venerdì 29 aprile 2022

LA FESTA DELLA MAMMA NON DISCRIMINA NESSUNO

 #MaggioAVoceAlta


Alla fine è successo.


Pensavamo fosse finita, invece continua senza sosta la devastante operazione del “politicamente corretto”  


La “comunicazione” viscidamente “inclusiva” che punta ad abolire le feste (cristiane e non, che richiamano ad una famiglia tradizionale)


La Festa del papà (19 marzo), come la Festa della mamma (9 maggio) sono due feste per diversi aspetti politicamente scorrette, perché le parole papà e mamma sarebbero “discriminatorie” per le nuove realtà.


È questo uno dei corollari della religione apparentemente anti-discriminatoria, ma in realtà anti-occidentale, che si chiama “politicamente corretto”, attualmente molto in voga presso molti intellettuali occidentali. 


I chierici di questa NUOVA RELIGIONE SONO MOLTO PRESENTI NELLE NOSTRE SCUOLE E HANNO GIÀ “ABOLITO” LA FESTA DELLA MAMMA SOSTITUITA - nelle scuole - con FESTA DEL CUORE 


I distruttori sono QUELLI del “genitore 1” e del “genitore 2” hanno già proibito la festa del Natale (perché qualcuno non crede) la festa dei nonni (perché qualcuno non li ha più) del papà (perché qualcuno non lo ha più o ha due papà o meglio ha un genitore 1 e 2) 


E adesso nelle scuole viene colpita la Festa della Mamma (perché alcuni non hanno più la mamma o hanno due papà).


Per questa nuova “religione”  NON sarebbe politicamente corretto chiamare “papà” e “mamma” i genitori e - come già scrissi in passato - ma  mira a fare addirittura scomparire dalle lingue occidentali quelle due parole perché “discriminatorie”. 

Già scritto parecchio delle linee guida della commissione europea 

Ma non si tratta solo di una guerra di parole. 


Dietro le parole aleggiano concetti e soprattutto valutazioni, valori e disvalori, cioè le ideologie. 


PER ME RESTERÀ SEMPRE LA FESTA DELLA MAMMA,  PERCHÉ NON È SOLO UN OMAGGIO AD UNA PERSONA MOLTO CARA(e questo non può discriminare nessuno)  MA AD UNA FUNZIONE E UN RUOLO INDISPENSABILE IN SOCIETÀ, SPINA DORSALE DI OGNI FAMIGLIA 

PER QUESTO LA FESTA DEL CUORE (“per manifestare amore ad una persona cara”) PUÒ ESSERE ISTITUITA MA NON SOSTITUIVA DELL’ATTUALE OMAGGIO ALLA MAMMA 

 Spero che negli istituti scolastici ci siano ancora docenti che abbiamo voglia e coraggio per opporsi a questa deriva ideologica   

ANDREA MAGGIO 


lunedì 25 aprile 2022

UN “GRAZIE” CHE NON VIENE MAI DETTO

 #FestadellaLiberazione

Molti non lo fanno, molto altri non lo faranno mai.


I Libri di Storia hanno cancellato il sacrificio Americano impiegato per la nostra libertà, hanno raccontato esclusivamente una parte di storia omettendo per ragioni ideologiche.


Ma io voglio ricordare.


Tra il 1943 ed il 1945 - oltre all’innegabile nobile sacrificio dei pochi e molto coraggiosi partigiani - le truppe anglo-americane avanzarono lungo l'Italia dal Sud verso il nord. 


Nell'inverno del 1943 esse controllavano l'Italia meridionale, nel giugno del 1944 fu liberata Roma ed entro l'inverno del 1944 tutta l'Italia centrale.


Molti furono i morti Americani, molti di questi soldati non tornarono più a casa.


In Italia esiste Florence American Cemetery and Memorial e si trova a circa 7,5 chilometri a sud di Firenze, in località Falciani, in una zona amministrativamente appartenente ai comuni di Impruneta e di San Casciano in Val di Pesa.


Uno dei 14 luoghi in territori d'oltre oceano per ospitare le spoglie dei caduti militari all'estero.


E molti non lo sanno nemmeno.


In questo Cimitero sono sepolto SOLO ALCUNI  dei soldati americani della 5ª Armata caduti durante la campagna d'Italia tra il 1943 e il 1945.


