domenica 20 giugno 2021

DOVEROSE SCUSE A CHIARELLA

Ritengo doveroso indirizzare all'ex ass. Chiarella, formali scuse per i toni, gli appellativi e i termini utilizzati nella redazione dei miei post pubblicati in passato sul mio blog nel 2018.

Preso dalla polemica politica del momento ho ecceduto, anche senza volerlo nelle prime intenzioni, nelle parole.

Anche se non ho mai rivolto all'ex ass Chiarella gli appellativi che oggi, alcuni Consiglieri comunali di maggioranza rivolgono a me, ho comunque esagerato con le ironie pubblicate così insistentemente.

Riconosco di aver sbagliato e ritengo importante ammetterlo come gesto distensivo, soprattutto di maturità (non solo) politica.

Una "crescita" che nel corso dell'attuale legislatura sto manifestando e che vuole rimediare agli errori passati con le formali scuse che pubblico sullo stesso Blog dal quale ho peccato.

 

Andrea Maggio

martedì 15 giugno 2021

APRIAMO UN DIBATTITO SUL TEMA STRUTTURE SCOLASTICHE



Il Comitato presente in Consiglio comunale (Gruppo consiliare di minoranza) con il quale mi complimento, ha pubblicato su FB un bel post, con il quale (spero) si possa aprire un sano dibattito su uno degli argomenti di carattere locale importanti e attuali del momento.

Il post del Comitato - quasi a voler richiamare il mio stile provocatorio (da ProvocAutore sono convinto che provocare discussioni sia un nostro dovere, soprattutto in un Comune dove chi governa è costantemente nascosto dentro un guscio) - mette in evidenza la nota incoerenza dei gruppi consiliari che sostengono in Sindaco (nello specifico il Movimento Lista Gialla di Vimercati, Moretti, Ferrarini) e della volubilità delle idee a vantaggio dell'opportunità del momento.

Questo il post del Movimento datato 2018 (ripescato dai colleghi del Comitato su cui hanno pubblicato post su FB)



 

Quindi - al netto dell'opportuna e utile provocazione - serve suscitare un dibattito pubblico sul PATRIMONIO IMMOBILIARE PUBBLICO 



La "questione urbanistica" di Cassina dè Pecchi (4 legislature consecutive hanno ha condannato il Comune ad istituzionalizzare di fatto il "pozzo senza fondo" della "spesa corrente", per mantenere (o provare a farlo) le attuali strutture pubbliche.

Basta con le toppe sul tetto ad esempio

Giusto per capirci, la spesa “corrente” è proprio quella finanziata con tasse e imposte, che molto gentilmente siete chiamati a versare nelle casse pubbliche.

L’incapacità politica di questi anni ha bloccato un paese (sono stati accesi in passato mutui quando non serviva e senza produrre nuovo patrimonio.

Forse qualcuno ricorderà quanto mi lamentai della gestione dell”affair Nokia Siemens (capannonificio approvato un 3 agosto qualche ora dopo esser stato protocollato in Comune).
Abbiamo perso l’occasione storica e questa legislatura rischia di drammatizzare gli errori 

Non vi è mai stata una volontà politica di avviare procedure per manifestazioni d’interesse per iniziative immobiliari ad elevata utilità sociale come quelle scolastiche 

Il prossimo PGT dovrà prevedere nuove strutture scolastiche da realizzarsi con capitale pubblico o privato e mediante Strumenti urbanistici innovativi 

Comuni limitrofi sono la stella cometa da seguire ricordo quando alla  Lombardia fu assegnato il 9% dei fondi Inail e furono finanziati interventi con un valore non inferiore a tre milioni di euro.

Non  a Cassina, che perse il treno

Già allora (con la Lega che ancora doveva abbandonare uniti per cassina) ero il solo rappresentante a sostenere che una scuola nuova sarebbe rientrata nella fattispecie, così come strutture sanitarie e assistenziali, uffici pubblici e altri immobili destinati a finalità sociali.

La riqualificazione del patrimonio immobiliare scolastico è un punto programmatico essenziale e il PGT deve avere una portare temporale, una visione di paese.

Serve uno strumento che dia al paese la PROSPETTIVA FUTURA con scuole nuove (materna - primaria e secondaria) ed ESCA PER SEMPRE DALLA LOGICA DELLA TOPPA 

Imperativo dev’essere - nel immediato  futuro - recuperare il tempo perduto con un documento di pianificazione vero, per mettere a disposizione della comunità locale scuole, spazi culturali e aggregativi che attualmente sono carenti.

A differenza della scorsa Giunta, l'attuale NON ritenne – legittimamente ma senza il mio apprezzamento – di inserire nella pianificazione nuove strutture scolastiche.

Il Comune non può essere Amministrato come fosse un qualsiasi Condominio.

La gestione dell'ordinario (pittura il cancello, paga la bolletta, taglia la pianta, metti una toppa al tetto perché piove) ci pensano gli Uffici Comunali, attraverso il lavoro dei dipendenti del Comune.

Sindaco e Giunta hanno una missione diversa: devono dare una prospettiva, dare risposte.

 Ho difficoltà a credere, che fra 10 anni, l'attuale scuola elementare possa avere spazi a sufficienza per accogliere nuove aule.

Più o meno quanto è accaduto al Cimitero di Camporicco.

Questi sono i temi reali, altro che arrovellarsi su argomenti di poco conto e selfie mentre di sistema il blocchetto in porfido dentro una rotatoria 

giovedì 10 giugno 2021

#MAGGIONEWS - RECLUTAMENTO DI RILEVATORI PER IL CENSIMENTO PERMANENTE DELLA POPOLAZIONE E DELLE ABITAZIONI – ANNO 2021


INFORMO CHE E' PUBBLICATO AVVISO PUBBLICO DI SELEZIONE, PER SOLI TITOLI, PER LA FORMAZIONE DI UNA GRADUATORIA FINALIZZATA AL RECLUTAMENTO DI RILEVATORI PER IL CENSIMENTO PERMANENTE DELLA POPOLAZIONE E DELLE ABITAZIONI – ANNO 2021

 

Con la nota prot. n. 2084551/20 del 27/10/2020, avente ad oggetto “Circolare n. 1 - Censimento Permanente della Popolazione e delle Abitazioni 2020” l’ISTAT ha comunicato Cassina è fra i Comuni che rientrano tra quelli coinvolti nell’edizione annuale del Censimento permanente che si terrà nel 4° trimestre 2021.

