giovedì 29 dicembre 2022

BANDO INCLUSIONE. POZZO, CHE PECCATO

Ci sono occasioni da sfruttare, sicuramente meglio del passato, ma bisogna farlo senza continuare a perdere occasioni.

I Comuni - mai come in questo periodo storico - sono inondati di opportunità, contributi ministeriali , finanziamenti regionali per concretizzare programmi elettorali e dar vita a strutture e infrastrutture.

Mai come in questo periodo - iniziato con la politica espansiva post periodo pandemico e per aiutare la ripresa - è sufficiente avere un’idea per farsela finanziare da Governo, ministero o Regione Lombardia 

A patto che un’idea esista 

Pozzo d’Adda resta al palo sul BANDO INCLUSIONE mentre vengono finanziati da Regione 412 parchi gioco inclusivi, 32 percorsi naturalistici accessibili, 2 progetti di ristrutturazione di strutture semiresidenziali per persone con disabilità e 4 servizi in ambito sportivo. 

Questa infatti la declinazione dei 450 progetti, per un totale di 13 milioni di euro.

Il bando inclusione promuove l’accessibilità universale partendo dai territori, interventi in grado di favorire processi di socializzazione e di inclusione delle persone, comprese quelle con disabilità motorie, sensoriali, intellettive, e con altre fragilità.

Nel corso della scorsa legislatura fu finanziato un piccolo parco giochi inclusivo in via Taviani, un autentico pasticcio della precedente gestione, ancora oggi incompleto e con grandi difficoltà di rendicontazioni all’ente finanziatore (Regione) 

Ma il fatto di aver avuto precedenti gestioni sciagurate non deve distruggere il “sogno resiliente” di mettere a disposizione dei bambini lombardi parchi gioco senza barriere architettoniche e sicuri.

La Regione ha già finanziato 343 parchi inclusivi, per un totale di 9,5 milioni di euro a favore dei Comuni lombardi e non tutti avranno avuto la sfortuna di essere amministrati così male come lo è stato Pozzo in passato 

A differenza di altre occasioni, l’attuale Giunta ha perso l’occasione di marcare con più forza la differenza dal (e con il) passato.

L’accessibilità universale come punto fermo per le azioni di questo assessorato e soprattutto mettendo sempre al centro le persone, i bambini e le famiglie e il loro diritto di poter vivere una vita serena e inclusiva anche nei momenti ricreativi e di divertimento, in particolare per i più piccoli.

Di seguito ecco quindi i dettagli dei 450 interventi finanziati per 12.994.167 euro, per province e tipologia di azione (parchi inclusivi, percorso naturalistico accessibile e ristrutturazione o riqualificazione di strutture semiresidenziali per disabili).

Linea 1 – Parchi inclusivi
  • Bergamo 71 progetti per 2.046.659,92 euro;
  • Brescia 64 progetti per 1.896.351,20 euro;
  • Como 33 progetti per 939.760,16 euro;
  • Cremona 40 progetti per 1.121.661,17 euro;
  • Lecco 34 progetti per 992.191,32 euro;
  • Lodi 16 progetti per 992.191,32 euro;
  • Monza e Brianza 9 progetti per 256.605,69 euro;
  • Milano 33 progetti per 947.431,29 euro;
  • Mantova 21 progetti per 614.861,50 euro;
  • Pavia 48 progetti per 1.370.708,87 euro;
  • Sondrio 12 progetti per 345.307,05 euro;
  • Varese 31 progetti per 904.094,47 euro.
TOTALE 412 progetti per 11.900.740,65 euro.
Linea 2 – Percorso naturalistico accessibile
  • Bergamo 7 progetti per 198.047,01 euro;
  • Brescia 6 progetti per 174.641,87 euro;
  • Como 2 progetti per 53.853,43 euro;
  • Lodi 1 progetto per 29.845 euro;
  • Monza e Brianza 1 progetto per 29.228 euro;
  • Milano 4 progetti per 113.063,35 euro;
  • Mantova 4 progetti per 113.814,92 euro;
  • Pavia 1 progetto per 28.500 euro;
  • Sondrio 2 progetti per 58.182,70 euro;
  • Varese 4 progetti per 112.441,97 euro.
TOTALE 32 per 911.618,25 euro
Linea 3 – Ristrutturazione o riqualificazione di strutture semiresidenziali per disabili
  • Monza e Brianza 1 progetto per 31.634,11 euro;
  • Lodi 1 progetto per 63.949,08 euro.
TOTALE 2 progetti per 95.583,19 euro.
Linea 4 – Servizi in ambito sportivo
  • Mantova 1 progetto per 10.000 euro;
  • Brescia 1 progetto per 30.000 euro;
  • Cremona 1 progetto per 18.568,85 euro;
  • Bergamo 1 progetto per 27.656,26 euro.
TOTALE 4 progetti per 86.225,11 euro.

