giovedì 30 aprile 2020

BAR e PIZZERIE: INTERVENGA LA REGIONE. In fretta

Egr Presidente Fontana,

Oggi si è tenuta un’importante seduta, la classica conferenza che anticipa provvedimento edgionali,  per discutere dei contenuti delle ordinanze che saranno emesse su base regionale

E’ evidente che vi sono alcuni provvedimenti imminenti che possono “perfezionare” alcuni aspetti che il Deecreto ministeriale (che entrerà in vigore il 04/05) non poteva tenere in considerazione.
Nella riunione di oggi (fra Boccia e voi presidenti) che mi riferiscono avete aggiornato a lunedì, la discussione è stata argomentata

Da umile “Signor nessuno”, penso che la Regione Lombardia debba puntare a far comprendere al ministro (Boccia) quanto sia importante oggi consentire il servizio di asporto, una modalità di vendita che potrebbe far respirare il settore.

Così, il provvedimento potrebbe garantire anche i bar, per evitare il “collasso definitivo”.

Perché nel dpcm sotto le specifiche delle “Misure urgenti di contenimento del contagio sull’intero territorio nazionale” si legge al punto in questione:

sono sospese le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie)… Resta consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attivita’ di confezionamento che di trasporto, nonché la ristorazione con asporto fermo restando l’obbligo di rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, il divieto di consumare i prodotti all’interno dei locali e il divieto di sostare nelle immediate vicinanze degli stessi.

Insomma non è consentito l’asporto per i bar delle città, ma non ad esempio per quelli presenti nelle aree di servizio lungo l’autostrada, i quali, sempre secondo il dpcm “possono vendere solo prodotti da asporto da consumarsi al di fuori dei locali … con obbligo di assicurare in ogni caso il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro”.

Allora, mi sento di suggerire al Presidente Fontana di “aggiustare” questa falla.
Altrimenti dobbiamo spiegare il perché nelle Autostrade (concessionarie!) è possibile fare ciò che nei  Comuni non si può.

Comprare la colazione e andare a consumarla a casa, che problema può dare?

Basterebbe applicare quelle che già ci sono: si attende in fila fuori, si entra uno alla volta, si acquista e si esce per consumare.

Salviamo i Bar, i lavoratori.
Salviamo le famiglie che hanno aperto l’attività con il sudore e che non riuscirebbero a sopravvivere

Andrea Maggio

LONTANO DALLE FAZIONI

Le ultime sceneggiate politiche (baruffe fra i vari livelli istituzionali compresi) mi hanno definitivamente convinto che il senso di responsabilità mostrato dalla Politica cassinese sia encomiabile.

Non è che non vi sarebbero critiche da muovere, ma abbiamo tutti mantenuto l’impegno di non replicare quanto sta avvenendo ad altri livelli.

Ad ogni modo,  mi sento così lontano dalle appartenenze faziose, che i “attacca” o “difende” per mero interesse di parte.

Non è questo il momento.

Comprendo perfettamente l’esigenza di ogni Politico mi rendere visibile il “proprio lavoro”.

Un’esigenza naturale, assolutamente legittimo voler rimettere al giudizio degli elettori la propria attività e impegno.

Detto questo, io non sono pagato da nessuno, amo confrontarmi con i dati e farmi alcune domande.

Anche a costo di farmi qualche nemico politico.

Ad esempio, dall’1 aprile 2020 è possibile inoltrare le richieste di Cassa Integrazione Guadagni in Deroga, che devono essere presentate esclusivamente a Regione Lombardia e non all’INPS.

Le domande devono essere presentate esclusivamente alla Regione Lombardia e non all’INPS.

Ecco, in Lombardia pagate solo 40 aziende

L’iter burocratico nel territorio lombardo è stato completato soltanto per 40 aziende e 63 lavoratori.

Nel frattempo però la capacità delle regioni completare l’iter burocratico sta mettendo a nudo le inefficienze. La fotografia che l’Inps fa (aggiornata al 23 aprile, non sono riuscito a trovare  ho trovare quella aggiornata, argomentata oggi del CORRIERE DELLA SERA dove il giornale confermava le difficoltà).

Non conosco i perché di questi ritardi, ma il problema esiste.

E se la politica non serve a rimuovere i problemi, gli ostacoli al benessere sociale, a cosa serve?

Chi continua a ragionare - in questa emergenza - con lo scherma destra/sinistra crea piu danni del virus

Andrea Maggio

#MaggioNews - alcune informazioni

#MaggioNews

Il tentativo annunciato (e che il Governo vorrebbe finanziare) è quello  di estendere l’assegno di natalità (nuovi nati 2020) a tutti i minori di 14 anni.

L’altro giorno ironizzavo, mio figlio ha appena compiuto 15 anni, pazienza.

L'assegno non è ancora richiedibile essendo una misura ancora al vaglio del governo.

Non è certa l’approvazione, conteranno le “coperture” finanziarie.

Nel caso in cui venga approvata la proposta, sarà calibrato a seconda del reddito Isee e va da 160 a 80 euro al mese.

Il decreto di aprile - a causa del ritardo - ha dovuto cambiare nome diventa decreto Maggio.

Sarò di parte ma è un bel nome (😂)

E’ saltato infatti il Consiglio dei ministri di oggi 30 aprile fissato per approvare il famoso 'Decreto Aprile'  e il testo arriverà sul tavolo del CdM nei primi di maggio.

Il rinvio era inaspettato,  l'Esecutivo sta studiando alcuni interventi fiscali:

aumento fino a 1 milione del limite alle compensazioni dei crediti fiscali;

sospensione per tutto il 2020 crediti fiscali e cartelle;
sospensione dei pignoramenti su stipendio e pensioni per i debiti col fisco;

stop all'invio di atti di accertamento e cartelle fino a fine settembre, prorogando quindi di 3 mesi la sospensione prevista adesso fino al 31 maggio da inserire  nel decreto Aprile o in conversione di legge del Dl Liquidità.

