mercoledì 26 aprile 2023

PRIORITÀ: CASE SOCIALI e SCUOLA

 #cassinadepecchi


Ancora una volta sono stati rinvenuti - a Cassina d/P - elementi di “residenze improvvisate” da parte di alcuni senza tetto.

Dopo aver segnalato la presenza di alcuni accampamenti dentro gli spogliatoi abbandonati di via Trieste (con materassi, vestiti, bambole e libri vari) sono ancora i residenti ad accorgersi che alcuni clochard dormivano all’interno di una cabina elettrica che si trova lungo la Padana a Cassina de' Pecchi.

Una zona defilata, poco distante dal confine con Cernusco sul Naviglio.

Da un lato, mi preme manifestare la preoccupazione per le condizioni dei senzatetto, che scelgono il nostro territorio per improvvisare residenze, dall’altro occorre tematizzare gli eventi con piglio politico.

Gli accampamenti improvvisati in paese sono una conseguenza dei tempi e il momento storico ha messo in difficoltà un gran numero di persone che hanno perso il lavoro e sono entrate in difficoltà economica

A fronte di fatti drammatici, appare ancor più sensato lo storico appello di cui mi sono sempre fatto carico e che oggi intendo ribadire con forza.

Le pubbliche amministrazioni devono offrire risposte ai problemi reali del territorio, con uno sguardo alla loro complessità, intavolando un confronto con le regioni e attraverso i distretti di zona. 

Il mastodontico tesoretto in mano alla pubblica amministrazione cassinese generato dalla trasformazione urbanistica dell’area ex Nokia non va sciupato e deve puntare - se non risolvere - ad affrontare in via prioritaria il tema dell’offerta di servizi e sviluppare una residenza pubblica per offrire a individui meno abbienti le condizioni per una vita dignitosa.

Gli ultimi 18 appartamenti di edilizia residenziale pubblica furono realizzati e completati quando ero assessore.

Quella è la strada da percorrere.

Sono stato, resto e sarò contrario alla scelta di destinare i 6 milioni di euro generati dalla maxi operazione immobiliare oramai conclusa all’interno dell’area Nokia alla realizzazione del Comune nuovo e la caserma della Guardia di Finanza pianificata della passata amministrazione e portata avanti dall’attuale senza alcun confronto.

I fondi generati da trasformazioni urbanistiche devono essere - in via prioritaria - destinati a restituire dignità a luoghi di vita, educazione, formazione e cultura (come le scuole) e assegnare una nuova vita a soggetti economicamente fragili (edilizia residenziale pubblica).

martedì 18 aprile 2023

18 APRILE 1948 : TANTI AUGURI LIBERTÀ.

 18 APRILE 1948 : TANTI AUGURI LIBERTÀ. 


Una delle date più importanti della nostra nazione.


Il 1948 è passato alla storia per due ragioni: è stato l’anno delle prime elezioni politiche in Italia dopo l’entrata in vigore della Costituzione Repubblicana che hanno comportato una scelta di campo nel nuovo contesto internazionale.


Potevamo cadere sotto la “sfera Sovietica”, avere un percorso come jugoslavo a o Albania.


Ma il 92% degli aventi diritto si recò al voto e 12.740.042di elettori (48,51) voto per la DC 


L’importanza della posta in gioco fu altissima, gli Italiani non sbagliarono 


Da una parte la Democrazia Cristiana del Primo Ministro uscente Alcide De Gasperi, dall’altra il Fronte Democratico Popolare, lista unitaria della sinistra comprendente il Partito Comunista di Palmiro Togliatti e il Partito Socialista di Pietro Nenni.


Formazioni minori come i socialdemocratici, i liberali, i monarchici e i missini componevano un quadro politico piuttosto variegato.


Lasi trattava di scegliere a quale forza politica affidare il governo nella I legislatura repubblicana, ma soprattutto a quale schieramento internazionale appartenere: il blocco occidentale guidato dagli Stati Uniti o quello orientale dominato dall’Unione Sovietica.


GRAZIE ITALIA 

GRAZIE DC

lunedì 17 aprile 2023

FINE DI UN’ALTRA STORIA TRISTE


Finalmente un’altra storia triste di questo Comune è giunta al termine.


L’ennesimo investimento sbagliato - fatto con i soldi pubblici - che nessuno vorrà spiegare fino in fondo con dovizia di particolari.


Ci provo io.


La questione del “palco comunale” somiglia più ad una barzelletta, se non fosse che la gestione allegra del denaro pubblico è tema troppo serio per limitarsi e non riflettere.


