martedì 22 novembre 2016

ADESIONE ALL'ECOMUSEO: UN MISTERO


Il 13 novembre l'assessore alla Cultura del nostro Comune ha chiesto dal Consiglio Comunale di approvare una delibera che consentisse al Comune di aderire all'ECOMUSEO.
 
Giusto per capire di cosa stiamo parlando: è un'iniziativa già inaugurata tre settimane fa e che il nostro assessore si è improvvisamente ricordato che necessita di delibera consiliare per essere legittimata.
 
È stato addirittura tagliato il nastro della Sede dell'Ecomuseo e avviata da tempo la fase operativa.

Un mare di carta è stato già compilato da altri Comuni, carte e planimetrie, definizione dei confini, sono stati reclutati esperti che - stando alle dichiarazioni ufficiali - si sono detti disposti a lavorare su base volontaria per l'iniziativa.
In tutti questi anni di attività consiliare, di iniziative come questa ne ho viste passare parecchie - più o meno tutte seduto fra i banchi della minoranza consiliare - e com'era prevedibile, ovunque ci siano Convegni incontri chiacchiere fumose da gettare negli occhi ai Cittadini "e soldi spesi a stretto giro", anche la nostra Amministrazione (Regina dell'inconsistenza) si è precipitata per l'adesione.
Il Consiglio Comunale, ove la Maggioranza dei componenti vota per schieramento e per fiducia incondizionata rispetto all'assessore proponente addirittura sconoscendone gli atti, ha votato favorevolmente all'adesione a questo ECOMUSEO.
Ormai che abbiamo aderito al nulla, la vera partita sarà capire "chi e come" riusciremo - insieme ai Comuni aderenti - a trovare una partnership degna e (soprattutto) sponsorizzazioni.
Il dovere degli Amministratori è trovare sponsorizzazioni limpide, che garantiscano lunga vita a questo progetto (Ecomuseo) senza che come tanti altri in passato, si esaurisca in fretta e smetta di volare al primo battito d'ali.
Sulle sponsorizzazioni dei privati alle iniziative pubbliche potrei - già in questa fase - dire molto, visto che  in paese vi sono già sesempi che andrebbero affrontate.
Ma andiamo oltre, per il momento resto sul pezzo e mi limito di dire che certamente la cultura è uno di quei settori ove risulta difficile considerarlo come comparto da assoggettare a contributi privati o - addirittura come nel caso dell'EcoMuseo - da rendere dipendente da finanziamenti provenienti da chissà chi e soprattutto perché.
Ho detto in Consiglio Comunale che "...se la cultura è un valore e su questo siamo tutti concordi, le Amministrazioni hanno il dovere come tutta la società ha l'obbligo di attenzionare la provenienza dei fondi e contributi".

Continuando a monitorare il progetto affinché non modifichi la ragione e gli obbiettivi iniziali.

La storia anche recente insegna che la solidarietà di un Territorio rispetto ad iniziative dei singoli puó diventare "pelosa" e/o "interessata".
E l'interesse oggettivo divenire soggettivo.
Il momento è difficile e lo dimostra che il gemello di questo progetto - Ecomuseo Adda di Leonardo - è ad oggi mummificato per mancanza di risorse.
Sono passate settimane dall'inaugurazione ufficiale del neonato Ecomuseo della Martesana tenutosi  a Villa Daccò di Gessate e - al momento in cassa - ci sono 3.500 €.
Oggi se qualche Cittadino - disinteressato - versa del denaro personale a favore di qualcosa penso che abbia validi motivi per farlo: ad esempio all'IBAN messo a disposizione degli ENTI per finanziare la ricostruzione dei territori colpiti da terremoto, ma possono farlo per altre numerose iniziative di raccolta fondi e finanziamento campagne.

Ma parliamo di soggetti disinteressati ossia coloro che non sono mossi da ragioni soggettive.
Oggi è davvero complesso trovare dei privati disinteressati che versino denaro nelle casse pubbliche per finanziare progetti MISTERIOSI FUMOSI E INDEFINITI come l'ECOMUSEO 
L'unica cosa chiara è che l'Ecomuseo ha già un coordinatore, il suo staff, la presidenza, amministratori coinvolti, il comitato scientifico e associazioni e - per chiudere in bellezza - un Referente scientifico.

Per il momento vediamo stelle e stellete e patacche varie, ma c’è da capire quale progetto culturale e sovracomunale possa sopravvivere negli indirizzi politici delle singole Amministrazioni se non attraverso il contributo di qualche interessato o lo (sporadico) finanziamento culturale munto a qualche Ente (la Regione in genere è la mucca più "strizzata")
Ad ogni modo, senza sapere perché e a fare cosa, Cassina vuole esserci e - con il suo proverbiale ritardo e la totale assenza di idee e incapacità di qualificarsi - tende ad aderire a tutto ciò che si muove sul territorio .

Più per disperazione che altro.
Il nostro Comune - in questi 2 anni e mezzo - non hanno realizzato niente, un deserto da mostrare con vergogna.
L'unica opera che <l'inventario> delle risorse ecomuseali potrebbe eventualmente tenere in considerazione è figlia legittima di una grande operazione passata, che tutti ricordano: il TORRIONE 
Il consiglio che ho voluto dare all'assessore è di inserire quest’opera nell’individuazione l'area territoriale di riferimento, visto che – grazie ad operazioni passate – è fra i pochi gioiellini da mostrare.
Ho chiesto di inserirla nella cartografia con la perimetrazione del territorio dell'Ecomuseo, anche se quando ero assessore - in fase di realizzazione  - dovetti ascoltare le critiche di chi governa oggi.
Grazie a Dio, non li ascoltammo e oggi - il Torrione - rappresenta un patrimonio storico paesaggistico della zona.
Il torpore sonnolento che caratterizza questa Giunta indurrebbe a votare NO ad ogni provvedimento tardivo come questo, che già vede Cologno Monzese, Gorgonzola, Gessate, Inzago, Rodano, Pessano con Bornago, Bellinzago Lombardo e Grezzago aver inaugurato la sede.

Ma abbiamo difficoltà alle chiusure pregiudiziali, ci siamo astenuti con l'impegno di tenere monitorato il lavoro e risultati raggiunti dal progetto, limitandoci ad ulteriori considerazioni future.

Cordiali Saluti.

Andrea Maggio

 

 

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Consigliere Comunale "Uniti per Cassina"

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