venerdì 30 giugno 2017

CADE UN ALTRO ALBERO: SFIORATO UN DRAMMA

Sembra incredibile ma è successo nuovamente.
 
Domenica scorsa presso il Parco di Sant'Agata - in via XXV aprile - si è svolta la fase conclusa del PALIO DELLE CONTRADE 2017, manifestazione che coinvolge e appassiona un gran numero di Cittadini.
 
Un quarto d'ora dopo la conclusione dell'evento, appena i Cittadini hanno lasciato il parco, ecco che cade al suolo violentemente un altro albero.
 
Non è la prima volta, ricorderete tutti l'albero che cadde nei pressi della stazione della metropolitana e le feroci polemiche che seguirono i giorni successivi.
 
 
 
L'assessore Chiarella, non solo per quel motivo, è stato "silurato" dal Sindaco, ma le deleghe continuano a mostrare la corda e creare ansia.
 
Siamo davanti all'ennesimo caso di preoccupante immobilismo politico-Amministrativo, nel mio umile (e purtroppo irrilevante) ruolo di Consigliere Comunale di Minoranza non mi resta che segnalare i problemi attraverso questi post e interventi Consiliari.
 
Provare a porre l'attenzione e riflettori su alcuni temi.

 Così il 06/06/2016, prendevo carta e penna e - a seguito del forte temporale appena trascorso - scrivevo un'interrogazione al Sindaco e all'assessore alla partita, per avere alcune risposte, fornire alcuni suggerimenti (siamo Consiglieri Comunali anche per questo) e soprattutto scrivevo che era
evidente che servissero "...accurate verifiche tecniche per conoscere lo stato e il grado di resistenza rispetto agli eventi" 
 
In una passata interrogazione di inizio Giugno 2016 al termine della quale lanciavo un appello, un CONSIGLIO:

"​Vi sono due pini all’interno della grossa aiuola in Piazza De Gasperi che sono inclinati, è evidente che servono accurate verifiche tecniche per conoscere lo stato e il grado di resistenza rispetto agli eventi".​
In quell'occasione fui ascoltato dagli Uffici, che effettuarono con urgenza potature in Piazza DE GASPERI, occorreva un rapido intervento che scongiurasse la caduta dell'albero vistosamente inclinato.
 
Qualcosa dovrebbe suggerire ai politici di maggioranza, che le nostre segnalazioni sono nell'interesse di tutti, spesso dell'incolumità pubblica.
 
Andrea Maggio
 
 
 

giovedì 29 giugno 2017

INOLTRATA NUOVA SEGNALAZIONE

Informo che ho protocollato in Comune l'ennesima segnalazione, questa volte sulla pulizia strade.
 
Ormai, ho perso la speranza che la legislatura possa riprendersi, l'Amministrazione non ha più nulla da dire.
 
Di vero e importante intendo, naviga a luci spente, nessuno dei Consiglieri è informato di una strategia incomprensibile anche a chi la sostiene (consiglieri di maggioranza).
 
Credo che il Sindaco stia vivendo ogni giorno come se fosse l'ultimo da primo Cittadino, si serve di una visione che non si spinge oltre un palmo dal proprio nato.
 
Comunque, oggi ho segnalato che il passaggio del mezzo pulizie strada, lungo via Torino è avvenuto ancora una volta in ritardo. 

Il divieto di sosta è valido dalle 6 alle 7.30, mentre il camion per la pulizia è passato intorno alle 14, quando il margine strada era giustamente occupato dalle autovetture, con il consueto risultato a cui ci ha abituato questa Giunta.

Ora, sembrerà un caso ma non lo è, questo è uno di quei problemi iniziati con un curioso tempismo perfetto, in concomitanza con la elezione. dell'attuale Amministrazione.

Non è la prima volta che segnaliamo simili disservizi, passaggi tardivi, mancata pulizia, fasce orario ove il divieto non viene sfruttato.
 
Ho l'impressione che il nostro Comune abbia smesso di effettuare reali controlli sul servizio e infatti, a seguire il mezzo c'è un agente di Polizia Locale, utile a fare casa e sanzionare chi non rispetta i divieti, non un Tecnico dell'Ufficio Ecologia per applicare penali a chi non effettua la pulizia negli orari indicati.