 

Vi è stata la Nomina Responsabile Ufficio Comunale di Censimento (UCC) mediante Determinazione n. 633 del 13/11/2020  e la circolare dell’ISTAT, prot. N 0680983/19 del 2/4/2019 (“Censimento permanente della popolazione e delle abitazioni 2019: rilevazione Areale (ist-02493) descrive le modalità di costituzione dell’UCC, i compiti da svolgere i requisiti per il reclutamento dei rilevatori

 

Vi informo che è indetta una selezione pubblica, per soli titoli, per il reclutamento di rilevatori censuari in occasione del Censimento Permanente della Popolazione e delle Abitazioni anno 2021.

 

Le prestazioni consisteranno essenzialmente in interviste da effettuarsi presso il domicilio delle famiglie. Le rilevazioni si articolano in due differenti componenti campionarie:


RILEVAZIONE AREALE: le famiglie saranno intervistate dal rilevatore dotato di tablet. La stima delle famiglie che saranno coinvolte nell’indagine è pari a n. 293


RILEVAZIONE DA LISTA: le famiglie dovranno compilare direttamente il questionario elettronico e il rilevatore interverrà per il recupero delle mancate risposte. La stima delle famiglie che saranno coinvolte nell’indagine è pari a n. 190.


L’attività dovrà essere svolta secondo il calendario delle operazioni, che è il seguente:


RILEVAZIONE AREALE: dal 01/10/2021 al 23/12/2021


RILEVAZIONE DA LISTA: dal 04/10/2021 al 23/12/2021


Nello svolgimento delle funzioni di rilevatore è indispensabile tener conto degli orari di presenza delle famiglie presso il loro domicilio.

 

Per ricoprire la funzione in oggetto i candidati dovranno essere in possesso dei seguenti requisiti minimi


Età non inferiore ai 18 anni;


Essere in possesso del diploma di scuola media superiore di secondo grado o titolo di studio equipollente;


Saper usare i più diffusi strumenti informatici (PC e TABLET), possedere adeguate conoscenze informatiche (internet, posta elettronica);


Avere un’ottima conoscenza dell’italiano scritto e parlato;


Godere dei diritti civili e politici in Italia o nello Stato di appartenenza;


 Non aver subito condanne penali, definitive, che comportino l’interdizione dai pubblici uffici e di non avere procedimenti penali in corso;


Avere cittadinanza italiana o di uno degli Stati membri dell’Unione Europea; oppure essere cittadino di Paesi terzi, purché titolare di regolare permesso di soggiorno;


Disponibilità agli spostamenti, con mezzi propri, in qualsiasi zona del territorio comunale per raggiungere le unità di rilevazione;


Essere fisicamente idoneo a svolgere l’incarico di rilevatore.


Quindi il decisore ha chiaramente IL CLIENTERALISMO, LA CAPTAZIONE, L'AMICO DI MISTER, APPARTENENZE POLITICHE, SINDACALI ECC


PERtANTO FATE VALERE I VOSTRI DIRITTI

 

Tutti i requisiti dovranno essere posseduti alla data di scadenza del termine stabilito per la presentazione delle domande.


L’accertamento della mancanza anche di uno solo dei requisiti per l’ammissione alla selezione comporta, in qualunque momento, la decadenza dall’incarico.

 

Sono richieste ai rilevatori massima collaborazione nei confronti delle persone e delle famiglie oggetto di rilevazione censuaria, rendendo nota la propria identità in modo da non spaventare nessuno.


Ho già consigliato all'Amministrazione di fornire ai rilevatori un dispositivo per identificarli senza dubbi e ambiguità.


Avranno il compito di partecipare alla formazione, che sarà offerta con incontri dedicati,  e completare tutti i moduli predisposti dall’ISTAT e accessibili tramite apposita piattaforma;


Inoltre dovranno gestire quotidianamente, mediante l’utilizzo del sistema di gestione delle indagini predisposto dall’ISTAT, il campione degli indirizzi per la rilevazione areale e le unità di rilevazione per quella di lista loro assegnati;


Poi dovranno effettuare le operazioni di rilevazione dell’indagine areale relativamente alle sezioni di censimento e agli indirizzi assegnati, effettuare le interviste alle unità di rilevazione da lista non rispondenti tramite altro canale, tenendo conto degli orari di presenza delle famiglie nella loro abitazione oltre che fornire ogni informazione utile circa la finalità della rilevazione e la sua obbligatorietà;

• Segnalare al Responsabile dell’U.C.C. 


Dovranno segnalare al Responsabile del nominato UCC eventuali violazioni dell’obbligo di risposta ai fini dell’avvio della procedura sanzionatoria di cui all’art. 11 del D. Lgs. n. 322/1989 e s.m.i.;


In pratica saranno a disposizione e svolgere ogni altro compito affidato dal Responsabile dell’U.C.C. inerente la rilevazione.

 

L’incarico di rilevatore si configura come un rapporto di lavoro autonomo occasionale, ai sensi dell’art. 2222 del Codice Civile, senza alcun vincolo di subordinazione nei confronti del Comune di Cassina de’ Pecchi e senza possibilità, in nessun caso, di instaurazione di un rapporto di impiego con il Comune stesso.


Quindi per intenderci, avrà una durata temporanea 


Altro aspetto importante: la remunerazione.