Sono molti di più ed è ANCHE a loro - sempre dimenticati - che va il mio profondo rispetto e sincera gratitudine.


La Festa della Liberazione dovrebbe essere la Festa di tutti, partecipàta da chiunque condivida i valori della democrazia e l’antipatia cronica verso gli States (o peggio ancora il rancore fisiologico di Comunisti e fascisti, che da sempre affascinati alle dittature vanno a braccetto contro le democrazie e attribuiscono a queste i loro   fallimenti storici) è ingenerosa verso chi ha dato la sua vita per la nostra libertà 


_GRAZIE_ 


AM




sabato 23 aprile 2022

UN 25 APRILE SENZA ODIO DEGLI ANTIAMERICANI

Ho firmato la lettera perché è arrivato il momento di dire basta a prese di posizioni politiche e ideologiche e che vietano la presenza di bandiere Nato ai cortei di lunedì.


Talvolta le nostalgie dell’ANPI per i “bei” tempi di Stalin e del comunismo reale le troviamo tutte nelle parole del presidente Putiniano Giuseppe Pagliarulo, che ha vietato di far sventolare le bandiere Nato durante i cortei del 25 aprile.


Le parole di questo FINTO partigiano - nato anni dopo la fine della guerra e che utilizza l’ANPI come veicolo ideologico antiamericano - puntano ad alimentare quel CLIMA DI ODIO e DIVISIONE a cui siamo abituati ad assistere ad ogni 25 aprile.


La Festa della Liberazione dovrebbe essere la Festa di tutti, partecipàta da chiunque condivida i valori della democrazia. 


Le parole del comunista presidente ANPI Pagliarulo e le manie di colonialismo russo sono molto distanti da questi valori e servono ad aprire una ferita.


Il presidente Pagliarulo con le sue parole fatica a nascondere l’intimo desiderio di  tornare indietro al tempo del comunismo partigiano e ai suoi legami con la madre Russia, al concetto di guerra e di pace che addirittura un comunista diventato Presidente della Repubblica (Napolitano) applicò sostenendo i carri armati sovietici.


Il Comunismo ha fallito ma, incredibilmente, i Comunisti e i loro errori storici si rigenerano sempre.


Cambiano i tempi e gli uomini ma i metodi restano sempre gli stessi.


Ho scelto di sottoscrivere la Lettera aperta (che un gruppo di cittadini ha indirizzato nei confronti del presidente

nazionale che non vuole vessilli della

Nato alle manifestazioni) perché da post DC quale ritengo di essere, NON POSSO ACCETTARE che il 25 Aprile sia

monopolio dell'Anpi, che in perfetto stile FASCISTA impone regole e stabilisce chi può e chi non può prendervi parte. 


Il 25 aprile è di tutti i liberi cittadini che vi partecipano nel rispetto della legge ed è un'iniziativa lodevole nata con lo scopo

di tramandare i valori e non possiamo accettare una configurazione ideologica e strumentale che interagisca con la dinamica nazionale e internazionale.

Sono felice di aver sottoscritto questa lettera perché, da uomo fortemente ancoràto ai principi democratici, non mi è sfuggito il forte messaggio dei proponenti (uomini di sinistra, non Comunisti (trinariciuti), portatori di sani valori costituzionali a cui tutti ci dobbiamo richiamare.


Al di là delle posizioni politiche e beghe di cortile.


ANDREA MAGGIO

venerdì 22 aprile 2022

PROMESSE, POI IL NULLA

 Oggi pubblico un post “riflessivo” che NON punta a segnalare un disservizio (che pure esiste, ma non è una novità) ma vuole sottolineare una degenerazione generale della pratica politica (= scienza indispensabile per governare un paese) che nel nostro Comune assume una connotazione patologica, con gravi forme di immobilismo inconcludente, accompagnata da operazioni mediatiche prive di rilevanza pratica ed effetti benefici per una gestione amministrativa in crisi profonda. 


Tra due mesi entreremo nel quarto anno di legislatura, fase finale di un'esperienza per alcuni deludente (non per me) e che   qualunque cosa accada in questi ultimi 2 anni, vede già da tempo un Sindaco tramontato “senza esser mai entrato in partita”. 

