giovedì 27 ottobre 2016

RIFORMA COSTITUZIONALE - 3^ PARTE


Gentili Cittadini, 

molti di Voi si aspettano che oggi risponda alle offese rivoltemi dal Sindaco del nostro Comune.
Se devo esser sincero, che un Primo Cittadino trovi il tempo di scrivere nei gruppi Facebook per paragonarmi ad un noto personaggio politico televisivo assai corrotto, clientelare, semi-mafioso e pregiudicato è piuttosto sconcertante, ma (sotto il profilo umano) comprendo il suo nervosismo: la guerra delle poltrone e l’impopolarità della sua Giunta, suscitano grande sofferenza nel Sindaco.
Detto questo, mi basta la solidarietà ricevuta in privato dai suoi colleghi di maggioranza e i coraggiosi complimenti pubblici del ViceSindaco Novelli, il quale ha considerato meritevole mia attività di Consigliere Comunale e - per stile, rispetto - ha molto da insegnare al Sindaco. Moltissimo.
Nel ringraziare il ViceSindaco devo dire che la situazione politico-amministrativa cassinese a causa di un’Amministrazione che ha sperperato la considerazione popolare offrendo innumerevoli spunti sui quali scrivere, ma il veloce avvicinarsi dell'importante consultazione referendaria del prossimo 04.12.16 impone alcune lettere come questa, che esulano dall’aspetto Amministrativo locale.
 
 
 
Gli Italiani saranno chiamati ad approvare o bocciare la riforma costituzionale proposta dal governo Renzi. Dopo un lungo iter parlamentare (4 passaggi avvenuti con ‘voto di fiducia’) la parola passa ai cittadini.
Le modifiche riguardano 47 dei 139 articoli, numerosi aspetti dell’attuale Costituzione subiranno cambiamenti.
Per questo è fuorviante ridurre il tutto alla cantilena “vuoi ridurre i costi della politica?”: primo perché gli aspetti sono diversi e diversificati, secondo perché proprio l’altro ieri è stata ritirata in Parlamento la proposta di riduzione del 50% degli stipendi dei Parlamentari.
Che a modificare in un colpo solo 47 articoli della Costituzione sia un Premier non votato dagli elettori (come Monti e Letta) è una particolarità da non sottovalutare, ma l’aspetto paradossale è che la Riforma abbia ottenuto voti favorevoli (2 al Senato e 2 alla Camera) dello stesso Parlamento eletto da una legge elettorale (il Porcellum) dichiarata incostituzionale dalla Corte.
Oggi scriverò sulla questione del “bicameralismo perfetto” che – stante ai propositi annunciati dai sostenitori del “SI” – si vorrebbe superare, in quanto “causa di molti mali e lentezze del processo legislativo”.
Ovviamente questo non è vero e vediamo perché.
L’attuale assetto costituzionale è caratterizzato dalla presenza di due camere parlamentari con gli stessi poteri. 
Per il momento mi limiterò a dire che con la vittoria del sì il senato sarebbe depotenziato e cambierebbe funzione e formazione.
Prima di entrare nel dettaglio di quello che potrebbe essere, diamo uno sguardo a quello che potremmo lasciare. Intanto la Costituzione conferisce a vari attori la cosiddetta iniziativa legislativa, cioè la possibilità di proporre leggi.
Tra questi ci sono il Consiglio nazionale dell’economica e del lavoro (che la riforma vuole abolire), i cittadini e le regioni, e i due protagonisti principali: il parlamento e il governo.
La Costituzione individua il parlamento come il principale titolare del potere legislativo, ma nel corso del tempo il governo (detentore del potere esecutivo) ha fortemente ampliato il suo raggio d’azione.
Questa non è una cosa positiva, come non lo può essere una Giunta comunale (composta da Sindaco e assessori) che sottrae argomenti alla discussione consiliare.
Se è vero che dall' inizio settembre su 6.729 proposte di legge depositate, solo 243 hanno completato l’iter (cioè solo il 3,61% del totale) è anche vero che a condizionare l’iter legislativo non l’assetto istituzionale ma piuttosto la natura dell’argomento trattato, in grado di "sensibilizzare " i parlamentari.
L’iter legislativo può durare dai 6 ai 17 mesi. 
Detto questo, chi invita a votare SI – adducendo alla lentezza della politica nell’approvare una legge uno dei principali problemi del nostro assetto costituzionale – deve spiegare perché esistono “leggi lumaca” e “leggi lepre”.
La "legge Fornero" è stata approvata in 16 giorni e il "Lodo Alfano" in 20.  
Quindi - aldilà di quello che raccontano i sostenitori del SI - queste approvazioni mostrano che in presenza di una chiara volontà politica rispetto ad una legge, anche con l’attuale sistema bicamerale, i tempi possono essere rapidi.
Abbiamo 5 volte le leggi della Francia, il problema non sono i tempi (abbiamo molti esempi che riporterò in coda) ma la qualità delle leggi, troppo spesso obsolete, superate e distanti dalle aspettative popolari.
Mi sono divertito a fare una ricerca e ho notato che in questa XVII legislatura, la legge più veloce ha impiegato 13 giorni per completare l’iter, quella più lenta 1.216.  
Quindi esistono “leggi lumaca” ma esistono anche “Leggi lepre” che politicamente si vuole approvare in fretta. Pertanto è la volontà politica a condizionarne l'esito e l'omogeneità dello schieramento governativo.
Non c’entra niente l’assetto istituzionale, che si vorrebbe modificare per altre oscure motivazioni.
Già oggi – senza le modifiche prospettate dal Referendumesistono adeguati strumenti per intervenire e legiferare con urgenza e infatti i provvedimenti più importanti spesso vengono presentati proprio sotto forma di decreto, velocizzando di fatto l’iter legislativo. 
Come vedrete dalla ricerca effettuata e che riporto, solo 3 leggi hanno avuto una discussione particolarmente lunga: Jobs act (244 giorni), riforma Rai (246 giorni) e Italicum (779 giorni).
ULTERIORE PROVA CHE A RALLENTARE L’ITER È LA DISCUSSIONE POLITICA, non certamente gli strumenti costituzionali e democratici che continuano a GARANTIRE IL CONFRONTO.
Se le intenzioni della Riforma fossero davvero quelle dichiarate sarebbe bastato l'inserimento del “voto a data certa” assicurando al governo tempi definiti (deliberazione entro 70 giorni) su provvedimenti considerati essenziali per l’attuazione del programma di Governo.
AD OGNI MODO, PER AIUTARVI NELLA RIFLESSIONE E – SOPRATTUTTO – SMONTARE UNO DEI PRINCIPALI ARGOMENTI DEI SOSTENITORI DEL “SI” VI RIPORTO LE LEGGI E I TEMPI DI DISCUSSIONE.
VI ACCORGERETE QUANTE PALLE VI HANNO RACCONTATO DICENDO “modifichiamo l'assetto istituzionale per ridurre i tempi di approvazione delle leggi"