Come tutte le questioni importanti non esiste risposta certa, ossia viene riportato che "...avverrà sulla base di quanto indicato dall’Istat che, per ogni tipo di indagine, definisce l’entità del compenso, in relazione agli adempimenti previsti dalla rilevazione. Parte del contributo, che l’Istat accrediterà al Comune di Cassina de’ Pecchi, sarà corrisposto ai rilevatori, nei tempi e secondo i parametri indicati, e sarà soggetto alle trattenute dovute in base alle vigenti leggi in materia".


In burocratese arcaico chiaro solo nel passaggio che dice "L’importo da corrispondere a detto personale sarà onnicomprensivo di qualsiasi eventuale spesa sostenuta per lo svolgimento dell’attività censuaria".


Ossia, benzina o pranzi sono a carico vostro.


PER LA MODALITA’ DI PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA

 

La domanda di partecipazione dovrà essere redatta in carta semplice, secondo lo schema allegato al presente avviso e presentata all’Ufficio Protocollo del Comune ENTRO LE ORE 18,00 DEL 05/07/2021(il termine è perentorio e non sono ammesse eccezioni) con una delle seguenti modalità:

Presentata direttamente all’Ufficio Protocollo del Comune negli orari di apertura al pubblico (LUNEDI’-MERCOLEDI’ – 08.45 – 12.15 – 16.30 – 18.00 – MARTEDI-GIOVEDI-VENERDI 08.45 – 12.15)

 

 

                    Spedita a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento all’indirizzo del Comune, sito in Piazza de Gasperi,1 20051 Cassina de’ Pecchi (MI) purché la domanda pervenga tassativamente al protocollo comunale entro il termine fissato; (non fa fede la data del timbro postale di spedizione);

                    Mediante trasmissione della domanda tramite propria casella di posta elettronica certificata all’indirizzo protocollo@pec.comune.cassinadepecchi.mi.it, firmata digitalmente ovvero corredata di fotocopia del proprio documento di identità.

 

Il Comune di Cassina de’ Pecchi non si assume nessuna responsabilità per la dispersione delle domande dipendente da recapiti errati, o da disguidi postali o da disguidi imputabili a terzi.

Nella domanda gli aspiranti candidati dovranno dichiarare, sotto la propria responsabilità:

                    Cognome, nome e codice fiscale;

                    Data e luogo di nascita;

                    Residenza anagrafica ed eventuale recapito per comunicazioni;

                    Recapito telefonico, indirizzo di posta elettronica e, se posseduto, di posta elettronica certificata;

                    Accettazione senza riserve delle condizioni previste dal bando e dalle leggi disciplinanti l’incarico;

                    Possesso dei requisiti richiesti;

                    Eventuale possesso di titoli preferenziali soggetti a valutazione;

                    Dichiarazione di consenso, ai sensi del D. Lgs. n. 196/2003 e succ. modifiche e integrazioni, e ai sensi del RGPD(Regolamento UE 679/2016) per come attuato dal Dlgs 101/18, al trattamento dei propri dati personali con riferimento al presente avviso di selezione, anche attraverso l’inserimento in banche dati e l’elaborazione mediante procedure informatizzate.

 

La domanda dovrà essere sottoscritta dal candidato, pena l’esclusione dalla selezione, ed essere accompagnata:

- dalla copia fotostatica, non autenticata, di un documento d’identità in corso di validità;

- curriculum vitae in carta libera, datato e sottoscritto.

 

Gli aspiranti rilevatori, oltre a compilare la domanda secondo lo schema allegato corredata dai documenti richiesti, potranno allegare ulteriore documentazione ritenuta utile ai fini della valutazione dei titoli posseduti e della verifica dei requisiti di ammissione. 


Il Responsabile dell’U.C.C. si riserva, in ogni caso, la facoltà di procedere alla verifica delle dichiarazioni presentate dai candidati.


Fra coloro che sono in possesso dei requisiti per la partecipazione alla selezione di cui al punto 2, Il Responsabile dell’UCC provvederà a redigere una graduatoria sulla base del punteggio dei titoli di studio e degli eventuali altri titoli secondo i criteri sotto riportati:


1. TITOLI DI STUDIO

▪ Titolo di studio Diploma di maturità: max punti 3 così articolati:

Votazione da 42/60 a 47/60 e da 71/100 a 80/100: punti 1

Votazione da 48/60 a 53/60 e da 81/100 a 90/100: punti 2

Votazione da 54/60 a 60/60 e da 91/100 a 100/100: punti 3

▪ Titoli di studio universitari: max punti 10 così articolati:

laurea specialistica/o laurea magistrale in discipline statistiche o equipollenti: p.ti 10;

laurea triennale o diploma universitario in discipline statistiche o equipollenti: p.ti 8

laurea specialistica o laurea magistrale in discipline non statistiche: p.ti 5;

laurea triennale o diploma universitario in discipline non statistiche: p.ti 4

 

In caso di possesso di più titoli di studio, anche se di tipologia differente, verrà valutato solo quello a cui viene attribuito il punteggio maggiore.

 

2. ESPERIENZE PROFESSIONALI

Precedenti esperienze lavorative in occasione di altri censimenti e/o incarichi di rilevazioni statistiche eseguiti per conto dell’ISTAT: Punti 5 per ogni esperienza sino ad un massimo di punti 15;

Precedenti esperienze lavorative in occasione di altri censimenti e/o incarichi di rilevazioni statistiche eseguiti non per conto dell’ISTAT: Punti 3 per ogni esperienza sino ad un massimo di punti 9;

Rapporti di lavoro, incarichi o collaborazioni, stage/tirocini presso i Servizi Demografici Comunali: sino ad un massimo di punti 6 assegnati in maniera proporzionale alla durata complessiva cumulativa;

 

3. ALTRO

Possesso della patente di guida: Punti 4

Possesso della certificazione ECDL (Patente Europea del computer) o equivalente: punti 3

Situazione di studente o disoccupato: punti 3

 

 

Sulla base della graduatoria formatasi il Responsabile dell’UCC provvederà al conferimento dell’incarico ai primi due candidati, riservandosi comunque la facoltà, laddove se ne verificasse la necessità, di sostituirli, conferendo l’incarico di rilevatore ai candidati idonei, rispettando l’ordine della graduatoria.