Fra i Comuni che hanno ricevuto il finanziamento  troviamo Masate Carugate Cassano  Trezzo Inzago Cambiago Inzago Melzo Cassinetta Arese Pero GAGGIANO Sedriano Vizzolo Binasco a Cormano Mediaglia Cassima  nerviano arconate Motta visconti e tanti altri … 

Pozzo assente ingiustificato visto che su bandi economicamente più  significativi si sono attivati 

Strano



martedì 27 dicembre 2022

REDDITO ALIMENTARE

 #leggebilancio2023

#redditoalimentare


Durante l’esame in commissione bilancio è stata approvata una norma che istituisce, nello stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali un Fondo, con una dotazione pari a 1,5 milioni di euro per il 2023 e 2 milioni di euro a decorrere dal 2024, destinato a finanziare, nelle città metropolitane, la sperimentazione del Reddito alimentare, quale misura per combattere lo spreco e la povertà alimentare. 


Il beneficio è finalizzato all’erogazione ai soggetti in condizioni di povertà assoluta, di pacchi alimentari realizzati con l’invenduto della distribuzione alimentare, da prenotare mediante una applicazione e ritirare presso uno dei centri di distribuzione ovvero ricevere nel caso di categorie fragili. 


Le modalità attuative della disposizione, la platea dei beneficiari, le forme di coinvolgimento dei soggetti del terzo settore sono definite con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, da emanare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del provvedimento in esame.

Da quanto si legge dalla proposta il reddito alimentare costituisce una sperimentazione contro lo spreco e la povertà alimentare che partirà dalle Città metropolitane, con l’intenzione di essere estesa via via anche alle altre realtà territoriali, magari attraverso il coinvolgimento dei Comuni (e terzo settore) per progetti di politiche sociali da attuare insieme per il territorio 

Al momento ci sono solo ipotesi - alcune accreditate perché provenienti da fonti credibili - ossia che i pacchi alimentari potranno essere prenotati mediante un’applicazione smartphone (app online da cellulare) e ritirati presso uno dei centri di distribuzione. 

I soggetti fragili, i pensionati e i non autosufficienti, probabilmente, riceveranno questo aiuto direttamente a casa


#StayTuned



giovedì 22 dicembre 2022

POZZO D’ADDA, IL DRAMMA RACCONTATO IN UN DATO

 #PozzodAdda 

La situazione a Pozzo d’Adda è grave, lo sappiamo tutti e - più o meno - siamo consapevoli che non sarà l’attuale amministrazione a condurre “fuori dal guado” il Comune.

E questo lo dico al netto della buona volontà dei Singoli  e della capacità di alcuni rappresentanti.

Per il momento mancano elementi per commentare la   “visione complessiva” di chi governa, servirà ancora un po’ di tempo perché si possa cominciare ad esprimere giudizi sull’operato do questa giunta.

Oggi l’esecutivo è ancora alle prese con la “sistemazione di una macchina pubblica” (ossia il Comune) che presenta annosi deficit strutturali e che auguro al Sindaco di poter riuscire nell’impresa  

 Oggi però scriverò di un altro problema, grave, che merita qualche riga sul blog  

La deliberazione del Consiglio Comunale n. 17 del 31/05/2022 - con la quale è stato approvato il rendiconto di gestione per l'esercizio finanziario 2021 - rappresenta la misura di un dramma, che Pozzo d’Adda sta vivendo a causa dell’incapacità amministrativa dei precedenti amministratori.


Una situazione davvero imbarazzante maturata in un Consiglio comunale (scorsa legislatura) incapace di esprimere posizioni di indirizzo e - soprattutto - “raccontarsi” ai cittadini.


Evidenzio un dato su tutti, l’Avanzo di amministrazione 2021 di €

3.607.204.94 e questo basta a “bocciare senza margini di perdono” passata gestione amministrativa e tutti i rappresentanti. 


Per comprendere la gravità di quanto scrivo, servirà qualche minuto di tempo.

A me per scrivere e a voi per leggere 


Per ovvie ragioni non posso ripercorrere il lungo percorso del Patto di Stabilità, tema che conosco bene per aver subito - da assessore ai lavori pubblici (2009-2014) - la “stupidità” di uno strumento che vietava agli enti locali di soldi giacenti in cassa 


Chi segue il blog (aperto nel 2007) conosce le mie proteste sul tema dei vincoli imposti sulla finanza pubblica di quegli anni. 