Da 3 anni i divieti istituiti "...per consentire il passaggio del mezzo lavaggio strade e conseguente pulizia della stessa" sono diventati un mero disagio, la cui utilità è incerta, perché tanto il mezzo passa - quando passa - con ore e ore di ritardo.

Ai Cittadini si chiede di pagare tasse, di rispettare divieti, di pagare multe per sanzioni comminate a chi lascia la macchina posteggiata, ma qualcuno dimentica che A QUESTO DIVIETO DI PARCHEGGIO CORRISPONDE L'OBBLIGO DELL'IMPRESA DI PASSARE NEI TEMPI GIUSTI E - ALTRETTANTO IMPORTANTE - DEL COMUNE DI CONTROLLARE.

Altrimenti, il Tecnico di Pisa, cosa fa?
 
Visto che non trova nemmeno il tempo di rispondere all'accesso agli Atti (non ha capito che è un reato) cominci ad applicare penali per i disservizi arrecati.
 
Se non vuole esporsi personalmente.

Ps - giusto per capire, aver prorogato di sei mesi il contratto "manutenzione verde" con l'attuale operatore, riportando in determina che il servizio svolto dall'impresa è inappuntabile, la dice lunga sul super maxi mega Tecnico di Pisa, portato a Cassina da Mnadelli per affossare definitivamente la qualità dei servizi.

Contestualmente chiedo copia di penale applicata all'operatore.

Saluti 

Andrea Maggio
 
 
 

lunedì 26 giugno 2017

LIBERAMENTE N. 6 - NON PERDERE LA SPERANZA DI RIUNIFICARE


 

<<Con la residenza inferiore ai 15.000 abitanti, a Cassina l'elezione del Sindaco è diretta e vince le elezioni la lista che prende un voto in più delle altre coalizioni concorrenti.

 

Ogni lista in più è un modo rischioso di disperdere i voti, un vantaggio per chi invece sceglie l’unità alleandosi in coalizione.

 

E per questo l'alleanza, la coalizione  diventa importante, direi quasi fondamentale in chiave elettorale, se non si vuole fare una semplice comparsa e assicurare la vittoria degli avversari.

 

Abbiamo già pagato amaramente la "personalizzazione" della politica,  le spaccature interne a due partiti di governo (Forza iItalia e Lega Nord), i veti incrociati, nulla di tutto questo ha giovato e nulla viene ricordato come  divergenza di vedute politiche.

 

Comune è diventato asfissiante e questo dovrebbe spingere tutti coloro i quali non si riconoscono in questa Amministrazione, a sedersi intorno ad un tavolo e non lasciare cadere l'unica possibilità per tornare competitivi fra 2 anni

 

Sulla mia candidatura futura alla carica di Consigliere Comunale decideranno i Cittadini, la mia presenza non è una prescrizione medica e non escludo che possa scegliere di  "fermarmi un giro".

 

il consenso popolare non si traduce obbligatoriamente in consenso politico, in altre parole so perfettamente che la mia non può essere una candidatura unitaria, quella che serve oggi>>.    - ANDREA MAGGIO -

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Per arrivare a parlare della situazione politica di Cassina, bisogna partire da lontano, nella consapevolezza che le persone interessate ad alcuni passaggi, faranno lo sforzo di proseguire la lettura fino in fondo.

 

Mentre in Parlamento hanno provato – con il prevedibile fallimento – ad approvare una legge elettorale che, grazie ad un impianto proporzionale, scongiurasse alleanze pre-elettorali, sono emersi dati importanti dal primo turno delle comunali (tenutesi domenica in 1.005) e dai ballottaggi.

 

Aldilà dei risultati emersi nella notte di ieri, i quali non intendo commentare in questo post, sono emersi alcuni elementi interessanti.

 

Il primo turno – svoltosi 2 settimane fa – ha raccontato che le coalizioni vanno ancora di moda, mentre il Ballottaggio di ieri ha restituito un elettorato di centrodestra – che nonostante la poca affluenza alle urne – è ancora vivo e carico di speranza.