A parità di punteggio verrà data la precedenza al candidato più giovane d’età.


La graduatoria finale sarà pubblicata sull’albo pretorio online e sul sito web istituzionale del Comune.


Il rilevatore le cui inadempienze pregiudichino il buon andamento delle operazioni di rilevazione potrà essere rimosso dall’incarico, fatte salve eventuali azioni risarcitorie nel caso di comportamento che abbia provocato danno.

 

 

Un ultimo aspetto: i rilevatori sono vincolati al segreto d’ufficio e al segreto statistico, ai sensi degli artt. 8 e 9 del D. Lgs. n. 322/1989.




#MAGGIONEWS - IL COMUNE DEVE RESTITUIRE 20.000 € "NON DOVUTI"

Il Comune deve provvedere alla restituzione al Ministero delle Finanze o al riversamento al comune competente delle somme erroneamente accreditate; 


Con la sentenza della Corte Costituzionale n. 15 del 18/01/2018 sono stati dichiarati illegittimi gli aumenti tariffari dell’imposta comunale sulla pubblicità, che anche il nostro ente aveva approvato, ai sensi dell’art. 11, comma 10, della Legge 449/1997
 
Ora, è chiamato a restituire la maggiore imposta riscossa per le annualità dal 2013 al 2018 e quindi impegnare la somma di € 20.000,00 per far fronte alle richieste di rimborso/riversamento di tributi avanzate dei contribuenti, da altri comuni o dal ministero delle Finanze  

Siccome la legge 27 dicembre 2006, n. 296 ha modificato la normativa in materia di rimborsi di tributi comunali, il contribuente può richiedere il rimborso delle somme versate e non dovute entro il termine di 5 anni e - soprattutto - il comune debba procedere al rimborso entro 180 giorni dalla presentazione dell’istanza;   

MANCANO LE SCUSE AL PAESE

 

Il Comune è allo sbando, una scatola piena di soldi guidata da soggetti impreparati e senza particolari competenze amministrative.


Oggi un altro fatto grave, molto, che in molti non percepiranno come importante ma – credetemi - restituisce perfettamente la qualità di una legislatura ABBOZZATA, il costante timore di “confrontarsi” con argomenti di merito da parte di chi vive il fastidio per tutto ciò che non sia il “grazie” giornaliero che il Sindaco volge a chi (disperatamente) prova a colmare con interventi di "volontariato" un vuoto spaventoso.


Il volontariato è una risorsa, di cui le Amministrazioni possono avvalersi per superare l'emergenza non per ATTIVITA' ORDINARIE finanziate con la tassazione locale.


Siamo rimasti in “modalità collaborativa” silenziando la pur meritata critica per circa 1 anno in silenzio, abbiamo osservato l’’incapacità di gestione di un Sindaco e la sua Giunta sono riusciti (addirittura) a peggiorare tutti i servizi comunali.


Con l’aggravante di aver aumentato le tasse fino al massimo consentito e disporre di una valanga di soldi, per poter far fronte alla gestione ordinaria (parte corrente) e i 6 milioni di euro conseguenti e scaturiti dall’operazione immobiliare prevista nell’area nokia Siemens

 

Come abbiamo sempre sostenuto, l’aumento delle tasse non era la scelta necessaria e – finalmente – a dirlo non sono io (perlomeno non più solo io) ma la Delibera di Consiglio comunale del 30/04/2021 che guarda caso è stata pubblicata all’albo pretorio solamente oggi 09/’6/2021 (ieri per chi legge)



Nei prossimi post vi racconterò passaggi disgustosi di questa squallida vicenda, perché chi alza le tasse il primo anno attribuendo la “colpa a quelli di prima” sarò lo stesso che le abbasserà prima di tornare al voto.

Se fossimo negli anni ’60, il “trucco elettorale” suggerito dal POLVEROSO MANUALE POLITICO di PARTITO potrebbe anche riuscire, ma oggi le fonti di informazioni sono plurali e i Cittadini più consapevoli.


La “trasparenza degli atti pubblici” è un fatto importante, la pubblicistica è alla base della libertà.

Ad esempio, aumentare la tassazione locale fino al massimo consentito per godere di almeno 700.000 euro in più inserite in Bilancio e gestire una parte “corrente” impressionante – è stata pubblicata solo ieri.

 

Facciamo un salto indietro, gli atti deliberativi (anche le determinazioni) vanno pubblicate all’albo pretorio on line, con lo scopo da una parte, di rendere legalmente conoscibile il contenuto di atti e provvedimenti, dall’altra parte, di darne esecutività/efficacia.


Per eludere questo periodo di attesa, TUTTE le AMMINISTRAZIONI – non appena votato un punto inserito all’OdG - chiedono di votare l’immediata eseguibilità, affinché acquisti (è consentito dal TUEL).

Quindi, una volta approvato il punto e votata l’immediata eseguibilità (che a parer mio dovrebbe essere l’eccezione, non la regola) il documento dev’essere pubblicato all’ALBO pretorio.


Un istituto di partecipazione popolare (di antichissima origine) che, insieme alla necessità di apprestare un meccanismo legale di presunzione di conoscenza nei confronti dei terzi, è rivolto anche a rendere possibile la presentazione di osservazioni, oppure opposizioni da parte di chiunque vi abbia interesse.

 

A Cassina invece, il documento principe con il quale viene certificato CHE IL BUCO DI BILANCIO NON ERA UN BUCO (che si è attestato a circa il 25% dei 2 milioni di disavanzo, meno di quasi tutti i Comuni del Nord Italia) viene pubblicato con tempi VERGOGNOSI.

