Nonostante ieri sera vi siano stati (ancora) problemi all’impianto di FORNITURA ENERGIA TERMICA VIA UNITA' D'ITALIA e parte del CONDOMINIO POZZO VILLAGE è rimasto per l’ennesima volta senza acqua calda, si cominciano a vedere spiragli positivi.
Questo offre occasione di scrivere due righe sull’argomento (che ovviamente - come sempre - scrivo a titolo personale).
Il tema è complesso e delicato ed - in considerazione dell’importanza dei disagi vissuti dai residenti del Pozzo Village - è diventato FINALMENTE non solo tema da campagna elettorale ma argomento in cima alla agenda politica di chi governa.
Questo era il primo vero obiettivo del Comitato via Unità d’Italia ed è stato pienamente raggiunto.
Senza una “massa critica”, i temi non possono mai essere prioritari per chi governa un paese pieno di problemi.
Le frequenti rotture dell’impianto di “teleriscaldamento” - realizzato in forza di una convenzione sottoscritto ad inizio gennaio del 2011 fra Comune di Pozzo d’Adda e la Soc. ECO ENERGIA srl - sono di UNA VERGOGNA INAUDITA.
La “massa critica” (Comitato) non nasce per contestare ma per mantenere alta l’attenzione, perché la questione teleriscaldamento di via Unità d’Italia NON È UN “FATTO” PRIVATO e - in passato - è sembrato che esistesse solo a RIDOSSO DELLA TORNATA elettorale, sfrontato unicamente in chiave elettorale e per programmare alcune “passerelle” a ridosso del voto
Questa volta - lo scrissi subito terminare le elezioni - non sarà così e non è così.
Problema dell’impianto è COSTANTE, disagi REALI quindi l’attenzione sociale della massa critica sarà costante e reale.
In altre parole, il fiato sul collo a chi ha potere decisionale sull’argomento.
GRAZIE alla visibilità ottenuta dal Comitato, l’impegno a mantenere alta l’attenzione rispetto ai disagi vissuti dai residenti e complice un fallimento intervenuto come manna dal cielo, il Comune si sta muovendo nell’interesse pubblico e si vedono spiragli positivi per il prossimo futuro.
Sono uno abituato a non risparmiare critiche, negative quando serve na POSITIVE se vedo impegno, ASCOLTO e RICONOSCENZA
IL FALLIMENTO DELLA ECOENERGIA è la chiave di svolta, perché le imbarazzanti storture della CONVENZIONE (addirittura “curiose”per taluni aspetti) meriterebbero approfondimenti da parte dell’Amministrazione (e lo scrissi ad ottobre 2021)
Il Comitato NON nasce come opposizione a chi governa, ma ausilio per coadiuvare scelte.
La speranza è che a breve ci si possa lasciare alle spalle tutti questi disagi e - così come il Sindaco ha relazionato recentemente - avere un sistema senza “continui disservizi”.
La volontà dell’amministrazione è quella di coinvolgere la partecipata pubblica ATES nella gestione dell’impianto.
Un impianto non ottimale, ma -con tutta probabilità - gestito meglio.
Per fare questo è soprattutto in breve tempo, la scelta di ATES (l’Azienda Territoriale Energia e Servizi S.r.l. ) è perché procedimento per affidamento più rapidi (in house)
L’Azienda - di cui il Comune di Pozzo è già socio - si occupa in altri Comuni (principalmente) della “gestione calore” degli immobili ed edifici pubblici, mentre - per il momento - svolge il ruolo di “terzo responsabile”, nonché della pubblica illuminazione, per conto dei propri comuni soci.
La presenza di Zanello (amministratore unico ATES) all'incontro fra Comune, capiscala e “Comitato via Unità d’Italia” (13 aprile) è la conferma che vi è interesse reciproco a proseguire il rapporto e ampliarlo ad altri servizi (d prestare sul territorio comunale)
Durante l’ultimo incontro non sono emerse particolari novità - rispetto a quanto già era stato anticipato - e “…il Cornune è in attesa da parte del Curatore dell'accoglimento dell'istanza presentata riferita allo
scioglimento degli attuali accordi contrattuali in essere”.
Questo per proseguire rapidamente nell’iter di assegnazione all’Azienda partecipata (“in house”)
La societa' Ates deve ancora definire i tempi tecnici (lo farà insieme alla societa' locatrice dell'attuale caldaia per conto di Ecoenergia) ma è confermata la
fattibilita* a sostituire quanto verrà rimosso
Nel corso dell’incontro è stata indicata una data (21 aprile 2022) e - per eseguire le lavorazioni - vi sarà un inevitabile disservizio non superiore a 24/36 ore con uno stop dell’erogazione acqua calda sanitaria.
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