E’ certa la sua NON ricandidatura fra due anni (la seconda legislatura è sempre concessa ai Sindaci che hanno riscontrato apprezzamenti e consenso): un vero fallimento nonostante il florido bilancio e la capacità di spesa assegnata agli Enti comunali.

Basta guardarsi in giro, fra i Comuni dell’area Adda Martesana, per capire che non è stata effettuata una spesa corrente alle esigenze del nostro paese.

Forse ci proveranno alla fine, ma asfaltare qualche strada gli ultimi 14 mesi potrà davvero eccitare un elettorato costernato, fargli cambiare idea su quanto assistito sin qui? 

Oggi vi segnalo l’ennesima operazione MEDIATICA inconsistente (sotto il profilo dell’utilità sociale).

Vi ricordate l’ufficio decentrato, che con tanti articoli sui giornali e selfie annessi, era stato sbandierato Giovedì 25 luglio 2019? 

“È partita l’operazione di decentramento degli uffici comunali a Cassina de’ Pecchi. Si inizia con Sant’Agata, al Mulino Dugnani”.

Il primo “Ufficio di decentramento” avrebbe dovuto registrare la presenza di “personale politico” e per il sindaco eccitato per la vittoria alle elezioni “…l’apertura dell’ufficio di Sant’Agata rappresenta un primo passo concreto verso la realizzazione del nostro programma, che dimostra l’attenzione di questa amministrazione nei confronti della frazione di Sant’Agata».

”…l’ufficio decentrato ospiterà a turno gli assessori per raccogliere le esigenze dei cittadini e i loro suggerimenti, in modo da garantire anche a chi ha difficoltà a spostarsi le attenzioni dell’amministrazione comunale”.

Insieme a qualche amico abbiamo monitorato questo servizio e abbiamo riscontrato che è assolutamente inesistente.

Il tutto si è limitato a qualche foto e articolo sul giornale, un ufficio decentrato DEVE decentrare funzioni amministrative non 
“…un tavolino e una sedia” peraltro sempre vuote.

Abbiamo chiamato in Comune e ci è stato fornito un numero, il quale è risultato inesistente.

Ma non mi stanco di ripetere che la colpa non è di chi ha fatto della pratica politica un’operazione vuota, ma chi lo ha consentito e oggi tace davanti a questo scempio. 

Comprendo che era importante andare sul giornale e far passare il messaggio.

Poi il nulla.

Posso comprendere che nessuno in giunta abbia capito cosa voglia dire davvero “ufficio decentrato"

venerdì 15 aprile 2022

POZZO D’ADDA: SPIRAGLI POSITIVI IN VIA UNITÀ D’ITALIA


Nonostante ieri sera vi siano stati (ancora) problemi all’impianto di  FORNITURA ENERGIA TERMICA VIA UNITA' D'ITALIA e parte del CONDOMINIO POZZO VILLAGE è  rimasto per l’ennesima volta  senza acqua calda, si cominciano a vedere spiragli positivi.

Questo offre occasione di scrivere due righe sull’argomento (che ovviamente - come sempre - scrivo a titolo personale). 


Il tema è complesso e delicato ed - in considerazione dell’importanza dei disagi vissuti dai residenti del Pozzo Village - è diventato FINALMENTE non solo tema da campagna elettorale ma argomento in cima alla agenda politica di chi governa.


Questo era il primo vero obiettivo del Comitato via Unità d’Italia ed è stato pienamente raggiunto.


Senza una “massa critica”, i temi non possono mai essere prioritari per chi governa un paese pieno di problemi. 


Le frequenti rotture dell’impianto di “teleriscaldamento” - realizzato in forza di una convenzione sottoscritto ad inizio gennaio del 2011 fra Comune di Pozzo d’Adda  e la Soc. ECO ENERGIA srl - sono di UNA VERGOGNA INAUDITA.


La “massa critica” (Comitato) non nasce per contestare ma per mantenere alta l’attenzione, perché la questione teleriscaldamento di via Unità d’Italia NON È UN “FATTO” PRIVATO e - in passato - è sembrato che esistesse solo a RIDOSSO DELLA TORNATA elettorale, sfrontato unicamente in chiave elettorale e per programmare alcune “passerelle” a ridosso del voto


Questa volta - lo scrissi subito terminare le elezioni - non sarà così e non è così.


Problema dell’impianto è COSTANTE, disagi REALI quindi l’attenzione sociale della massa critica sarà costante e reale.


