venerdì 3 dicembre 2021

PNRR: PENSIAMO ALL’ACCORDO CON CMM

 #MaggioPropome

#PNRR

#CMM


SERVE L’ACCORDO CON CITTÀ METROPOLITANA PER NON PERDERE  IMPORTANTI  OCCASIONI 


Il PNRR è la più grande occasione di sviluppo e crescita,  che potesse capitarci.

 

L’Unione Europea ha risposto alla crisi pandemica con il Next Generation EU (NGEU), un programma di portata e ambizione inedite e rappresenta un’opportunità imperdibile di sviluppo, investimenti e riforme


Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che si inserisce come importante componente all’interno al programma Next Generation EU (NGEU) ha una durata di sei anni, dal 2021 al 2026, e una dimensione totale di 672,5 miliardi di euro (312,5 sovvenzioni, i restanti 360 miliardi prestiti a tassi agevolati).


Una valanga di soldi, che riuscirà a spendere chi ha idee e competenze da mettere in campo.


Una Giunta immobile, che non ha idee, che brancola al buio e che mostra vitalità solo quando c’è da assegnare capacità edificatoria al costruttore di palazzine, senza peraltro saper scegliere - nell’interesse pubblico - le opere da finanziare con i proventi generati dalle operazioni immobiliti dei privati.


Oggi serve “visione”, veri Amministratori comunali che abbiano la capacità di pianificare e ideare un paese “nuovo” e - dopo 2 anni e mezzo di nulla assoluto - è davvero difficile pensare che sia questa l’amministrazione che possa “fare il salto di qualità.


È difficile che questo genere di improvvisati possano avere risorse per gestire una partita importante come l’attuazione delle politiche descritte dal PNRR


Non è questo il momento di sperare  “tanto peggio tanto meglio”, io tifo per il bene del paese e - anche da assoluto avversario di questa giunta inutile - voglio sperare che la legislatura possa concludersi con il fallimento.


Che sarebbe imperdonabile.


La legislatura deve finire con moltissime opere pubbliche - anche se ad oggi non si è mosso una foglia  - soprattutto adesso  che i Comuni saranno inondati di fondi 


È il momento di giocarci questa fondamentale partita, ammettere innegabili inadeguatezze politico strutturali  del nostro Comune per avere un’occasione 


La città metropolitana può esercitare le funzioni di predisposizione dei documenti di gara, di stazione appaltante, di monitoraggio dei contratti di servizio e di organizzazione di concorsi e procedure selettive”.


Pensiamo anche alla costituzione di uffici comuni che operino con personale distaccato.


Facciamoci aiutare, evitiamo il fallimento annunciato. 


Oggi gira per il meglio, Regione Stato ed Europa stanno immettendo soldi nei Bilanci comunali, fondi che sono accompagnati da l’adeguamento legislativo come aiuto per migliorare capacità di investimento delle PA.


La legislazione Italiana ha affrontato - in questo periodo pandemico - alcuni temi cruciali sulla semplificazione della spesa pubblica.


Parliamoci chiaro, il nostro Comune - a meno di improvvisi miracoli - è totalmente inadeguato a rispondere ad un ruolo così importante: non riescono a rispettare i tempi nemmeno per una pausa caffè, figurarsi a gestire milioni di euro che avremo occasione di intercettare per realizzare opere pubbliche.


Per questo serve un accordo - ai sensi dell’articolo 15 comma 2 della L.241/1990) - con la 

CITTA’ METROPOLITANA DI MILANO 

per l’attuazione delle misure del  PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA


E in effetti le Città metropolitane - per legge - possono  prevedere forme di organizzazione in comune delle funzioni metropolitane e comunali.


Lo Statuto della Città metropolitana di Milano ((art.30 Statuto) prevede e disciplina diverse forme di collaborazione.


Quindi, mettiamo da parte l’orgoglio politico e pensiamo a sottoscrivere un accordo con CMM, perché potrà essere d’aiuto a semplificare ulteriormente le procedure e favorire un’azione coordinata dei rispettivi uffici.


Per non perdere importanti fondi messi a disposizione, in forza di un principio di matrice costituzionale di leale collaborazione tra amministrazioni pubbliche.


Sono un noto  sostenitore di “ambiti ottimali” che ricalchino i Piani di Zona (per ottenere bel lavoro su un tessuto più omogeneo e meno  differenziato) ma in questo caso, anche senza i PDZ si possono favorire semplificazione, economicità ed efficienza.


Il governo del Piano prevede una responsabilità diretta (oltre dei Ministeri) anche delle Amministrazioni locali per la realizzazione degli investimenti e delle riforme, di cui sono i soggetti attuatori, entro i tempi concordati, e per la gestione regolare, corretta ed efficace delle risorse. 

Z

È significativo il ruolo che avranno gli Enti territoriali, a cui competono investimenti pari a oltre 87 miliardi di euro.


Pensiamo alla Città Metropolitana e al suo Piano strategico (articolo 1, comma 44, lettera a), della legge 7 aprile 2014, n. 56) al Piano Territoriale Metropolitano ed il Piano urbano della mobilità sostenibile (approvato pochi giorni fa)


FORZA, SERVE L’ACCORDO CON CITTÀ METROPOLITANA PER NON PERDERE INPORTANTI OCCASIONI

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Consigliere Comunale "Uniti per Cassina"

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