martedì 14 aprile 2020

ANCORA SULLE RETTE ASILO NIDO

#MaggioNews

Diversi genitori mi chiedono informazioni rispetto alla questione “rette asilo nido”.

Prima di rispondere devo fare una premessa importante, ossia che le attività scolastiche per le scuole di ogni ordine, compresi asili nido e scuole dell’ infanzia sono state interrotte in forza di un decreto legge, non per scelta volontaria dei gestori o dei genitori dei bambini iscritti.

Nel ruolo di Amministratore Pubblico ho chiesto - da qualche  settimana - ho chiesto al Sindaco di emanare un comunicato e chiarire il comportamento che i Cittadini devono assumere rispetto al pagamento di un servizio sospeso.

Con mero spirito collaborativo, ho suggerito di superare lo stato confusionale generale rispetto al tema e deliberare la sospensione dei pagamenti.

Questo come aiuto concreto alle famiglie e procedere con la restituzione delle rette eventualmente pagate per il mese di marzo.

Sono 600 euro, che oggi assumono rilevanza nel bilancio familiare.

L’Associazione Codacons ha dichiarato che sta predisponendo un modulo ad hoc per consentire a tutte le famiglie italiane che hanno pagato la retta dell’ asilo nido di richiedere il rimborso di quanto versato.

Diciamo che per il servizio pubblico comunale, la restituzione dovrebbe avvenire serenamente senza reticenze.

Sarà necessario aver già versato le rette relative ai mesi di non frequenza e poterlo dimostrare.

Il mio consiglio - per i genitori di bambini iscritti asili (comunale e privato) è di andare a scartabellare i cassetti e recuperare il contratto sottoscritto al momento di iscrizione.

Occorre controllare eventuali cavilli, frasi capestro del tipo: “sono negate le restituzioni di rette versate per i periodi di interruzioni del servizio non dovute a scelte volontarie da parte dei gestori” o tipo “non hanno diritto ad alcun rimborso della retta asilo coloro che effettuano il pagamento della retta dell’ asilo nido mensilmente”

Non conosco i contratti d’iscrizione ma per esperienza vi dico che per qualunque servizio pubblico non erogato, il diritto al rimborso delle somme è quasi sempre semplice.

Discorso diverso è per le rette pagate agli asili nido privati (scuole paritarie e cooperative) che avrebbero difficoltà a rimborsare la retta pagata dai genitori.

Il “decreto famiglia” - un personale parere - fra le cose utili previste ha dimenticato questo aspetto, che riguarda un gran numero di famiglie.

E non dimentichiamolo, di lavoratori.

Infatti, gli stessi asili privati devono sostenere spese di gestione e di pagamento degli stipendi del personale.

Il Governo dovrà prendere in considerazione milioni di famiglie che hanno pagato rette per asili, mense e scuole e che potrebbero vedersi richiedere nuovi pagamenti per le prossime settimane, anche se il servizio non sarà erogato.

A fronte di un servizio pagato e non usufruito, a meno degli eventuali cavilli contrattuali, si configura il diritto in capo alle famiglie a chiedere e ottenere il rimborso di quanto versato.

Nel mio ruolo non posso dichiarare “non pagate un servizio sospeso”, ci mancherebbe e - non conoscendo il contratto che ognuno di voi ha sottoscritto al momento dell’iscrizione del figlio - non posso sostenere la tesi del Codacons che ritiene “...illegittima ogni ulteriore richiesta di pagamento, da considerarsi nulla”.

Spero che in attesa di un prevedibile intervento governativo in merito, almeno per ciò che è competenza comunale, il Sindaco faccia chiarezza a breve così come richiesto.
E deliberi la sospensione dei  pagamenti

Con spirito collaborativo

Andrea Maggio

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Consigliere Comunale "Uniti per Cassina"

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