martedì 27 ottobre 2020

TRE APPARTAMENTI POPOLARI VUOTI DA 9 MESI.


Come noto, in via Trieste a Cassina dè Pecchi, vi sono appartamenti popolari di proprietà dell’ALER.


Gli appartamenti sono tutti regolarmente abitati ad esclusione di tre, i quali ad oggi risultano vuoti e in piena disponibilità dell’Agenzia Regionale.


Ho personalmente appurato che sono vuoti da quasi 9 mesi.

Una cosa inaccettabile che non deve accadere e che dobbiamo evitare che si prolunghi ulteriormente 


Non sono assegnati ad alcun richiedente, nonostante ci sia un disperato bisogno .


La crisi abitativa ha - negli ultimi anni in modo ancora più drammatico - colpito anche Cassina e i suoi residenti più fragili.


La fragilità economica, in questo particolare momento, è una condizione che merita ancora più attenzione, di quanto già le istituzioni non abbiamo fatto in passato 


Con questa lettera sono a chiedere al Sindaco e/o competente assessorato di intercedere nei confronti dell’Agenzia Regionale affinché gli appartamenti vengano assegnati nel più breve tempo possibile nelle modalità previste e - possibilmente - in via prioritaria a soggetti già registrati alle politiche sociali del nostro Comune. 


Le abitazioni destinate ad edilizia residenziale pubblica ovvero a canone concordato, In questo caso di proprietà Comunale che dell'Ater,  rappresentano una concreta possibilità per dare risposte concrete su residenti di Cassina che ne abbiano esigenza.


Sono appartamenti abitabili e abitati in passato, per questo chiedo al Sindaco - nell’ambito delle possibilità offerte dal ruolo istituzionale Che riveste  - di intervenire per sbloccare  una situazione rimasta cristallizzata per troppo tempo e restituire questi 3 appartamenti alla comunità.


Prima che gli stessi possano essere oggetto di altre e illegittime attenzioni


ANDREA MAGGIO

ALTRO DENARO AL COMUNE. (acconto di 66.024 euro)

 

Altri Soldi a Cassina dè Pecchi. 


Il Comune ha perso l'importante occasione del bando Sport, ma dove i soldi arrivano i "pioggia" senza che una Giunta imbalsamata debba fare nulla, ecco che ci accreditano altri fondi 


Il ministero dell’Interno, ha pubblicato i dati relativi ai riparti delle assegnazioni stanziate nel 2020 per fare fronte alla crisi epidemiologica COVID-19, approvati nella seduta della Conferenza Stato-città del 15 ottobre scorso.

Probabilmente, in qualche precedente post vi avevo informato, ma sono fondi che - anche stando seduti sulla scrivania a non muovere dito - la Giunta potrà inserire in Bilancio.


Sono fondi inizialmente dedicati per sostenere gli enti in crisi finanziaria in condizioni di debolezza strutturale (zona rossa, diaciamo) poi estesa a tutti in quanto le difficoltà dovute alla pandemia hanno interessato tutti.


Non tutti con la medesima drammaticità, per fortuna il nostro Comune è stato meno colpito di altri Comuni limitrofi.


Cassina dè Pecchi è nella fascia compresa fra 10.001-20.000 residenti (13.849) e sono stati assegnati 38.838,30 come Quota "Maggiore spesa sociale" e altri 27.186 euro come quota "Maggiore spesa per servizi connessi al trasporto scolastico".


In pratica per maggiore spesa sociale s'intende il fabbisogno di spesa per il sostegno socio-economico dei nuclei bisognosi (metodo sose integrato con la modifica al calcolo del numero di nuclei in povertà assoluta) riproporzionato ai 250.000.000 e al netto del 40% della quota di eccedenze rispetto ai contributi ex artt. 112 e 112-bis del dl 34/2020 assegnata alla quota "Trasporto scolastico" mentre per il secondo importo è relativo al fabbisogno di spesa per maggiori servizi di trasporto scolastico, comprensivo dell'assegnazione del 40% quota eccedenze per maggiore spesa sociale non assegnata ai comuni beneficiari dei contributi ex artt. 112 e 112-bis del dl 34/2020


Il totale assegnato COME ACCONTO a CASSINA Dè PECCHI è di 66.024 euro


E hanno aumentato le tasse prevedendo 500.000 euro di entrate in più, che in un momento come questo è stato un grave errore politico.


Ma i primi che si devono lamentare sono gli elettori - che in modo genuino - hanno votato il contrario di quello che desideravano davanti alle urne.


Un saluto


Andrea 


lunedì 26 ottobre 2020

IL COMUNE DIMENTICA IL BANDO SPORT e CHIEDE I SOLDI ALLE ASSOCIAZIONI

 Ennesimo flop in tema di finanziamenti

Sono 88 i progetti dello sport finanziati con il bando regionale dedicato in particolare alla riqualificazione e all’adeguamento degli impianti lombardi e – ancora una volta – non c’è Cassina dè Pecchi.

Un vero disastro.

Quando propongo l’adesione ad un bando – è già successo – la proposta viene bocciata in Consiglio Comunale perché “…votiamo contro non perché siamo contrari, ma perché lo avremmo fatto anche senza la tua proposta” ma quando non propongo l’adesione, l’Amministrazione si lascia sfuggire il prezioso finanziamento.

La frase che mi sento ripetere dagli esponenti della Maggioranza consiliare (assessore e consiglieri comunali) ad ogni proposta, ad ogni segnalazione, richiesta è “Ci avevamo già pensato” e le segnalazioni protocollate per nome e conto dei Cittadini hanno superato le 140.

Loro sanno tutto, fanno tutto, io non servo a nulla, ma vero è che se non scrivo – troppo spesso – ci lasciamo perdere occasioni importanti.

Alzare le tasse locali è stata una scelta sbagliata, che (ovviamente) avremmo potuto evitare con Amministratori diversi, più esperti e consapevoli della macchina pubblica.

E’ stata pubblicata òa graduatoria che ha assegnato, a fondo perduto 9,5 milioni di euro (ripeto a fondo perduto) risorse regionali per i Comuni lombardi pe ri propri impianti lombardi per lo sport

Lo sport ha subìto un duro colpo dall’emergenza sanitaria. Per questo motivo la Regione ha pensato di aumentare le risorse passando dai 7,5 milioni di euro agli attuali 9,5.

Non so nemmeno chi sia il nostro assessore allo Sport, l’imbarazzo sulla questione piscina (di cui scriverò a breve nelle prossime ore, perché a distanza di 4 anni sta emergendo la verità che ho sempre raccontato) è comprensibile, mi sembra di ricordare fosse Varisco (ma non ne sono sicuro, non importa, uno vale l’altro)

Un Comune seriamente Amministrato avrebbe avuto visione, sfruttato quel poco di positivo che la drammaticità del momento Covid ha generato – con l’attuale fase di critica vissuta dall’attività agonistica e dilettantistica – e colto l’occasione per accedere questo regalo regionale, con denaro per rilanciare tutto il settore sportivo.

La delusione dei vertici societari cassinesi (con alcuni mi sono confrontato, altri mi hanno fatto giungere il malumore) per non aver – ancora una volta – colto l’importante strumento di aiuto diretto ai Comuni e alle realtà sportive cassinesi.

Se fossero bravi ad accedere a questi fondi come quando chiedono i soldi ai Cittadini, non avremmo un Comando di Polizia Locale – che per far quadrare il bilancio – deve fare “miracoli” lungo la ex SS 11 (via Roma)

Il bando SPORT 2020 è perso, non hanno nemmeno presentato progetti. 

Nemmeno il gusto di essere “bocciati”.