Inoltre previste le repliche delle misure previste nel "Cura Italia" - dagli ammortizzatori sociali ai congedi parentali e voucher baby sitter per i genitori con figli.

In più sul tavolo c’è la tutela delle colf e badanti.

Intanto si parla notevoli ritardi di alcune Regioni nel trasferire alcuni dati all’Inps, per procedere al pagamento delle CIGD (cassa integrazione cassa in deroga)

Andrea Maggio

mercoledì 29 aprile 2020

AVANTI CON CORAGGIO

La premessa è che non sono un virologo e che in fatto di coronavirus sono uno dei tanti ignoranti che evita commenti tecnici.

Cerco di informarmi, ma siccome non solo noi ignoranti siamo tanti ma - a quanto pare - anche gli esperti in materia sono tantissimi, faccio fatica a seguirli tutti.

Per questo ho più volte scritto “stiamo dalla parte delle istituzioni, perché oggi più che mai l’interesse nazionale deve emergere agli occhi dell’Europa e nessuno può avere interessi diversi”

Non provo particolari simpatie per il Governo - peraltro frutto delle più classiche alchimie di palazzo - ma non per considerazioni politiche (ho già dichiarato tutte le mie perplessità sulla qualità dei nostri rappresentanti e sulla possibilità che qualcuno possa guadagnare la mia fiducia alle prossime elezioni) ma ho più volte sostenuto che ritenevo giusto affidarsi a chi Governa.

Stare al fianco del “decisore” perché - per ovvi motivi - dispone di risorse e competenze (consulenti) tali da poter affrontare la questione nella sua difficoltà.

Al di là che 1500 persone sono un numero spropositato, credo che questo stia avvenendo.

Non entro nel merito degli esiti attribuibili a queste collaborazioni, li avremo più chiari in futuro con i risultati che raggiungeremo.

Cmq mi sembra che i dati che stanno emergendo siano positivi, assolutamente coerenti.

Oggi è un bel momento, senza enfatizzarlo ma se contagi aumentano è perché sono cresciuto il numero dei tamponi.

E solo oggi ne sono stati effettuati 5000 eppure - a spingermi ad essere fiducioso - è il numero dei contagi certificati diminuiti rispetto ai gg precedenti.

Ero e sono ancora fiducioso, anche se consapevole che questa sfida sarà vinta definitivamente solo quando arriverà il Vaccino.

Prima di allora dovremo continuare ad osservare misure restrittive per “contenere la diffusione”.

Andrea Maggio

lunedì 27 aprile 2020

NON ABBANDONIAMO I NOSTRI FIGLI

Altro Tema sentito è quello dei centri estivi,  in questa fase 2 emerge sempre più la preoccupazione per la gestione e la Logistica familiare.

Quando i genitori andranno a lavoro, chi si occuperà dei bambini.

Quando arriverà la bella stagione cosa accadrà ai più piccoli, al loro diritto all’infanzia.

Mio figlio ha 15 anni, vederlo a casa mi fa male e - pur senza prendere posizione politica (l’ho promesso) e mantenermi sobrio in questo momento, devo rilevare l’assenza del tema “diritti dei bambini” della fase 2.

In molti ci avevano raccontato - a cominciare dalla ministra della Famiglia Bonetti - che nel nuovo decreto della presidenza del Consiglio, avremmo trovato parole sulla riapertura dei centri estivi. O almeno qualcosa di simile.

Spero che nelle prossime settimane, si apra un dibattito sereno su questo tema. Per il bene delle famiglie e dei piccoli fruitori di un servizio sociale di fondamentale importanza educativa e di crescita

Da parte mia - nell’interesse di un paese e anche se (comprensibilmente) so l’unti ad ignorare l’attività utile e propositiva, sto formulando una proposta al nostro Comune, per non farci trovare impreparati alle decisioni in merito. 

Andrea Maggio 

domenica 26 aprile 2020

ORDINANZA REGIONALE SUI MERCATI COMUNALI

Nella giornata di venerdì avevo pensato di pubblicare questo post.

Mi sono dimenticato 😂😂😂

Faccio adesso

Con ORDINANZA N. 532 - la Regione Lombardia ha approvato MODIFICHE E INTEGRAZIONI DELL’ORDINANZA N. 528 DELL’11 APRILE 2020 RECANTE “ULTERIORI MISURE PER LA PREVENZIONE E GESTIONE DELL’EMERGENZA EPIDEMIOLOGICA DA COVID-19”

Ritenendo che la riapertura, se del caso parziale in base a quanto deciderà il singolo comune, dei mercati scoperti, limitatamente al settore alimentare, possa attenuare l’attuale consistente afflusso negli esercizi commerciali al dettaglio di prodotti alimentari su area privata, riducendo conseguentemente gli affollamenti e le code agli ingressi degli stessi e così attenuando i rischi di contagio hanno sostanzialmente offerto l’opportunità di consentire ai comuni di assumere determinazioni che consentano, sulla base di autonome valutazioni, la riapertura di mercati scoperti;

Pur ritenendo necessario stabilire alcune misure specifiche per tale riapertura che possano consentire lo svolgimento dei mercati scoperti, salvaguardando le esigenze di prevenzione sanitaria, a cominciare dal rispetto delle prescrizioni relative al distanziamento sociale, la Regione 
ordina che le amministrazioni comunali possano individuare uno o più mercati scoperti presenti sul proprio territorio in cui attuare la riapertura dell’attività.