 

Diciamo che questa tendenza alla coalizione era più o meno nota a tutti, le periodiche analisi (ultima pre-elettorale) dell'Istituto Cattaneo di Bologna offrono spaccato interessante sul quale riflettere.

 

Nel 78,9% dei casi dei 161 comuni con più di 15mila abitanti, il centrosinistra si è presentato unito e l'impressionante la percentuale non è stata molto dissimile (73,6%) per il centrodestra.

 

E questo nei Comuni dove la legge elettorale prevede il doppio turno, figurarsi dove – essendo la residenza inferiore ai 15.000 abitanti come il nostro - l'elezione del Sindaco è diretta e basta prendere un voto in più delle altre coalizioni concorrenti per vincere le elezioni.

 

Ogni lista in più è un modo rischioso di disperdere i voti, un vantaggio per chi invece sceglie l’unità alleandosi in coalizione.

 

E per questo l'alleanza, la coalizione  diventa importante, direi quasi fondamentale in chiave elettorale, se non si vuole fare una semplice comparsa e assicurare la vittoria degli avversari.

 

Purtroppo, nel corso degli anni abbiamo assistito (o vissuto) vittorie mutilate, da parte di coalizioni in grado di vincere elezioni comunali, ma non governare un paese. 

 

Vincere le elezioni è sempre possibile, ma per dare un governo serio ad un paese corre l'obbligo di presentare coalizioni unite e coese sotto il profilo programmatico.

 

Quindi una coalizione alternativa all'attuale maggioranza (che mal governa Cassina da più di 3 anni) potrebbe candidarsi alla guida di questo paese solo con il valore del "confronto inclusivo", avendo come obiettivo la valorizzazione delle migliori esperienze e realtà del territorio – anche civiche – espressioni del territorio e rappresentative di questo.

 

Il destino politico di Cassina dè Pecchi è argomento che interessa tanti - addetti ai lavori ma non solo – soprattutto in considerazione dell’andamento del nostro Comune e la scarsa capacità politica di offrire valide risposte alle istanze territoriali, da parte della coalizione governativa.

 

Le prossime elezioni in paese saranno vinte da chi offrirà maggiori garanzia di tenuta, rispetto al dibattito politico, non chi – come l'Amministrazione Mandelli – evita di discutere su argomenti vari, talvolta per non palesare le divisioni fra PD e Sinistra, altre volte per eludere il confronto, sintomo che qualcosa (soprattutto nella democrazia interna alle forze politiche e di partito) non funziona. 

 

Il ragionamento politico dev'esserci, deve rientrare in confini riconoscibili ma non può mancare in contesti democratici.

 

E non bisogna avere paura, quando il procedimento decisionale è chiaro e senza ambiguità.

 

Serve un'attività politica credibile, con un programma semplice e chiaro che unisca e non divida. 

 

Che sia sintesi di tutte le anime in campo, mi piacerebbe che anche nel centrodestra si imparasse a discutere di contenuti, programmi e non di persone. 

 

Abbiamo già pagato amaramente la "personalizzazione" della politica,  le spaccature interne a due partiti di governo (Forza iItalia e Lega Nord), i veti incrociati, nulla di tutto questo ha giovato e nulla viene ricordato come  divergenza di vedute politiche.

 

Si trattò di un complesso intreccio di questioni personali e tatticismo esasperato, una battaglia interna all’ex Maggioranza che lasciò sul campo feriti da ambo le parti, le parole non furono certo misurate con il contagocce e ognuno degli attori ebbe una dose di responsabilità ma erroneamente si illuse d’esser custode della verità

 

In quei ultimi mesi della scorsa Amministrazione, la “narrazione politica” mi collocò fra i “falchi”, ma a dire il vero Colombe non ne ricordo.

 

Se alla fine divenni falco fu per spirito di sopravvivenza, visto che alla realtà dei fatti, fui io a cercare punti di contatto, sognare un dialogo e un accordo in extremis con i dissidenti, che avevano oramai palesato avversità all’Amministrazione.