In Provincia di Milano sono stati distribuiti 2.270.577 euro, un punto di svolta importante per il futuro dello sport lombardo.

Ad altri Comuni – con veri assessori – sono stati finanziati interventi su “efficientamento energetico, riqualificazione messa a norma e in sicurezza; nuove tribune  palestra scolastica 150.000 euro, centro natatorio, manutenzione straordinaria spogliatoi, servizi igienici e porzione di copertura della piscina, 150.000 euro, area sportiva comunale, realizzazione impianto fisso per la refrigerazione,  150.000 euro.impianto sportivo, riqualificazione campo da calcio a 11 e spogliatoi, 130.639 euro, manutenzione straordinaria degli impianti sportivi comunali, 20.000 euro, centro sportivo realizzazione nuovo corpo spogliatoi, 150.000 euro, scuola tennis ‘Leo Mora’ centro sportivo di via Piave, intervento riqualificazione, 150.000 euro, centro sportivo di via Cabina,  realizzazione di due tensostrutture per impianti sportivi,  150.000 euro.

Buccinasco per esempio ha avuto il finanziamento per realizzazione impianto sportivo via Liguria,  150.000 euro, Trezzano sul Naviglio:torri faro centro sportivo viale Europa,150.000 euro, Baranzate: riqualificazione centro sportivo di via Sauro, 21.903 euro.

C’è anche Gorgonzola: 4 nuovi campi da paddle via Toscana,  150.000 euro.

Ci sono un numero impressionante di Comuni, troppi per esser riportati, che hanno visto accreditati i fondi, invece Cassina cosa fa?

Semplice, con determina 586 del 25 ottobre – nel momento più drammatico per le associazioni – accerta i proventi del pagamento per utilizzo strutture 2020…!

Alle Associazioni Sportive Cassinesi (ASD CASSINA CALCIO, ASD CM BASKET ’84,  ASD GINNASTICA ARTISTICA CASSINA, ASD PALLAVOLO CASSINA, ASD S.AGATA NIPPON CLUB, ASD GS SAN DOMENICO SAVIO ARCOBALENO) il Comune chiede la somma complessiva di € 41.225,01 (imputata al capitolo di entrata).

Ad esempio, la Giunta Comunale di Cernusco ha approvato la misura di aiuto alle Associazioni sportive che prevede l’esonero da parte di tutte le associazioni sportive dal pagamento degli spazi comunali utilizzati o che sarebbero stati utilizzati da gennaio a luglio 2020. Una misura, questa, che comporta minori entrate per il bilancio comunale di circa 98mila euro 

(https://comune.cernuscosulnaviglio.mi.it/19343-lo-sport-riparte-in-sicurezza-sostegno-alle-associazioni-per-riprendere-lattivita-dopo-la-lunga-sospensione/)

A Cassina aumentano le tasse, non partecipano ai bandi per avere denaro fresco, chiedono canoni per spazi non utilizzati ad associazioni in crisi.

Sulla questione ho protocollato INTERROGAZIONE URGENTE

(....Scarsi, molto scarsi)


venerdì 23 ottobre 2020

NUOVO PROTOCOLLO ATTUATIVO PER LINEE GUIDA ATTIVITA' SPORTIVA (piscine comprese)

E' stato pubblicato il Protocollo attuativo dello Sport, che intende riprendere i contenuti delle Linee-Guida per l’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere.


Linee guida emanate ai sensi del DPCM del 17.05.2020 art. 1 lettera f) il 19 maggio 2020, aggiornandone alcuni elementi, sulla base dei più recenti provvedimenti emanati in tema di contenimento degli effetti della pandemia da COVID-19, con particolare riferimento al DPCM 18 ottobre 2020. 

Il testo include, inoltre, gli elementi più rilevanti tratti dai protocolli attuativi adottati dalle diverse federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate e enti di promozione sportiva, e introduce, ove necessario, ulteriori misure per rendere ancor più efficaci le regole già in vigore. 

Pur se all’esito dei monitoraggi ad oggi effettuati dal Dipartimento per lo Sport, emerge la sostanziale corretta applicazione delle misure di prevenzione previste nei protocolli ad oggi condivisi. 

Dal Ministero hanno ritenuto utile fornire indicazioni più dettagliate e prescrittive, in considerazione del più recente andamento della curva epidemiologica. 


Il Protocollo infatti fornisce pertanto indicazioni specifiche volte ad assicurare la prosecuzione delle attività sportive e dell’esercizio fisico alle quali devono attenersi tutti i soggetti che gestiscono, a qualsiasi titolo, siti sportivi, centri di attività motoria, palestre, piscine, o i soggetti che comunque ne abbiano la responsabilità. 

Il documento fornisce un indirizzo generale e unitario e ha carattere temporaneo e strettamente legato all’emergenza epidemiologica. 

Soprattutto, qualora necessario, potrà essere ulteriormente declinato, per le singole discipline sportive, dalle rispettive Federazioni sportive nazionali, dalle Discipline sportive associate e dagli Enti di promozione sportiva, riconosciuti dal CONI e dal CIP, tramite nuovi protocolli o addendum o integrazioni agli esistenti protocolli applicativi. 


Pertanto il Protocollo è stato elaborato dal Dipartimento per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri, alla luce delle precedenti Linee-Guida del 19 maggio 2020, sentiti il CONI, il CIP e la Federazione Medico Sportiva Italiana “FMSI”, e d’intesa con le Federazioni Sportive Nazionali interessate alle specifiche discipline e le principali Associazioni Categoria di settore. 


Fra le definizioni troviamo "operatore sportivo", termine col quale si intende sia chi pratica l’attività sia le persone autorizzate a stare nell’impianto sportivo (collaboratori a vario titolo, accompagnatori, guida non atleta, ecc.). La definizione, per estensione concettuale, include ogni professionista in possesso della laurea triennale in Scienze Motorie o Diploma ISEF. 

Mentre per sito sportivo si intende indifferentemente ogni luogo destinato allo svolgimento di attività fisica e sportiva, eventualmente fornito degli attrezzi necessari, dispogliatoi, di impianti igienici e docce ovvero ogni impianto che rappresenta un insieme di uno o più spazi di attività dello stesso tipo o ditipo diverso, che hanno in comune irelativispazi e servizi accessori. 

La definizione include anche i centri di attività motoria che indicano indifferentemente ogni luogo destinato allo svolgimento di attività fisica e sportiva eventualmente fornito degli attrezzi necessari, di spogliatoi, di impianti igienici e docce ovvero ogni impianto che rappresenta un insieme di uno o più spazi di attività dello stesso tipo o di tipo diverso, che hanno in comune i relativi spazi e servizi accessori, il cui coordinamento, la direzione o la gestione delle attività' fisico-motorie è svolta da soggetti in possesso del diploma ISEF o di laurea quadriennale in Scienze motorie o di laurea magistrale in Scienze e tecniche delle attività sportive (LM 68) o in Scienze e tecniche Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per lo Sport 3 delle attività motorie preventive e adattate (LM 67) o in Management dello sport (LM 47) purché in possesso della laurea triennale in Scienze motorie. 

Per organizzazione sportiva si intende ogni Federazione Sportiva Nazionale (FSN), Disciplina Sportiva Associata (DSA), Ente di Promozione Sportiva (EPS) e relativi nuclei associativi (associazioni e società costituite ai sensi dell’art. 90 della l. n. 289/2002 e s.m.i. ed iscritte nel Registro Nazionale istituito ai sensi dell'art. 5, comma 2, lettera c) delD.lgs. n. 242/1999 e s.m.i.; societàdi cuiallal. n. 91/1981; gruppisportividi cui all’art. 6 della l. n. 78/2000) ovvero, in assenza di affiliazione, l'organizzazione che pratica discipline sportive di competenza dei predetti organismi sportivi riconosciuti dal CONI e/o dal CIP, ovvero enti/organizzazioni/associazioni che svolgano attività dirette al benessere dell’individuo attraverso l’esercizio fisico (palestre, piscine, centri fitness, centri danza). 


