lunedì 26 giugno 2023

POZZO, SI PARTE CON LA VARIANTE PGT

Informo che con Delibera di Giunta Comunale n. 62 del 26.05.2023 è stato dato Avvio al Procedimento di redazione della VARIANTE GENERALE AL PGT, Valutazione Ambientale Strategica (VAS) e nomina del soggetti competenti degli Enti coinvolti in materia ambientale.


Per molti potrà sembrare una notizia come tante altre, ma questo “avviso” - di grande importanza per tutte le comunità - a Pozzo assume vitale importanza.

Una possibilità concreta, per un paese COLLASSATO a causa di una storica urbanistica disomogenea disorganizzata e priva del minimo sviluppo equilibrato.

Un paese che - in pochi anni - ha raddoppiato il numero di residenti (in meno di due decenni si è passati da 3000 a 6000 residenti) e ha registrato un numero impressionante di nuove edificazioni e conseguente entrata di oneri di urbanizzazione, ma che avrebbe potuto/dovuto restituire un paese differente da quello che vediamo.

Se Pozzo è una realtà URBANISTICAMENTE in grave difficoltà, nonostante abbia consumato molto del suo suolo è a causa di un consociativismo politico che ha interessato quasi tutti gli “attori in campo del quieto vivere”.

L’assenza di una critica di merito ha causato un abbassamento dell’attenzione politica e sociale rispetto al tema urbanistico locale, ciò ha pregiudicato UN SANO SVILUPPO (e immagino/spero, che si voglia rimediare il rimediabile) anche rispetto alle devastanti previsioni che insistono sui confini di Pozzo (logistiche, termovalorizzatori, cave, discariche) che è apparso 
abbandonato

Da un lato, una politica leggera che ha sottovalutato il momento, dall’altro la poca propensione a trasferire alla comunità posizioni, idee e progetti.

Un paese che non è entrato in possesso delle informazioni necessarie per sviluppare un pensiero autonomo dalla narrazione di quei giorni.

In ordine alla trasparenza, alla partecipazione e alla condivisione serve più impegno del passato, ma da parte di tutti.

E nonostante i milioni di euro generato dalle trasformazioni edilizie (che hanno consentito il raddoppio dei residenti) ci confrontiamo con una realtà prova di servizi   SOPRATTUTTO perché è mancata una doverosa attività di controllo.

Quando scrivo che “a Pozzo non serve un consiglio comunale ma un commissario prefettizio” è una provocazione che trova le sue ragioni nell’annoso mancato esercizio di chi è chiamato al ruolo. 

Ad ogni modo, arrivando all’oggi, l’attuale amministrazione gioca una carta importante, provare a resuscitare la speranza di un’urbanistica virtuosa.

Spero davvero che l’attuale gestione comunale possa avere visione, fare bene, perché il PGT sia “terreno fertile” per progetti volano di sviluppo che abbiano a cuore il territorio. 

E’ una possibilità di organizzare - per la prima volta e solo sulla carta - un disegno complessivo.

Chiunque abbia interesse, anche per la tutela di interessi diffusi, 
può nei prossimi 60 gg presentare suggerimenti e proposte.

Fino al 17.08.2023 potete inoltrare proposte con PEC o attraverso posta ordinaria 

Si possono presentare i propri suggerimenti tramite il modulo scaricabile sul sito del Comune 

Gli elaborati che costituiscono il documento di pianificazione vigente sono scaricabili dal sito
istituzionale del Comune Pozzod'Adda.