 

Probabilmente, l’intervento fu tardivo ormai si era già entrati in un vortice di personalismi e diffidenza, che il futuro sarebbe stato compromesso.

 

Chi aveva cambiato opinione sull’Amministrazione D’Amico passò all’opposizione e il Sindaco senza più la maggioranza consiliare diede le dimissioni prematuramente.

 

Da quel momento fu chiaro a tutti quanto semplice sarebbe stata la vittoria di un centrosinistra (unito) contro una compagine frammentata.

 

Una parte considerevole dell'elettorato di centrodestrarimasto frastornato dalle profonde fratture e dalle dimensioni del fenomeno assunto in campagna elettorale – non andò a votare, altri furono esclusi dalla rappresentatività in Consiglio Comunale (la lista non ottenne il quorum).

 

 Molti altri – in considerazione della prevedibile sconfitta del centrodestra – saranno per altri 2 anni con una rappresentanza Consiliare – numericamente – inadeguata alle aspettative.

 

Oggi più che mai il futuro di Cassina appare incerto, non conosco quale sia il clima attuale fra le forze politiche e le differenti anime ostili all'attuale amministrazione, ma certamente in Comune è diventato asfissiante e questo dovrebbe spingere tutti coloro i quali non si riconoscono in questa Amministrazione, a sedersi intorno ad un tavolo e non lasciare cadere l'unica possibilità per tornare competitivi fra 2 anni.

 

So bene quante siano le dinamiche politiche in corso, ma credo davvero che oggi servirebbe il reale contributo di tutti, per formulare una proposta politica credibile.

 

Lo dobbiamo ad un elettorato che ci chiede di lavorare per stare insieme e provare ad ottenere quel voto in più, indispensabile per sottrarre il paese ad un gruppo di potere forte e ben radicato.

 

Ma il vento è cambiato nuovamente e sono rimasti in pochi – purtroppo ai vertici di associazioni e cooperative - a credere e promuovere la "Disinformazia Mandelliana" (una sorta di Mandellocrazia che regge su una generica disinformazione) e nella "ludocrazia Cassinese" usata dalla maggioranza consiliare, come "arma di distrazione di massa". 

 

La Società cassinese ha compreso che non saranno eventi/feste/manifestazioni gioiose, i soli temi ad influenzare il proprio giudizio sulla Mandellocrazia.

 

L'immagine restituita al paese è surreale, mentre il degrado attanaglia Cassina in giorno sempre più. 

 

La Politica non può essere mera testimonianza ma sostanziale vicinanza e ascolto dei problemi dei Cittadini e sono disposto a mettere a disposizione i frutti di un'attività che prosegue ininterrottamente da molti anni e che si concretizza ogni giorno.

 

Sulla mia candidatura futura decideranno i Cittadini, la mia presenza non è una prescrizione medica e non escludo che possa sceglierne di  "fermarmi un giro", d'altronde lavoro ogni giorno per favorire l’emersione di una nuova classe dirigente locale in grado di offrire un valido contributo al bene del Comune.

 

Si può fare politica anche esternamente al Consiglio, sul mio futuro insistono una serie di variabili, una delle quali – ripeto – è rappresentata dal determinante parere dei Cittadini.

 

Il futuro di questo paese è nelle mani degli elettori e non dei politici, ma i politici hanno la responsabilità di sedersi ad un tavolo e parlare, discutere e fare sintesi

 

E’ stato dimostrato che il consenso popolare non si traduce obbligatoriamente in consenso politico, in altre parole so perfettamente che la mia non può essere una candidatura unitaria, quella che serve oggi.

 

Su queste basi, a settembre proverò a convocare un Tavolo, proverò a verificare l'esistenza delle condizioni per costruire una piattaforma ed eventualmente cominciare un ragionamento sull'alternativa all’attuale Amministrazione da offrire agli elettori.


