Sono stati approvati e finanziati da Regione Lombardia i primi 28 progetti per la realizzazione e l’adeguamento di parchi gioco inclusivi.
Ricorderete tutti il mio intervento di luglio sulla questione, che ha
puntato i riflettori su una questione di grande rilievo ma troppo spesso
lasciata ai margini del dibattito politico.
Noto è il mio costante impegno per la conservazione del patrimonio, la
manutenzione della cosa pubblica, compresi i parchi che ho sempre reso oggetto
di attenzioni, interrogazioni consiliari (https://andreamaggio.blogspot.com/2020/06/degrado-ai-parchi-pubblici.html)
e l'ultima importante mozione protocollata ad inizio luglio ha
spinto la Giunta verso questo tema.
La Mozione, trattata 3 mesi dopo, ha perso il suo “fascino” ma è servita a
puntellare alcuni impegni assunti nelle settimane successive, dai vari esponenti dell’esecutivo (anche
mezzo social network) rispetto all'adesione.
Nel corse del recente Consiglio Comunale, l’assessore ha confermato che
ancora non è pronto nessun progetto, ma ha affermato che non vi sono problemi e
“…sicuramente parteciperemo al bando” così come proposto.
Sono contento, non sono molti i margini di azione con quest’Amministrazione
piuttosto statica e ingessata, ma alcuni risultati – come questo – gratificano
l’impegno.
D'altronde, si tratta di erogazioni previste da un bando, che ho
segnalato 10 minuti dopo la pubblicazione e che assegna contributi a fondo
perduto fino a un massimo del 95% delle spese.
Il tutto con un limite di 30.000 euro per Comuni, Unioni di Comuni e
Comunità montane fino a 30.000 abitanti. Sono inclusi, anche, Enti regionali
come Aler (Aziende lombarde di edilizia residenziale), Asst (Aziende
sociosanitarie territoriali) ed Enti parco di Regione Lombardia.
Ad oggi manca un progetto, ma sono tranquillo e voglio fidarmi delle parole
del capogruppo di maggioranza Ferrarini (“il nostro voto non è una bocciatura,
al bando parteciperemo”) che ha condiviso sull’importanza dell’iniziativa.
Il risultato è importante, non risolutivo rispetto alla condizione dei
nostri parchi ma – personalmente – credo sia necessario integrare il fondo con
soldi comunali (altri 30.000 euro) e riprendere le pavimentazioni in gomma e
abbattere le barriere architettoniche ancora esistenti.
I parchi gioco diventano – ancor di più se inclusivi - il luogo naturale in
cui i bambini, attraverso il gioco, creano relazioni e realizzano inclusioni,
indipendentemente dalle loro abilità.
Giusto non dimenticarlo.
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