Ai ritardi certificati (sui vouchers spesa per i richiedenti, al versamento all'ICS di quando pattuito e dovuto per il piano diritto allo Studio, assegnazione alle famiglie dei fondi mensa biologica e tanto altro) esiste un vuoto impressionante in ogni comparto, addirittura nella pubblicazione in ordine alla trasparenza.


Nessuna conferenza stampa per chiedere scusa, per un errore imbarazzante al punto da non parlarne.

Se avessero speso un quinto delle chiacchiere utilizzate per giustificare l’aumento, anche per spiegare che il prelevato (700.000 euro) era più di 4 volte il necessario per la copertura del piccolo disavanzo.

Cosa hanno fatto con questi soldi in eccedenza, tesoretto?

Si sono comprati il silenzio di molti, che perlomeno pubblicamente evitano di criticare la pessima Amministrazione.

Dignità, ad ogni costo.

lunedì 7 giugno 2021

ALTRA TEGOLA PER NEGLIGENTI... Ma attenzione...

Siamo entrati da pochi giorni nel terzo anno di legislatura e la situazione amministrativa è quantomeno stagnante.


Siccome, qualsiasi cosa accada nei prossimi 3 anni e qualsiasi cosa faccia l'attuale Giunta comunale non sarà questa la coalizione ad esprimere il prossimo governo di Cassina (vi sono ragioni tecniche, soprattutto un sistema elettorale di tipo  “maggioritario” utilizzato nei Comuni con meno di 15.000 abitanti, che offre alcune ineludibili certezze - appunto tecniche), penso sia meglio contenere i danni nei prossimi anni.


L’arrivo di un commissario prefettizio (attivando un costante potere sostitutivo per servizi e gestione ordinaria) sarebbe auspicabile.


Le “coalizioni d’occasione sono a gettone unico” - al massimo durano una legislatura di 5 anni poi mano a mano che si avvicina il triste destino si sciolgono come neve al sole, molto meglio velocizzare i tempi e ridurre l’agonia di del nostro paese. 


Inoltre, più passa il tempo e più la condizione si aggrava, perché scattano legittime ambizioni (attuali e future) dei singoli che devono coordinarsi con il naturale istinto di sopravvivenza di chi non sarà mai più eletto (sempre causa e conseguenza del sistema “maggioritario” con il quale votiamo a Cassina).

Questi sono in genere i più nervosi, perchè sognano di fare e essere nella PA ciò che sognano ma la legislatura scorre veloce e mettono due cubetti di porfido (male) e asfaltano 3 marciapiedi.


Assistiamo a una “macchina comunale” ingolfata, statica, stantia, lenta perché priva di indirizzi seri.


Le uniche discussioni sono portate avanti dai 3 consiglieri comunali di maggioranza (Greco - Moretti - Mazzone) che fanno a gara a chi insulta di più sui Social chiunque provi a dissentire e – perlomeno i due maschietti – sono alla costante ricerca di meriti che non hanno o solo potenziali, senza accorgersi che la propria critica riesce a ferire gli assessori della propria maggioranza (“Se ci fossi stato io in giunta l’aumento del pass disabili non ci sarebbe stato”) per poi pentirsi e far pubblicare sul giornale (Gazzetta della Martesana) una lettera di scuse. 

Della serie: i migliori sono sempre quelli esclusi, anzi no.


Ma l’impunita inerzia “cialtronesca” delle Pubbliche Amministrazioni sta per finire, il silenzio-assenso sta prendendo consistenza.


L’incredibile novità contenuta nell’articolo 62 del recente decreto legge Semplificazioni (Dl 77/2021) in poche righe fa entrare in crisi il mondo “della bella addormentata nel bosco” (Pubblica Amministrazione) perché è stato rivitalizzato l’istituto del SILENZIO ASSENSO.


Dovrebbe essere la fine della cialtroneria anche a Cassina (ho diversi amici che mi telefonato lamentandosi dell'immobilismo nel rilascio della documentazione e certificati richiesti).

Ho criticato Amministrazioni per "scelte sbagliate" che poi sbagliate lo erno davvero.

Oggi siamo di fronte AL NULLA, al netto della propaganda e marketing


Devo ammettere che il SILENZIO ASSENSO è comunque piuttosto “delicato” come argomento e io stesso – credetemi – lo vedo fonte di rischio, perché insieme alle legittima esigenza di sburocratizzare il Paese si potrebbe celare la subdola e disonesta dinamica di altri.


Ma la “bella addormentata” (Pubblica Amministrazione) dev’essere svegliata a garanzia di tutti quelli che le regole vogliono rispettarle, perché l’inerzia è spesso frutto dei mancati indirizzi di chi deve impartirli, di chi governa.


D’ora in avanti gli uffici pubblici dovranno, su richiesta dell’interessato, attestare che i termini a loro disposizione per rispondere sono scaduti e quel silenzio equivale all’accettazione della domanda.


In caso ciò non accada, l’utente potrà autocertificare la persistente inerzia dell’amministrazione e far valere quell’atto. 


Qualcuno potrebbe dire: ma il “silenzio assenso” è sempre esistito, ha più di trent’anni, cosa è cambiato sostanzialmente?


Prima era “inconsistente”: finora non era previsto il rilascio da parte dell’amministrazione di un documento attestante il formarsi del silenzio assenso.


Fino ad oggi, non poteva dimostrare l’inerzia dell’amministrazione. Così finisce il “giochetto” dei tempi interrotti di una procedura sottoposta a silenzio assenso con la richiesta di documenti integrativi.


Il decreto Semplificazioni (Dl 76/2020) ha introdotto l’obbligo per l’amministrazione di rilasciare, su richiesta dell’interessato, un’attestazione sul decorso dei termini del procedimento.


La nuova disposizione fa, però, un passo avanti, che rende ancora più forte e concreto il silenzio assenso: ossia, se l’amministrazione continua a non rispondere anche alla richiesta di attestato da parte dell’utente, quest’ultimo – dopo 10 giorni - può redigere una dichiarazione sostitutiva di atto notorio nella quale indicare il persistente silenzio dell’ufficio pubblico.


