Oggi 3 dicembre è la giornata dedicata alle persone con disabilità.
Questa ricorrenza è stata proclamata dall’Organizzazione delle Nazioni Unite nel 1981(Anno Internazionale delle Persone Disabili) con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul perseguire gli obiettivi di benessere, inclusione e difesa dei diritti dei cittadini disabili.
Dfendere e salvaguardare, anche attraverso la ricorrenza del tre dicembre, la qualità della vita delle persone disabili rispetto ai principi di uguaglianza e partecipazione alla sfera politica, sociale, economica e culturale della società.
In questa giornata - importante per i significati trasponesti e trasferiti - scelgo di affrontare un tema fondamentale sotto il profilo POLITICO AMMINISTRATIVO
Uno dei quelli intrapresi sul tema disabilità in questo periodo storico (recente post) stanno dando un’accelerata verso la CITTÀ PER TUTTI perché solamente mettendosi dal punto di vista delle persone che hanno disabilità potremo essere davvero consapevoli delle difficoltà quotidiane.
Il tema è quello del PEBA, ovvero i Piani di Eliminazione delle Barriere Architettoniche, sono gli strumenti in grado di monitorare, progettare e pianificare interventi finalizzati al raggiungimento di una soglia ottimale di fruibilità degli edifici per tutti i cittadini.
Introdotti nel 1986, con l’articolo 32, comma 21, della legge n. 41, e integrati con l’articolo 24, comma 9, della legge 104 del 1992, che ne ha esteso l’ambito agli spazi urbani, sono lo strumento individuato dalla nostra normativa per monitorare e superare le barriere architettoniche insistenti sul territorio. Il Piano, di cui ogni comune dovrebbe già essersi dotato – cosa che purtroppo non rispecchia la realtà -, è teso a rilevare e classificare tutte le barriere architettoniche presenti in un’area circoscritta e può riguardare edifici pubblici o porzioni di spazi pubblici urbani (strade, piazze, parchi, giardini, elementi arredo urbano).
Il piano deve poter individuare anche le proposte progettuali di massima per l’eliminazione delle barriere presenti e fare la stima dei costi: i P.E.B.A., infatti, non sono solo uno strumento di monitoraggio, ma anche di pianificazione e coordinamento sugli interventi per l’accessibilità poiché comportano una previsione del tipo di soluzione da apportare per ciascuna barriera rilevata, i relativi costi, la priorità di intervento.
Una città (o un paese come il nostro) che elimina gli ostacoli è infatti, un luogo dove si vive meglio
Ci si deve interrogare su come passare dal costruito a una nuova realtà, dove il nuovo che realizziamo, fin dalla partenza abbia dentro una progettualità che tenga conto di “attenzioni e sensibilità”,progettualità che aiutino a superareostacoli all’accessibilità.
Dopodichè i Comuni hanno bisogno di competenze, risorse e strumenti per poter progettare e anche dare attuazione a tale pianificazione e a questo approccio valoriale e culturale.
MA ABBIAMO TUTTI IL DOVERE DI SENSIBILIZZARE LE AMMINISTRAZIONI AD INTERVENIRE E IM FRETTA
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