IL 4 DICEMBRE: IO VOTERO' NO

Saluti

Andrea Maggio


PS - VI RIPORTO I TEMPI DI APPROVAZIONE DELLE LEGGI: QUELLE CHE INTERESSANO SONO LEPRI, NON SERVE MODIFICARE L'ASSETTO IN QUESTO MODO



 i tempi di approvazione:
Decreto partecipazione alla missione EUNAVFOR MED
 
APPROVATO in 22 giorni 
 
Decreto processo amministrativo telematico (Pat)
 
APPROVATO in 34 giorni
 
Decreto partecipazione alle missioni militari - Fine 2015
 
APPROVATO in 34 giorni 
 
Decreto risarcimento detenuti

APPROVATO in 37 giorni 

Decreto svuota-carceri

APPROVATO in 38 giorni 

Decreto fallimenti

APPROVATO in 39 giorni 

Decreto enti locali 

APPROVATO in 39 giorni  

Decreto lavoro

APPROVATO in 40 giorni 

Decreto del fare

APPROVATO in 49

Decreto salva roma

APPROVATO in 54

Decreto pensioni

APPROVATO in 55 

Decreto salva imprese

APPROVATO in 55

Decreto Irpef (80euro)
APPROVATO in 55 

Stabilità 2016

APPROVATO in 58

Stabilità 2015

APPROVATO in 60

Ddl la buona scuola

APPROVATO in 103

Ddl unioni civili

Decreto del fare

APPROVATO in 49

Decreto fine finanziamento ai partiti

APPROVATO in 54

Ddl svuota province

Giorni per approvarlo ? 22 

Jobs Act

Giorni per approvarlo 244

Riforma Rai

Giorni per approvarlo 246

Italicum
Giorni per approvarlo  779
 

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