La formazione a distanza (FAD) è l'insieme delle attività didattiche svolte all'interno di un progetto formativo che prevede la non compresenza di docenti e discenti nello stesso luogo. 

Il telelavoro è lo strumento operativo per lavorare indipendentemente dalla localizzazione geografica, facilitato dall'uso di strumenti informatici e telematici e caratterizzato da una flessibilità sia nell'organizzazione, sianella modalità disvolgimento. 

I rischi secondari sono i nuovi rischi ovvero i più alti rischi preesistenti, derivanti dalla nuova organizzazione del lavoro/attività sportiva, dalla riduzione e dal distanziamento della presenza degli operatori sportivi, quali l’effettuazione di attività condotte singolarmente invece che in compresenza con conseguente ridotte possibilità di individuazione dell’evento infortunistico e di attuazione dell’azione di soccorso; 

il declassamento di aree a rischio specifico d’incendio da area presidiata ad area non presidiata, la ridotta azione di controllo di processo derivante dalla ridotta presenza di operatori; 

il pericolo di lavoro/attività sportiva in solitudine. 

I CRITERI DELLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALL’AMBIENTE SPORTIVO utilizzati ai fini della valutazione del rischio di trasmissione del contagio epidemiologico nell’ambiente sportivo dovuto alla presenza del coronavirus sono principalmente determinati da: 

a) individuazione dei fattori di pericolo associati alla pericolosità del virus; 

b) individuazione dei meccanismi di trasmissione del virus tenendo a riferimento la letteratura scientifica. In tal senso si identifica, quale dato di input della valutazione, che la trasmissione avviene sia per via aerea che per contatto; 

c) individuazione delle fonti di possibile contagio all’interno dei siti sportivi tenendo a riferimento l’organizzazione dei luoghi, delle attività lavorative, di pratica o di assistenza da parte di accompagnatori; 

d) individuazione qualitativa della probabilità di trasmissione a seguito dei contatti tra gli operatorisportivi. 

A seguito della valutazione del rischio, è proposto un insieme di strumenti di prevenzione e protezione finalizzati alla gestione del rischio stesso. 

Preliminare ed essenziale alla individuazione delle misure di prevenzione e protezione da adottare per il contenimento del rischio specifico è l’analisi accurata delle attività del personale che si svolgono in un sito sportivo, dell’organizzazione dell’attività sportiva, del lay-out di un sito sportivo. 

Si prevedono le seguenti fasi: 

1. analisi dell’organizzazione delle attività fisiche e sportive e disupporto; 

2. individuazione delle attività fisiche e sportive e di supporto che possono essere eseguite tramite FAD o con telelavoro, numero di operatori sportivi interessati, presenza diaccompagnatori; 

3. individuazione dei percorsi degli operatori sportivi individuati, nonché di eventuali accompagnatori; 

4. classificazione dei luoghi e degli sport sulla base del numero di persone contemporaneamente presenti, sul tipo di attività fisica svolta in termini di spazio, sforzo fisico dell’atleta, specificità degli ambienti, durata della presenza,ventilazione; 

5. analisi del lay-out dei luoghi classificati e deglisport; 

6. individuazione del personale che opera all’esterno del sito, analisi dei percorsi e contatti con altrepersone; 

7. verifica della presenza di lavoratori e/o operatorisportivi presso altrisiti sportivi; 

8. analisi del mezzo di trasporto, se organizzati o predisposti dagli enti di riferimento, e analisi dei rischisecondari; 

9. cronoprogramma e revisione dei piani e delle procedure di emergenza. P

Il datore di lavoro/gestore del sito sportivo/rappresentante dell’organizzazione sportiva, in base alla propria organizzazione delle attività fisiche e sportive, dovrà individuare in via prioritaria attività in presenza: 

• su unico turno di attività/espletamento; 

• su più turni di attività /espletamento; 

• con accesso vincolato di operatorisportivi e/o accompagnatori; 

• con modalità di svolgimentoparticolari. 

In ogni caso è obbligatorio l’utilizzo di soluzioni tecnologiche che consentano la possibilità di tracciare l’accesso alle strutture, per il tramite di applicativi WEB, o applicazioni per device mobili, di coloro che partecipano alle attività sportive proposte. 

Queste soluzioni consentiranno, infatti, di meglio regolamentare l’accesso alle strutture con appuntamenti prenotabili in anticipo per evitare il rischio di assembramenti o il mancato rispetto delle misure di distanziamento e di divieto di assembramenti, con particolare riferimento alle aree più a rischio (reception, hall, sale di attesa, percorsi di accesso agli impianti, ecc….) e, più in generale, di contingentare il numero massimo di persone che potranno accedere agli spazi e alle aree comuni, nonché alle aree dove si svolgono le attività con impegno fisico e respiratorio elevato, dove aumenta il rischio di diffusione dei droplets. 

Le strutture che abbiano, attualmente, una possibilità di capienza inferiore a 50 persone in contemporanea nelle aree di allenamento, sono esentate dall’obbligo di utilizzo di soluzioni tecnologiche o applicativi web, ma resta fermo l‘obbligo di prenotazione della lezione in anticipo e registrazione su registro cartaceo, così come il divieto di assembramento in tutte le aree del sito sportivo, comprese quelle di attesa, reception, ecc.. 

Al fine di evitare spostamenti inutili e assembramenti in attesa, si rende obbligatorio per ogni struttura individuare il numero massimo di ingressi e conseguentemente vietare l’ingresso di ulteriori clienti una volta raggiunto il numero massimo. 

È fatto altresì obbligo alle strutture con capienza superiore a 50 persone in contemporanea di dotarsi di strumenti di prenotazione o di evidenza delle compresenze in struttura in qualsiasi momento per permettere ai fruitori di aggiornarsi in tempo reale sulla disponibilità di posti e alle autorità competenti di accertare il rispetto della regola. 

La determinazione del numero massimo di persone che possono essere presenti in contemporanea all’interno della struttura deve risultare dalla considerazione di 12mq per persona, considerando per il computo i metri quadrati (al chiuso) dell’intera struttura. 

Nel computo delle compresenze va considerato anche il personale diretto o indiretto che vi presta servizio in quel momento.

Per quanto riguarda attività e corsi di gruppo, il numero massimo di cui sopra è 5mq per partecipante, prendendo in considerazione l’ampiezza dell’ambiente in cui l’attività viene svolta. 

Per quanto riguarda le attività svolte all’interno di piscine natatorie, va garantito uno spazio minimo di 7mq per persona presente. 

Per le piscine non ad uso natatorio valgono le norme regionali di riferimento e quelle contenute nell’allegato 9 al Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 13 ottobre 2020. 

Per le attività che devono essere eseguite nel sito sportivo, occorre, quindi: 

• riorganizzare le medesime con l’obiettivo di ridurre il numero di operatori sportivi, (e/o accompagnatori) contemporaneamente presenti: riorganizzare le mansioni/attività in modo da ridurne il numero nel rispetto dei vincoli richiesti dalla specifica disciplina sportiva o attività motoria ovvero della tecnologia, degli strumenti e dei limiti di operatività, considerata la necessità di fare formazione nel brevissimo periodo; 

• limitare l’ingresso in struttura a un solo accompagnatore nel caso in cui l’attività motoria sia svolta da un minore o da un adulto che necessita di accompagnamento e/o assistenza. 