L’apertura limitata alla vendita di prodotti alimentari e purché siano osservate e fatte osservare alcune 
misure di prevenzione igienico-sanitaria e di sicurezza, a cura dei comuni stessi:
a) definizione preventiva da parte dell’amministrazione comunale, per ogni mercato aperto, dell’area interessata, dell’assegnazione temporanea dei posteggi e della capienza massima di persone contemporaneamente presenti all’interno dell’area stessa, comunque non superiore al doppio del numero dei posteggi;
b) individuazione di un appartenente alla polizia locale o di un funzionario comunale che assuma il compito di “Covid Manager” per coordinare sul posto il personale addetto, con l’eventuale supporto di volontari di protezione civile, ai fini dell’assistenza a clienti ed operatori del mercato e dell’attuazione delle misure di cui alla presente Ordinanza nonché delle ulteriori misure di prevenzione e sicurezza emanate dai Comuni;
c) limitazione del perimetro esterno dell’area di mercato con transenne, nastro bicolore o altri strumenti idonei in modo che vi sia un unico varco di accesso separato da quello di uscita dall’area stessa;
d) segnaletica nei dintorni dell’area di mercato che consenta alla clientela di indirizzarsi verso l’unico varco di accesso;
e) indicazioni all’interno dell’area di mercato che orientino la clientela verso il varco d’uscita;
f) accesso all’area di mercato, al fine di limitare al massimo la concentrazione di persone, consentito ad un solo componente per nucleo familiare, fatta eccezione per la necessità di recare con sé minori di anni 14, disabili o anziani;
g) rilevazione da parte di personale addetto con l’eventuale supporto di volontari di protezione civile, mediante idonee strumentazioni, della temperatura corporea dei clienti, prima del loro accesso all’area di mercato, e degli operatori commerciali del mercato; 

Resta la inibizione all’accesso all’area, a seguito di rilevazione di temperatura corporea uguale o superiore a 37,5° C, con invito a ritornare alla propria abitazione, a limitare al massimo i contatti sociali e a contattare il proprio medico curante;

h) messa a disposizione dei clienti, a cura degli operatori del mercato, di idonee soluzioni idroalcoliche per le mani e di guanti “usa e getta”, quest’ultimi da utilizzarsi obbligatoriamente;

i) rispetto, sia all’interno dell’area di mercato sia per i clienti in attesa di accesso all’area, del distanziamento interpersonale di almeno un metro e del divieto di assembramenti;

j) obbligo di utilizzo da parte degli operatori commerciali di mercato di mascherina a copertura di naso e bocca nonché di guanti;

k) distanziamento di tre metri tra le attrezzature di vendita dei singoli operatori di mercato;

l) presenza di non più di due operatori per ogni posteggio.

Le amministrazioni comunali possono prevedere, in relazione alle predette aree di mercato, ulteriori misure di prevenzione igienico-sanitaria e di sicurezza ed informano attraverso i propri strumenti di comunicazione istituzionale circa le aree di mercato individuate, la loro delimitazione e l’adozione concreta delle misure di prevenzione igienico-sanitaria e di sicurezza relative alle singole aree.

  Restano sospesi:

● i mercati non individuati dai rispettivi comuni per la riapertura dell’attività di vendita dei prodotti alimentari;
● leattivitàdivenditadeiprodottinonalimentarineimercatiscoperti;
● lefiereelesagre.”
2. Lavenditadeiprodottirientrantinelleseguenticategoriemerceologiche:
● computer, periferiche, attrezzature per le telecomunicazioni, elettronica di consumo audio e video, elettrodomestici in esercizi non specializzati;
● apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni (ICT) in esercizi specializzati;
● articoliperl'illuminazione;
● ferramenta,vernici,vetropianoematerialeelettricoetermoidraulico;
● apparecchiaturefotograficheerelativiaccessori,
è consentita nelle giornate prefestive di giovedì 30 aprile e sabato 2 maggio 2020.

Le disposizioni della nuova ordinanza producono i loro effetti dal 29 aprile 2020 e sono efficaci fino al 3 maggio 2020.

venerdì 24 aprile 2020

#MaggioNews 24/04/2020

#MaggioNews

In regione Lombardia sono 1091 i nuovi positivi in Lombardia per un totale di 71.256 secondo i dati forniti dalla Regione.

I posti in terapia intensiva sono calati di 34 unità a quota 756 e i ricoveri sono scesi di 401 per un totale di 8.791.

Calano ancora i decessi che sono 166 (ieri 200) per un totale di 13.106.

I dimessi sono 1.162 (totale 45.382).

Crescono i tamponi effettuati sono 11.583 e - conseguentemente - i contagi.

Soprattutto a Milano, ma in tutta la città metropolitana di Milano dove si registrano in totale 17.689 positivi con un aumento di 412 nuovi casi.

Ieri c'erano stati 277 nuovi casi in provincia e 105 nel capoluogo lombardo. Sono i dati resi noti dalla Regione Lombardia.

Andrea

giovedì 23 aprile 2020

AIUTI ECONOMICI PER FAMIGLIE: "PACCHETTO FAMIGLIA" DALLA REGIONE


Oggi un'altra bella notizia, sono state approvate dalla REGIONE LOMBARDIA misure a favore di famiglie lombarde (PACCHETTO FAMIGLIA), in particolar modo quelle con figli minori, crescenti difficoltà economiche. 
In diversi casi infatti i componenti del nucleo familiare vivono situazioni di temporanea difficoltà lavorativa o familiare destinata ad incidere negativamente sul reddito complessivo del nucleo.
Con la misura “Pacchetto famiglia” sarà concesso contributi straordinari per il pagamento del mutuo prima casa e per l’acquisto di strumentazione didattica per l’e-learning per sostenere le famiglie che si trovano a vivere condizioni di temporanea difficoltà.
Tuttavia, per le famiglie che non hanno l’attestazione ISEE 2020 e che in questo momento hanno difficoltà a raggiungere le sedi dei Centri Assistenza Fiscali (CAF) viene considerata valida anche l’attestazione ISEE 2019 con valore inferiore o uguale ad euro 30.000.
È inoltre possibile presentare domanda anche nel caso in cui le famiglie non sono in possesso di nessuna delle due attestazioni: in questo caso la conclusione dell’istruttoria è sospesa fino alla presentazione dell’ISEE 2020 da parte del richiedente da trasmettere al massimo entro 90 giorni dalla protocollazione della domanda, pena inammissibilità della stessa.
La dotazione finanziaria complessiva ammonta a euro 16.500.000,00, di cui euro 1.500.000,00 riservate all’applicazione del Fattore Famiglia Lombardo
Le domande saranno finanziate fino a esaurimento delle risorse disponibili sulla base dell’ordine di invio della domanda a protocollo.
Si tratta di un contributo a fondo perduto che prevede la concessione di due tipologie di contributo, 
non cumulabili tra di loro:

a) contributo mutui prima casa: un contributo fisso una tantum pari ad euro 500,00 a nucleo familiare riconosciuto per il pagamento della rata/delle rate del mutuo prima casa indipendentemente dall’importo della rata pagata purché riferita all’anno solare 2020;

b) contributo e-learning: un contributo una tantum pari all’80% delle spese sostenute fino ad un massimo di euro 500,00 a nucleo familiare per l’acquisto di pc fisso o portatile o tablet con fotocamera e microfono. Non è previsto minimo di spesa.
E’ inoltre prevista l’erogazione di una quota aggiuntiva di contributo, Fattore Famiglia Lombardo, sulla base di parametri che tengano in considerazione eventuali maggiori complessità e fragilità presenti all’interno del nucleo familiare:
1) numero dei figli;
2) residenza in regione Lombardia per un periodo maggiore o uguale a 5 anni;
3) presenza nel nucleo familiare di persone anziane di età maggiore o uguale a 65 anni o di donne in accertato stato di gravidanza;
4) presenza nel nucleo familiare di persone con disabilità o persone non autosufficienti.

Le famiglie devono inoltre avere i seguenti requisiti:
almeno un figlio a carico di età inferiore o uguale a 16 anni di età all’atto di presentazione della domanda per il contributo mutui prima casa
oppure
almeno un figlio a carico di età compresa tra i 6 e i 16 anni di età all’atto di presentazione della domanda per il contributo e-learning.
È possibile richiedere il contributo anche in presenza di minori in affidamento, se facenti parte del nucleo familiare, con gli stessi requisiti di età;
ISEE ordinario o corrente in corso di validità (ISEE 2020) con valore minore o uguale ad € 30.000,00.
Tuttavia, per le famiglie che non hanno l’attestazione ISEE 2020 e che in questo momento hanno difficoltà a raggiungere le sedi dei Centri Assistenza Fiscali (CAF) viene considerata valida anche l’attestazione ISEE 2019 con valore inferiore o uguale ad euro 30.000.
È inoltre possibile presentare domanda anche nel caso in cui le famiglie non sono in possesso di nessuna delle due attestazioni: in questo caso la conclusione dell’istruttoria è sospesa fino alla presentazione dell’ISEE 2020 da parte del richiedente da trasmettere al massimo entro 90 giorni dalla protocollazione della domanda, pena inammissibilità della stessa.

La dotazione finanziaria complessiva ammonta a euro 16.500.000,00, di cui euro 1.500.000,00 riservate all’applicazione del Fattore Famiglia Lombardo.
Le domande saranno finanziate fino a esaurimento delle risorse disponibili sulla base dell’ordine di invio della domanda a protocollo.

Si tratta di un contributo a fondo perduto che prevede la concessione di due tipologie di contributo, 

non cumulabili tra di loro:

a) contributo mutui prima casa: un contributo fisso una tantum pari ad euro 500,00 a nucleo familiare riconosciuto per il pagamento della rata/delle rate del mutuo prima casa indipendentemente dall’importo della rata pagata purché riferita all’anno solare 2020;

b) contributo e-learning: un contributo una tantum pari all’80% delle spese sostenute fino ad un massimo di euro 500,00 a nucleo familiare per l’acquisto di pc fisso o portatile o tablet con fotocamera e microfono. Non è previsto minimo di spesa.
E’ inoltre prevista l’erogazione di una quota aggiuntiva di contributo, Fattore Famiglia Lombardo, sulla base di parametri che tengano in considerazione eventuali maggiori complessità e fragilità presenti all’interno del nucleo familiare:

1) numero dei figli;
2) residenza in regione Lombardia per un periodo maggiore o uguale a 5 anni;
3) presenza nel nucleo familiare di persone anziane di età maggiore o uguale a 65 anni o di donne in accertato stato di gravidanza;
  1. presenza nel nucleo familiare di persone con disabilità o persone non autosufficienti.

La domanda di contributo potrà essere presentata esclusivamente online attraverso la piattaforma regionale Bandi online all’indirizzo www.bandi.servizirl.it  a partire dalle ore 12:00 del 04 maggio 2020 e fino alle ore 12.00 dell’11 maggio 2020.
Per poter accedere alla piattaforma e presentare la domanda occorre registrarsi con una delle seguenti modalità:
1. attraverso il pin della tessera sanitaria CRS/TS_CNS.
    Se non ne sei già in possesso segui i seguenti passaggi per:
    -  richiedere il pin della CRS/TS-CNS
     - scaricare il software necessario per l’utilizzo della CRS/TS-CNS
Le strutture di Spazio Regione operano con modalità di lavoro agile a distanza e sono disponibili a supportare gli utenti via email per il rilascio del PIN – PUK della CNS. Trovi qui le mail a cui scrivere per ricevere assistenza.
oppure
2. attraverso lo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale): è un codice personale che consente di accedere da qualsiasi dispositivo e di essere riconosciuto da tutti i portali della Pubblica AmminisWtrazione.
Per richiederlo vai sul sito web https://www.spid.gov.it/richiedi-spid
oppure
3. nome utente e password. In questo caso, per poter operare, occorre attendere la verifica delle informazioni di registrazione e profilazione, che potrà richiedere fino a 16 ore lavorative. Inoltre, a seguito del caricamento dei documenti occorre scaricare tramite l’apposito pulsante la domanda di contributo generata automaticamente dal sistema e sottoscriverla con firma digitale, firma elettronica qualificata, firma elettronica avanzata o firma autografa. In alternativa, la domanda può essere stampata, firmata con firma autografa, scansionata e riallegata unitamente ad un documento di identità in corso di validità.