Spero di trovare la disponibilità a sedersi al tavolo da parte di tutti, da Giarda a Pagani, ma non escluderei nessuno di quelli che non si riconosce nell'attuale Amminstrazione, perché vincere le elezioni contro l'attuale gruppo di potere (che aldilà dei nomi governa cassina da 18 degli ultimi 22 anni) non sarà facile e qualsiasi frattura – micro o maxi che sia – condannerà Cassina dè Pecchi ad altri 5 anni di questo scempio.

 

E restano al Governo del paese non per il beneficio sociale portato al paese, ma per una gestione politico-elettorale del potere attraverso importanti cooperative, associazioni, occupazione militare di organismi e comitati utilizzati come "mitigazione del dissenso" e serbatoio di voti al momento giusto.

 

Un'oligarchia imperscrutabile, costantemente innervosita dalla critica sociale.

 

Per vincere occorre un lavoro immane di "ricostruzione" attraverso la piattaforma e mettere in cantiere la speranza, lavorando molti mesi - fianco a fianco - per mettere in piedi l'ambizioso progetto di presentare al paese programmi chiari.

 

Almeno tentiamoci, concentrandoci sulle inevitabili conseguenze locali delle novità politiche a livello nazionale.

 

Ho già anticipato da tempo, dalle pagine del mio blog, che altre saranno le partenze dal PD verso soggetti più a sinistra.

 

Mandelli non è più un candidato forte per una riedizione della coalizione di centrosinistra, non è più una "carta spendibile e vincente".

 

Il PD - al netto dei prossimi e imminenti addii - ha probabilmente già individuato il candidato sindaco su cui investire nell’ultima parte della legislatura: l’attuale Vice-Sindaco

 

Ad ogni modo, sarà interessante capire quali saranno i rapporti di forza fra PD e questo rinnovato "coordinamento della Sinistra" (che dialogherà stretto con i fuoriusciti a sinistra del PD) e che sosterranno alle primarie un candidato Sindaco diverso da Novelli.

 

Il MCCS rappresentato in Consiglio Comunale da Vimercati è un soggetto politico che continua a confermare – dopo alcune legislature – più di 1000 voti di lista.

 

Numeri importanti, ma che in una corsa solitaria e in una logica maggioritaria (Comuni sotto i 15.000 abitanti) come avvenuta sin qui, sono relegati a sedere in Minoranza e per questo servirà che in futuro il MCCS voglia decidere “cosa fare da grande”: ossia decidere per quale coalizione lavorare.

 

Infine c’è Medei, va beh, che da quando andava sui giornali a dichiarare “non voglio candidarmi” è diventato assessore e oggi sogna la candidatura alla carica di Sindaco: al momento è un primo Cittadino in cerca di coalizione, qualcuno lo aiuterà.

Penso che alla fine – come già avevo previsto 4 anni fa – accontenterà con la promessa di un assessorato: scalpita, come tutti quelli che all’insegna del nuovismo, ma poi una poltrona dovrebbe rilassarlo.

 

All’interno del PD lavorano per Novelli e – dopo la bruciante sconfitta alle primarie di 3 anni fa – questo partito vuole e otterrà il candidato Sindaco: dovrà essere un “tesserato PD” e solo Novelli può aprire altri scenari.

sabato 24 giugno 2017

E' UNA GIUNGLA, SENZA REGOLE CERTE

Ieri sera ho notato una Cesata di cantiere rossa, che  delimita un terreno a margine sinistro della ex statale 11 padana superiore .

 
Non è riportato il cartello di cantiere e sono a chiedere urgentemente informazioni circa la cantierizzazione.
 
Il clima di illegalità in questo Comune è davvero bollente.

Ovviamente da questo momento ritengo informato il Comune dell'intervento in corso e vigilerò su ogni eventuale negligenza segnalandola in quanto potenziale atteggiamento omissivo.
 
Sia esso un abuso, piuttosto che intervento regolarmente autorizzato dagli uffici ma privo della cartellonistica di cantiere.
 
Sulla "trasparenza" ,c'è una tendenza di alcuni ad uniformarsi al comportamento del Comune.
 
L'oscurantismo della Mandellocrazia la troveremo sui libri di scuola, come esempi da non imitare in alcun modo.

