Sono molti di ragionamenti che vorrei
fare relativamente al "cantiere infinito" dei lavori di
ammodernamento della Stazione della Metropolitana, ma evito e mi limito a una
proposta.
Per non alimentare polemiche, non ho
detto una parola - avrete notato - sul vergognoso abbandono (da tempo immemore)
senza nessuna motivazione palese.
L'Amministrazione è scadente, questo è
vero, ma che nessuno in Giunta ci abbia degnato di una qualche spiegazione,
anche fittizia come spesso capita, ha davvero fatto male.
E nemmeno il Covid è una scusa che può
stare in piedi (il Prefetto ha autorizzato un numero imprecisato di lavori
pubblici in pandemia) e ad ogni modo, anche senza deroghe, il periodo di sospensione
dei cantieri è stato limitato.
Lo Stop del cantiere alla metro è avvenuto
molti mesi prima dell'inizio della Pandemia e solamente la settimana scorsa i
lavori hanno ripreso. Lentamente.
Sorvolo sulla vagonata di foto pubblicate
sui social network dal Sindaco, perché non ho mai apprezzato le
passerelle.
Non chiedo al Sindaco di rinunciare al
suo passatempo preferito, ci mancherebbe, ma io - ad esempio - non ho neanche
una foto sotto il Torrione o il seminterrato Unes o all'inaugurazione dei 15
appartamenti ERP consegnati al paese "strappandoli" all'impresa poi
fallita.
Per quasi la totalità delle opere realizzate con il mio assessorato non
sono stato presente all'inaugurazione, talvolta perché non invitato
dalle amministrazioni in carica al momento del taglio del nastro (probabilmente Mandelli era arrabbiato con me) ma tutti
sanno chi e cosa è stato fatto per metterle in piedi.
Le foto le dedico ai disservizi, perché non
ho bisogno di foto per ricordarmi i risultati ottenuti: alcuni insieme alla
Giunta di cui ero orgogliosamente parte, altri come procuratore speciale ai sensi dell'art 185
del Codice civile.
La struttura fatiscente della metropolitana è del Comune di Milano, il gestore è ATM (che evidentemente ha condotto lo stabile fuori norma, con barriere architettoniche che rendono inaccessibile la banchina a chi ha difficoltà motoria).
La stazione appaltante non è il Comune di Cassina, il progettista non è del Comune, non è del Comune neanche la direzione lavori.
Il progetto redatto dal Centro Studi Pim, finanziato
da Fondi Europei (assegnati ai singoli
Stati) gestiti da Città Metropolitana di Milano e prevede la
sistemazione delle Stazioni MM2 che sono di proprietà del Comune di Milano, gestite da ATM.
Rientra nel “Programma straordinario di
intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie",
capisco che ci si voglia imbucare ovunque con la sfilate del giorno, ma
oltre a fare le classiche foto ricordo, si sono accorti che è da
un pò di tempo che il mercato si svolge senza bagni pubblici?
Il ritardo storico per ricondurre a norma
la stazione della metropolitana è una vergogna con la quale il Comune di Milano
dovrebbe fare i conti.
Qualcuno dovrebbe spiegare anche il perché la piazza sia stata recintata da cesata rossa di cantiere e quindi
ostruita al libero transito, per un periodo superiore al reale utilizzo.
Non hanno idea di quali siano le loro
competenze, assolvere i doveri di Amministratore di Cassina de'
Pecchi - anche inesperti e inadeguati - vuol dire prima di tutto difendere
l'interesse generale, richiamare il rispetto delle regole, degli accordi
e dei contratti a garanzia di tutti, alleviare i disagi di Cittadini (soprattutto
anziani) senza un bagno pubblico.
E a stabilire che le aree devono essere
dotate di servizi igienici è la legge, non questo cattivone di Maggio.
Quindi serve che l'Amministrazione
noleggi almeno due bagni chimici e lo faccia subito.
L’amministrazione, in sostanza, deve
garantire l’interesse pubblico sia degli esercenti che dei fruitori di mercati
e fiere di avere la possibilità di usufruire di bagni pubblici, preservando
inoltre le condizioni igienico sanitario delle aree interessate e
delle immediate vicinanze.
Anche perché, visto il grande
interesse mostrato in foto dall'assessore ai lavori pubblici (si fa per
dire...) rispetto al progetto, non si è accorto che nel sostituire i vani bagno
non è stata considerata l'assenza del condotto fognario nelle immediate
vicinanze.
Altri ritardi.
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