Attenzione: per la registrazione non è necessario attendere la data di avvio per la presentazione delle domande. Pertanto, si suggerisce di attivarsi prima della data di apertura del bando in modo da disporne già e procedere all’inoltro della richiesta di contributo.


martedì 21 aprile 2020

SANIFICARE CON IL CURA ITALIA

Con i fondi arrivati in Comune, si possono effettuare tanti interventi 

Ai soldi regionali (1.000.000 €) da spendere per opere pubbliche, si sommano 
ad esempio, quelli previsti dal Dl Cura Italia.

Spulciando il Cura Italia si trovano risorse per la pulizia e la sanificazione degli ambienti, destinate anche agli enti locali per far fronte all'emergenza.

Una delle disposizioni tratta proprio della pulizia straordinaria degli ambienti scolastici in relazione all'emergenza sanitaria connessa alla diffusione del Covid-19, al cui fine autorizza la spesa di 43,5 milioni di euro nel 2020. Risorse destinate all'acquisto di materiali per la pulizia straordinaria dei locali e dei dispositivi di protezione e igiene personali, sia per il personale che per gli studenti. 

La norma è indirizzata «alle istituzioni scolastiche ed educative pubbliche del sistema nazionale di istruzione», sistema che secondo la legge 62/2000 «è costituito dalle scuole statali e dalle scuole paritarie private e degli enti locali». A questo giro restano fuori le paritarie private, in quanto la norma include le sole istituzioni scolastiche "pubbliche", non quelle degli enti locali, pubbliche per definizione. Anche a queste, dunque, dovrebbero essere destinate la risorse messe a disposizione dal "Cura Italia", ma la norma ne rinvia la ripartizione al decreto previsto dall'articolo 1, comma 601, della legge 296/2006, cui sono demandati i criteri e i parametri per l'assegnazione diretta alle istituzioni scolastiche del Fondo per le competenze dovute al personale e del Fondo per il funzionamento. Enti locali a bocca asciutta, dunque.

La disposizione è Inequivocabilmente indirizzata a Province, Città metropolitane e Comuni istituisce un fondo con una dotazione di 80 milioni di euro per il 2020, finalizzato a concorrere al finanziamento delle spese di sanificazione e disinfezione degli uffici, degli ambienti e dei mezzi. Il fondo è destinato per 75 milioni ai Comuni e per 5 milioni alle Province e Città metropolitane.

Il fondo è ripartito con decreto del ministero dell'Interno, di concerto con il Mef e il ministero della Salute, da adottarsi, sentita la Conferenza Stato città ed autonomie locali, entro 30 giorni dalla data di pubblicazione del decreto, tenendo conto della popolazione residente e del numero dei casi di contagio da Covid-19 accertati.

Al momento non conosco a quanto ammonti lo stanziato per Cassina. 

lunedì 20 aprile 2020

UN’ALTRA PROPOSTA PER CASSINA


UNA PROPOSTA

Nel rispetto del ruolo a cui sono stato chiamato, è mio dovere continuare a formulare proposte utili per Cassina.

Nonostante formalmente continui ad essere ignorato l’impegno propositivo da parte Giunta, alcune proposte sono recepite e accolte dall’Amministrazione e pertanto  ritengo utile continuare nell’esercizio di suggeritore e “consigliere”.

Oggi ho inoltrato la seguente Proposta.

Da qualche ora è disponibile
Pur senza esultare, il CoronaVirus sta smuovendo qualcosa.
Anche di positivo.
Sugli store di Apple e Google l’app IO, ossia l’applicazione studiata dal Team per la Trasformazione Digitale (a guidarla ex manager Apple e Amazon) con lo scopo di semplificare le comunicazioni tra i cittadini e la pubblica amministrazione.

Sarebbe stupendo, lo svecchiamento della Società e della Pubblica Amministrazione

Se ne parla da anni, un progetto alquanto ambizioso che potrebbe servire a ricevere comunicazioni (scadenza della carta d’identità, ad esempio) da parte degli enti pubblici, ma anche per pagare servizi e tributi (bollo auto, multe, mensa scolastica…) direttamente dall’applicazione.

Ho sempre sognato Enti Pubblici che proattivamente comunicano con il cittadino, ribaltando anacronistici paradigmi.

Per eseguire il primo accesso all’applicazione è necessario autenticarsi tramite SPID (o, in alternativa, tramite la Carta d’Identità Elettronica) e una volta eseguito il primo login, è possibile accedere tramite un PIN (da impostare al primo avvio) o tramite autenticazione biometrica (Face ID, ad esempio).

Allora, la suddivisione è in 4

Messaggi: una bacheca dove leggere i messaggi della Pubblica amministrazione.
Vi è una sezione Scadenze nella quale troveremo comunicazioni personalizzate in merito.

Poi una sezione Pagamenti, attraverso la quale sarà possibile pagare servizi e tributi (F24, multe, bollo auto…).

La nuova App andrà an integrare pagoPA, quindi dall’app è possibile pagare qualsiasi avviso emesso nel circuito pagoPA.

Leggo che sarà possibile scannerizzare con la fotocamera il codice identificativo presente sul bollettino i inserire manualmente i dati.

Attualmente l’unico metodo di pagamento supportato è la carta di credito o debito, ma a breve arriverà anche il supporto a SatisPay, Postepay, PayPal e Bancomat Pay.