Ad ogni modo attendo informazioni utili all'esercizio del mio ruolo,relative al cantiere 

Il d.P.R. 380/2001, all’art. 27, comma 4 prescrive l’obbligo di esposizione del cartello di cantiere con i dati sui lavori da eseguire e le relative autorizzazioni.
Nel caso di lavori privati le dimensioni del cartello sono stabilite dal capitolato speciale d’appalto, nel caso di lavori pubblici sono fissate dalla Circolare del Ministero dei lavori pubblici n. 1729/UL del 1 giugno 1990 e stabilite nelle dimensioni minime di 1 mt. di base x 2 mt. di altezza.
Prescrizioni normative per i contenuti del cartello di cantiere
– art. 118, comma 5 del d.lgs. 163/2006 prescrive l’indicazione dei subappaltatori, le categorie dei lavori e i dati identificativi delle imprese;
– art. 12 del DM Sviluppo economico del 22 gennaio 2008, n. 37 prescrive l’indicazione delle imprese installatrici e dei progettisti degli impianti tecnici;
– art. 90, comma 7 del d.lgs. 81/2008 prescrive l’indicazione del coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione e esecuzione dei lavori.
Contemporaneamente alla consegna dei lavori è, quindi, necessario che l’impresa esecutrice delle opere predisponga il cartello di identificazione dei lavori da installare in prossimità dell’accesso al cantiere; tale cartello dovrà indicare:
– il tipo di opere da realizzare;
– l’importo delle opere da realizzare;
– le modalità di realizzazione (lavori in economia, appalto chiavi in mano, ecc.);
– gli estremi dell’autorizzazione o permesso di costruire comunale riguardante le opere da eseguire;
– la stazione appaltante (nome ed indirizzo legale);
– l’impresa o le imprese esecutrici (nome ed indirizzo legale);
– le eventuali imprese subappaltatrici (anche di impianti tecnici);
– il nome del progettista architettonico;
– il nome del progettista delle strutture;
– il nome del progettista degli impianti;
– il nome del direttore dei lavori;
– il nome degli eventuali direttori operativi o ispettori di cantiere;
– il nome del coordinatore per la progettazione (in materia di sicurezza);
– il nome del coordinatore per l’esecuzione dei lavori (in materia di sicurezza);
– il nome del direttore di cantiere;
– i responsabili delle imprese subappaltatrici.
Nel caso di appalti pubblici devono essere specificati nel cartello di cantiere anche:
– scomposizione dell’importo dei lavori tra opere a base d’asta e oneri sicurezza;
– categorie di lavoro eseguite;
– ribasso d’asta;
– responsabile del procedimento;
– durata dei lavori.
 

Andrea Maggio 

domenica 18 giugno 2017

CEM: ANCORA PASSI INDIETRO E DISSERVIZI

 
 
Mentre il 21 giugno, il nostro Sindaco (per bocca del Presidente) convoca il Consiglio Comunale, per discutere delle competenze e delle POLTRONE del Cem (Consorzio Est Milanese) del Consiglio Direttivo, del Comitato di controllo, delle partecipate pubbliche, del Collegio sindacale e tutte queste cose che ai Cittadini interessano un fico secco, ma INTERESSANO MOLTO AL PD e alla  SINISTRA  in generale, continuano i disservizi in paese.
 
Basti pensare che l'Amministratore Unico del Cem fu Sindaco di Sinistra per 10 anni, ecco, quando si dice un requisito premiante.
 
 
 
Mancati ritiri di plastica, sacchi rossi lasciati a marcire al caldo.
 
 
Gli ultimi due disservizi si sono verificati in via Montegrappa e via Michelangelo e - questa sera - ho inoltrato mail al Protocollo comunale, per chiedere informazioni sul mancato ritiro di venerdì 16.
 
Visto che sono anni che vedo disservizi causati dal CEM, ho chiesto copia dell'apertura infrazione per avviare applicazione penale per il disservizio arrecato dal Cem ai contribuenti.
 



sabato 17 giugno 2017

FOLLIA VERDE PUBBLICO: PROROGA DEL CONTRATTO


 

Fra le numerose critiche mosse in questi anni all'attuale Amministrazione, ai tanti fallimenti quotidiani accreditati, si annovera di diritto la pessima gestione del verde pubblico, in particolare la conduzione dell'appalto del taglio erba.
 