In altre parole, il fiato sul collo a chi ha potere decisionale sull’argomento. 


GRAZIE alla visibilità ottenuta dal Comitato, l’impegno a mantenere alta l’attenzione rispetto ai disagi vissuti dai residenti e complice un fallimento intervenuto come manna dal cielo, il Comune si sta muovendo nell’interesse pubblico e si vedono spiragli positivi per il prossimo futuro.


Sono uno abituato a non risparmiare critiche, negative quando serve na POSITIVE se vedo impegno, ASCOLTO e RICONOSCENZA


IL FALLIMENTO DELLA ECOENERGIA è la chiave di svolta, perché le imbarazzanti  storture della CONVENZIONE (addirittura “curiose”per taluni aspetti) meriterebbero  approfondimenti da parte dell’Amministrazione (e lo scrissi ad ottobre 2021)


Il Comitato NON nasce come opposizione a chi governa, ma ausilio per coadiuvare scelte.


La speranza è che a breve ci si possa lasciare alle spalle tutti questi disagi e - così come il Sindaco ha relazionato recentemente -  avere un sistema senza “continui disservizi”. 

 

La volontà dell’amministrazione è quella di  coinvolgere la partecipata pubblica ATES nella gestione dell’impianto. 


Un impianto non ottimale, ma -con tutta probabilità - gestito meglio.


Per fare questo è soprattutto in breve tempo, la scelta di ATES (l’Azienda Territoriale Energia e Servizi S.r.l. ) è perché procedimento per affidamento più rapidi (in house)


L’Azienda - di cui il Comune di Pozzo  è già socio - si occupa in altri Comuni (principalmente) della “gestione calore” degli immobili ed edifici pubblici, mentre - per il momento - svolge il ruolo di “terzo responsabile”, nonché della pubblica illuminazione, per conto dei propri comuni soci.


La presenza di Zanello (amministratore unico ATES) all'incontro fra Comune, capiscala e “Comitato via Unità d’Italia” (13 aprile) è la conferma che vi è interesse reciproco a proseguire il rapporto e ampliarlo ad altri servizi (d prestare sul territorio comunale) 


Durante l’ultimo incontro non sono emerse particolari novità - rispetto a quanto già era stato anticipato -  e “…il Cornune è in attesa da parte del Curatore dell'accoglimento dell'istanza presentata riferita allo

scioglimento degli attuali accordi contrattuali in essere”.


Questo per proseguire rapidamente nell’iter di assegnazione all’Azienda partecipata (“in house”)  


La societa' Ates deve ancora definire i tempi tecnici (lo farà insieme alla societa' locatrice dell'attuale caldaia per conto di Ecoenergia) ma è confermata la

fattibilita* a sostituire quanto verrà rimosso 


Nel corso dell’incontro è stata indicata una data (21 aprile 2022) e - per eseguire le lavorazioni - vi sarà un inevitabile disservizio non superiore a 24/36 ore con uno stop dell’erogazione acqua calda sanitaria.

lunedì 11 aprile 2022

POZZO, EX SCUOLA MEDIA DI via KENNEDY

 #PozzodAdda 



Ho letto che l’Amministrazione intende procedere con interventi di riqualificazione edilizia per il

recupero e riqualificazione urbanistica dell' area Ex Scuola Media di Via Kennedy a Pozzo d'Adda in Località

Bettola di Pozzo D'Adda.



Intende “riqualificare l'intera area e lo intende fare con interventi mirati.


Questa è senz’altro una bella notizia, mi sembra un bel “messaggio” da offrire al paese.


Recuperare patrimonio pubblico è una di quelle missioni, alle quali ogni Amministrazione deve impegnarsi 



Ovviamente, esistono diversi modi di restituire alla comunità, accedere a questo bando è un ambizioso tentativo.


Non è l’unico, ma in questo momento è certamente il più immediato tentativo.

 

Sono interventi importanti, possibili da realizzare solo per lotti di esecuzione, certamente coerenti fra loro ma con differenti destinazioni (da strutture didattiche, a quale Sociali e sicuramente sportive).


Il Territorio di Pozzo d’Adda - forse Bettola con maggiore urgenza - ha estremo bisogno di essere dotata di servizi pubblici e penso che l’aspetto urbanistico sia una questione prioritaria per assettare il territorio.