Con la sezione Servizi possiamo selezionare i servizi di cui  siano interessati a ricevere comunicazioni;

Ci sono informazioni di carattere nazionale tipo bollo auto e certificati di proprietà e di carattere locale Locali.

HO CHIESTO al nostro Comune di aderire al servizio (App IO)

Andrea Maggio

sabato 18 aprile 2020

#MaggioNews ore 11.00 del 18/04/2020


Settimana prossima sarà importantissima, per tanti motivi.

Prima di tutto, giovedì ci giochiamo la partita europea - non mi ripeto perché ho scritto ieri su questo momento fondamentale per il nostro futuro - ma altro aspetto da segnalare è che da lunedì prende il via ai prestiti alle partite Iva e alla piccole imprese.

Molti stanno criticando e definendo insufficiente il provvedimento, ma ripeto, sarà importante il confronto con l’Europa e le concessioni che otterremo.

Comunque definite le procedure (semplificate) da lunedì mattina le banche - ricevuto il modulo di richiesta - saranno nelle condizioni di erogare subito il finanziamento, in poche ore.

Molte aziende andranno in default, grandi difficoltà, nulla sarà come prima.
Come ogni guerra, l’economia è stata massacrata e - sono convinto anche io - che non è un prestito garantito dello stato che può esser sufficiente.

Servono indennizzi a fondo perduto per le PMI, che Francia e Germania stanno già concedendo.

Non abbiamo i conti dei nostri vicini, sarebbe ipocrita considerarlo.

I passaggi per ottenere, in poche ore, il finanziamento fino a 25 mila euro sono sostanzialmente 4:
1) firmare il contratto di finanziamento
2) sottoscrivere la richiesta di accesso al Fondo di garanzia
3) presentare una copia di un documento di identità
4) compilare un’autocertificazione sui ricavi e le spese del personale

Una verifica che la banca dovrà effettuare solo sarà antiriciclaggio e antimafia.

Il consiglio, a chi intende presentare la richiesta di prestito, è di consultare sempre i siti internet delle banche.

In questi giorni, è facile attenderli costantemente aggiornati, con informazioni importanti

Ripeto, fra le persone che conosco percepisco una insoddisfazione, mi sembra di capire che 25000 non siamo per tutti e che vi sia la necessità di allungare il tempo di restituzione del prestito.

25000 da restituire in 6 anni, è un debito troppo gravoso per il momento, serve una istanza specifica da parte del governo italiano alla Commissione europea per superare questo limite temporale.

mercoledì 15 aprile 2020

RISPOSTA SULLE RETTE

Gentili Cittadini

Sono riuscito ad ottenere una risposta rispetto alla richiesta di chiarimento datata  26/03/2020 e  relativa alle rette asilo nido.

Se protocollo in Comune la richiesta chiarimenti non ottengo risposta,  me se scrivo sul blog mi rispondono il giorno dopo.

Strana come cosa, mi fa sorridere.

Ho promesso di evitare qualsiasi polemica, il momento richiede una sospensione forzata di ogni considerazione dai toni duri rispetto alle evidenti negligenze politico-amministrative, mi limiterò a riportare le 3 informazioni ottenute, nel testo scarno a firma del Sindaco..

“Con  determinazione  dirigenziale  n.  117  del  18/03/2020  sono  state  accertate  le  rette asilo  nido  relative  al  solo  mese  di  gennaio,  l’ultimo  non  interessato  dall’emergenza Covid-19”.

Non so bene perché mi sia stata fornita questa informazione, non era richiesta, peraltro la considero abbastanza scontata visto che pagare un servizio comunale regolarmente funzionante nell’ordinariera dovrebbe essere normale.

La mia richiesta di chiarimento è rivolta ad una condizione straordinaria, in particolare al pagamento di un servizio interrotto, mediante decreto ministeriale.

Poi viene scritto

“Non è stata emessa alcuna retta relativa ai  mesi di febbraio e marzo 2020”

E infine:

“A breve  la  Giunta  Comunale  si  esprimerà  in  merito  ai  mesi  interessati  parzialmente  o interamente  dall’emergenza  in  atto  e  ne  sarà  data  corretta  informazione  alle  famiglie interessate”.

La seconda e la terza informazione offrono alcuni spunti di riflessione, almeno DUE piuttosto gravi sotto il profilo amministrativo.

Ripeto, non è questo il momento e voglio soprassedere.

Mi basta sapere che la giunta a breve colmerà il ritardo, deliberando quanto dovuto e fornendo la copertura giuridica all’ufficio comunale , che in assenza di indirizzo politico trasparente (deliberato)  si è assunto responsabilità in più.

Chiudiamola qui. Molto meglio.

Saluti

Andrea Maggio

martedì 14 aprile 2020

ANCORA SULLE RETTE ASILO NIDO

#MaggioNews

Diversi genitori mi chiedono informazioni rispetto alla questione “rette asilo nido”.

Prima di rispondere devo fare una premessa importante, ossia che le attività scolastiche per le scuole di ogni ordine, compresi asili nido e scuole dell’ infanzia sono state interrotte in forza di un decreto legge, non per scelta volontaria dei gestori o dei genitori dei bambini iscritti.

Nel ruolo di Amministratore Pubblico ho chiesto - da qualche  settimana - ho chiesto al Sindaco di emanare un comunicato e chiarire il comportamento che i Cittadini devono assumere rispetto al pagamento di un servizio sospeso.

Con mero spirito collaborativo, ho suggerito di superare lo stato confusionale generale rispetto al tema e deliberare la sospensione dei pagamenti.

Questo come aiuto concreto alle famiglie e procedere con la restituzione delle rette eventualmente pagate per il mese di marzo.

Sono 600 euro, che oggi assumono rilevanza nel bilancio familiare.

L’Associazione Codacons ha dichiarato che sta predisponendo un modulo ad hoc per consentire a tutte le famiglie italiane che hanno pagato la retta dell’ asilo nido di richiedere il rimborso di quanto versato.