• suddividere gli operatori sportivi (e/o accompagnatori), necessariin presenza a valle della possibile riorganizzazione, in gruppi che svolgono la medesima attività/mansione e nei medesimiluoghi; 

• determinare più dettagliatamente il rischio per area e la possibile dimensione deglispostamenti; 

• organizzare un sistema disanificazione dei locali e costante pulizia degli stessi. Rispetto a ciascun operatore sportivo, dovranno essere valutati i percorsi più usuali nelle medesime fasce orarie con particolare riferimento a: ingresso al sito sportivo; accesso ai locali/spazi di pratica motoria/sportiva; accesso alle aree comuni e agli altri luoghi; accesso ai servizi igienici. 

Fondamentale dovrà essere, nei settori di specifica competenza, assicurare la massima informazione dei lavoratori e di tutti gli operatori dei siti sportivi dei contenuti del presente documento e della predisposizione di tutti gli elementi necessari per assicurare il rispetto delle presenti disposizioni e la tutela della salutepubblica. 

In particolare sul punto della sorveglianza sanitaria occorre prestare molta attenzione per le responsabilità che ne derivano in capo al datore di lavoro. 

A tale scopo, per i settori per i quali ciò sia possibile, e limitatamente ai comparti dei lavoratori per i quali le OO.SS. di categoria hanno sottoscritto un CCNL per il settore sportivo, o definito specifici protocolli1, si auspica di proseguire nel corso dell'attuazione del presente Protocollo il confronto e le forme di collaborazione da parte di tali organismi e di quelli che più in generale rappresentano gli operatori sportivi, con l’obiettivo comune di far riprendere prima possibile anche il lavoro sportivo nel massimo rispetto delle attuali disposizioni per il contenimentodell’epidemia. 

Si richiama, in particolare, il documento "Procedure di Sicurezza Covid-19 per lo Sport", redatto congiuntamente il 6 maggio 2020 da SLC CGIL, FISASCAT CISL, UILCOM UIL e Confederazione dello Sport. Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per lo Sport 9 

LE MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE e protezione sono finalizzate alla gestione del rischio di contagio all’interno del sito sportivo. 

Esse devono essere adottate sulla base delle specificità emerse dalla fase di analisi del rischio, avendo ben presente che le misure di prevenzione e protezione non vanno intese come tra loro alternative ma quali dotazioni minime ai fini del contagio in relazione alla attuale situazione epidemiologica inatto. 

Ogni organizzazione sportiva deve procedere alla valutazione del rischio del proprio sito sulla base dei criteri indicati nelprecedente paragrafo 6e definire le necessarie misure di prevenzione e protezione finalizzate alla gestionedel rischio sulla base di un’accurata analisi delle specificità delle attività che visi svolgono e di una classificazione dei luoghi (transito, sosta breve, sosta prolungata, potenziali assembramenti). 

Nel definire le necessarie misure di prevenzione e protezione ogni organizzazione sportiva si attiene, per gli ambiti di propria competenza: a) ai criteri per Protocolli di settore elaborati dal Comitato tecnico scientifico in data 15 maggio 2020 di cui all’allegato 10 delDPCM del 17 maggio 2020; b) alle misure organizzative, procedurali e tecniche di seguito indicate :

 • modalità della prestazione di lavoro all’interno delsito sportivo; 

• distanziamento nelle varie fasi dell’attivitàsportiva; 

• gestione entrata/uscita degli operatori sportivi e di altrisoggetti nei siti sportivi; 

• revisione lay-out epercorsi; 

• gestione dei casisintomatici; 

• pratiche di igiene(infra); 

Per un approfondimento delle misure è utile possibile inoltre consultare il documento della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ufficio per lo Sport, prot. n. 3180 del 3 maggio 2020, denominato “Linee Guida ai sensi dell’art. 1, lettere f e g del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 26 aprile 2020. Modalità di svolgimento degli allenamenti per gli sport individuali”. 

• prioritarizzazione del rientro degli operatorisportivi nei siti sportivi e di accesso di persone terze; 

• sistema deitrasporti; 

• utilizzo dei dispositivi di prevenzione del contagio (mascherine chirurgiche, guanti monouso in diversi materiali plasticisintetici); 

• pulizia e sanificazione luoghi e attrezzature neisitisportivi; c) alle eventuali ulteriori indicazioni fornite a livello regionale in materia. 

Il gestore del sito dovrà inoltre provvedere a fornire una completa informazione per tutti coloro che intendono accedervi a qualsiasi titolo sportivo nonché predisporre piani di evacuazione che evitino aggregazione in caso di necessità e/o urgenza di lasciare i siti o loro parti (ad esempio, campi da gioco,siano essi indoor che outdoor).

A tale scopo, è fatto obbligo distampare e affiggere la nuova scheda denominata “Lo sport continua in sicurezza”, allegata al presente Protocollo, e di rendere disponibile il restante materiale informativo a disposizione, predisposto dalle competenti Autorità di governo. 

Si invitano inoltre i gestori ad organizzare corsi di formazione del personale, da parte di formatori sanitari e di RSPP, in grado di fornire le necessarie raccomandazioni d’uso e direttive di protezione, prevenzione e precauzione ai collaboratori e ai dipendenti. 

I gestori sono tenuti a promuovere tra gli utenti ed i frequentanti dei propri centri sportivi tutte le misure volte alla prevenzione della diffusione del COVID – 19. 

Sono inoltre invitati a promuovere l’utilizzo della applicazione IMMUNI. Ulteriori informazioni sono reperibili sul sito della app https://www.immuni.italia.it/. E’ fatto obbligo ai gestori di predisporre e rendere visibile all’entrata della struttura un apposito cartello contenente il numero massimo di presenze consentite all’interno delle varie strutture sportive: palestre, sale, piscine, spogliatoi, ecc.

 IL RUOLO DEL MEDICOCOMPETENTE per il rischio di trasmissione del contagio da SARS-CoV-2, in un'ottica di approccio integrato alla valutazione e gestione del rischio connesso all'attuale emergenza pandemica è disciplinato dal D.lgs. n. 81/2008, è stato evidenziato dal Ministero della Salute con la circolare 00145 del 29 aprile 2020 (“Indicazioni operative relative all'attività del medico competente nel contesto delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus SARS-CoV-2 negli ambienti di lavoro e nella collettività”). 

La circolare anzidetta, infatti, rammenta che se il ruolo del medico competente risulta di primo piano nella tutela della salute e sicurezza sul lavoro nell’ordinarietà dello svolgimento delle attività lavorative, esso si amplifica nell’attuale momento di emergenza pandemica, periodo durante il quale egli va a confermare il proprio ruolo di “consulente globale” del datore di lavoro.

La “sorveglianza sanitaria” (art. 2, comma 1, lett. m), del D.lgs. n. 81/2008) è definita come “insieme degli atti medici, finalizzati alla tutela dello stato e sicurezza dei lavoratori, in relazione all'ambiente di lavoro, ai fattori dirischio professionali e allemodalità disvolgimento dell'attività lavorativa”. 

La norma che regola la materia della sicurezza sul lavoro, ferme restando le disposizioni generali previste dalla Costituzione, è l’art. 2087 cod. civ., da interpretarsi come “norma quadro” di carattere generale applicabile a qualsiasi prestatore di lavoro, non solo quello subordinato, indipendentemente dalla tipologia contrattuale adottata. Il D.lgs. n. 81/2008 (“Testo Unico in materia di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”) si applica a tutti i settori di attività, privati e pubblici, e dunque anche l’impianto sportivo costituisce un luogo la cui frequentazione può esporre al rischio di infortuni non solo l’atleta,professionista o dilettante, ma anche gli addetti che a vario titolo operano all’interno dello stesso. 