Chiaramente i rischi sono tanti, ma chi deve svegliarsi, si svegli e in fretta. 


Per il bene di tutti.

martedì 1 giugno 2021

#MaggioSemplifica - ancora DECRETO SEMPLIFICAZIONI

Come già anticipato ieri, è in vigore il nuovo decreto Semplificazioni varato dal governo per accelerare gli investimenti. 

Oggi continuo ad illustrarne novità contenute


Art. 17 (e seguenti). Supercommissione e semplificazioni per la Via

Passi avanti per la Via: per i progetti Pnrr drastica limatura dei tempi e una commissione speciale di 40 componenti al lavoro a tempo pieno, da insediare entro due mesi. 

Rispetto alla norma del semplificazioni per il Pniec, che non aveva funzionato, la novità è che le opere sono individuate ope legis (non serve un Dpcm). 


L'attività istruttoria della Commissione si svolgerà in parallelo con quella consultiva gestita dalla competente direzione generale del ministero per la Transizione ecologica. Ma soprattutto subentrano i poteri sostitutivi affidati sulla base della legge 241/90 (trasparenza amministrativa) in caso di inerzia della commissione o del direttore generale del Mite che firma il parere. Con l'aggiunta del riconoscimento automatico del rimborso degli oneri istruttori pagati dal proponente (in caso di mancato rispetto del termine procedimentale).

 

Art. 29. Sovrintendenza speciale per le autorizzazioni del Recovery

La struttura sarà incardinata presso il ministero della Cultura e resterà in vita fino al 31 dicembre del 2026. La Soprintendenza Speciale viene coinvolta nei progetti sottoposti a Via statale oppure nei progetti che sono «nella competenza territoriale di almeno due uffici periferici del Ministero». L'attività istruttoria sarà a carico delle attuali Soprintendenze ai beni archeologici alle belle arti e al paesaggio, ma «in caso di necessità e per assicurare la tempestiva attuazione» dei progetti può intervenire esercitando nei confronti delle Soprintendenze «poteri di avocazione e sostituzione». Il testo non spiega in quali circostanze si configura tale «necessità». Altrettanto vago - anche se chiaro nella finalità - l'obiettivo di «assicurare la tempestiva attuazione».

Il direttore della direzione generale Archeologia, belle arti e paesaggio del ministero della Cultura sarà a capo della nuova struttura. C'è poi una segreteria tecnica composta da personale del ministero cui si aggiunge un «contingente di esperti di comprovata qualificazione professionale».

 

Art. 41. Pa, sanzione per chi frena il digitale

Arriva una nuova spada di Damocle per i funzionari pubblici. Si tratta della sanzione compresa tra diecimila e centomila euro che potrà essere comminata dall'Agid in caso di «mancata ottemperanza alla richiesta di dati, documenti e informazioni, ovvero di trasmissione di informazioni o dati parziali o non veritieri». Il punto da sottolineare è che per trasformare la minaccia in realtà, ancor prima delle denunce o delle iniziative d'ufficio, è necessaria l'adozione di un regolamento da parte dell'Agid «leprocedure di contestazione, accertamento, segnalazione e irrogazione delle sanzioni per le violazioni di cui alla presente disposizione». Anche qui non ci sono scadenze.

 

Art. 47. Bandi con premi per donne e giovani

Ci sarà un tentativo di garantire parità di genere e occupazione giovanile con gli investimenti legati al Recovery plan. L'articolo 48 del decreto obbliga innanzitutto le imprese con più di cento dipendenti ad allegare alle offerte l'ultimo rapporto redatto sulla situazione del personale maschile e femminile in ognuna delle professioni ed in relazione allo stato delle assunzioni. Si tratta di un rapporto che le aziende con oltre cento dipendenti devono produrre e consegnare ai sindacati almeno una volta ogni due anni. Allo stesso modo il decreto impone alle aziende con oltre 15 dipendenti che ottengono appalti per il Pnrr di produrre lo stesso tipo di rapporto entro sei mesi dalla conclusione del contratto. 

E fin qui, va detto che per quanto gli obiettivi siano condivisibili, siamo alla creazione di nuova burocrazia. C'è poi il capitolo che riguarda i bandi di gara in cui si impone alle stazioni appaltanti di prevedere « nei bandi di gara, negli avvisi e negli inviti, specifiche clausole dirette all'inserimento, come requisiti necessari e come ulteriori requisiti premiali dell'offerta, criteri orientati a promuovere l'imprenditoria giovanile, la parità di genere e l'assunzione di giovani, con età inferiore a trentasei anni, e donne». Non solo. I

l decreto va anche oltre e si spinge fino a prevedere che tra i requisiti di accesso all'appalto sia inserita anche la richiesta di assicurare « una quota pari almeno al 30 per cento, delle assunzioni necessarie per l'esecuzione del contratto o per la realizzazione di attività ad esso connesse o strumentali, all'occupazione giovanile e femminile». 

Il capitolo continua con l'elencazione di una serie di misure premiali aggiuntive che possono essere previste nei bandi di gara con riferimento alla cifra del welfare aziendale e alla parità di genere per concludere con penali e sanzioni. Infine l'immancabile provvedimento attuativo, senza il quale tutto questo rischia di rimanere sulla carta. Si tratta delle nuove «linee guida del Presidente del Consiglio dei Ministri ovvero dei Ministri o delle autorità delegati per le pari opportunità e della famiglia e per le politiche giovanili e il servizio civile universale, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili e del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, da adottarsi entro sessanta giorni dall'entrata in vigore del presente decreto» per definire «le modalità e i criteri applicativi delle misure previste dal presente articolo, indicate misure premiali e predisposti modelli di clausole da inserire nei bandi di gara differenziate per settore, tipologia e natura del contratto o del progetto».