Diciamo che per il servizio pubblico comunale, la restituzione dovrebbe avvenire serenamente senza reticenze.

Sarà necessario aver già versato le rette relative ai mesi di non frequenza e poterlo dimostrare.

Il mio consiglio - per i genitori di bambini iscritti asili (comunale e privato) è di andare a scartabellare i cassetti e recuperare il contratto sottoscritto al momento di iscrizione.

Occorre controllare eventuali cavilli, frasi capestro del tipo: “sono negate le restituzioni di rette versate per i periodi di interruzioni del servizio non dovute a scelte volontarie da parte dei gestori” o tipo “non hanno diritto ad alcun rimborso della retta asilo coloro che effettuano il pagamento della retta dell’ asilo nido mensilmente”

Non conosco i contratti d’iscrizione ma per esperienza vi dico che per qualunque servizio pubblico non erogato, il diritto al rimborso delle somme è quasi sempre semplice.

Discorso diverso è per le rette pagate agli asili nido privati (scuole paritarie e cooperative) che avrebbero difficoltà a rimborsare la retta pagata dai genitori.

Il “decreto famiglia” - un personale parere - fra le cose utili previste ha dimenticato questo aspetto, che riguarda un gran numero di famiglie.

E non dimentichiamolo, di lavoratori.

Infatti, gli stessi asili privati devono sostenere spese di gestione e di pagamento degli stipendi del personale.

Il Governo dovrà prendere in considerazione milioni di famiglie che hanno pagato rette per asili, mense e scuole e che potrebbero vedersi richiedere nuovi pagamenti per le prossime settimane, anche se il servizio non sarà erogato.

A fronte di un servizio pagato e non usufruito, a meno degli eventuali cavilli contrattuali, si configura il diritto in capo alle famiglie a chiedere e ottenere il rimborso di quanto versato.

Nel mio ruolo non posso dichiarare “non pagate un servizio sospeso”, ci mancherebbe e - non conoscendo il contratto che ognuno di voi ha sottoscritto al momento dell’iscrizione del figlio - non posso sostenere la tesi del Codacons che ritiene “...illegittima ogni ulteriore richiesta di pagamento, da considerarsi nulla”.

Spero che in attesa di un prevedibile intervento governativo in merito, almeno per ciò che è competenza comunale, il Sindaco faccia chiarezza a breve così come richiesto.
E deliberi la sospensione dei  pagamenti

Con spirito collaborativo

Andrea Maggio

Riflessione di Oggi. (14/04/2020

Riflessione di Oggi.

Leggo sul sito della Apple che quest’ultima sta collaborando con Google contro la pandemia.

Sono un incorreggibile romantico, anzi lo ero, oggi - chi mi conosce - sa quanto vada a fondo alle questioni e non mi faccia abbindolare troppo.

I due “mostri” (anche anche io nutro da anni 😂) stanno lavorando a una strana applicazione, che ritengo esagerata.

Uno standard condiviso, da subito disponibile sugli smartphone, che possa poi essere utilizzato dalle istituzioni sanitarie per creare app per il tracciamento sociale.

Le due aziende - ho letto - si sono prese fino a metà maggio per sviluppare questo sistema.

Al di là delle nulle garanzie offerte dal punto di vista della privacy, ci sono altri aspetti sui quali dovranno chiarire.

Sul sito Apple leggo che questa curiosa alleanza fra due storici antagonisti è “....per aiutare governi e autorità sanitarie a contenere i contagi, nel pieno rispetto della sicurezza e della privacy degli utenti”.

Continuo a leggere “... Poiché il contagio da COVID-19 può avvenire in caso di stretta prossimità con soggetti positivi, gli organi di sanità pubblica hanno stabilito che il tracciamento dei contatti (contact tracing) può rappresentare una valida misura per contenere la diffusione del virus”.

Il tracciamento dei contatti è una pratica molto utile nel corso di un’epidemia per identificare le persone che potrebbero essere state infettate da un contagiato. Di solito chi si ammala o risulta positivo al coronavirus viene intervistato dal personale sanitario, con l’obiettivo di ricostruire con quali persone sia entrato in contatto e siano quindi state esposte al rischio del contagio.

Le prime esperienze in questo senso sono state condotte da alcuni paesi asiatici, come la Corea del Sud, che non è il massimo della vita.

Non sono preoccupato per la tutela della privacy, nel corso di questa pandemia straordinaria.

Ma non facciamo che la straordinarietà diventi ordinaria, il sistema di controllo è così articolato e costoso che vale la pena controllarne il superamento non appena la pandemia è rientrata

Andrea Maggio

lunedì 13 aprile 2020

UN PENSIERO PASQUALE

Questa Pasqua diversa, deve aiutarci a pensare.

L’aumento del numero dei tamponi fa crescere - in Lombardia - le persone positive al coronavirus, che aumentano di 1544 (tot 59052)

Diminuiscono i decessi giornalieri, ieri sono aumentati di 110 e il giorno precedente di 273

Ma oramai il discorso “numerico/statistico” lascia il tempo che trova, ha poca importanza conoscere della riduzione o della crescita di alcuni dati e anche io— che per tutte queste settimane ho riportato dati - mi sono arreso all’inutilità.

All’inizio pensavo potesse servire a capire se l’atteggiamento assunto fosse corretto, anzi resto convinto che alcuni  dati positivi abbiano “aiutato” a farci maturare consapevolezza.

Anche se dopo tanti giorni si segnalano dati in diminuzione (anche i ricoveri) inutile negare che i numeri raccontano di una realtà confusa, parziale.

Una cosa è certa: la diffusione ancora alta e - perlomeno da quando apprendiamo dai media - sono ancora diffusi i  comportamenti irresponsabili di una parte considerevole della popolazione.

