Come molti di voi avranno saputo, la lista per la quale avevo accettato la candidatura - in sostegno del presidente Fontana (coalizione di centro destra) - non è stata ammessa alla competizione elettorale di tipo regionale (12/13 febbraio).
Impossibile tradire l’amarezza per l’esclusione, come “…una chiara occasione da gol fermata sul più bello”.
Neanche il ricorso al TAR (VAR se vogliamo il paragone calcistico) ha invertito di esiti: confermato il fuorigioco
Detto questo - fortunatamente - ho
sempre in mente il bicchiere mezzo pieno e da questa delusione ho riscontrato una certezza: sono tanti i Cittadini attenti alla mia attività amministrativa, fra un anno e mezzo si torna al voto a Cassina e ci sarò ancora.
In che ruolo lo decideranno gli elettori
La tornata elettore del 12/13 febbraio è il primo test per la maggioranza di governo e per le opposizioni.
Si vota per decidere chi governerà nelle due regioni (Lombardia e Lazio)
Una campagna elettorale inesistente racconta due cose: rassegnazione del PD (alleato con i 5 stelle) rafforzata dai sondaggi (schiaccianti quello pubblicati oggi)
La certezza di vittoria di Fontana da una parte e dall’altra la speranza del PD che il miracolo possa avvenire dall’astensionismo hanno abbassato i toni di una campagna elettorale che importa più ai singoli candidati in competizione per il seggio
In Lombardia alle elezioni politiche il 25 settembre 2022 ha votato il 70 per cento, nel Lazio il 64,3.
Nel 2018, alle ultime regionali, lo
stesso giorno delle politiche, in Lombardia votò il 73 per cento, nel Lazio il 66,4.
Tra due settimane saranno molti di meno, ma la notizia non è il disinteresse degli elettori, è il
disimpegno dei partiti.
Ripeto, una gara fra chi è certo di vincere con minimo sforzo e chi - spera - che solo l’astensionismo possa cambiare le sorti della competizione elettorale
I giornali di scuderia PD non danno alcun rilievo mediatico, poche iniziative sui territori dei partiti, un naturale dinamismo dei singoli candidati (che concorrono legittimamente ad un Seggio)
La sfida lombarda è volutamente - dal punto di vista politico - addormentata.
Priva di argomenti e contenuti.
“Vota me perché gli altri sono cattivo, vota me perché sono bravi”
Al netto di qualche candidato più consapevole, chiunque chiede il voto senza spiegare per cosa.
La scelta del CSX di dividersi tra i candidati di Pd-5 Stelle (Majorino) e Terzo Polo (Moratti) rappresenta una strada in discesa per centrodestra
Fontana vincerà senza innestare una marcia tantomeno accelerare (con argomenti).
Le due regioni al centrodestra senza grandi patemi mentre la disaffezione dal voto non può essere solo un dato politico di convenienza o opportunità ma un dramma sociale, un vero allarme.
La campagna elettorale bianca, senza elettori, senza dibattito pubblico, produce un distacco della politica dal corpo sociale e dal suo ruolo (dovere) di rappresentare.
Mi spiace davvero di esser stato escluso dalla competizione, perché sono decenni che parlo di temi reali e sarei stato attento alle (croniche) istanze territoriali
E certamente una novità in un panorama blindato e cristallizzato.
Pazienza.
Ad ogni modo GRAZIE A TUTTI VOI che avete stimolato il sogno e soprattutto - per un attimo - reso credibile
Mi fermo qui.
_AM_
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