sabato 28 gennaio 2023

sulle ELEZIONI REGIONALI

Come molti di voi avranno saputo, la lista per la quale avevo accettato la candidatura - in sostegno del presidente Fontana (coalizione di centro destra) - non è stata ammessa alla competizione elettorale di tipo regionale (12/13 febbraio). 

Impossibile tradire l’amarezza per l’esclusione, come “…una chiara occasione da gol fermata sul più bello”.

Neanche il ricorso al TAR (VAR se vogliamo il paragone calcistico) ha invertito di esiti: confermato il fuorigioco 

Detto questo - fortunatamente - ho 

 sempre in mente il bicchiere mezzo pieno e da questa delusione ho riscontrato una certezza:  sono tanti i Cittadini attenti alla mia attività amministrativa, fra un anno e mezzo si torna al voto a Cassina e ci sarò ancora.

In che ruolo lo decideranno gli elettori

La tornata elettore del 12/13 febbraio è il primo test per la maggioranza di governo e per le opposizioni. 

Si vota per decidere chi governerà nelle due regioni (Lombardia e Lazio)

Una campagna elettorale inesistente racconta due cose: rassegnazione del PD (alleato con i 5 stelle) rafforzata dai sondaggi  (schiaccianti quello pubblicati oggi)

La certezza di vittoria di Fontana da una parte e dall’altra la speranza del PD che  il miracolo possa avvenire dall’astensionismo hanno abbassato i toni di una campagna elettorale che importa più ai singoli candidati in competizione per il seggio 

In Lombardia alle elezioni politiche il 25 settembre 2022 ha votato il 70 per cento, nel Lazio il 64,3.

Nel 2018, alle ultime regionali, lo 
stesso giorno delle politiche, in Lombardia votò il 73 per cento, nel Lazio il 66,4. 

Tra due settimane saranno molti di meno, ma la notizia non è il disinteresse degli elettori, è il 
disimpegno dei partiti.

Ripeto, una gara fra chi è certo di vincere con  minimo sforzo e chi - spera - che solo l’astensionismo possa cambiare le sorti della competizione elettorale 

I giornali di scuderia PD non danno alcun rilievo mediatico, poche iniziative sui territori dei partiti, un naturale dinamismo dei singoli candidati (che concorrono legittimamente ad un Seggio) 

La sfida lombarda è volutamente - dal punto di vista politico - addormentata. 

Priva di argomenti e contenuti. 

“Vota me perché gli altri sono cattivo, vota me perché sono bravi”

Al netto di qualche candidato più consapevole, chiunque chiede il voto senza spiegare per cosa.

La scelta del CSX di dividersi tra i candidati di Pd-5 Stelle (Majorino) e Terzo Polo (Moratti) rappresenta una strada in discesa per  centrodestra 

Fontana vincerà senza innestare una marcia tantomeno accelerare (con argomenti).

Le  due regioni al centrodestra senza grandi patemi mentre la disaffezione dal voto non può essere solo un dato politico di convenienza  o opportunità ma un dramma sociale, un vero allarme.

La campagna elettorale bianca, senza elettori, senza dibattito pubblico, produce un distacco della politica dal corpo sociale e dal suo ruolo (dovere) di rappresentare. 

Mi spiace davvero di esser stato escluso dalla competizione, perché sono decenni che parlo di temi reali e sarei stato attento alle (croniche) istanze territoriali 

E certamente una novità in un panorama blindato e cristallizzato. 

Pazienza.
 
Ad ogni modo GRAZIE A TUTTI VOI che avete stimolato il sogno e soprattutto - per un attimo -  reso credibile 

Mi fermo qui. 


_AM_

venerdì 20 gennaio 2023

REGIONALI: PRESENTATO IL RICORSO.

 Amici, come anticipato nel corso dei precedenti messaggi, siamo in attesa di conoscere le decisioni del TAR rispetto al riscorso presentato 


Il condivisibile intento della Legge - che prevede migliaia di sottoscrizioni a corredo della presentazione - è contenere “il proliferarsi di liste e listarelle organizzate da 4 amici al bar”e occorre precisare che non è alla nostra lista che è rivolto 


Pur avendo rappresentanti in Senato abbiamo dovuto raccogliere sottoscrizioni perché al simbOlo sono state effettuate alcune modifiche  

(Anche cromatiche, sfondo blu)


Ma è rappresentato in Parlamento e vanta lo scudo crociato la cui storia non ha certo ragioni da spiegare.


Sono state raccolte migliaia di sottoscrizioni in poche ore, un record, persone che hanno sottoscritto perché hanno scelto di offrire la  possibilità a partecipare a questa  competizione elettorale .