Io continuo ad osservare le direttive impartite dalle autorità, senza discutere, perché credo fermamente nella “democrazia rappresentativa” e chi è chiamato a governare ha l’onere di scelte e decisioni gravose.

Fatta questa premessa (di rispetto alle istituzioni), devo pur tentare un ragionamento.

Ormai è chiaro che la strategia attuata con gli strumenti di cui dispone l’ordinarietà (democrazia) non sono sufficienti a sconfiggere definitivamente il virus.

L’unica vittoria perseguibile in questo momento - con questi mezzi - è il “contenimento” della strage in corso, nell’attesa che sia pronto il vaccino.

Ma - pur nel rispetto dell’autorità che dicevo poc’anzi - corre l’obbligo cominciare a domandarsi se la strategia abbia prodotto i risultati sperati e se non sia arrivato il momento di ripensare a nuove strade.

Cambiare è difficile, non cambiare può essere fatale.

Mi auguro che il momento straordinario aiuti il legislatore ad assumere decisioni coraggiose, che possano dar vita ad una nuova organizzazione sociale, in modo da “mettere in salvo” le persone più fragili (prepensionamento è obbligo di dimora ai soggetti anagraficamente più grandi?).

Serve procedere con un piano occupazionale epocale, con l’assunzione dei molti giovani disoccupati interrompendo il ciclo improduttivo dei redditi senza lavoro.

La Germania ha perso 2 guerre mondiali, ma non l’autorevolezza e la missione nazionale.

La guerra dei polli del cortile è una storia tutta italiana.

Le grandi Nazioni hanno sempre capito che l’aquilone si alza con il vento contrario, non con quello a favore.

Buona Pasquetta (a casa, ovvio)

AM

sabato 11 aprile 2020

ORDINANZA REGIONALE

Il cerchio si chiude.

Dopo il decreto di ieri, interviene anche il Presidente Fontana ordinando l’osservanza - fino al 3 maggio - delle misure restrittive di contrasto alla diffusione del CoVid19.

Questa mattina il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ha infatti firmatola nuova ordinanza, che conferma la chiusura degli alberghi (con le eccezioni già in vigore), degli studi professionali (che proseguono l'attivita' in smart working, salvo eccezioni per particolari scadenze).

Restano chiusi i mercati all'aperto e tutte le attività non essenziali, aperti i mercati al chiuso che vengono equiparati ai supermercati con entrare scaglionaste e mascherine e guanti..

Aperte le cartolerie, librerie, consentito acquisto di fiori e piante ma all'interno degli esercizi commerciali che vendono alimentari o beni di prima necessità.

Altrimenti confermate le chiusure con possibilità di vendita con la consegna a domicilio.
Aperta la vendita per neonati e bambini

AM 

venerdì 10 aprile 2020

“IL DECRETONE” del 10/04/2020

Ed ecco una nuova, sicuramente non ultima puntata dea lunga serie “IL DECRETO”, appena pubblicato e che allunga le misure di contenimento dell’epidemia di coronavirus al 3 maggio.
Ma a partire dal 14 aprile si consente la riapertura di alcune attività non considerabili di prima necessità. 
Ho appena finito di leggerlo, già avevo sentito la conferenza stampa di Conte nel corso della quale ha (direi curiosamente) dato grande importanza - quasi prioritaria - alla silvicoltura, sottolineando l’importanza dell’approvvigionamento di legna combustibile, attività che non può fermarsi oltre.
Curiosa la scelta di esordire con la silvicoltura, quando un paese intero è in ginocchio. Mi ha fatto sorridere, perché conosco questi “messaggi”. 
Un decreto un po’ strano, mi sono ripromesso di non esprimere giudizi di merito - intendo stare al fianco delle istituzioni a tutti i livelli - ma ha colpito anche come l’elenco delle aperture si apprende dal testo e del decreto in modo confuso, mentre nella versione completa è riportato soltanto negli allegati al Dpcm.
Quindi riaprono le cartolerie (nelle scorse settimane abbiamo assistito a proteste, di tutte quelle famiglie con dei figli che svolgono attività didattiche da casa).
Consentitemi una battuta: il gruppo whatsapp genitori è influente almeno come altre autorevoli gruppi di pressione come Confindustria.
Riaprono le librerie (strano) e le rivendite di abbigliamento per bambini e neonati (stranissimo! Poi mi spiegano dove devono andare)
Leggo che riprende la produzione di fertilizzanti e prodotti chimici per l’agricoltura e quella di utensileria manuale, c’è l’industria di legno e sughero (esclusi i mobili) ma ci sono anche gli articoli in paglia e i materiali da intreccio, mentre assieme alla costruzione di Pc e periferiche si potranno ricominciare a produrre anche componenti e schede elettroniche. Ripartiranno anche le attività di riparazione e manutenzione di aerei e treni, oltre alla cura e manutenzione del paesaggio.
Riparte produzione carta e cartone ;adesso si spiega tutto, con l’esordio di Conte molto curioso), i call center sono consentite solo «in entrata», per le risposte alle chiamate degli utenti per informazioni o per trattare con i clienti per assistenza o reclami.
Quindi - nessuno si offenda - ancora per un po’ non avremo le rotture. (Magari chiamano dalla Bulgaria ma non dall’Italia)
Il Dpcm introduce poi una serie di misure per ridurre le possibilità di contagio durante la spesa. 
Alcune delle quali già applicate, dai guanti monouso al gel per disinfettare le mani disponibili accanto alle casse, anche vicino ai sistemi di pagamento, fino alle mascherine per i lavoratori. 
E orari più lunghi per evitare code (e quindi rischio assembramenti). 
Tra le indicazioni anche pulizie almeno due volte al giorno. 
E poi ingresso uno alla volta nei piccoli negozi e dove possibile, percorsi diversi per entrate e uscite.

Domani vi racconto meglio, adesso vado a letto

Andrea
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Consigliere Comunale "Uniti per Cassina"

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