lunedì 7 giugno 2021

ALTRA TEGOLA PER NEGLIGENTI... Ma attenzione...

Siamo entrati da pochi giorni nel terzo anno di legislatura e la situazione amministrativa è quantomeno stagnante.


Siccome, qualsiasi cosa accada nei prossimi 3 anni e qualsiasi cosa faccia l'attuale Giunta comunale non sarà questa la coalizione ad esprimere il prossimo governo di Cassina (vi sono ragioni tecniche, soprattutto un sistema elettorale di tipo  “maggioritario” utilizzato nei Comuni con meno di 15.000 abitanti, che offre alcune ineludibili certezze - appunto tecniche), penso sia meglio contenere i danni nei prossimi anni.


L’arrivo di un commissario prefettizio (attivando un costante potere sostitutivo per servizi e gestione ordinaria) sarebbe auspicabile.


Le “coalizioni d’occasione sono a gettone unico” - al massimo durano una legislatura di 5 anni poi mano a mano che si avvicina il triste destino si sciolgono come neve al sole, molto meglio velocizzare i tempi e ridurre l’agonia di del nostro paese. 


Inoltre, più passa il tempo e più la condizione si aggrava, perché scattano legittime ambizioni (attuali e future) dei singoli che devono coordinarsi con il naturale istinto di sopravvivenza di chi non sarà mai più eletto (sempre causa e conseguenza del sistema “maggioritario” con il quale votiamo a Cassina).

Questi sono in genere i più nervosi, perchè sognano di fare e essere nella PA ciò che sognano ma la legislatura scorre veloce e mettono due cubetti di porfido (male) e asfaltano 3 marciapiedi.


Assistiamo a una “macchina comunale” ingolfata, statica, stantia, lenta perché priva di indirizzi seri.


Le uniche discussioni sono portate avanti dai 3 consiglieri comunali di maggioranza (Greco - Moretti - Mazzone) che fanno a gara a chi insulta di più sui Social chiunque provi a dissentire e – perlomeno i due maschietti – sono alla costante ricerca di meriti che non hanno o solo potenziali, senza accorgersi che la propria critica riesce a ferire gli assessori della propria maggioranza (“Se ci fossi stato io in giunta l’aumento del pass disabili non ci sarebbe stato”) per poi pentirsi e far pubblicare sul giornale (Gazzetta della Martesana) una lettera di scuse. 

Della serie: i migliori sono sempre quelli esclusi, anzi no.


Ma l’impunita inerzia “cialtronesca” delle Pubbliche Amministrazioni sta per finire, il silenzio-assenso sta prendendo consistenza.


L’incredibile novità contenuta nell’articolo 62 del recente decreto legge Semplificazioni (Dl 77/2021) in poche righe fa entrare in crisi il mondo “della bella addormentata nel bosco” (Pubblica Amministrazione) perché è stato rivitalizzato l’istituto del SILENZIO ASSENSO.


Dovrebbe essere la fine della cialtroneria anche a Cassina (ho diversi amici che mi telefonato lamentandosi dell'immobilismo nel rilascio della documentazione e certificati richiesti).

Ho criticato Amministrazioni per "scelte sbagliate" che poi sbagliate lo erno davvero.

Oggi siamo di fronte AL NULLA, al netto della propaganda e marketing


Devo ammettere che il SILENZIO ASSENSO è comunque piuttosto “delicato” come argomento e io stesso – credetemi – lo vedo fonte di rischio, perché insieme alle legittima esigenza di sburocratizzare il Paese si potrebbe celare la subdola e disonesta dinamica di altri.


Ma la “bella addormentata” (Pubblica Amministrazione) dev’essere svegliata a garanzia di tutti quelli che le regole vogliono rispettarle, perché l’inerzia è spesso frutto dei mancati indirizzi di chi deve impartirli, di chi governa.


D’ora in avanti gli uffici pubblici dovranno, su richiesta dell’interessato, attestare che i termini a loro disposizione per rispondere sono scaduti e quel silenzio equivale all’accettazione della domanda.


In caso ciò non accada, l’utente potrà autocertificare la persistente inerzia dell’amministrazione e far valere quell’atto. 


Qualcuno potrebbe dire: ma il “silenzio assenso” è sempre esistito, ha più di trent’anni, cosa è cambiato sostanzialmente?


Prima era “inconsistente”: finora non era previsto il rilascio da parte dell’amministrazione di un documento attestante il formarsi del silenzio assenso.


Fino ad oggi, non poteva dimostrare l’inerzia dell’amministrazione. Così finisce il “giochetto” dei tempi interrotti di una procedura sottoposta a silenzio assenso con la richiesta di documenti integrativi.


Il decreto Semplificazioni (Dl 76/2020) ha introdotto l’obbligo per l’amministrazione di rilasciare, su richiesta dell’interessato, un’attestazione sul decorso dei termini del procedimento.


La nuova disposizione fa, però, un passo avanti, che rende ancora più forte e concreto il silenzio assenso: ossia, se l’amministrazione continua a non rispondere anche alla richiesta di attestato da parte dell’utente, quest’ultimo – dopo 10 giorni - può redigere una dichiarazione sostitutiva di atto notorio nella quale indicare il persistente silenzio dell’ufficio pubblico.


Chiaramente i rischi sono tanti, ma chi deve svegliarsi, si svegli e in fretta. 


Per il bene di tutti.

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Consigliere Comunale "Uniti per Cassina"

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