Il sistema - in considerazione del grande astensionismo registrato alle ultime tornate elettorali - ha bisogno di mostrarsi inclusivo, non esclusivo di parte del corpo elettorale.


Migliaia di aventi diritto al voto hanno sottoscritto il desiderio di non perdere "....la pluralità che il confronto democratico deve garantire".


Auspico che la questione si risolva al TAR e i motivi ostativi sollevati possano trovare soluzione per garantire AGLI ELETTORI più opzioni e maggiore pluralismo delle scelte, seppur nel rispetto delle procedure di legge e del ruolo della Pubblica Amministrazione.


Siamo fra le pochissime liste che ha dovuto superare questi “scogli normativi”(raccogliere le migliaia di sottoscrizioni in poche ore è davvero difficile) per esser presente alla competizione e serve uno Stato che voglia  aiutare la manifestazione di posizioni politiche reali (ripeto, siamo rappresentati in parlamento)  agevolando espressioni e praticabilità della partecipazione alla vita politica.


E' un atto dovuto non solo verso noi ricorrenti, sottoscrittori e per tutti i cittadini.


La burocrazia che incombe verso chi ha il dovere di raccogliere - in poche ore - migliaia di sottoscrizioni è volutamente complessa, impegnativa ma non può ostacolare l'esercizio democratico di chi sceglie di mettere se stesso a servizio delle istituzioni.


Grandi partiti e chi trova escamotage (apparentamenti o altro) non hanno incombenze e questi meccanismi burocratici sono soltanto un pezzo di quel muro tra la partecipazione popolare e il potere decisionale. 


Le firme sono state raccolte, non può essere un accento o una data di nascita sbagliata (nel modulo) a determinare esclusione.


Eventuali e presunti errori nella presentazione delle lista non dovrebbero fermare lo svolgimento democratico di una competizione.


Confido nel TAR, spero che i problemi che hanno portato all’esclusione della lista non siano ostativi e che sia garantito il pluralismo e la libertà di scelta di cui i lombardi hanno bisogno


AM

mercoledì 11 gennaio 2023

MISURA B2: ANCORA RITARDI DEL COMUNE

 


#cassinadepecchi


FONDO PER LE NON AUTOSUFFICIENZE: ANCORA RITARDI DA PARTE DEL COMUNE.

La Giunta regionale ha approvato lo stanziamento delle risorse di cui al Fondo per le Non Autosufficienze e il Programma operativo regionale FNA 2018 relativo alle Misure a sostegno delle persone con disabilità gravissima e con disabilità grave (o comunque in condizione di non autosufficienza) e il Comune di Cassina registra i SOLITI RITARDI nell’assegnare i fondi alle famiglie aventi diritto.

Perché il nostro Comune continui ad umiliare le attese delle famiglie resta un mistero e i ritardi non possono esser giustificabili con la classica versione “eccessivo carichi di lavoro degli Uffici sotto organico”  

Sono fondi regionali che finanziano un buono sociale per caregiver familiare erogato con liquidazioni trimestrali.

La sola prima erogazione infatti comprende l'importo pari a quattro mensilità ma in Comune si ammettono i ritardi ma non si riesce a superare l’affanno strutturale su temi delicati e importanti come la Misura B2

Il Fondo regionale che i Comuni devono solo assegnare ai beneficiari hanno come nobile 
obiettivo quello di mantenere a domicilio le persone con disabilità gravissima o grave e gli anziani non autosufficienti ai fini del miglioramento della qualità della vita.

Tocca rendere merito alla Regione Lombardia che - ogni anno - con Assestamenti di Bilancio offre un servizio economicamente calibrato alle realtà riscontrate e quindi attenzione alle situazioni delle categorie più fragili.

ECCO UN ESEMPIO CONCRETO DO COME I RITARDI DI UN COMUNE POSSONO INFICIARE AZIONI POSITIVE DI REGIONE  LOMBARDIA

martedì 3 gennaio 2023

PAPA BENEDETTO XVI: UN RICORDO

Con la morte del Papa emerito riaffiorano alcuni ricordi, uno di circa 15 anni fa.

A seguito dell’impossibilità del Santo Padre di far visita all'ateneo La Sapienza di Roma, per la protesta di studenti accompagnati da 67 professori (circa l’1,4% del corpo docente della Sapienza) patetici e nostalgici sessantottini, dichiaratosi contrari alla partecipazione del Papa all’inaugurazione dell’anno accademico presso l’Università, mi venne spontaneo predisporre una Mozione da proporre al Consiglio (fui il primo firmatario nonché relatore)

Il testo della Mozione ”Per una laicità meno esasperata”aveva un forte messsggio e valore simbolico, tra i suoi obiettivi quello di “far pervenire al Santo Padre, il più sincero rammarico per gli episodi di intolleranza accaduti all’Università La Sapienza”.