E' diffusa la consapevolezza di esser stati di fronte - in questi 3 anni - ad un servizio insufficiente.
 
Erba alta ovunque, tagli effettuati in orari e giorni sbagliatie un degrado crescente con il proliferarsi di zanzare e animaletti favoriti dal caldo.
 
Stiamo parlando di un operatore, con sede a Melillo di Napoli, che oltre a tagliare male l'erba, ha lasciato frequentemente l’erba al suolo.

 
Per farlo devono verificarsi alcune condizioni, ad esempio prima bisogna assicurarsi che l'erba sia ben sminuzzata e che il prato abbia una buona attività microbica.
 
In paese l'insoddisfazione verso il servizio offerto dall'operatore in questi 3 anni è inopinabile, peraltro il carente controllo da parte del nostro Comune non ha dato luogo a doverose penali per lavori mal eseguiti.
 
Ma era prevedibile che la ditta Vivaista di Melito di Napoli, che in fase di gara aveva offerto uno sconto di 39,207% sull’importo a base di gara, non riuscisse a mantenere lo standard qualitativo pattuito.
 
Uno sconto che ha preoccupato sin da subito, spesso chi vince appalti con sconti così elevati a questa distanza dal proprio terrotorio (777,5 km da Cassina) deve ridurre qualità.
 
Ma quello che Vi scriverò oggi, ha davvero dell'incredibile.
 
Impressionante.
 
​Perchè se la discutibile qualità del servizio era prevedibile, peraltro in linea con la sciattezza e svogliatezza politico amministrativa di questi assessori (guai a distrali da feste varie), quello che non era facile attendersi è che - giunto finalmente in scadenza​ (16/06/2017) dopo 3 lunghissimi anni di disservizi - l​’appalto con il Vivaista di Melito di Napoli fosse sorprendentemente rinnovato per altri sei mesi.
 
Per nome e conto dell'Amministrazione, il super tecnico da 300.000 € - che insieme agli altri costosi hanno firmato un contratto fiduciario legato al mandato e alla durata Amministrativa dell'attuale Sindaco - si è affrettato a manifestare immediatamente l'intenzione di esercitare la facoltà di rinnovo dell’appalto.
 
Il tutto ovviamente senza gara, ma il super Tecnico arrivato da Pisa ha già dimostrato di saper procedere alla scelta del contraente attraverso AFFIDAMENTO DIRETTO.
 
Scrivo "ovviamente" perchè vi è un bel numero di determine (a firma dei nuovi e costosi collaboratori del Comune ingaggiati dal Sindaco) con le quali hanno proceduto ad affidare "direttamente" - e senza gara pubblica - servizi o forniture ad operatori con sede in Provincia di Bologna, Forlì e Parma e altre provincie "rosse" che adesso sfuggono, ma scriverò presto.
 
Nel caso di questa proroga - però - la "scusa" utilizzata ufficialmente dall'Amministrazione ha un rivestimento comico, perchè negli atti si legge che l'operatore di Melillo di Napoli "...ha lavorato con diligenza e professionalità per tutto il periodo contrattuale e pertanto non si palesano motivi per non prorogare l’appalto data la necessità del servizio".
 
 
Difficile non scoppiare a ridere
 
Mi tranquillizza che la costosa meteora cassinese - ingaggiata per peggiorare tutti i servizi tecnici comunali all'importante costo di 300.000 € (premi esclusi) e firmare tutto quello che il Sindaco vuole - vanta un contratto fiduciario legato al mandato amministrativo del primo Cittadino e quindi, come il Sindaco, non durerà moltissimo in quel ruolo.

 
Fra massimo 2 anni, con il Sindaco terminerà il mandato
Saluti
Andrea maggio

venerdì 16 giugno 2017

NEANCHE L'ORDINE DEL GIORNO

 



Gli attuali Amministratori del nostro Comune vorrebbero farci abituare al peggio, ma così non è.