Da questo, ognuno potrà sviluppare proposte o suggerimenti da avanzare (sia per legittime ambizioni su propria proprietà privata) sia per suggerimenti che l’Amministrazione sceglierà di assimilare e recepire nel documento 

Il processo di approvazione è lungo, per il momento fermiamovi a questa prima fase, poi il ragionamento tende a complicarsi  e - questo è il mio suggerimento - SERVE l’ATTENZIONE SOCIALE MANCATA IN PASSATO per EVITARE IL REPLICARSI DELLA STRATEGIA PASSATA:

NUOVE CASE E CEMENTO e ZERO NUOVI SERVIZI PER I RESIDENTI”


 

giovedì 15 giugno 2023

MILIONI DI EURO FERMI IN CASSA: IN ATTESA DELLE ELEZIONI

ARRIVANO ALTRI SOLDI DALLA REGIONE, I RITARDI DEL NOSTRO COMUNE SONO IMBARAZZANTI

Nel corso della scorsa legislatura, il Comune di Cassina de Pecchi partecipò a un avviso di manifestazione di interesse riguardante proposte progettuali per la mobilità ciclistica.

Infatti, forse qualcuno ricorderà, con un complesso procedimento regionale, il Comune di Cassina riuscì a partecipare all’avviso presentando il progetto “Interventi di mobilità ciclabile di completamento alla rete esistente”.

Con Decreto n. 6985/2016, la Regione inserì il progetto del nostro Comune tra quelli ammissibili alla fase di concertazione.

Con atto deliberativo di Giunta (n. 177 del 21/12/2016) la Giunta Mandelli approvò l’accordo tra Regione Lombardia per la realizzazione del progetto.

Con lo schema approvato dalla Regione Lombardia DGR n. X/5359 del 27/06/2016 sono stati disciplinati i reciproci impegni in ordine all’attuazione del progetto, i tempi di attuazione e - soprattutto - le modalità di erogazione del contributo finanziario stabilito nella misura del 67,48% della spesa ammissibile.

La legislatura Mandelli/PD - e non serve ricordarlo - fu un disastro in fatto di piste ciclabili, realizzandone di inutili, incomprensibili, impossibili da percorrere in sicurezza.  

Ma questa è storia ed eviterei di ripercorrere quei giorni.

Finita la legislatura, non tutti i 464.595,09 € previsti per la mobilità ciclabile cassinese furono spesi, la Giunta Balconi - in 4 anni - avrebbe dovuto completare i lavori ma ha aspettato ultimo anno prima del voto.

Da un lato il grazie a Regione Lombardia (doveroso) perché - nonostante l’incredibile inerzia del nostro Comune - ha comunque versato nelle casse di Cassina i fondi residui che nella legislatura Mandelli non furono spesi in tempo.

Un decreto (n. 6549 del 31/07/2015) in attuazione alla DGR n. X/3669 del 05/06/2015 con cui è stata approvata l’iniziativa per la mobilità ciclistica – POR FESR 2014-2020 di Regione Lombardia.

Sembra incredibile, ma - dopo 4 anni - solo in data 31/01/2023 è stato richiesto il saldo del contributo a Regione: gli ultimi € 75.409,49 (più € 1.968,12).

Inerzia impressionante, somme che vanno a sommarsi ai 9 milioni di euro che ancora giacciono in cassa e che aspettano di esser spesi in questi ultimi 12 mesi elettorali.  

martedì 13 giugno 2023

IL PD di CERNUSCO REPLICA GLI ERRORI DEL PD di CASSINA

La scelta da parte del Comune di Cernusco di non coinvolgere nella discussione le Amministrazioni dei Comuni limitrofi sulla realizzazione di un deposito per i rifiuti all'interno della fascia di rispetto del pozzo d'acqua potabile in Via Firenze è profondamente sbagliata.

Mi riporta indietro di qualche anno, esiste una logica da orticello, che va affrontata e discussa.

Ancora una volta, assistiamo a un comportamento incomprensibile da parte di chi - intervenendo a ridosso dei confini comunali - dovrebbe effettuare valutazioni ambientali strategiche, quantomeno una conferenza di servizi in ragione dell’importanza dei potenziali risvolti ambientali di interesse sovracomunale.

Non è la prima volta che si registrano - da parte di qualche Amministrazione  - “leggerezze gestionali”.

Non è la prima volta che Maggioranze consiliari affrontino in modo scomposto questioni delicate (sviluppo urbanistico) “dimenticandosi” del doveroso coinvolgimento e confronto con i Comuni limitrofi.