Seppur proposta dallo scrivente consigliere democristiano di opposizione (UDC) il testo fu approvato in aula grazie all’allora Sindaco di Cassina Simona Ginzaglio, sostenuta  da una variopinta coalizione di centro-sinistra, assai eterogenea e fatalmente litigiosa (che di lì a dopo sarebbe capitolata a causa dei contrasti interni per ragioni urbanistiche)

La contestazione preventiva al Papa fu certamente il punto più basso del  fronte laici-cattolici, la minaccia di una clamorosa contestazione - un sit-in antipapalino - fu la manifestazione di un “Fascismo rosso” strisciante  nelle scuole, al quale serviva inoltrare condanna morale.

"Non vogliamo Ratzinger nel tempio della conoscenza perché troppo reazionario” scritto dagli studenti - supportato dai 67 docenti - non piacque comunque al mondo politico.

Ad ogni modo, a seguito delle vergognose proteste, la Santa Sede decise di declinare l'invito e la solidarietà politica nazionale verso Benedetto XVI  ( “…il Papa non deve entrare all'Università “La Sapienza") fu unanime

Al netto -ovviamente - di comunisti (vetero, post e neo) che rimasero isolati nel loro odio viscerale alle prese con le solite funamboliche e   filosofeggianti in difesa delle contestazioni.

nella nostra piccola Cassina furono 3 ad astenersi dal votare favorevole alla Mozione, di votare favorevole all’espressione di solidarietà nei confronti del Papa e della netta condanna nei confronti di fascisti rossi e della vigliaccata senza rispetto di una guida spirituale, di un capo di Stato.

Peraltro tre assessori.

La verità, è che c’era poco da filosofare e chi fu (ed è ancora, forse) disposto a tollerare le preclusioni al confronto avvenute all’Università, si rende (come si rese allora) incoerente difronte  alle giuste condanne nei confronti degli studenti fascisti, che nel 23/24 impedirono di parlare a due storici fiorentini del calibro di Salvemini e Calamandrei. 

Oggi ricordo con orgoglio quella “…solidarietà forte e convinta a Benedetto XVI, perché nessuna voce deve tacere nel nostro Paese, a maggior ragione quella del Papa”.

Ricordo con piacere la compattezza della politica nazionale, di quasi tutto l’arco costituzionale, le parole dell’allora Presidente della Repubblica Napolitano (“esprimo viva condanna per inammissibili manifestazioni di intolleranza e preannunci offensivi che hanno determinato un clima incompatibile con le ragioni di un libero e sereno confronto”) 

Un post 

_AM_



PNRR: SEMPLIFICARE e ADEGUARE

 #PNRR 


Di PNRR (il Piano nazionale di ripresa e resilienza, approvato nel 2021 per rilanciare l'economia del nostro Paese) ne parlano tutti i giornali, ma - a mio modesto parere - nessun ha colto un aspetto importante.


Perché se da un lato è vero che la Corte dei conti - nel corso della propra attività di controllo monitoraggio - ha dato una sonora stilettata ai Comuni Lombardi in relazione alla gestione dei fondi del PNRR è altrettanto vero che - se vogliamo davvero rispettare i tempi di attuazione - occorre adeguare le norme e semplificare procedure  


La delibera dei magistrati contabili, che consiglio di leggere solo agli addetti ai lavori e che “traduco e semplifico la comprensione” racconta dell’esistenza di un problema nella carente delibera “copi-incolla” approvata dai Comuni.


Premesso che questo rilevo appare inopinabile, credo che per migliorare i tempi di  gestione delle risorse PNRR manchi - più di ogni altra cosa - l’intervento governativo per snellire normative 

varate per accedere ai fondi del Prrr


Per comprendere quanto il “ginepraio di norme” sia 

estremamente complesso e particolarmente difficoltoso, basti pensare che anche Comuni strutturati come Milano stanno mostrando alcune difficoltà e speriamo non vadano in affanno con i Centinaia di milioni di euro andranno a gara quest’anno per i progetti cittadini, i cui frutti si dovranno vedere, salvo intoppi, entro il 2026


E coniugare la ripresa economica, favorita dalle ingenti risorse dei fondi comunitari, con il rispetto di un impianto legislativo  farraginoso e non rispondente ad un’esigenza di rapidità di spesa pubblica  dovuta ai tempi di assolvimento dei dettami di regolamenti comunitari.


Giusto avere valido sistemi di verifica, ispirati al controllo dei fondi strutturali europei e orientato alla prevenzione, individuazione e contrasto di gravi irregolarità ma coniugato con un approccio volto alle 3 E

(efficiente, efficace ed economico)

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Consigliere Comunale "Uniti per Cassina"

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