente Tacconi ha convocato per aver ugualmente convocato la seduta per discutere di “…un Bilancio già pronto, manca solo il voto” (parole del Consulente mentre me lo sventolava in faccia durante la diretta streaming).
All’assessore
(proprio perché gli voglio bene) voglio ricordare che l’attività della
Commissione è prendere coscienza del Bilancio e delle potenziali scelte, prima
che siano ufficiali e già votate.
ALTRIMENTI CONTINUEREMMO A CIMENTARCI NELL'INUTILITA' DEL NOSTRO SERVIZIO, CHE IN PASSATO CONTESTO' ANCHE L'ATTUALE ASSESSORE BECCARIA in veste di presidente di Commissione (QUOTA MINORANZA).
ALTRIMENTI CONTINUEREMMO A CIMENTARCI NELL'INUTILITA' DEL NOSTRO SERVIZIO, CHE IN PASSATO CONTESTO' ANCHE L'ATTUALE ASSESSORE BECCARIA in veste di presidente di Commissione (QUOTA MINORANZA).
E’ una commissione
consultiva, suvvia, non può esserselo dimenticato solo perché è diventato assessore.
Termino col dire, che
prima di alzare le tasse (cosa che ritengo sbagliata sotto uttti i profili)
sarebbe cosa buona e giusta rinunciare ALMENO alla parte di incremento dell'indennizzo ottenuto grazie ad obiettivi raggiunti dalla precedente Amministrazione.
L'esercizio di una qualsiasi funzione
Amministrativa comporta responsabilità e – in quanto tali, se svolto seriamente e con impegno, è giusto che venga congruamente remunerata.
Ma l'imbarazzo iniziale per quell'aumento di cui si avvalse l'attuale Giunta per obiettivi raggiunti nel corso del 2018.
Non sapevano ciò che avevano votato, ma lo hanno capito, meglio tardi che mai.
Ma l'imbarazzo iniziale per quell'aumento di cui si avvalse l'attuale Giunta per obiettivi raggiunti nel corso del 2018.
Non sapevano ciò che avevano votato, ma lo hanno capito, meglio tardi che mai.
A fronte di certificate condizioni
virtuose di Bilancio consuntivi, la Legge prevede la facoltà di procedere
con forme premiali per gli Amministratori (aumenti rispetto al tabellare ministeriali)
La Giunta - come primo provvedimento
votato - scelse di ("ritenuto di avvalersi" e copio testualmente
la delibera n. 112 del 10/07/2019") dei requisiti di virtuosità di
bilancio, della precedente Amministrazione.
La stessa virtuosità - che non entra nel
merito delle scelte politiche, ma sulla tenuta dei conti - che oggi contesta e pertanto ho avanzato la proposta.
OLTRE A TAGLIARE GLI
SPRECHI CHIEDO SI PROCEDA ALMENO A RIDIMENSIONARE LE INDENNITA' DELLE CARICHE ELETTIVE.
Viste le critiche dedicate al bilanci passati (bilanci disastrosi) AI QUALI IO HO VOTATO CONTRO PER SCELTE POLITICHE NON CONDIVISE
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