martedì 8 settembre 2020

STAZIONE DELLA METRO', UN CANTIERE (speriamo non...) INFINITO

 

Sono molti di ragionamenti che vorrei fare relativamente al "cantiere infinito" dei lavori di ammodernamento della Stazione della Metropolitana, ma evito e mi limito a una proposta. 

Per non alimentare polemiche, non ho detto una parola - avrete notato - sul vergognoso abbandono (da tempo immemore) senza nessuna motivazione palese.

L'Amministrazione è scadente, questo è vero, ma che nessuno in Giunta ci abbia degnato di una qualche spiegazione, anche fittizia come spesso capita, ha davvero fatto male.

E nemmeno il Covid è una scusa che può stare in piedi (il Prefetto ha autorizzato un numero imprecisato di lavori pubblici in pandemia) e ad ogni modo, anche senza deroghe, il periodo di sospensione dei cantieri è stato limitato.

Lo Stop del cantiere alla metro è avvenuto molti mesi prima dell'inizio della Pandemia e solamente la settimana scorsa i lavori hanno ripreso. Lentamente. 

Sorvolo sulla vagonata di foto pubblicate sui social network dal Sindaco, perché non ho mai apprezzato le passerelle. 

Non chiedo al Sindaco di rinunciare al suo passatempo preferito, ci mancherebbe, ma io - ad esempio - non ho neanche una foto sotto il Torrione o il seminterrato Unes o all'inaugurazione dei 15 appartamenti ERP consegnati al paese "strappandoli" all'impresa poi fallita.

Per quasi la totalità delle opere realizzate con il mio assessorato non sono stato presente all'inaugurazione, talvolta perché non invitato dalle amministrazioni in carica al momento del taglio del nastro (probabilmente Mandelli era arrabbiato con me) ma tutti sanno chi e cosa è stato fatto per metterle in piedi.

Le foto le dedico ai disservizi, perché non ho bisogno di foto per ricordarmi i risultati ottenuti: alcuni insieme alla Giunta di cui ero orgogliosamente parte, altri come procuratore speciale ai sensi dell'art 185 del Codice civile. 

La struttura fatiscente della metropolitana è del Comune di Milano, il gestore è ATM (che evidentemente ha condotto lo stabile fuori norma, con barriere architettoniche che rendono inaccessibile la banchina a chi ha difficoltà motoria). 

La stazione appaltante non è il Comune di Cassina, il progettista non è del Comune, non è del Comune neanche la direzione lavori.

Il progetto redatto dal Centro Studi Pim, finanziato da Fondi Europei (assegnati ai singoli Stati) gestiti da Città Metropolitana di Milano e prevede la sistemazione delle Stazioni MM2 che sono di proprietà del Comune di Milano, gestite da ATM.

Rientra nel “Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie", capisco che ci si voglia imbucare ovunque con la sfilate del giorno, ma oltre a fare le classiche foto ricordo, si sono accorti che è da un pò di tempo che il mercato si svolge senza bagni pubblici?

Il ritardo storico per ricondurre a norma la stazione della metropolitana è una vergogna con la quale il Comune di Milano dovrebbe fare i conti. 

Qualcuno dovrebbe spiegare anche il perché la piazza sia stata recintata da cesata rossa di cantiere e quindi ostruita al libero transito, per un periodo superiore al reale utilizzo.


Non hanno idea di quali siano le loro competenze, assolvere i doveri di Amministratore di Cassina de' Pecchi - anche inesperti e inadeguati - vuol dire prima di tutto difendere l'interesse generale, richiamare il rispetto delle regole, degli accordi  e dei contratti a garanzia di tutti, alleviare i disagi di Cittadini (soprattutto anziani) senza un bagno pubblico.  

E a stabilire che le aree devono essere dotate di servizi igienici è la legge, non questo cattivone di Maggio.

Quindi serve che l'Amministrazione noleggi almeno due bagni chimici e lo faccia subito.

L’amministrazione, in sostanza, deve garantire l’interesse pubblico sia degli esercenti che dei fruitori di mercati e fiere di avere la possibilità di usufruire di bagni pubblici, preservando inoltre le condizioni igienico sanitario delle aree interessate e delle immediate vicinanze. 

Anche perché, visto il grande interesse mostrato in foto dall'assessore ai lavori pubblici (si fa per dire...) rispetto al progetto, non si è accorto che nel sostituire i vani bagno non è stata considerata l'assenza del condotto fognario nelle immediate vicinanze.

Altri ritardi.

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Consigliere Comunale "Uniti per Cassina"

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