 

Art. 48. Appalto integrato su preliminare e freno ai ricorsi per gli appalti Pnrr

All'articolo 49 arriva un ricco capitolo di semplificazioni dedicate agli appalti del Recovery plan e degli investimenti complementari. A parte l'ovvia necessità di nominare un Rup, si ammette la possibilità di utilizzare la procedura negoziata senza bando (sia nei settori ordinari che in quelli speciali) senza limiti di importo per motivi di estrema urgenza causati da circostanze imprevedibili, laddove si rischiasse di mettere a rischio gli obiettivi del Pnrr. 

Una clausola simile a diverse altre già viste nei vari decreti sulle semplificazioni. 

Una novità è l'applicazione alle opere del Pnrr della norma anti-ricorsi, inserita ai tempi della legge obiettivo. In pratica per sterilizzare gli effetti delle sospensive o dell'annullamento d elle gare da parte dei Tar si stabilisce che l'eventuale vittoria di un ricorso non comporta la «caducazione» del contratto già stipulato con il vincitore della gara e il subentro del ricorrente. Ma un semplice risarcimento del danno. « per equivalente», cioè in denaro.

 

C'è poi il ritorno dell'appalto integrato sul preliminare , senza però la clausola che ammetteva la possibilità di usare in questo caso il criterio del massimo ribasso, cancellata dopo le polemiche e le proteste di imprese e sindacati.

 

Il provvedimento precisa anche che sul progetto di fattibilità posto a base di gara «è sempre convocata la conferenza di servizi» e che le stazioni appaltanti possono prevedere nei bandi anche progetti premiali per chi fa ricorso a progettazione «con strumenti elettronici».

Un riferimento alla progettazione di tipo Bim (Building information modeling) in realtà poco comprensibile visto che le norme già in vigore prevedono l'obbligatorietà di ricorrere alla progettazione in Bim per tutte le opere di valore superiore a 15 milioni di euro e che tra sei mesi (il primo gennaio 2022) questa soglia si abbasserà a 5,3 milioni: un valore in cui rientreranno ampiamente tutte le grandi opere del Recovery. Non solo. 

Sul Bim la bozza aggiunge peraltro un passaggio aggiuntivo: un nuovo decreto attuativo a carico del ministero delle Infrastrutture (Mims) da varare entro 30 giorni.

 

Un ultimo passaggio è dedicato al Consiglio superiore dei lavori pubblici. Il decreto stabilisce che per i progetti del Pnrr il parere dell'organo tecnico è reso «esclusivamente sui progetto di fattibilità tecnico-economica» (statale o finanziati dallo Stato per oltre il 50%) di importo superiore a cento milioni, senza valutazioni sulla congruità dei costi. Sotto i cento milioni non ci sarà bisogno di parere. 

Anche qui le indicazioni di dettaglio sono rimandate a un provvedimento attuativo che il presidente del Consiglio superiore è chiamato a emanare entro 60 giorni dall'entrata in vigore del decreto.

 

Art. 49. Subappalto al 50% fino a novembre

Tetto per il subappalto innalzato dal 40% al 50% fino al 31 ottobre e poi libero. È questo il compromesso raggiunto con i sindacati sui subaffidamenti che l'europa ci chiede di liberalizzare. 

Il Dl semplificazioni prevede anche che il subappaltatore debba applicare gli stessi contratti collettivi dell'appaltatore principale. 

Dal primo novembre (salvo prevedibili nuove polemiche e ulteriori proroghe) toccherà alle stazioni appaltanti indicare le quote di subappalto ammesse, tenendo conto di una serie di fattori tra cui il rischio infiltrazioni e la sicurezza delle prestazioni. In ogni caso non potrà essere affidata a terzi l'integrale esecuzione del contratto oppure l'oggetto principale dell'appalto. Dal primo novembre sarà anche eliminato il tetto del 30% per il subappalto delle categorie superspecialistiche. Mentre anche il subappaltatore diventerà responsabile ( in solido con l'appaltatore) nei confronti della stazione appaltante.

 

Nello stesso articolo si torna ancora sul Durc di congruità e si destinano risorse (un milione per il 2021 e due milioni all'anno per i cinque anni tra il 2022 al 2026) per la Banca dati nazionale dei contratti pubblici.

 

Art. 50. Premi di accelerazione e penali per i contratti Pnrr

Con l'articolo 51 si torna agli appalti del Recovery. Tre le ulteriori semplificazioni. Potere sostitutivo in caso di ritardo attivazione o sospensione dei lavori per opere del piano. Contratto efficace subito dopo stipula senza condizione sospensiva. 

Previsione di premi accelerazione e, per converso, raddoppio del valore minimo delle penali (dallo 0,3 allo 0,6 per mille) in caso di ritardi, fino a un ammontare massimo del 20% (invece che 10%) del netto contrattuale.

 

Art. 51. Tutte le proroghe del vecchio decreto semplificazioni

Tutte le deroghe per gli appalti sottosoglia sono prorogate fino al 30 giugno 2023 e non scadranno dunque a fine anno. 

La novità su questo punto è la modifica relativa all'affidamento diretto per servizi e forniture che viene fissato a 139mila euro, includendo anche i servizi di architettura e ingegneria che invece prima avevano una soglia specifica più bassa (75mila euro). Per i lavori la possibilità di affidamento diretto senza consultazione imprese lavori resta a 150mila euro. 

Altra grande novità è la ridefinizione delle soglie per la procedura negoziata senza bando che permette di invitare meno imprese. 

Infatti, sparisce la soglia che prima prevedeva cinque inviti tra 150mila e 350mila euro. Si stabilisce invece un gradino unico tra 150mila e un milione di euro in cui basterà bussare alla porta di cinque operatori. Sopra il milione e fino ai 5,35 milioni delle soglie Ue gli inviti necessari saranno 10 e non più 15.

 

Altre proroghe del Dl 76/2020: verifiche antimafia semplificate fino al 30 giugno 2023, così come la possibilità di invocare l'urgenza e i limiti alle sospensione dei lavori . 

