Sconfitte, vittorie, legittime ambizioni disattese, assessori, grandi esclusi e primi mal di pancia, oltre ad alcuni imbarazzanti scivoloni.
Per ovvie ragioni, nel post odierno non posso commentare tutti questi aspetti, proverò a scrivere più frequentemente.
Non passa giorno che qualche cittadino mi chieda stupito: “Com’è possibile che abbia vinto un Sindaco criticato per 5 anni?”, o solamente ripetermi sconsolato: “E' incredibile, non mi capacito”.
A tutti rispondo – più o meno – con le stesse parole, il risultato dello scorso 8 - 9 giugno è assai complesso e discusso, non è facile esprimere commenti “a caldo” perché – nonostante avessi paventato alcune avvisaglie e dinamiche elettorali (più o meno tutte indovinate) – la conferma del Sindaco Balconi “…e dei suoi fedelissimi” (come ama chiamare) è molto distante dalle previsioni del paese reale.
Ma come ogni vittoria non è frutto del “caso” e ritengo abbia un suo perché, che merita un post specifico.
Si inizia nel peggiore dei modi.
Prevedo che la legislatura che ci attende sarà – addirittura – peggiore di quella passata.
L’antipasto di cosa ci aspetta per altri 5 anni è affidato all’impressionante figuraccia registrata dal Sindaco e tutto il “cucuzzaro” (pletora di segreterie di partiti, comitati, commissari elettorali, segretari, segreterie, consulenti, addetti a tavoli di supporto) per l’incapacità di verificare preventivamente i requisiti di eleggibilità da operarsi nei confronti dei candidati della propria lista.
Non era mai successo nella storia del nostro Comune, che un Sindaco candidato a governare altri 5 anni – nonostante la ciurma partitocratica provinciale e regionale – abbia candidato una persona non solo ineleggibile, ma peggio ancora incandidabile.
Un Sindaco avrebbe dovuto – perlomeno – controllare l’inesistenza di requisiti ostativi alla candidatura o elezione dei 16 candidati: neanche l’ABC.
Lo scorso 18 giugno è giunta al protocollo comunale (n. 23190) la formale rinuncia ad assumere l'incarico di prossimo consigliere comunale a Cassina De' Pecchi da parte di una candidata che era già stata eletta precedentemente in un altro Comune limitrofo e – spiace per lei – questo a causa di un deficit di professionalità da parte del capo coalizione e della totale assenza dei partiti politici locali e provinciali.
Una volta – quando i partiti erano organizzazioni con diramazioni territoriali strettamente legate al territorio – tutto questo non sarebbe accaduto.
Come vedete non riporto i nomi della consigliera, nemmeno le motivazioni, perché non interessa il fatto personale (non conosco la candidata esclusa tantomeno la nuova entrata di Gorgonzola, come il Sindaco) ma provo fastidio sapere che i Sottoscrittori della lista hanno posto la loro firma per una lista di candidati, con presente una persona - che ha preso molte preferenze - senza che avesse i requisiti.
Sono pasticcioni, un peccato.
Cominciamo bene.
Altra questione importante da sottolineare è quanto sta accadendo internamente al PD, successivamente alla sconfitta registrata nella recentissima tornata amministrativa.
Molto importante, visto che strettamente correlata alla vittoria della coalizione del Sindaco Balconi.
Intanto, come ho sempre sostenuto negli anni, il PD è ancora oggi l’unico partito locale che si comporta da partito, non rappresenterà mai il mio percorso politico ma provo profondo rispetto per chi si impegna per una riflessione politica interna.
Resto coerente e confermo quanto ebbi modo di affermare al congresso locale del PD (almeno 10 anni fa) al quale fui invitato per i saluti di rito.
“Il PD cassinese è un partito che esprime abitualmente un segretario regolarmente eletto e resta l’unico partito che a più livelli crede e investe nella sua classe politica locale”.
Dopo 10 anni, anche il PD cassinese non è più lo stesso soggetto politico, esiste una “discussione interna” che rende merito a chi la tiene viva, non è più il partito granitico di qualche anno fa.
Dopo la sconfitta – così come Politica seria vuole – è arrivata la cosiddetta “presa d’atto” (dimissioni) del Segretario (Doriana Marangoni) della sezione locale del PD.
Un atto di grande serietà, che ci riporta ai tempi in cui i partiti non erano ancora strutture “ad personam” ma erano guidati da Segretari pro-tempore, pronti alle dimissioni se i risultati elettorali non erano giudicati coerenti con le aspettative.
Ma l’ormai ex Segretario Marangoni, a cui faccio i miei più sinceri complimenti, nel rassegnare le dimissioni, rilascia alla Stampa locale dichiarazioni coraggiose e importanti, alcune delle quali confermano (intimamente) la convinzione che – in questa tornata amministrativa - il PD locale abbia giocato un brutto tiro.