Onestamente è presto per esprimersi nel MERITO del provvedimento (non esistono ancora specifiche utili alla costruzione di un mio parere compiuto e consapevole) ma ciò che posso dire è che condivido l’impostazione assunta da chi governa, la scelta di voler restituire alla comunità luoghi oggi non più fruibili dai cittadini.


L’Amministrazione Comunale - con tale scopo - ha scelto di partecipare ad un BANDO importante.


Anche questa è una notizia positiva,  aderire ad un AVVISO

PUBBLICO DI MANIFESTAZIONE INTERESSE RIVOLTO AI COMUNI ITALIANI PER LA SELEZIONE

DI PROPOSTE DI INTERVENTO VOLTE A FAVORIRE LA REALIZZIONE O LA RIGENERAZIONE e FINANZIATO DALL'UNIONE

EUROPEA - NEXT GENERATION EU mostra la giusta ambizione e riscatto, che una realtà urbanisticamente depressa come la nostra sta attraversando  


Non sono l’ultimo arrivato e conosco perfettamente le difficoltà di poter accedere ad un finanziamento così importante, con solamente uno studio di fattibilità (tecnica e economica).


La Relazione

Tecnico-Illustrativa e relativi elaborati tecnici di corredo (depositati presso l'Ufficio Lavori Pubblici )prevedono una spesa complessiva di € 1.753.365,04 (quadro economico) e non è per nulla facile accedere a questi fondi, me ne rendo conto, ma lo spirito è quello giusto.


Non possiamo criticare questa “voglia di cambiare”, tantomeno il sogno di volare alto da parte di chi ha assunto l’o ere di governo del paese.


Resta inteso che sarà cosa “buona e giusta” condividere le scelte strategiche da applicare nei successivi livelli di progettazione.


Sempre che si riesca ad accedere ai finanziamenti previsti dal bando in questione è pensare davvero alla RIGENERAZIONE IMPIANTO SPORTIVO DI VIA KENNEDY A POZZO D'ADDA

LOCALITA BETTOLA 

martedì 5 aprile 2022

FAMILY ACT - un piccolo passo in avanti

E' calendarizzato per questa settimana l'esame in Aula, al Senato, del Family Act, il disegno di legge (A.S. n. 2459) che delega il Governo ad emanare nuove misure per il sostegno e la valorizzazione della famiglia.

Inutile che spieghi. l’importanza di questo provvedimento, che finalmente inizia il lungo  percorso, ma quante speranza sono state disattese.

La ministra della Famiglia presenta una proposta di legge, che per la verita’ non ha nulla di originale, esisteva già un ddl con questo nome. 

Non si tratta di un decreto legge, con effetto immediato, ma di un disegno di legge, con tempi incerti di approvazione.

Peraltro su aspetteranno gli attuativi che rischiano di ingolfare gli uffici  e i tempi di entrata in vigore della norma si allungherebbero ancora di più’.

Modificato e approvato dalla Camera il 18 novembre 2021, il disegno di legge ha concluso il suo iter alla Commissione Lavoro lo scorso 30 marzo.

Il provvedimento si avvia ora all'esame dell'Aula nel testo licenziato dalla Camera, in quanto tutti gli emendamenti presentati sono stati ritirati, respinti o trasformati in ordini del giorno.

Sono 9 gli articoli del Family act, che tracciano le linee guida delle prossime riforme del Governo per la famiglia, in ossequio agli obiettivi strategici del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Vediamo cosa dovrebbe cambiare 


cambierà con le riforme in arrivo per famiglie e imprese


Family Act: le riforme in arrivo

Il Governo è delegato ad adottare norme per:

- sostenere la genitorialità e la funzione sociale ed educativa delle famiglie;

- contrastare la denatalità;

- valorizzare la crescita armoniosa e inclusiva dei bambini e dei giovani;

- sostenere l'indipendenza e l'autonomia finanziaria dei giovani;

- favorire la conciliazione della vita familiare con il lavoro di entrambi i genitori;

- sostenere, in particolare, il lavoro femminile.