L'INAIL, con nota del 15 maggio 2020, ha precisato che “dal riconoscimento come infortunio sul lavoro non discende automaticamente l’accertamento della responsabilità civile o penale in capo al datore di lavoro. 

Sono diversi i presupposti per l’erogazione di un indennizzo INAIL perlatutelarelativaagli infortuni sul lavoro e quelli per il riconoscimento della responsabilità civile e penale del datore di lavoro che non abbia rispettato le norme a tutela della salute e sicurezza sul lavoro. 

Queste responsabilità devono essere rigorosamente accertate, attraverso la prova del dolo o della colpa del datore di lavoro, con criteri totalmente diversi da quelli previsti per il riconoscimento del diritto alle prestazioni assicurative INAIL. 

Pertanto, il riconoscimento dell’infortunio da parte dell’Istituto non assume alcun rilievo per sostenere l’accusa in sede penale, considerata la vigenza in tale ambito del principio di presunzione di innocenza nonché dell’onere della prova a carico del pubblico ministero. 

E neanche in sede civile il riconoscimento della tutela infortunistica rileva ai fini del riconoscimento della responsabilità civile del datore di lavoro, tenuto conto che è sempre necessario l’accertamento della colpa di quest’ultimo per aver causato l’evento dannoso. 

Al riguardo, si deve ritenere che la molteplicità delle modalità del contagio e la mutevolezza delle prescrizioni da adottare sui luoghi di lavoro, oggetto di continuo aggiornamento da parte delle autorità in relazione all’andamento epidemiologico, rendano peraltro estremamente difficile la configurabilità della responsabilità civile e penale dei datori di lavoro”. 

 Nel contesto generale di riavvio dell'attività sportiva in fase pandemica, è opportuno che il medico competente, ove nominato - il quale ha tra i suoi obblighi quello di collaborare con il datore di lavoro e con il servizio di prevenzione e protezione alla valutazione dei rischi, alla predisposizione della attuazione delle misure per la tutela della salute e della integrità psicofisica dei lavoratori (art. 25 D.lgs. n. 81/2008) - supporti il datore di lavoro/gestore del sito sportivo/rappresentante dell’organizzazione sportiva nella attuazione delle misure di prevenzione e protezione previste dalle presenti Linee Guida e dai Protocolli applicativi di riferimento. 

Nei casi in cui l'organizzazione sportiva non sia soggetta agli obblighi previsti dalD.lgs.n.81/2008 in ordine alla redazione del Documento di valutazione dei rischi (DVR) e di nomina del medico competente, dovrà, in ogni caso, attenersi al Protocollo di sicurezza emanato dall'Ente di affiliazione (FSN/DSA/EPS). 

In assenza di affiliazione, l'organizzazione che pratica discipline sportive di competenza dei predetti organismi sportivi riconosciuti dal CONI e/o dal CIP, ovvero che pratica altre attività dirette al benessere dell’individuo attraverso l’esercizio fisico, dovrà: 

1. fornire ai propri operatori dettagliate informazioni sui rischi specifici esistenti negli ambienti in cui è chiamata ad operare e sulle misure di prevenzione e di emergenza adottate sulla base anche delle presenti Linee-Guida; 

2. fornire specifici codici di condotta che devono essere fatti conoscere e rispettare da tutti gli operatorisportivi; 

3. impegnarsi a rispettare tutte le disposizioni delle Autorità e del datore di lavoro nell’accedere al sitosportivo. 

È fondamentale quindi che le diverse tipologie di misure di contenimento del rischio siano il più possibile contestualizzate alle differenti discipline sportive ed alle singole organizzazioni sportive. 

Un particolare coinvolgimento del medico competente deve essere previsto nell'attività di collaborazione all'informazione/formazione dei lavoratori sul rischio di contagio da SARS-CoV2 e sulle precauzioni messe in atto dall'organizzazione sportiva, nonché tenendo aggiornato nel tempo ildatore di lavoro/gestore del sito sportivo/rappresentante dell’organizzazione sportiva (ad es. in riferimento a strumenti informativi e comunicativi predisposti dalle principali fonti istituzionali diriferimento).

 Tra i più importanti aspetti legati all'informazione, fatti salvi quelli legati allo specifico contesto della disciplina sportiva di riferimento, l’operatore sportivo deve essere informatocirca: 

1. l'obbligo di rimanere al proprio domicilio in presenza difebbre (oltre 37,5°) o altri sintomi influenzali (tosse, difficoltà respiratorie) mettendone al corrente il proprio medico di medicina generale e il medico sociale; 

2. l'obbligo di comunicare eventuali contatti con persone positive al virus avuti nei 14 giorni precedenti, rimanendo al proprio domicilio secondo le disposizioni dell'autorità sanitaria; 

3. l'obbligo di avvisare tempestivamente e responsabilmente il datore di lavoro/gestore del sito/rappresentante dell’organizzazione sportiva dell'insorgere di qualsiasi sintomo influenzale, successivamente all'ingresso nel sito sportivo durante l'espletamento della prestazione, avendo cura di rimanere ad adeguata distanza dalle personepresenti; 

4. l'adozione delle misure cautelative per accedere nel sito sportivo e, in particolare, durante l'espletamento dellaprestazione: 

a) mantenere la distanza disicurezza; 

b) rispettare il divieto diassembramento; 

c) osservare le regole di igiene delle mani; 

d) utilizzare adeguati Dispositivi di Protezione Individuale (DPI). 

Nello specifico il medico competente è chiamato a supportare il datore di lavoro/gestore del sito sportivo/rappresentante dell’organizzazione sportiva nella valutazione del rischio e ad operare la sorveglianza sanitaria in un contesto peculiare quale quello della ripresa dell'attività fisica e sportiva in periodo pandemico. 

L'art. 28 del D.lgs. n. 81/2008 fornisce una chiara definizione della valutazione dei rischi, che “deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari”. 

L'atto finale della valutazione del rischio è il DVR (Documento di Valutazione del Rischio), obbligo in capo al datore di lavoro/gestore del sito sportivo/rappresentante dell’organizzazione sportiva. 

Sarà necessario adottare una serie di azioni che andranno ad integrare il DVR, atte a prevenire il rischio di infezione da SARS-CoV-2 nei luoghi di lavoro contribuendo, altresì, alla prevenzione della diffusionedell'epidemia. 

All’interno del sito dovrà essere garantito il rispetto delle seguenti prescrizioni igieniche: 

• È obbligatorio rilevare la temperatura a tutti i frequentatori/soci/addetti/accompagnatori, giornalmente al momento dell’accesso, impedendo l'accesso in caso di temperatura superiore a 37,5 °C; 

• è obbligatorio verificare all’ingresso che fruitori dei servizi ed eventuali accompagnatori siano dotati di mascherina protettiva e, in caso negativo, vietare l’ingresso; 

• i bambini devono essere accompagnati da non più di un familiare; 

• è obbligatorio mettere a disposizione almeno 1 dispenser di gel disinfettante ogni 300mq considerando esclusivamente le aree in cui si svolge l’attività fisica e motoria; 

• è obbligatorio mettere a disposizione dispenser di gel disinfettante nelle zone di accesso e transito; 

• è obbligatorio mantenere sempre la distanza interpersonale minima di 1 mt; 

• è obbligatorio indossare la mascherina in qualsiasi momento all’interno della struttura, ad eccezione del momento in cui si svolge attività fisica sul posto. 

