Gentili Cittadini,
molti di Voi si aspettano che oggi risponda alle offese
rivoltemi dal Sindaco del nostro Comune.
Se devo esser sincero, che un Primo Cittadino trovi il tempo
di scrivere nei gruppi Facebook per paragonarmi
ad un noto personaggio politico televisivo assai corrotto, clientelare,
semi-mafioso e pregiudicato è piuttosto sconcertante, ma (sotto il profilo
umano) comprendo il suo nervosismo:
la guerra delle poltrone e l’impopolarità della sua Giunta, suscitano grande sofferenza nel Sindaco.
Detto questo, mi basta la solidarietà ricevuta in privato dai suoi colleghi di maggioranza e i coraggiosi complimenti pubblici del ViceSindaco Novelli, il quale ha considerato meritevole mia attività di Consigliere Comunale e - per stile, rispetto - ha molto da insegnare al Sindaco. Moltissimo.
Nel ringraziare il ViceSindaco devo dire che la situazione politico-amministrativa cassinese a causa di un’Amministrazione che ha sperperato la considerazione popolare offrendo innumerevoli spunti sui quali scrivere, ma il veloce avvicinarsi dell'importante consultazione referendaria del prossimo 04.12.16 impone alcune lettere come questa, che esulano dall’aspetto Amministrativo locale.
Le modifiche riguardano 47 dei 139 articoli,
numerosi aspetti dell’attuale Costituzione subiranno cambiamenti.
Per questo è fuorviante
ridurre il tutto alla cantilena “vuoi
ridurre i costi della politica?”: primo perché gli aspetti sono diversi e diversificati, secondo perché proprio l’altro ieri è stata ritirata
in Parlamento la proposta di riduzione del 50% degli stipendi dei Parlamentari.
Che a modificare
in un colpo solo 47 articoli della Costituzione sia un Premier non votato dagli
elettori (come Monti e Letta) è una particolarità da non sottovalutare,
ma l’aspetto paradossale è che la Riforma abbia ottenuto voti favorevoli (2 al
Senato e 2 alla Camera) dello stesso Parlamento eletto da una legge elettorale (il
Porcellum) dichiarata incostituzionale dalla Corte.
Oggi scriverò sulla questione del “bicameralismo perfetto” che – stante ai propositi annunciati dai sostenitori del
“SI” – si vorrebbe superare, in quanto “causa di molti mali e lentezze del processo legislativo”.
Ovviamente questo non è vero e vediamo perché.
L’attuale assetto costituzionale è caratterizzato dalla
presenza di due camere parlamentari con gli stessi poteri.
Per il momento mi limiterò a dire che con la vittoria del sì
il senato sarebbe depotenziato e cambierebbe funzione e formazione.
Prima di entrare nel dettaglio di quello che potrebbe
essere, diamo uno sguardo a quello che potremmo lasciare. Intanto la Costituzione
conferisce a vari attori la cosiddetta iniziativa legislativa, cioè la
possibilità di proporre leggi.
Tra questi ci sono il Consiglio nazionale
dell’economica e del lavoro (che la riforma vuole abolire), i cittadini e le
regioni, e i due protagonisti principali: il
parlamento e il governo.
La Costituzione individua il parlamento come il principale titolare del potere legislativo,
ma nel corso del tempo il governo (detentore del potere esecutivo) ha
fortemente ampliato il suo raggio d’azione.
Questa non è una cosa
positiva, come non lo può essere una Giunta comunale (composta da Sindaco e
assessori) che sottrae argomenti alla discussione consiliare.
Se è vero che dall' inizio settembre su 6.729 proposte di
legge depositate, solo 243 hanno completato l’iter (cioè solo il 3,61% del
totale) è anche vero che a condizionare l’iter
legislativo non l’assetto istituzionale ma piuttosto la natura dell’argomento
trattato, in grado di "sensibilizzare " i parlamentari.
L’iter legislativo può durare dai 6 ai 17 mesi.
Detto
questo, chi invita
a votare SI – adducendo alla lentezza della politica nell’approvare
una legge uno dei principali problemi del nostro assetto costituzionale –
deve spiegare perché esistono
“leggi lumaca” e “leggi lepre”.
La "legge
Fornero" è stata approvata in 16 giorni e il "Lodo Alfano" in
20.
Quindi - aldilà di quello che raccontano i sostenitori del
SI - queste approvazioni mostrano che in presenza di una chiara volontà
politica rispetto ad una legge, anche con l’attuale sistema bicamerale, i tempi
possono essere rapidi.
