#PozzodAdda
La situazione a Pozzo d’Adda è grave, lo sappiamo tutti e - più o meno - siamo consapevoli che non sarà l’attuale amministrazione a condurre “fuori dal guado” il Comune.
E questo lo dico al netto della buona volontà dei Singoli e della capacità di alcuni rappresentanti.
Per il momento mancano elementi per commentare la “visione complessiva” di chi governa, servirà ancora un po’ di tempo perché si possa cominciare ad esprimere giudizi sull’operato do questa giunta.
Oggi l’esecutivo è ancora alle prese con la “sistemazione di una macchina pubblica” (ossia il Comune) che presenta annosi deficit strutturali e che auguro al Sindaco di poter riuscire nell’impresa
Oggi però scriverò di un altro problema, grave, che merita qualche riga sul blog
La deliberazione del Consiglio Comunale n. 17 del 31/05/2022 - con la quale è stato approvato il rendiconto di gestione per l'esercizio finanziario 2021 - rappresenta la misura di un dramma, che Pozzo d’Adda sta vivendo a causa dell’incapacità amministrativa dei precedenti amministratori.
Una situazione davvero imbarazzante maturata in un Consiglio comunale (scorsa legislatura) incapace di esprimere posizioni di indirizzo e - soprattutto - “raccontarsi” ai cittadini.
Evidenzio un dato su tutti, l’Avanzo di amministrazione 2021 di €
3.607.204.94 e questo basta a “bocciare senza margini di perdono” passata gestione amministrativa e tutti i rappresentanti.
Per comprendere la gravità di quanto scrivo, servirà qualche minuto di tempo.
A me per scrivere e a voi per leggere
Per ovvie ragioni non posso ripercorrere il lungo percorso del Patto di Stabilità, tema che conosco bene per aver subito - da assessore ai lavori pubblici (2009-2014) - la “stupidità” di uno strumento che vietava agli enti locali di soldi giacenti in cassa
Chi segue il blog (aperto nel 2007) conosce le mie proteste sul tema dei vincoli imposti sulla finanza pubblica di quegli anni.
Il 2012 fu drammatico.
Immaginate cosa può voler dire per un amministratore “chiedere ai cittadini la compartecipazione alla spesa pubblica attraverso la tassazione generale e non poter spendere i soldi in cassa a causa di un debito pubblico nazionale da dover risanare”
Alle proteste inascoltate dei singoli (anche mie, molte e frequenti) dei primi anni, seguirono quelle più strutturate a regia ANCI
La fine del tunnel di incomincio ad intravedere con la presidente de consiglio a guida Renzi, non a caso ex amministratore locale (Sindaco) ebbe chiaro il passaggio
Con la legge di bilancio del 2019 si è definitivamente chiusa la triste pagina di limiti alla finanza locale (generalizzata, quindi stupida perchd incapace di affrontare la differenza fra Comuni e Comuni)
Fu l’anno che la revisione della regola del pareggio di bilancio degli Enti consenti, sul piano pratico, la possibilità di un ampio utilizzo degli avanzi di amministrazione
La regola del pareggio per gli Enti territoriali, precedentemente stabilita dalla L. 243/2012 sulla base di un saldo contabile costruito escludendo alcune poste sia dal lato delle entrate che da quello delle uscite era definitivamente superata e il 2019 fu l’anno nel quale tutti i Comuni tirarono fuori i progetti giacenti nei cassetti degli uffici tecnici comunali e mandarono a gara opere pubbliche milionarie
E mentre i Comuni finanziavano - con i fondi giacenti in tesoreria bloccati da regole di attuazione di uno strumento di finanza pubblica che ne impedivano la spesa - POZZO dormiva sogni tranquilli
Oggi qualcuno deve delle scuse al paese per non aver amministrato il Comune
_AM_
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