E non sarà.

Dobbiamo continuare a denunciare l'incuria, il degrado, l'incapacità politico-Amministrativa e gestionale di questa Giunta, respingendo quella rassegnazione ad un paese sempre in maggiore difficoltà.

Il paese è precipitato, la superficialità degli ultimi arrivati (fra loro anche persone che timidoni non volevano candidarsi e si miracolosamente sono diventate assessori e un domani punteranno a fare il Sindaco) si è sommata pericolosamente all’arroganza e inadeguatezza di chi non conosce la macchina comunale ed è incapace a programmare l’attività di un Comune.

La Giunta Mandelli non ne azzecca una, andiamo avanti “alla giornata”.

Oggi vi parlo dell’ultimissima “mandellata”.


Vi invio l'o.d.g. del Consiglio Comunale ricevuto oggi, convocato per il 21 giugno p.v. alle ore 21.00 presso la Sala Consiliare.


​Mi era stato anticipato, che il Consiglio del 21 (inizialmente non previsto) è stato convocato - soprattutto - per la trattazione del punto n. 5 inserito all'Odg.


Nell'Odg allegato al punto 5 si legge di modifiche statutarie di una società e - vi prego guardate con i vostri occhi - non si legge da nessuna parte di che Società si tratta.


Ho poi saputo che la Società in questione è il CEM - "Consorzio Est Milanese di cui il nostro Comune.

Basterebbe poco - un ricorso - per far saltare la seduta o invalidarne gli Atti.

Ora, Amministratori Locali che invece di investire sul personale interno, decidono di scialacquare soldi pubblici (la palma della "Scialacquata" va per il Tecnico da 300.000 € che sotto la sua visione ha visto peggiorare tutti i servizi tecnici, dal taglio erba alla manutenzione del patrimonio) devono smetterla di porre la firma su un Ordine del Giorno “…poco trasparente, incompleto e lacunoso”.

 
Non leggono neanche quello che firmano, Svogliati vittime di politiche noiose, aspettano in silenzio la fine legislatura.


Andrea Maggio




 
 
 

 

 

sabato 10 giugno 2017

BASTA DEGRADO: ORA INTERVENTI SUL PATRIMONIO



Dopo 3 anni di Amministrazione, finisce il tempo del "faremo" e la possibilità di dare la colpa al passato è sempre più complessa.

In altre parole, finiscono "Chiacchiere e Scuse"
​, ormai la maggioranza dei cittadini ha smesso di credere al giochetto del "è colpa di chi ha governato in passato".

Dopo 3 anni, è quantomeno ridicola come scusa.​

​Si esaurisce ​
il
​"​
credito manutentivo
​"​
ereditato dal passato ed emerge la necessità di intervenire
​sul patrimonio pubblico, ​
per evitare il degrado.

​Molti i​
nterventi manutentivi (ad esempio a scuola) sono stati fatti genitori volontari
​, ​
preoccupat
​i​ per il sempre più visibile stato di degrado.

Ma la situazione sta velocemente precipitando,
​non possiamo immaginare che cittadini possano sopperire per intero all'inadeguatezza amministrativa di una giunta, che pensa solo alle feste, a distrazioni popolari e occupare (attraverso i propri simpatizzanti ruoli e posizioni per insabbiare malumore.

l
​Il fatto reale è che occorrono veri 
stanziamenti
​ per mantenere il livello manutentivo e di funzionalità del patrimonio.

I
l problema
​è
serio.

Grazie alla costante manutenzione finanziata dalle passate
​ ​
amministrazione,
​è stato possibile ​
contenere interventi e spesa all'attuale Giunta per i primi tre anni.

Ma ormai è diventato urgente un lavoro sul patrimonio pubblico e se non si inverte la tendenza, con maggiori interventi, vi è il pericolo di degrado 

Serve maggiore attenzione 

Andrea Maggio 
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Consigliere Comunale "Uniti per Cassina"

Chiunque è benvenuto e invitato ad esprimere opinioni...nel rispetto di chi scrive e di chi legge

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