Family Act: princìpi guida per tutte le riforme

Il Governo, nell'emanazione dei decreti delegati deve attenersi ai seguenti princìpi e criteri direttivi generali:

assicurare l'universalità e la progressività dei benefìci economici per i nuclei familiari con figli a carico;
promuovere la genitorialità e la parità tra i sessi, favorendo l'occupazione femminile e agevolando l'armonizzazione dei tempi familiari e di lavoro e l'equa condivisione dei carichi di cura tra i genitori;
incentivare il lavoro del secondo percettore di reddito e favorire fiscalmente le donne che rientrano al lavoro, in particolare dopo la maternità;
affermare il valore sociale delle attività educative e di apprendimento, anche non formale, dei figli, attraverso il riconoscimento di agevolazioni fiscali, esenzioni, deduzioni dalla base imponibile o detrazioni dall'imposta sul reddito in relazione alle spese sostenute dalle famiglie ovvero attraverso la messa a disposizione di un credito o di una somma di denaro vincolati allo scopo;
prevedere misure per favorire l'accesso e l'individuazione dei servizi offerti alle famiglie.
Tali misure, da adottare in sinergia con le associazioni familiari maggiormente rappresentative, dovranno essere attuate considerando eventuali disabilità delle persone del nucleo familiare.

Nell'attività di riordino, il Governo dovrà infine valutare di abolire o modificare le attuali misure a sostegno delle famiglie e della genitorialità, a garanzia delle risorse finanziarie disponibili.

Family Act: misure di sostegno all'educazione dei figli

Entro un anno dall'entrata in vigore del Family Act il Governo dovrà emanare uno o più decreti legislativi per il riordino e il rafforzamento delle misure di sostegno all'educazione dei figli.

In particolare, le disposizioni governative dovranno garantire una rete diffusa su tutto il territorio nazionale di servizi socio-educativi per l'infanzia e per l'adolescenza e prevedere contributi a copertura delle rette per la loro frequenza o per l'introduzione di servizi di supporto, anche individuale, presso le rispettive abitazioni per le famiglie con figli di età inferiore a 6 anni.

Dovranno essere previste contributi per le spese sostenute:

- per i figli con disabilità;

- per viaggi di istruzione, iscrizione annuale, abbonamento ad associazioni sportive, palestre, piscine e altre strutture e impianti destinati alla pratica sportiva nonché alla frequenza di corsi di lingua straniera, di arte, di teatro e di musica;

- per acquisto di libri di testo e no, di biglietti di ingresso a rappresentazioni teatrali e cinematografiche e altri spettacoli dal vivo, musei, mostre ed eventi culturali, monumenti, gallerie, aree archeologiche e parchi naturali;

per l'acquisto di beni e servizi informatici destinati ai figli a carico che frequentano la scuola primaria e secondaria di primo e di secondo grado e che non beneficiano di altre forme di sostegno per l'acquisto di materiale didattico.

Il Governo dovrà prevedere benefìci fiscali aggiuntivi come welfare aziendale nelle forme individuate dalla contrattazione collettiva aziendale per l'educazione e la formazione dei figli nonché per la tutela della loro salute, anche mediante appositi strumenti assicurativi.

Family Act: congedi parentali, di paternità e di maternità

Entro 2 anni dall'entrata in vigore del Family Act il Governo dovrà riformare la disciplina relativa ai congedi parentali e di paternità, nel rispetto di due punti fermi: l'articolo 33 della legge n. 104 del 1992 e l'articolo 42 del T.U maternità, fatte salve disposizioni di maggior favore.

La riforma dovrà prevedere, per i genitori lavoratori, la possibilità di fruire dei congedi parentali fino al compimento di un'età del figlio in ogni caso non superiore a 14 anni e stabilire un periodo minimo, non inferiore a 2 mesi, di congedo parentale non cedibile all'altro genitore per ciascun figlio nonchè l'estensione della disciplina ai lavoratori autonomi e ai liberi professionisti, garantendo modalità di gestione più flessibili

Ai genitori lavoratori si dovrà riconoscere la possibilità di usufruire, previo preavviso al datore di lavoro, di un permesso retribuito, di durata non inferiore a 5 ore nel corso dell'anno, per ciascun figlio, per i colloqui con gli insegnanti e per la partecipazione attiva al percorso di crescita dei figli.