Cominciamo col dire ciò che tutti sappiamo.


Il palcoscenico modulare di proprietà comunale - collocato all’aperto presso il Centro Civico Cascina Casale di viale Trieste - 

fu acquistato dal Comune 

(utilizzato pochissime volte) è diventato oramai 

una carcassa di ferro.


La Giunta - con delibera n. 103 del 12/08/2021 - autorizzava la vendita mediante procedura pubblica, ma la manifestazione d’interesse andò deserta.


Era inevitabile: 5.000 € per quell’ammasso di ferro sarebbe apparso eccessivo a chiunque (al netto degli statisti del Comune, che ne sborsano altrettanti per molto meno)  

Per procedere comunque alla dismissione, pochi mesi dopo, la Giunta decise di procedere con una donazione.


Ma attenzione, perché il passaggio restituisce - senza margini di interpretazione - cosa voglia dire “amministrare facendo gli interessi del Palazzo” 


Pochi mesi dopo, le “condizioni di fatto” del Palco - che non si intendeva più vendere a 5000 € ma si intendeva regalare (donare) - erano le identiche.


E i documenti vanno letti bene (dico sempre “vanno studiati”) perché basta poco pentirsi di non averlo fatto.


La formula del “visto e piaciuto” (così viene riportato negli atti) è già molto curiosa, se di un bene pubblico (solo pochi mesi prima valutato 5000 € )


Poi, scorrendo fra le righe del testo, ecco che si apre un mondo e diventa fortissima sensazione di trovarsi di fronte un Totó qualunque intento a vendere la fontana di Trevi all’ignaro mal capitato di turno


E infatti il Palco che pochi mesi prima volevano vendere a 5.000 € improvvisamente si tenta di regalare  “…senza garanzia di funzionamento da parte del Comune, prevedendosi espressamente l’esonero del Comune da qualsiasi responsabilità per vizi occulti, apparenti e non apparenti” (riporto testualmente)


Ma che cosa strana!!!

Procede alla  vendita un bene a 5000 € e - dopo che la gara andata deserta (non sono arrivate offerte) -  pochissime settimane (ossia il tempo burocratico di predisporre atti) si propone lo stesso “catorcio” con la formula del “visto e piaciuto” e esonerando il Comune da qualsiasi responsabilità?


Della serie: non sono riuscito a bidonare nessuno con i 5000 euro, adesso il primo che viene - se lo prenda - basta che non chieda nulla rispetto a garanzie e certificazioni.



Ad ogni modo, stiamo parlando di ferraglia pura e neanche alla prima offerta di regalo (tecnicamente “manifestazione d’interesse per donazione palco”) si presentò nessuno.


Anzi uno: escluso per mancanza di requisiti.

Immaginatevi voi 😂


La Storia triste di questo palco - acquistato dal Comune con promesse di gloria - ha straziato i cuori.


“….ponendo a carico del soggetto interessato tutti gli oneri e le responsabilità relativamente allo smontaggio, prelievo e trasporto del bene con relative autorizzazioni, attrezzature e documenti, manlevando l’Amministrazione comunale da ogni responsabilità conseguente.  Si intendono, altresì, a carico del soggetto interessato a ricevere gratuitamente il palco, i costi per la stipula del contratto”.


Questo è riportato agli atti.


Non fatemi scrivere ciò che non posso. Avete capito bene, senza ulteriori scritture.


Alla fine eccoci al  22/03/2023 ecco il secondo tentativo con “APPROVAZIONE SECONDO TENTATIVO DELLA PROCEDURA DI MANIFESTAZIONE D’INTERESSE” per regalare il palco che nessuno voleva. 


La giurisprudenza della Corte di Cassazione ci ricorda (ad esempio con sentenza n. 11369 del 6 luglio 2012) che gli enti pubblici come i comuni hanno la capacità di donare, anche se gli atti di liberalità da essi compiuti devono necessariamente avere di mira un fine di pubblico interesse.


Corte dei Conti e Cassazione, in particolare sottolineano come la scelta di effettuare una donazione modale, piuttosto che un diverso atto traslativo della proprietà, rientra nelle valutazioni di competenza e responsabilità dell’amministrazione comunale. 


Ecco dovrà accertare, sulla base della situazione concreta, se la cessione gratuita del bene in questione concretizza la migliore e corretta gestione del patrimonio pubblico ed il soddisfacimento di un interesse pubblico.


Unico partecipante a questo secondo avviso (ente religioso) si è aggiudicato il Palco 


Fine della triste storia

Per adesso

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Consigliere Comunale "Uniti per Cassina"

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