Il 2012 fu drammatico.


Immaginate cosa può voler dire per un amministratore “chiedere ai cittadini la compartecipazione alla spesa pubblica attraverso la tassazione generale e non poter spendere i soldi in cassa a causa di un debito pubblico nazionale da dover risanare” 


Alle proteste inascoltate dei singoli (anche mie, molte e frequenti) dei primi anni, seguirono quelle più strutturate a regia ANCI 


La fine del tunnel di incomincio ad intravedere con la presidente de consiglio a guida Renzi, non a caso ex amministratore locale (Sindaco) ebbe chiaro il passaggio 


Con la legge di bilancio del 2019 si è definitivamente chiusa la triste pagina di limiti alla finanza locale  (generalizzata, quindi stupida perchd incapace di affrontare la differenza fra Comuni e Comuni)  


Fu l’anno che la revisione della regola del pareggio di bilancio degli Enti consenti, sul piano pratico, la possibilità di un ampio utilizzo degli avanzi di amministrazione


La regola del pareggio per gli Enti territoriali, precedentemente stabilita dalla L. 243/2012 sulla base di un saldo contabile costruito escludendo alcune poste sia dal lato delle entrate che da quello delle uscite era definitivamente superata e il 2019 fu l’anno nel quale tutti i Comuni tirarono  fuori i progetti giacenti nei cassetti degli uffici tecnici comunali e mandarono a gara opere pubbliche milionarie


E mentre i Comuni finanziavano - con i fondi giacenti in tesoreria bloccati da regole di attuazione di uno strumento di finanza pubblica che ne impedivano la spesa - POZZO dormiva sogni tranquilli 


Oggi qualcuno deve delle scuse al paese per non aver amministrato il Comune



_AM_


sabato 17 dicembre 2022

POZZO D’ADDA: GLI AUMENTI DI NATALE


Il Comune di Pozzo d’Adda ha deciso di procedere all’approvazione della modifica parziale delle tariffe relative su servizi a domanda individuale (anno 2023)


Come noto gli Enti Locali  deliberano le tariffe e le aliquote relative ai tributi di loro competenza e le tariffe  e la legge consente di modificare i prezzi pubblici possono comunque essere nel corso dell’anno.


Non conosco ancora “le modifiche alle tariffe” decise dal Comune perché non ho ancora in mano i documenti ufficiali, l’unica cosa che so è che sono in “incremento” e non in riduzione come siamo abituati a sentire nelle più classiche promesse elettorali 


Le informazioni però non sono molte, ma provo a palesare alcune riflessioni.


INTANTO il  nostro Comune non risulta soggetto a obblighi di copertura (previsto dall'art. 243, comma 2, del D. Lgs. 267/2000;) dei singoli servizi quindi la scelta di RITOCCARE LE TARIFFE È POLITICA 


In quanto tale è una decisione legittima e discrezionale. 


La revisione delle tariffe dei corrispettivi di servizi a

domanda individuale è- dalla Giunta - motivata dall’aumento dei costi del servizio.


Ripeto, la scelta è legittima ma POLITICA. 


Infatti non sono molti i Comuni che sono intervenuti con i aumenti, hanno preferito mantenere l'equilibrio economico- finanzario del Bilancio  in altro modo.


Aumentare tariffe - come aumentare tasse - è il modo più semplice.

Una revisione della spesa pubblica richiede più fatica e amministratori di altro livello rispetto agli attuali. 

Nessuno si offenda, ma questa gestione è poca roba. 


Quindi con decorrenza 01.01.2023 saranno applicate nuove tariffe per alcuni servizi comunali a domanda individuale, mentre altre ristaranno invariate e altre per ancora sono già annunciati aumenti.


Ad esempio, per i servizi scolastici, attualmente restano in vigore le tariffe approvate con delibera di G.C. n. 154 del 23.12.2021 relativamente all'anno scolastico 2022/2023 ma le procedure di gara per l'attidamento del nuovo servizio di refezione scolastica, potrebbe (per me sicuro) dare vita ad una revisione delle tarifle.


Tanto dovevo con mero spirito di servizio (informare)

giovedì 8 dicembre 2022

NO ALL’AUMENTO BIGLIETTI ATM

 #ATM 

#Rincari 


Un invito a tutti i Comuni dell’ADDA/MARTESANA 

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“IL PD e SALA SI FERMINO: NO ALL’AUMENTO DEI BIGLIETTI ATM” 


É ormai nell'aria, il Comune è pronto ad alzare il ticket singolo

da due euro a 2,20 nel corso del

2023. 