Il Governo dovrà inoltre prevedere:

un periodo di congedo obbligatorio per il padre lavoratore nei primi mesi dalla nascita del figlio, di durata significativamente superiore rispetto a quella prevista a legislazione vigente;
l'aumento dell'indennità obbligatoria per il congedo di maternità;
il riconoscimento del congedo di paternità a prescindere dallo stato civile o di famiglia del padre lavoratore;
il congedo di paternità non subordinato all'anzianità lavorativa e di servizio;
un ragionevole periodo di preavviso al datore di lavoro per l'esercizio del diritto al congedo di paternità;
il diritto al congedo di paternità a parità di condizioni per i lavoratori pubblici e privati;
l'estensione del congedo di paternità ai lavoratori autonomi e ai liberi professionisti.
Family Act: lavoro femminile e conciliazione vita e lavoro

Entro 2 anni dall'entrata in vigore del Family Act il Governo dovrà prevedere il riordino e il rafforzamento delle misure volte a incentivare il lavoro femminile e la condivisione della cura e per l'armonizzazione dei tempi di vita e di lavoro.

La riforma dovrà riconoscere, in particolare, incentivi per i datori di lavoro che applicano le clausole dei contratti collettivi nazionali di lavoro, stipulati dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, che, ai fini dell'armonizzazione dei tempi di vita e di lavoro, prevedono modalità di lavoro flessibile con facoltà dei lavoratori di chiedere, secondo le previsioni dei medesimi contratti, il ripristino dell'originario regime contrattuale.

Si dovranno inoltre prevedere agevolazioni, anche di natura contributiva, a favore delle imprese per le sostituzioni di maternità, per il rientro delle donne al lavoro e per le attività di formazione ad esse destinate nonchè il rifinanziamento del Fondo per incentivare la contrattazione di secondo livello, destinata alla promozione della conciliazione tra vita professionale e vita privata.

A sostegno del lavoro femminile poi, si dovrà prevedere che una quota della dotazione del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese sia riservata all'avvio delle nuove imprese femminili e al sostegno della loro attività per i primi due anni.

Family Act: formazione dei figli e autonomia finanziaria dei giovani

Entro due anni dall'entrata in vigore del Family Act il Governo dovrà adottare uno o più decreti legislativi per il riordino e il rafforzamento delle misure volte a sostenere la spesa delle famiglie per la formazione dei figli e per il conseguimento dell’autonomia finanziaria da parte dei giovani.

Si dovranno prevedere per esempio detrazioni fiscali per le spese documentate sostenute dalle famiglie relativamente al contratto di locazione di abitazione per i figli maggiorenni iscritti a corsi universitari o agevolazioni fiscali per la locazione dell’immobile adibito ad abitazione principale o per l’acquisto della prima casa in favore delle giovani coppie ovvero ulteriori interventi di rafforzamento delle misure volte a promuovere l’autonomia, anche abitativa, dei figli maggiorenni dalla famiglia d’origine.

La riforma dovrà inoltre prevedere agevolazioni fiscali per la frequenza di corsi di formazione per le nuove professioni legate all’innovazione, alla digitalizzazione e all’auto imprenditoria in favore di giovani di età inferiore a 18 anni.

Family Act sostegno delle responsabilità familiari

Entro un anno dall'entrata in vigore del Family Act il Governo dovrà adottare uno o più decreti legislativi per sostenere e promuovere le responsabilità familiari in particolare favorendo, nell'ambito delle risorse messe a disposizione dal PNRR, la diffusione di centri e di servizi di supporto nelle diverse fasi della vita familiare e di sostegno alle scelte dei genitori, anche mediante attività di mediazione familiare.

Infine, l'articolo 7 del disegno di legge in argomento definisce il procedimento per l'adozione dei decreti legislativi e l'articolo 8 reca le disposizioni finanziarie.

Credo sia incompleto, peraltro gli effetti li avremo fra molto tempo 
Inoltre manca il QUOZIENTE FAMILIARE 
Ma piuttosto che niente … è un passo in avanti 

sabato 2 aprile 2022

GIORNATA DELLA CONSAPEVOLEZZA

 #GionatamondialeAutismo 

#giornatadellaConsapevolezza


Oggi è la giornata mondiale per la consapevolezza sull'autismo, anche semplicemente giornata mondiale per l'autismo, è fissata al 2 aprile di ogni anno ed è un giorno riconosciuto a livello internazionale per incoraggiare gli Stati membri delle Nazioni Unite ad una maggiore sensibilizzazione rispetto all'autismo.


