sabato 27 settembre 2025

QUEL CORTO CIRCUITO CHE FA MALE ALLA DEMOCRAZIA

 #PozzodAdda


Il ruolo delle opposizioni nei piccoli comuni è molto importante, anzi svolgono una funzione fondamentale.


Troppo spesso sottovalutata o esercitata con scarsa intensità. 


Nei piccoli comuni, dove l’impegno politico è (quasi) sempre gratuito, l’attività di minoranza nasce dalla passione civile e dal desiderio di contribuire al bene collettivo.


Questo dovrebbe essere, ma potrei evidenziare innumerevoli, piccoli e squallidi interessi di bottega - che nella maggioranza dei Comuni - invogliano Cittadini ad interessarsi della cosa pubblica. 


Talvolta solo per una gratifica personale, per andare al campo di calcio o alle feste del paese con la “medaglia sul petto”.


Altri si illudono di avere maggiore considerazione sociale, altri sono convinti che - la veste di consigliere comunale - rende maggiore credibilità ai tavoli politici.


Sono illusioni. 


A Pozzo – nel caso specifico – questa passione sembra assente. 


Al suo posto vi è una presenza discontinua, silente, una sorta di testimonianza di sopravvivenza politica: “scriviamo qualcosa per far vedere che ci siamo” che vuole giustificare la presenza.


E, troppo spesso, gli argomenti scelti sono semplicemente quelli che nel mese hanno riscosso più consensi sui social network.


Il tema che ho ciclicamente affrontato nei miei (quasi) 30 anni di Pubblica Amministrazione è “Politica di testimonianza o politica di proposta?”.


Ne ho parlato molto della questione e uno come me - che ha dato dimissioni da ruoli consiliari per offrire ad altri occasione di vivere esperienza di crescita amministrativa - ha dimostrato che la vera POLITICA si può fare anche esternamente da organismi trasformati in INUTILI PARLATOI.


La politica – come sosteneva Aristotele – è il mezzo più alto per far comprendere all’uomo chi egli è e quali siano le proprie capacità: 

“Per vivere da soli si deve essere una bestia, o un dio o un filosofo, ma l’uomo è tutt’altro, egli è per natura un animale politico”. 


La politica, allora, è una dimensione costitutiva dell’essere umano, gli appartiene quindi in maniera totale e solo attraverso tale dimensione, l’uomo scopre il valore del bene comune. 


Altro che “abbiamo fatto 2/3 domandine in consiglio comunale”, una noia mortale.


La politica locale non può limitarsi a intercettare i sentimenti sociali già emersi su Facebook: deve avere la capacità di suscitarli, di interpretarli e orientarli. 


Chi fa politica deve orientare. Ecco.


La minoranza che si riduce a presentare in consiglio comunale due o tre domande (magari già concordate in conferenza capigruppo con il sindaco, per orchestrare una sceneggiata fra risatine e strozzate d’occhio) non esercita realmente il proprio ruolo. 


Al contrario, si limita a certificare la propria esistenza politica attraverso una forma di populismo sterile.


Il compito vero della minoranza è la critica, non sempre negativa, per costruire “contesti favorevoli e soluzioni” non soltanto reagire agli umori del momento. 


Quello è populismo.


Individuare i problemi reali della comunità, proporre soluzioni concrete, capaci di inserirsi in una visione alternativa e credibile di gestione del comune.


Soprattutto, la minoranza deve cominciare a fare qualcosa che non ha mai fatto in questa legislatura: STIMOLARE il dibattito pubblico, andando oltre il consenso facile e immediato dei social.


Solo così l’opposizione può svolgere fino in fondo la propria missione: non semplice testimonianza, ma vera forza di controllo e, al tempo stesso, di proposta politica.


La prima di avere una minoranza consiliare devi avere consiglieri comunali preparati, consapevoli e che abbiano un briciolo di passione.


A Pozzo siamo lontani anni luce da quel virtuosismo 


_AM_


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Consigliere Comunale "Uniti per Cassina"

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