Spero che tutti i Consigli Comunali dell’area Adda/Martesana vogliano approvare una MOZIONE da inoltrare al Sindaco di Milano per fermare il terzo aumento in undici anni del biglietto ATM 


In un momento di crisi, con tante famiglie in difficoltà è veramente una scelta insensata e - addirittura - del tutto scoordinata da un piano di mobilità che punta a favorire il transito dei pendolari su mezzi pubblici 


E in effetti  decisione del Comune stride persino con la scelta di rafforzare i divieti in Area B che - perlomeno a parole - vorrebbero   disincentivare l'uso dell'auto. 


Forse sarebbe arrivato il momento di sfidare gli abusivi sui mezzi di superficie e quelli che saltano il tornello e non MASSACRARE SEMPRE I SOLITI NOTI


I Comuni dell’ADDA/Martesana si facciano sentire, i Consigli comunali approvino una  MOZIONE possibilmente ad unanimità, che faccia arrivare a Milano UNA FERMA CONTRARIETÀ 


_AM_

COMMERCIO LOCALE: IN FUMO CENTINAIA DI MIGLIAIA DI EURO

OLTRE 1,9 MLN PER IL COMMERCIO ADDA/ MARTESANA.

MA CASSINA RESTA A BOCCA ASCIUTTA.

La totale assenza di programmazione, progettualità da parte del nostro Comune ha fatto perdere centinaia di migliaia di euro  utili al commercio locale.  

La Politica dei “Selfie e Zucchero filato” priva di visione registra ennesimo fallimento 

Vi consiglio davvero di leggere questo post perché è importante, vi lascerà amaro e profonda tristezza e farà molto male a chi esercita attività commerciale in paese 


Il tema molto importante: il COMMERCIO LOCALE. 


Come sempre, non basta la protesta ma - da come faccio da due decenni - costruisco PROPOSTE  


Come noto, la Regione Lombardia con i Distretti del Commercio ha dato vita a una politica di territorio innovativa, promuovendo e finanziando la nascita ed il consolidamento dei Distretti del Commercio.


UNICA VERA SOLUZIONE PER RILANCIARE IL COMMERCIO LOCALE È CREARECUN DISTRETTO URBANO DEL COMMERCIO   


Le amministrazione di altri Comuni hanno costruito percorsi (Inzago, Pioltello, Cernusco ecc) che hanno creato grandi occasioni per il tessuto commerciale locale 

  

Scopo dei Distretti del Commercio è quello di incentivare ed innovare il commercio urbano, favorendo l’equilibrio fra i vari format commerciali ed il rafforzamento dell’identità dei luoghi.


L’attrattività e la competitività vengono supportate da una regia unitaria che, attraverso il partenariato pubblico – privato, i Comuni, le imprese ed anche altri attori interessati a livello locale, promuovono lo sviluppo delle città e dei territori lombardi, grazie al perseguimento di una visione strategica e di investimento condivisa.


Per restituire la gravità del tema oggetto del post basterebbe scrivere che Cassina dè Pecchi non fa (più) parte di nessuno di questi distretti.


I Distretti del Commercio rappresentano “…una modalità di valorizzazione territoriale innovativa per promuovere il commercio come efficace fattore di aggregazione in grado di attivare dinamiche economiche, sociali e culturali” e - con GRAVE RITARDO - occorre un DISTRETTO URBANO anche a Cassina


L’idea che non si possa partecipare al Programma Regionale di Sviluppo - che prevede l’obiettivo del sostegno alla vitalità e all’attrattività commerciale dei centri urbani e dei territori, anche attraverso lo stanziamento di nuove risorse (come quelle elargite 2 gg fa e di cui scriverò) è un’altra pagina nera per il nostro Comune  


Sono fondi indispensabili al rilancio del commercio locale attraverso l’evoluzione dei Distretti del Commercio.


Perché continuare a perdere i fondi con cui la Regione interviene ciclicamente con corposi sostegni economici per lo sviluppo dei Distretti del Commercio lombardi?


Perché perdere le numerose occasioni per consolidare il loro ruolo di volano per la crescita delle economie dei territori e delle micro, piccole e medie imprese?


Essere esclusi dalla pioggia di risorse per finanziare il commercio in paese è motivo di sofferenza CHE DIVENTA FRUSTRAZIONE SE DOVUTO ALL’INCAPACITÀ GESTIONALE DI GOVERNA a COLPI DI SELFIE ma non crede negli strumenti e corpi intermedi.