Serve richiamare l’attenzione di tutti sui diritti delle persone con sindrome dello spettro autistico e delle loro famiglie.  


L’obiettivo è quello di accrescere il livello di conoscenza e quindi di consapevolezza sul tema dell’autismo e di contribuire alla riflessione favorendo la qualità dell’inclusione sociale.  


Le persone con autismo hanno il diritto all’autodeterminazione, all’indipendenza e all’autonomia, nonché il diritto all’istruzione e al lavoro su base di uguaglianza con gli altri. Ma la sospensione dei sistemi e delle reti di supporto vitali a seguito di COVID-19 aggrava gli ostacoli che le persone con autismo devono affrontare nell’esercizio di questi diritti. 


Le Istituzioni devono garantire i diritti per i quali le persone con autismo


Una questione che “coinvolge direttamente” 500 mila famiglie, ma indirettamente la coscienza di tutti 


In Italia un bambino su 77, tra i 7 e i 9 anni, ha un disturbo dello spettro autistico


Negli ultimi due anni, l'isolamento legato alla pandemia Covid-19 ha aggravato le condizioni delle persone con autismo e complicato ulteriormente la vita delle circa 500.000 famiglie italiane che si trovano a far fronte alle difficoltà pratiche che il convivere con questa condizione comporta.


Le istituzioni devono lavorare per quel “Dopo di Noi” (progetto) affinché le famiglie non debbano 'recluderli' - da adulti - autistici in strutture residenziali.


Ad oggi, le eccezioni sono poche e le realtà fantastiche che  favoriscono l'inserimento lavorativo.


Di queste solo “piccole-grandiose” realtà riescono farcela. 


#PizzAut è il simbolo di questa possibilità (come lo sono splendide realtà come CASA FILIPPIDE) 


Investire sul progetto “Dopo di noi” è dovere di chi governa 


_AM_

venerdì 1 aprile 2022

I DANNI DELLE CHIACCHIERE IDEOLOGICHE

#MaggioAvoceAlta


A parole siamo tutti bravi ed ecologisti, ma nei fatti ci confrontiamo con vacuità e problemi profondi 


L'Italia sarà il Paese del sole, a guidare Italia ed Enti Locali sono sempre governi e amministrazioni che vincono le elezioni sulla base di programmi dai grandi “propositi ambientali” e poi - dal giorno dopo l’insediamento - l’agenda politica è “non cambiare troppo per non cambiare davvero”.


Il 90% degli impianti eolici e solari presentati nel 2021 non ha superato lo stadio cartaceo. 


Per raggiungere gli obiettivi minimi del piano nazionale l'Italia dovrebbe costruire impianti rinnovabili per 4.700 megawatt l’anno .


Sapete quanti megawatt/anno produrremo con quelli costruiti nel 2021?  

1.300 ossia meno di un terzo di quelli previsti. 


Dati che stridono con l'emergenza energetica che attanaglia

l'Europa, innescata da rincari e guerra in Ucraina. 


Quando - 10 anni fa - scrivevo che è assurdo e anacronistico pensare che 13 centrali nucleari esistono a 100 km in linea d’aria dai confini italiani, che era arrivato il momento di superare la sindrome Chernobyl la quale spinse a dire “No” alle centrali di nuova generazione (quando tutti i nostri vicini le costruivano a ridosso dei nostri confini).


Dire NO a tutto - dal nucleare all’eolico fino all’estrazione di gas e - fu un errore e mentre mezza Europa prepara piani per razionare gas e fare il pieno di riserve, l'Italia riduce addirittura l'attività nei suoi giacimenti:

a febbraio sono stati estratti 260 milioni di metri cubidigas, -24,8% rispetto al febbraio2021;

E L’ import è aumentato del 16,8%.

Chi non produce, deve comprare per sopravvivere.

Quindi, o cambia l’Italia o il modello comporterà Incremento di spesa da coprire con “nuove entrate” (tassazione) 


_AM_


Tutto il resto sono chiacchiere accademiche e ideologiche 


_AM_

Powered By Blogger

Consigliere Comunale "Uniti per Cassina"

Chiunque è benvenuto e invitato ad esprimere opinioni...nel rispetto di chi scrive e di chi legge

Archivio blog