A titolo di esempio, la mascherina va indossata obbligatoriamente anche durante l’allenamento se il cliente si sposta da una postazione di allenamento all’altra; 

• è obbligatorio indossare sempre la mascherina nelle zone di accesso e transito 

• è obbligatoria la pulizia delle aree di contatto di ciascun attrezzo dopo ogni utilizzo da parte dell’utente con opportuno prodotto igienizzante; 

• durante l’attività fisica è obbligatorio mantenere la distanza interpersonale minima adeguata all’intensità dell’esercizio, comunque non inferiore a 2 mt. 

Ulteriori indicazioni di dettaglio potranno essere definite dagli specifici Protocolli emanati delle Federazioni Sportive Nazionali e Discipline Sportive Associate di riferimento, nonché della Federazione Medico Sportiva Italiana; 

• non toccarsi mai occhi, naso e bocca con le mani; • starnutire e/o tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie; 

se non si ha a disposizione un fazzoletto, starnutire nella piega interna del gomito; 

• evitare di lasciare in luoghi condivisi con altri gli indumenti indossati per l’attività fisica, ma riporli in zaini o borse personali e, una volta rientrato a casa, lavarli separatamente dagli altri indumenti; 

• bere sempre da bicchieri monouso o bottiglie personalizzate; 

• gettare subito in appositi contenitori i fazzolettini di carta o altri materiali usati (ben sigillati). 

Ai fini dell’attuazione delle buone pratiche igieniche dovranno essere messe a disposizione: 

• procedure informative affisse nel sito sportivo, nelle zone di accesso, nei luoghi comuni, nelle zone di attività sportiva, nonché negli spogliatoi e nei servizi igienici e presenza di gel igienizzante;

 • sistema di raccolta dedicato ai rifiuti potenzialmente infetti (es. fazzoletti monouso,mascherine/respiratori); 

• indicazionisulle corrette modalità e tempi di aerazione dei locali; 

• specifiche attività di filtrazione dell’aria nei locali chiusi ad alta densità di persone o di attività, ad esempio tramite purificatori di aria dotati di filtri HEPA destinati a diminuire la quantità di aerosol; 

• sanitizzazione ad ogni cambioturno; 

• vietare lo scambio tra operatori sportivi e personale comunque presente nel sito sportivo di dispositivi (smartphone, tablet,ecc.); 

In aggiunta, coloro che praticano l’attività, hanno l’obbligo: 

• di disinfettare i propri effetti personali e di non condividerli (borracce, fazzoletti, attrezzi, ecc..); 

• di arrivare nel sito già vestiti adeguatamente alla attività che andrà a svolgersi o in modo tale da utilizzare spazi comuni per cambiarsi e muniti di buste sigillanti per la raccolta dirifiuti potenzialmente infetti; 

• di non toccare oggetti e segnaletica fissa. Particolari disposizioni di igiene e sicurezza dovranno essere disposte per l’utilizzo dispogliatoi, docce e servizi igienici, nei quali gli operatori del centro sportivo dovranno prevedere l’accesso contingentato a questi spazi, evitare l’uso di applicativi comuni, quali asciuga capelli, ecc… che al bisogno dovranno essere portati da casa. 

E’ necessario organizzare gli spazi e le attività nelle aree spogliatoi in modo da assicurare il distanziamento di almeno 1 metro 

Tali spazi dovranno essere sottoposti a procedure di pulizia e igienizzazione costante, in relazione al numero di persone e ai turni di accesso a dettispazi. 

Laddove possibile, si dovrà arrivare nel sito già vestiti in maniera idonea all’attività che andrà a svolgersi, o in modo tale da utilizzare spazi comuni solo per cambi di indumenti minimi o che richiedano tempi ridotti, riponendo il tutto in appositi contenitorisigillanti. 

Per le modalità di accesso alle piscine, che richiedono inevitabilmente l’utilizzo dei servizi igienici, spogliatoi/docce, dovrà essere predisposto personale che assicuri il rispetto delle basilari misure di igiene di tutela sanitaria, nonché di distanziamento e dovranno essere assicurate le misure predisposte dai Protocolli attuativi emanati dell’Ente sportivo di riferimento. 

Il gestore del sito potrà inoltre disporre il divieto di accesso alle docce, invitando utenti ed atleti a cambiare soltanto il costume bagnato o l’abbigliamento per l’allenamento, ad asciugare velocemente i capelli e a completare la vestizione nel più breve tempo possibile. 

Si accerterà inoltre, anche col supporto dello staff del sito, di controllare che gli atleti rispettino il distanziamento imposto dalle norme di prevenzione dal rischio di contagio. 

DISPOSIZIONI PER LE PISCINE PUBBLICHE E PRIVATE finalizzate alle attività natatorie e a quelle ludiche. 

Sono escluse le piscine ad usi speciali di cura, di riabilitazione e termale. 

Tali disposizioni sono tratte dai Protocolli Attuativi emanati dalla Federazione Italiana Nuoto: Protocollo FIN del 19 maggio 2020 e Protocollo FIN del 9 settembre 2020. 

Si rimanda al sito della FIN per ulteriori aggiornamenti e modifiche. 

1. Predisporre una adeguata informazione sulle misure di prevenzione. 

I frequentatori devono rispettare rigorosamente le indicazioni impartite dagli istruttori e assistenti ai bagnanti. 

Il gestore dovrà provvedere a predisporre un’opportuna segnaletica, incentivando la divulgazione dei messaggi volti a facilitare, la gestione dei flussi e a sensibilizzare i frequentatori riguardo i comportamenti da assumere. 

2. Redigere un programma delle attività il più possibile pianificato in modo da eliminare eventuali condizioni di aggregazioni e regolamentare i flussi negli spazi di attesa e nelle varie aree per favorire il rispetto del distanziamento di almeno 1 metro, ad eccezione delle persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggette al distanziamento interpersonale; questo ultimo aspetto afferisce alla responsabilità individuale. 

3. Prevedere percorsi divisi per l'ingresso e l'uscita. 

4. Prevedere l'accesso agli impianti esclusivamente tramite prenotazione. 

5. Organizzare gli spazi e le attività nelle aree spogliatoi e docce in modo da assicurare il distanziamento di almeno 1 metro. 

6. Tutti gli indumenti e oggetti personali devono essere riposti dentro la borsa personale, anche quando depositati negli appositi armadietti. È vietato l'uso promiscuo degli armadietti. 

7. Dotare l'impianto/struttura di dispenser con soluzioni idroalcoliche per l'igiene delle mani dei frequentatori/clienti/ospiti in punti ben visibili all'entrata, altresì prevedere i dispenser nelle aree di frequente transito, nell'area solarium o in aree strategiche in modo da favorire da parte dei frequentatori l'igiene delle mani. 

8. Per le aree solarium e verdi, assicurare un distanziamento tra gli ombrelloni (o altri sistemi di ombreggio) in modo da garantire una superficie di almeno 10 mq per ogni ombrellone. La densità di affollamento in vasca è calcolata con un indice di 7 mq di superficie di acqua a persona per le piscine a uso natatorio; per le piscine non ad uso natatorio valgono le norme regionali di riferimento e quelle contenute nell’allegato 9 al Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 13 ottobre 2020. 

Il gestore pertanto è tenuto, in ragione delle aree a disposizione, a calcolare e a gestire le entrate dei frequentatori nell'impianto. 

9. Regolamentare la disposizione delle attrezzature (sedie a sdraio, lettino) attraverso percorsi dedicati in modo da garantire il distanziamento sociale di almeno 1,5 m tra persone non appartenenti allo stesso nucleo familiare o conviventi. 

10. Al fine di assicurare un livello di protezione dall'infezione assicurare l'efficacia della filiera dei trattamenti dell'acqua e il limite del parametro cloro attivo libero in vasca compreso tra 1,0- 1,5 mg/I; cloro combinato: 0,40 m g/ I; pH 6.5 -7.5. Si fa presente che detti limiti devono rigorosamente essere assicurati in presenza di bagnanti.