E infatti è stata ufficializzata, martedì 6 dicembre 2022, la graduatoria dei Comuni che hanno ottenuto il finanziamento da Regione Lombardia 


Non tutti i Comuni ne sono dotati del Distretto urbano, servono assessori capaci, altri Comuni hanno deciso di costituirlo e per questo hanno avuto la possibilità di accedere a risorse importanti “…volte sia al sostegno diretto dei commercianti, sia allo sviluppo di attività e iniziative delle Amministrazioni pensate proprio per rendere le città più attrattive e incentivare il commercio all'interno del perimetro urbano”.


Cernusco sul Naviglio e Segrate  che riceveranno da Regione Lombardia la bellezza di 630mila euro ossia il massimo contributo erogabile.

 In entrambi i casi 200mila euro saranno destinati al sostegno dei commercianti e delle attività artigianali, 


400mila euro spetteranno all'ente per interventi e progetti (arredo urbano, eventi, etc) e 30mila euro andranno in parte corrente.


Il contributo per Pioltello sarà di 487mila euro di cui 72mila destinati alle aziende e ai commercianti, 162mila euro a Melzo


Adda Martesana inondato di fondi regionali e Cassina resta alla finestra

sabato 3 dicembre 2022

GIORNATA DELLA DISABILITÀ: PARTIRE CON I PEBA

Oggi 3 dicembre è la giornata dedicata alle persone con disabilità. 

Questa ricorrenza è stata proclamata dall’Organizzazione delle Nazioni Unite nel 1981(Anno Internazionale delle Persone Disabili) con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul perseguire gli obiettivi di benessere, inclusione e difesa dei diritti dei cittadini disabili.

Dfendere e salvaguardare, anche attraverso la ricorrenza del tre dicembre, la qualità della vita delle persone disabili rispetto ai principi di uguaglianza e partecipazione alla sfera politica, sociale, economica e culturale della società.

In questa giornata - importante per i significati trasponesti e trasferiti - scelgo di affrontare un tema fondamentale sotto il profilo POLITICO AMMINISTRATIVO 

Uno dei quelli intrapresi sul tema disabilità in questo periodo storico (recente post) stanno dando un’accelerata verso la CITTÀ PER TUTTI perché solamente mettendosi dal punto di vista delle persone che hanno disabilità potremo essere davvero consapevoli delle difficoltà quotidiane.


Il tema è quello del PEBA, ovvero i Piani di Eliminazione delle Barriere Architettoniche, sono gli strumenti in grado di monitorare, progettare e pianificare interventi finalizzati al raggiungimento di una soglia ottimale di fruibilità degli edifici per tutti i cittadini.

Introdotti nel 1986, con l’articolo 32, comma 21, della legge n. 41, e integrati con l’articolo 24, comma 9, della legge 104 del 1992, che ne ha esteso l’ambito agli spazi urbani, sono lo strumento individuato dalla nostra normativa per monitorare e superare le barriere architettoniche insistenti sul territorio. Il Piano, di cui ogni comune dovrebbe già essersi dotato – cosa che purtroppo non rispecchia la realtà -, è teso a rilevare e classificare tutte le barriere architettoniche presenti in un’area circoscritta e può riguardare edifici pubblici o porzioni di spazi pubblici urbani (strade, piazze, parchi, giardini, elementi arredo urbano).

Il piano deve poter individuare anche le proposte progettuali di massima per l’eliminazione delle barriere presenti e fare la stima dei costi: i P.E.B.A., infatti, non sono solo uno strumento di monitoraggio, ma anche di pianificazione e coordinamento sugli interventi per l’accessibilità poiché comportano una previsione del tipo di soluzione da apportare per ciascuna barriera rilevata, i relativi costi, la priorità di intervento.

Una città (o un paese come il nostro) che elimina gli ostacoli è infatti, un luogo dove si vive meglio

Ci si deve interrogare su come passare dal costruito a una nuova realtà, dove il nuovo che realizziamo, fin dalla partenza abbia dentro una progettualità che tenga conto di “attenzioni e sensibilità”,progettualità che aiutino a superareostacoli all’accessibilità.

Dopodichè i Comuni hanno bisogno di competenze, risorse e strumenti per poter progettare e anche dare attuazione a tale pianificazione e a questo approccio valoriale e culturale.

MA ABBIAMO TUTTI IL DOVERE DI SENSIBILIZZARE LE AMMINISTRAZIONI AD INTERVENIRE E IM FRETTA 

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Consigliere Comunale "Uniti per Cassina"

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