E con la memoria torno indietro di qualche anno, quando con fiumi di parole sceglievo di denunciare il pericolo dell’utilizzo di una “procedura semplificata” sulla violenta trasformazione edilizia (comparto ex Nokia) a ridosso dei confini con Cernusco. 

Quel progetto - presentato in data 30 luglio 2018 - eluse ogni forma di controllo: nessun passaggio in Consiglio comunale, nessuna discussione in commissione urbanistica, nessuna discussione in commissione edilizia, nessun confronto con le Amministrazioni limitrofe, nessuna VAS.

Solo un’istanza di approvazione dello schema di convenzione accessoria al permesso di costruire, con le opere pubbliche discusse unitamente all’assetto planimetrico e unitario con una validazione di coerenza urbanistica (rilasciata curiosamente in poche ore) e un progetto con un volano di 16 milioni di euro approvato da 5 persone (Mandelli e PD)  con deliberazione numero 100 in data 3 agosto 2018 quando tutti erano al mare.

Dissi subito che la procedura era sbagliata, la forzatura sugli uffici fu disgustosa: basti immaginare che la coerenza urbanistica dei 13 allegati del progetto presentato in Comune il 31 luglio venne rilasciata, a firma del responsabile area servizi tecnici, lo stesso 31 luglio 2018 (nota numero 22070).

Scrissi subito che il mancato coinvolgimento del Comune limitrofo nella maxi operazione immobiliare avrebbe messo a rischio i rapporti, gli equilibri, avrebbe creato precedenti disgustosi.

La questione del trituratore - previsto dal Comune di Cernusco lungo i confini comunali di Cassina De' Pecchi  (via La Malfa)- non è un caso.

Rispetto alla realizzazione di un deposito per i rifiuti all'interno della fascia di rispetto del pozzo dell'acqua potabile  - insieme all’opinione pubblica  - anche Pioltello e Cassina hanno chiesto spiegazioni a Cernusco

Non stupisce che un’azienda privata – che si occupa di stoccaggio e riciclo di rifiuti plastici (Tregenplast) – abbia chiesto al Comune di Cernusco sul Naviglio la riduzione della fascia di rispetto tra il suo nuovo deposito di rifiuti e il pozzo dell'acqua potabile sito in via Firenze (da 200 mt a 60 mt).

 

Lascia senza parole un PD che decida di concedere questa  riduzione, con tutti i rischi del caso e senza alcun vantaggio per la comunità e territori limitrofi.

Il punto – inizialmente stralciato dall'ordine del giorno del Consiglio comunale di Cernusco per il serrato confronto interno alla maggioranza – ha visto solo posticipare la discussione.

Il punto è purtroppo tornato in aula e il PD ha deciso di approvarlo, 3 consiglieri di maggioranza si sono astenuti e nessuno della Giunta è riuscito a chiarire quale fosse il vantaggio pubblico di consentire ad un privato di avvalersi di una riduzione della fascia di rispetto (da 200 a 60 metri)

 

Quando si “…interviene in un interesse privato senza aver generato vantaggio pubblico” eludendo la partecipazione è doveroso chiedersi:

PERCHE’ ?

Perché il PD di Cernusco non ha preso in considerazione le proposte di modifica e contenimento del rischio ambientale?

Un metodo privo di partecipazione, solitamente utilizzato dal PD: il PD di Cernusco ha commesso i medesimi errori del PD cassinese (Giunta Mandelli) che guarda caso, per l’occasione non proferisce parola.

Sull’esperienza di quanto accadde a Cassina nell’ottobre del 2014 (acqua inquinata) con alcune decisioni bisognerebbe andarci con i piedi di piombo.

 

E il PD dovrebbe saperlo.


SULLE QUESTIONI URBANISTICHE e AMBIENTALI C’È UN INTERESSE SOVRACOMUNALE 


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Consigliere Comunale "Uniti per Cassina"

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