Anche l'obbligo di nominare il collegio consultivo tecnico viene esteso fino alla stessa data e si prevede che il Mims debba emanare nuove linee guida sul suo funzionamento entro 60 giorni dal decreto, costituendo anche un osservatorio sul Cct presso il Consiglio superiore dei lavori pubblici. 

I presidenti dei cct devono spedire atti di costituzione e determinazioni entro 5 giorni. Estese anche le deroghe sulla conferenza di servizi semplificata e sul danno erariale contestabile solo in caso di dolo. 

Mentre non viene prorogata la maxi-deroga che permetteva di affidare senza bando anche gli appalti soprasoglia legati all'emergenza sanitaria. Questa opportunità, in verità non si sa quanto sfruttata, scadrà allora a fine anno.

 

Art. 52. Estese anche deroghe e sospensioni del Dl Sblocca-cantieri del 2019

Non scadrà a fine anno la sospensione del codice appalti prevista dal decreto Sblocca-cantieri. Anche per le misure introdotte nel 2019 il Dl Semplificazioni approvato venerdì dal governo arrivano le proroghe fino a 30 giugno 2023. In particolare continueranno a restare in vita le deroghe che consentono ai Comuni non capoluogo di appaltare in proprio (ma la deroga non vale per le opere del Pnrr), di utilizzare l'appalto integrato, di far rimanere congelato l'albo dei commissari di gara presso l'Anac. 

Viene cancellata poi la relazione che il governo avrebbe dovuto trasmettere al parlamento sugli effetti di queste sospensioni entro il prossimo novembre. 

Prorogata al 2023 anche «l'inversione procedimentale», cioè la possibilità di valutare le offerte prima di verificare i requisiti delle imprese, prevista anche dal Dl Semplificazioni dell'anno scorso. Ok alla possibilità di avviare la progettazione delle opere con fondi limitati al progetto fino al 2023, così come la possibilità di appaltare manutenzione ordinaria e straordinaria senza progetto esecutivo fino a giugno 2023

Fino a alla stessa data i pareri del Cipe saranno necessari solo per le opere oltre 100 milioni (norma identica a quella prevista in un altro punto del provvedimento per le opere Pnrr) , mentre tra 50 e 100 milioni se ne occuperanno i provveditorati. Sotto i 50 milioni si farà a meno del parere. 

Prorogate a giugno 2023 anche le norme che consentono di apportare varianti anche su progetti sottoposti ad archeologia preventiva e la misura che consente di dare l' ok alle varianti su progetti definitivi approvati dal Cipe senza ripassare dal Cipe, nel caso non superino il 50% del valore del progetto.

 

Art. 53. Banca dati unica e fascicolo virtuale per le gare (ma senza scadenze)

Dopo l'Avcpass e poi lo spostamento (questo sì virtuale) della Banca dati dall'Anac al ministero delle Infrastrutture prende vita l'ennesimo tentativo di gestire in tempo reale attraverso una banca dati unica la partecipazione alle gare d'appalto delle imprese italiane, verificandone i requisiti per via telematica. 

L'articolo 54 del decreto riprende in mano tutti i concetti del «once only» (chiedere i certificati una volta sola) c che finora sono rimasti alla tato di miraggio e li applica anche alle norme di trasparenza e pubblicità cui sono legati gli enti locali, che in futuro dovrebbero trasmettere dati e informazioni soltanto alla Banca dati nazionale degli appalti dell'Anac. 

La richiesta di potenziare la banca dati gestita dall'autorità facendone il perno dell'intero sistema di gestione delle gare d'appalto arriva direttamente dal presidente dell'Anac Giuseppe Busia che ne ha fatto un cavallo di battaglia. 

Il Dl Semplificazioni sembra accontentarlo inserendo all'articolo 54 l'obbligo di trasmettere tutti i dati sugli appalti tutti trasmessi alla banca dati dell'Anac, che diventerà il punto unico di pubblicazione. Nasce poi il fascicolo virtuale dell'operatore economico e si stabilisce che le altre amministrazioni responsabili di certificare i requisiti delle imprese dovranno trovare il modo di renderle disponibili «in tempo reale» e «in formato digitale» queste informazioni alla banca dati dell'Anac. 

Il problema è che il decreto si limita a elencare queste attività senza prevedere tempi di attuazione e sanzioni in caso di inerzia. Sarà la volta buona? 

Gli esempi del passato consigliano prudenza sulle scommesse. Anche per il provvedimento che l'Anac dovrà mettere a punto sul potenziamento della banca dati non vengono indicate scadenze. Ma qui l'Autorità gioca in casa e dovrebbe evitare di prestare il fianco ai detrattori.

 

 

Art. 61,62 e 63. Rapporti tra privati e PA

Il decreto contiene una serie di misure che provano a rendere più veloci e certe non solo le procedure del Pnrr ma anche quelle della vita quotidiana di cittadini e imprese e assicurare piena effettività a strumenti da tempo esistenti nel nostro ordinamento, come il silenzio assenso e il potere sostitutivo. Per rendere più certi gli effetti dl silenzio-assenso si stabilisce che trascorsi i termini i privati potranno richiedere e ottenere per via telematica l'attestazione dell'accoglimento della domanda o potrà autocertificarla. Inoltre viene anche rafforzato l'intervento sostitutivo, che in caso di mancato rispetto dei termini dei tempi delle procedure, poteva essere richiesto solo dall'interessato. 


Con la nuova disposizione l'amministrazione può intervenire anche d'ufficio. Mentre il dirigente o l'ufficio responsabile del potere sostitutivo, o l'ufficio appositamente individuato, hanno l'obbligo di concludere le procedure nella metà del tempo originariamente previsto. 

Ultimo punto la riduzione dei tempi di esercizio del potere di annullamento degli atti in autotutela. 

La Pa non avrà più 18 mesi, ma solo 12 per tornare su una decisione già presa.

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Consigliere Comunale "Uniti per Cassina"

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