La frequenza dei controlli sul posto dei parametri di cui sopra non deve essere inferiore alle due ore. 

11. Prima dell'apertura della vasca dovrà essere confermata l'idoneità dell'acqua alla balneazione a seguito dell'effettuazione delle analisi di tipo chimico e microbiologico dei parametri di cui alla tabella A dell'allegato 1 dell'Accordo Stato Regioni e PP.M. 16.07.2003, effettuate da apposite analisi di laboratorio. 

Le analisi di laboratorio dovranno essere ripetute durante tutta l'apertura della piscina al pubblico a cadenza mensile, salvo necessità sopraggiunte, anche a seguito di eventi occorsi in piscina, che possono prevedere una frequenza più ravvicinata.

 12. È assolutamente vietato soffiarsi il naso, urinare in acqua, pertanto è obbligatorio far indossare pannolini contenitivi ai bambini molto piccoli. Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per lo Sport 17 13. Regolare e frequente pulizia e disinfezione delle aree comuni, spogliatoi, docce, servizi igienici, cabine, attrezzature: sdraio, sedie, lettini, incluse attrezzature galleggianti, natanti etc.. 

Evitare l'uso promiscuo di oggetti e biancheria: l'utente dovrà accedere alla piscina munito di tutto l'occorrente. 

14. Nelle piscine finalizzate alle attività ludiche deve essere assicurato lo stesso trattamento adottato per le piscine natatorie. 

15. Si raccomanda al genitore/accompagnatore di avere cura di sorvegliare i bambini per il rispetto del distanziamento e delle norme igienico-comportamentali compatibilmente con il loro grado di autonomia e l'età degli stessi. 

16. Le vasche che non consentano il rispetto delle indicazioni su esposte devono essere interdette all'uso. 

Pertanto si suggerisce particolare rigoroso monitoraggio nei confronti delle vasche per bambini. 

Tali Protocolli disporranno inoltre, ulteriori riferimenti e le misure relative alla clorazione dell’acqua, al ricambio dell’aria, e altre disposizioni di dettaglio. 

I protocolli attuativi degli Enti di riferimento, conterranno anche misure di accesso alle strutture daparte del personale accompagnatoredisoggetti con disabilità per i quali prevedere dispositivi di protezione individuali, nonché tutti gli altri dispositivi igienici previsti. 

MODALITÀ DI ATTUAZIONE DELLE MISURE obbligatorie da adottare per il contenimento degli effetti della pandemia da COVID-19. Gli enti riconosciuti dal CONI e/o dal CIP (Federazioni Sportive Nazionali, Discipline Sportive Associate, Enti di promozione sportiva, Federazioni Sportive Paralimpiche, Discipline Sportive Paralimpiche, Enti di promozione sportiva paralimpica) potranno tuttavia adottare ulteriori misure più restrittive, nonché fornire tutte le indicazioni che tengano conto delle specificità delle singole discipline e delle indicazioni tecnicoorganizzative al fine di garantire il rispetto delle misure di sicurezza da parte dei soggetti che gestiscono impianti sportivi e che rientrano nella propria rispettiva competenza.


giovedì 22 ottobre 2020

"MUNICIPIUM", un'occasione da non perdere

 In questi giorni, come voi tutti avete potuto constatare, con normale spirito collaborativo e in considerazione delle evidenti difficoltà amministrative dell’attuale esecutivo, in molti stiamo facendo il possibile per ovviare ad alcuni disservizi.

Quest’estate, nonostante i mancati interventi sull’erba alta, la presenza di marciapiedi fioriti, micro appalti ad affidamento diretto, zanzare ovunque, ognuno di noi – nei limiti del possibile – si è sostituito all’esecutivo e ha provato a fornire indirizzi agli Uffici (che peraltro devo ringraziare per l’attenzione e la solerzia nel rispondere fattivamente a buona parte delle numerose istanze).

Soprattutto, per ovvi motivi, non abbiamo intentato polemiche di sorta, i disagi dei cittadini sono stati evidenti e gettare benzina sul fuoco avrebbe significato alimentare il dissenso, che in questo periodo Covid è certamente rischioso.


Abbiamo collaborato, anche se nessuno in Giunta ha desiderato questo, perchè è noto che in politica, chi governa, ha bisogno di un “nemico contro cui scontrarsi per distrarre le masse” e la minoranza che collabora per il bene del paese non è contemplata nelle cose positive.


Ho inoltrato al protocollo, agli Uffici, circa 120 segnalazioni, a dire il vero il numero esatto devo ancora estrapolarlo ma – certamente – è impossibile affermare che non vi sia la mia grande partecipazione nel sogno di migliorare Cassina.


L’ho fatto eludendo ogni considerazione di sorta, proprio per evitare che fosse (volutamente) tacciata come polemica dai cortigiani dell’attuale Amministrazione.


Cassina è un paese difficile, qualsiasi considerazione che esula dall’apprezzamento pubblico è considerata superflua, la maggioranza dei cittadini vive con timore le proprie idee, impressioni, la difficoltà di prendere posizione pubblicamente per non “essere etichettato”.


Fa sorridere come, sui social, quasi tutti i post o commenti esordiscano con le frasi di rito “non voglio fare polemica” accompagnata da qualche specifica sulla non appartenenza al mondo politico.


Ma questa è storia che conosco bene, una difficoltà alimentata da alcune realtà locali che hanno cercato sempre di dividere, alla ricerca di una propria identità: discorso interessante, ma non è questo il post adatto.


Oggi volevo parlarvi della proposta che ho voluto ribadire all’Amministrazione, proprio in considerazione della difficoltà di comunicare con il Comune.


Ho chiesto/sollecitato l’acquisto dell’applicazione MUNICIPIUM che serve per informare i propri cittadini, che potrebbe superare i deficit comunicativi dell’Amministrazione.


Scaricabile da Play Store e App Store, è pensata per gli smartphone, gratuita (per chi la scarica!), questa app è stata lanciata prima di tutto per dare al cittadino la possibilità di inviare spunti e segnalazioni che l’Amministrazione comunale possa leggere in tempo reale.


Dai disagi agli incidenti, dalle richieste ai suggerimenti: tutto questo per dare un senso alla presenza delle seguenti funzioni:


"News ed Eventi": Comunicare notizie ed eventi, geolocalizzati e organizzati (anche in automatico dal sito comunale);


Notifiche “push”: Per comunicazioni importanti o emergenze, la potenza degli avvisi “push” per i cittadini;


Mappe interattive: Valorizzare servizi e punti d'interesse: sport, cultura, associazioni, imprese, turismo;


Rifiuti smart: Calendario porta-a-porta e promemoria, ecocentri, info ingombranti, glossario del riciclo;


Segnalazioni: Offrire al cittadino la possibilità di inviare segnalazioni sicure, riservate, facili da gestire;


Sondaggi: Ingaggiare i cittadini con proposte e opinioni, grazie ai sondaggi rapidi;


Protezione Civile: In tempo reale, i rischi e gli stati di allerta del territorio;


Personalizzazione: Dal logo alla foto di copertina, l'app ufficiale personalizzata per il proprio Comune;


Info Utili: Esporre sull’app tutte le informazioni generali sull’Amministrazione, il territorio e i servizi;


Multe smart: Pagamento delle multe dall’app per i cittadini con integrazione al software Concilia per la gestione delle violazioni al Codice della Strada;


Pillole: Le info di utilità per cittadini su tributi, codice della strada, etc…;


Assistenza e statistiche: Pannello di controllo con istruzioni e cruscotti riepilogativi e servizio di assistenza online e telefonica sempre garantita.