Come accadde 5 anni fa, in occasione delle primarie vinte da Mandelli, che vinse contro il PD del 41,5% (grazie alla frattura interna al partito che scelse di non sostenere il proprio candidato).
Esiste una parte del PD che ha lavorato - contro il Segretario locale Doriana Marangoni per la riconferma del Sindaco Balconi.
Ma facciamo un passo indietro, andiamo con ordine.
“Cammino Comune” (PD, Movimento 5 Stelle e qualche elemento civico dello stesso circuito) non ha superato 1600 voti mentre – lo stesso giorno, negli stessi seggi, dagli stessi elettori – sulla scheda delle Europee il Pd ne ha presi 1680 e i 5 stelle 524 (totale 2204).
Diciamo che la sconfitta del PD locale è aver preso – nonostante fosse in coalizione con M5S e 2 gruppi civici – meno voti di quanti ne ha presi il PD sul proporzionale europeo (lo stesso giorno! Dagli stessi elettori!).
Diciamo che se gli elettori del PD e del M5S avessero replicato la scelta delle europee sulla scheda delle Comunali, la Balconi non avrebbe vinto le elezioni.
Ma allora, che fine hanno fatto quei 600 voti mancanti?
Sono finiti alla Lista civica “Si può” (candidato Sindaco Tomassetti) e almeno 2/3 sono di elettori PD che non hanno confermato il voto alle Amministrative per il PD.
Leggo sulla Gazzetta:
“Volano gli stracci nel centrosinistra e nel Partito democratico in particolare dopo la sconfitta elettorale. E fa molto rumore la lettera di dimissioni con cui la segretaria cittadina del Pd, Doriana Marangoni, ha annunciato di lasciare il proprio incarico e ha sbattuto la porta. Segretaria che, tra l'altro, avrebbe dovuto essere il candidato sindaco, ma che è stata poi fatta accomodare in panchina a favore di Domenico Depascale”.
E le prime parole dall’ormai ex segretario del PD Doriana Marangoni:
“Il grande sconfitto di queste elezioni comunali è stato il circolo del Partito democratico - si legge nella missiva - Circolo diviso, incapace di riconoscere ruoli, idee innovative e soprattutto il costruire un'identità forte e credibile per mandare a casa la Giunta di centrodestra che non ha certo brillato per buon governo negli ultimi cinque anni". Con grande serietà e capacità di analisi introspettiva di un mondo complesso ammette: “Il Partito democratico cassinese può rinascere solo a una condizione, ovvero staccarsi dall'egemonia della cooperativa La Speranza”.
L’ex Segretario Marangoni ha dimostrato di essere cresciuta politicamente nel coraggio e ha capito molte cose, che penso non abbia voluto scrivere.
Ad esempio, perché una parte del PD non l’ha voluta come “candidato forte” per il ruolo di Sindaco?
Perché qualcuno nel PD ha lavorato per la vittoria della Balconi?
Perché esponenti del Pd hanno preferito girare le spalle al proprio partito – votando la lista Si Può – indebolendolo ulteriormente e assicurando la vittoria della Balconi?
Perché Mandelli (Lista “Si Può”) ha messo – come ammette lei stessa nell’intervista - veti su Sandro Medei, Andrea Parma e Doriana Marangoni ("Se non ci fossero loro l'alleanza si potrebbe fare")?
Già l’8 ottobre 2018 scrivevo con la consueta ironia, di politici PD “…senza briciolo di orgoglio politico, dignità di Amministratore e indipendenza rispetto ai dettami del Circolo della Speranza (storico centro di potere cassinese, buio e polveroso che ricorda vagamente la più nota sede romana di Botteghe Oscure n. 4 ove i vecchi saggi comunisti impastavano polpette avvelenate per il Paese), (….) gruppo di ignoti, con la tessera di partito in tasca”.
Ricordo le reazioni offese per quanto scrissi e affermai, ma oggi è l’ormai ex Segretario Marangoni ad ammettere la necessità di “…staccarsi dall'egemonia della cooperativa La Speranza” e dei vecchi del PD che rispondono a Mandelli (che già 10 anni vinse – inaspettatamente - le primarie” contro il PD del 41,5%).
Quindi, a chi si chiede “Com’è possibile che abbia vinto un Sindaco criticato per 5 anni?” dico che – come accennavo nell’ultima pillola – TALVOLTA NON VINCE UNA LISTA MA PERDONO ALTRE
Come ho sempre detto ex maggioranza Mandelli e attuale amministrazione Balconi sono DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA e oggi sappiamo che una parte del pd è fuori dal consorzio del mutuo soccorso politico e trasversale
Il resto è storia