martedì 13 giugno 2023

IL PD di CERNUSCO REPLICA GLI ERRORI DEL PD di CASSINA

La scelta da parte del Comune di Cernusco di non coinvolgere nella discussione le Amministrazioni dei Comuni limitrofi sulla realizzazione di un deposito per i rifiuti all'interno della fascia di rispetto del pozzo d'acqua potabile in Via Firenze è profondamente sbagliata.

Mi riporta indietro di qualche anno, esiste una logica da orticello, che va affrontata e discussa.

Ancora una volta, assistiamo a un comportamento incomprensibile da parte di chi - intervenendo a ridosso dei confini comunali - dovrebbe effettuare valutazioni ambientali strategiche, quantomeno una conferenza di servizi in ragione dell’importanza dei potenziali risvolti ambientali di interesse sovracomunale.

Non è la prima volta che si registrano - da parte di qualche Amministrazione  - “leggerezze gestionali”.

Non è la prima volta che Maggioranze consiliari affrontino in modo scomposto questioni delicate (sviluppo urbanistico) “dimenticandosi” del doveroso coinvolgimento e confronto con i Comuni limitrofi.

E con la memoria torno indietro di qualche anno, quando con fiumi di parole sceglievo di denunciare il pericolo dell’utilizzo di una “procedura semplificata” sulla violenta trasformazione edilizia (comparto ex Nokia) a ridosso dei confini con Cernusco. 

Quel progetto - presentato in data 30 luglio 2018 - eluse ogni forma di controllo: nessun passaggio in Consiglio comunale, nessuna discussione in commissione urbanistica, nessuna discussione in commissione edilizia, nessun confronto con le Amministrazioni limitrofe, nessuna VAS.

Solo un’istanza di approvazione dello schema di convenzione accessoria al permesso di costruire, con le opere pubbliche discusse unitamente all’assetto planimetrico e unitario con una validazione di coerenza urbanistica (rilasciata curiosamente in poche ore) e un progetto con un volano di 16 milioni di euro approvato da 5 persone (Mandelli e PD)  con deliberazione numero 100 in data 3 agosto 2018 quando tutti erano al mare.

Dissi subito che la procedura era sbagliata, la forzatura sugli uffici fu disgustosa: basti immaginare che la coerenza urbanistica dei 13 allegati del progetto presentato in Comune il 31 luglio venne rilasciata, a firma del responsabile area servizi tecnici, lo stesso 31 luglio 2018 (nota numero 22070).

Scrissi subito che il mancato coinvolgimento del Comune limitrofo nella maxi operazione immobiliare avrebbe messo a rischio i rapporti, gli equilibri, avrebbe creato precedenti disgustosi.

La questione del trituratore - previsto dal Comune di Cernusco lungo i confini comunali di Cassina De' Pecchi  (via La Malfa)- non è un caso.

Rispetto alla realizzazione di un deposito per i rifiuti all'interno della fascia di rispetto del pozzo dell'acqua potabile  - insieme all’opinione pubblica  - anche Pioltello e Cassina hanno chiesto spiegazioni a Cernusco

Non stupisce che un’azienda privata – che si occupa di stoccaggio e riciclo di rifiuti plastici (Tregenplast) – abbia chiesto al Comune di Cernusco sul Naviglio la riduzione della fascia di rispetto tra il suo nuovo deposito di rifiuti e il pozzo dell'acqua potabile sito in via Firenze (da 200 mt a 60 mt).

 

Lascia senza parole un PD che decida di concedere questa  riduzione, con tutti i rischi del caso e senza alcun vantaggio per la comunità e territori limitrofi.

Il punto – inizialmente stralciato dall'ordine del giorno del Consiglio comunale di Cernusco per il serrato confronto interno alla maggioranza – ha visto solo posticipare la discussione.

Il punto è purtroppo tornato in aula e il PD ha deciso di approvarlo, 3 consiglieri di maggioranza si sono astenuti e nessuno della Giunta è riuscito a chiarire quale fosse il vantaggio pubblico di consentire ad un privato di avvalersi di una riduzione della fascia di rispetto (da 200 a 60 metri)

 

Quando si “…interviene in un interesse privato senza aver generato vantaggio pubblico” eludendo la partecipazione è doveroso chiedersi:

PERCHE’ ?

Perché il PD di Cernusco non ha preso in considerazione le proposte di modifica e contenimento del rischio ambientale?

Un metodo privo di partecipazione, solitamente utilizzato dal PD: il PD di Cernusco ha commesso i medesimi errori del PD cassinese (Giunta Mandelli) che guarda caso, per l’occasione non proferisce parola.

Sull’esperienza di quanto accadde a Cassina nell’ottobre del 2014 (acqua inquinata) con alcune decisioni bisognerebbe andarci con i piedi di piombo.

 

E il PD dovrebbe saperlo.


SULLE QUESTIONI URBANISTICHE e AMBIENTALI C’È UN INTERESSE SOVRACOMUNALE 


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Consigliere Comunale "Uniti per Cassina"

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