Abbiamo 5 volte le leggi della Francia, il problema non sono
i tempi (abbiamo molti esempi che riporterò in coda) ma la qualità delle leggi,
troppo spesso obsolete, superate e distanti dalle aspettative popolari.
Mi sono divertito a fare una ricerca e ho notato che
in questa XVII legislatura, la legge più veloce ha impiegato 13 giorni per
completare l’iter, quella più lenta 1.216.
Quindi esistono “leggi lumaca” ma esistono anche “Leggi
lepre” che politicamente si vuole approvare in fretta. Pertanto è la volontà politica a condizionarne l'esito e
l'omogeneità dello schieramento governativo.
Non c’entra
niente l’assetto istituzionale, che si vorrebbe modificare per altre oscure
motivazioni.
Già oggi – senza le
modifiche prospettate dal Referendum – esistono adeguati strumenti
per intervenire e legiferare con urgenza e infatti i provvedimenti più
importanti spesso vengono presentati proprio sotto forma di decreto,
velocizzando di fatto l’iter legislativo.
Come vedrete dalla ricerca effettuata e che riporto, solo 3
leggi hanno avuto una discussione particolarmente lunga: Jobs act (244 giorni),
riforma Rai (246 giorni) e Italicum (779 giorni).
ULTERIORE PROVA CHE A RALLENTARE L’ITER È LA DISCUSSIONE
POLITICA, non certamente gli strumenti costituzionali e democratici che
continuano a GARANTIRE IL CONFRONTO.
Se le intenzioni della Riforma fossero davvero quelle
dichiarate sarebbe bastato l'inserimento del “voto a data certa” assicurando al
governo tempi definiti (deliberazione entro 70 giorni) su provvedimenti
considerati essenziali per l’attuazione del programma di Governo.
AD OGNI MODO, PER AIUTARVI NELLA
RIFLESSIONE E – SOPRATTUTTO – SMONTARE UNO DEI PRINCIPALI ARGOMENTI DEI
SOSTENITORI DEL “SI” VI RIPORTO LE LEGGI E I TEMPI DI DISCUSSIONE.
VI ACCORGERETE QUANTE PALLE VI HANNO
RACCONTATO DICENDO “modifichiamo l'assetto istituzionale per ridurre i tempi di approvazione delle leggi"
IL 4 DICEMBRE: IO VOTERO' NO
Saluti
Andrea Maggio
PS - VI RIPORTO I TEMPI DI APPROVAZIONE DELLE LEGGI: QUELLE CHE INTERESSANO SONO LEPRI, NON SERVE MODIFICARE L'ASSETTO IN QUESTO MODO
i tempi di approvazione:
IL 4 DICEMBRE: IO VOTERO' NO
Saluti
Andrea Maggio
PS - VI RIPORTO I TEMPI DI APPROVAZIONE DELLE LEGGI: QUELLE CHE INTERESSANO SONO LEPRI, NON SERVE MODIFICARE L'ASSETTO IN QUESTO MODO
i tempi di approvazione:
Decreto partecipazione alla missione
EUNAVFOR MED
APPROVATO in 22 giorni
Decreto processo amministrativo telematico (Pat)
APPROVATO in 34 giorni
Decreto partecipazione alle missioni
militari - Fine 2015
APPROVATO in 34 giorni
Decreto risarcimento detenuti
APPROVATO in 37 giorni
Decreto svuota-carceri
APPROVATO in 38 giorni
Decreto fallimenti
APPROVATO in 39 giorni
Decreto enti locali
APPROVATO in 39 giorni
Decreto lavoro
APPROVATO in 40 giorni
Decreto del fare
APPROVATO in 49
Decreto salva roma
APPROVATO in 54
Decreto pensioni
APPROVATO in 55
Decreto salva imprese
APPROVATO in 55
Decreto Irpef (80euro)
APPROVATO in 55
Stabilità 2016
APPROVATO in 58
Stabilità 2015
APPROVATO in 60
Ddl la buona scuola
APPROVATO in 103
Ddl unioni civili
Decreto del fare
APPROVATO in 49
Decreto fine finanziamento ai partiti
APPROVATO in 54
Ddl svuota province
Giorni per approvarlo ? 22
Jobs Act
Giorni per approvarlo 244
Riforma Rai
Giorni per approvarlo 246
Italicum
Giorni per approvarlo 779
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