Quindi, è anni che sostengo che – come molti altri Comuni – anche il nostro debba effettuare questo acquisto, che avvicinerebbe i Cittadini al nostro Comune.


Una spesa utile, sono anni che lo sostengo.


Al di là del fatto che se accettata diranno “grazie Andrea, ci avevamo già pensato” (ci dobbiamo abituare)  siccome ad oggi il nostro Comune non risulta fra quelli inclusi nella lista presente nell’APP ho riformulato la richiesta.

Aspetto con fiducia che Cassina aderisca

Andrea


CONCORSI PUBBLICI - OCCASIONI

Si in questo delicato momento, credo sia importante trasferire il maggior numero di informazioni che possano risultare utili alla Cittadinanza.

Per questo motivo vi informo che nella sezione “Ricerca di personale - Concorsi”  del sito istituzionale della Città metropolitana di Milano sono stati pubblicati i seguenti nuovi bandi di concorso:


- Bando di Concorso Pubblico, per esami, per la copertura di n. 2 posti di Assistente ai Servizi Amministrativi e Contabili - Cat. C1, a tempo pieno e indeterminato, interamente riservato agli appartenenti alle sole categorie protette di cui ai     seguenti articoli: art. 18, comma 2, legge n. 68/1999, art. 1 legge n. 302/1990, art. 1, comma 2, legge n. 407/1998, art. 82, comma 1, legge n. 388/2000, art. 3, comma 123, legge n. 244/2007, nonché l’art. 7 decreto-legge n. 101/2013 convertito con modificazioni dalla legge n. 125/2013 e l’art. 6 legge n. 4/2018, presso Città metropolitana di Milano, con scadenza presentazione domande 19 novembre 2020 ore 12.00.


-  Bando di Concorso Pubblico, per esami, per la copertura di n. 4 posti di Assistente Informatico - Cat. C1, a tempo pieno e indeterminato, presso Città metropolitana di Milano, con scadenza presentazione domande 19 novembre 2020 ore 12.00.


- Bando di Concorso Pubblico, per esami, per la copertura di n. 4 posti di Specialista Economico Finanziario - Cat. D1, a tempo pieno e indeterminato, presso Città metropolitana di Milano, con scadenza presentazione domande 19 novembre 2020 ore 12.00.


- Bando di Concorso Pubblico, per esami, per la copertura di n. 3 posti di Specialista Tecnico Ambientale – Cat. D1, a tempo pieno e indeterminato, presso Città metropolitana di Milano, con scadenza presentazione domande 19 novembre 2020 ore 12.00.


- Bando di Concorso Pubblico, per esami, per la copertura di n. 2 posti di Collaboratore tecnico – Operaio specializzato - Cat. B3, a tempo pieno e indeterminato, presso il Comune di Assago (MI), con scadenza presentazione domande 19 novembre 2020 ore 12.00.

 

- Bando di Concorso Pubblico, per esami, per la copertura di complessivi n. 8 posti di Agente di Polizia Locale – Cat. C1, a tempo pieno e indeterminato, presso Città metropolitana di Milano (n. 3) e presso i Comuni di Assago (n. 2), Cusano Milanino (n. 1), Motta Visconti (n. 1), Vittuone (n. 1), con scadenza presentazione domande 19 novembre 2020 ore 12.00.


Distinti saluti


ANDREA MAGGIO

lunedì 19 ottobre 2020

TRUFFE AGLI ANZIANI: REGIONE LOMBARDIA FINANZIA IL PROGETTO “IL GATTO E LA VOLPE” DEL COMUNE DI CASSINA DE PECCHI


Purtroppo la notizia non è delle migliori, ma ci confrontiamo tutti i giorni con l’assenza di idee e progettualità da parte della Giunta, dobbiamo accontentarci.

 

La Regione Lombardia ha messo a disposizione soldi per finanziare la realizzazione di iniziative utili a prevenire e contrastare i reati in danno agli anziani, con particolare attenzione alle truffe e il nostro Comune ha chiesto e ottenuto il finanziamento di un non meglio precisato progetto denominato “Il Gatto e la Volpe” per un costo massimo di 10.000 euro.

 

La Commissione regionale (che ho sentito per scrupolo) ha fatto inserire nel bando la possibilità, per i comuni, di presentare la domanda di partecipazione al bando, aggregandosi tra loro.


Questo avrebbe offerto la possibilità di presentare un progetto più articolato, ottenendo un finanziamento maggiore rispetto i miseri 8000 euro di costo effettivo.

 

Il cofinanziamento minimo previsto dal bando è di € 5.000,00 e che non avrebbe potuto superare l’80% del costo complessivo del progetto.


La Regione ha messo a disposizione € 600.000,00 (copertura al capitolo 8396 «Trasferimenti correnti ad amministrazioni locali per iniziative a sostegno delle vittime della criminalità ed interventi per la prevenzione ed il contrasto della criminalità comune ed organizzata») e sarebbe stato il caso di avviare un dialogo - prima con i Comuni già consorziati con Cassina - per 
sostenere progettualità effettivamente in grado di conseguire risultati efficaci e percepibili.

 

Invece, senza indirizzi – è qua l'assenza dell'Amministrazione - ha generato il classico progettino che servirà a non molto, poco organico. Con i pochi soldi ricevuti faremo la divulgazione di materiale informativo e di sensibilizzazione verso gli over 65, senza renderli protagonisti e promotori a loro volta. 


Questi bandi sono occasioni da non perdere per finanziare azioni  rivolte a uno spettro più ampio di destinatari, ossia l’intera cittadinanza in generale, coinvolgendo diversi portatori di interesse territoriali, quali associazioni, parrocchie, medici, negozianti, servizi sociali ecc. 

 

Senza indirizzo dell'Amministrazione si brancola  nel buio, gli Uffici hanno inoltrato ovviamente progetti base, capaci di percepire il minimo. Che non si venga a sapere nemmeno cosa sia stato presentato lo dimostra la risposta del Consigliere delegato ai bandi pubblici alla mia domanda: “Mi sai dire gentilmente quale progetto è stato finanziato? Il contributo previsto nella misura max dell’80% e comunque non superiore a 10.000 € e volevo sapere a cosa fosse riferito il progetto gatto e la volpe. Me lo invii con email".

 

Teneramente mi ha risposto "... io non ce l'ho, lo hanno come sempre preparato gli uffici, si può chiedere a loro, Comunque a breve verrà pubblicizzato perchè le attività devono partire entro dicembre".

 

Per costruire un vero progetto bisognava fare sistema con i Comuni consorziati, altro che fare fotocopie, manifesti e materiale divulgativo.

 

Poi, il comunicato del Comune (copia incolla di testi che promuovono veri progetti di una certa importanza economica) si esalta per i 4 spiccioli ottenuti dal progettino che non conosce nemmeno il Consigliere comunale di Maggioranza: <<Vista la delicatezza dell’argomento, per la messa in campo del progetto, ci si avvarrà del coinvolgimento di persone qualificate, quali avvocati, esperti di progetti preventivi e di sicurezza sulle fasce deboli, operatori di comunità, psicologi ed esperti in grafica e comunicazione, che attiveranno un gruppo di lavoro con il coordinamento del Comandante Polizia Locale e suoi dipendenti collaboratori di servizio, in sinergia con i Carabinieri, per la declinazione delle strategie e delle azioni e la costruzione dei “prodotti”  da proporre alla cittadinanza>>.

 

Persone qualificate, quali avvocati, esperti di progetti preventivi e di sicurezza sulle fasce deboli, operatori di comunità, psicologi ed esperti in grafica e comunicazione. 

 

Ci risiamo, ho detto tutto.

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Consigliere Comunale "Uniti per Cassina"

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