Egr. Cittadino,
oggi scriverò qualcosa di importante, molto importante, che i Cassinesi
ignorano a causa del disgustoso oscurantismo, che ha investito il nostro Comune
negli ultimi 2 anni.
L’argomento è la piccola rotonda realizzata in questi giorni,
lungo la ex S.S. 11 "Padana Superiore".
Scelgo di suddividere l'argomento in più post perché – per onestà
intellettuale – non si può parlare di questa piccola rotonda senza
partire da chi quella rotonda l’ha progettata e pagata che – sorpresa – non
è il Comune di Cassina ma un privato Cittadino.
Vi chiederete tutti Voi, ma chi sarà mai questo improbabile
benefattore? Ok, va bene che il Natale ci rende tutti più buoni, ma perchè un
soggetto privato decide improvvisamente di accollarsi i costi di realizzazione
di un intervento pubblico?
La questione è tenuta nascosta da questa squallida giunta, ma è
quantomeno curioso e meritevole di essere raccontata.
Partiamo dal 19/12/2011 , giorno in cui la società di Gedos presentò al Comune la denuncia
di inizio attività per la manutenzione straordinaria dell'edificio sito in via
Vittorio Veneto, Cassina De' Pecchi (Cascina Colombirolo)
La pratica ottenne parere favorevole dalla Commissione Paesistica.
L'immobile oggetto dell'intervento è vincolato ai sensi della
legge 22/1/2004 , la n. 42, che riguarda il Codice dei
Beni Culturali del Paesaggio.
Era un edificio vincolato, catalogato come storico e protetto da
particolari vincoli.
Un edificio del XVI secolo, addirittura con muri affrescati per la
parte esteriore, con cornici marcapiano e zoccolatura o angolari.
Quindi un edificio protetto delle Belle Arti.
A ragion di ciò, fu richiesto – da parte
del Comune – una manutenzione “….volta a mantenere in efficienza gli edifici,
realizzando interventi che non comportassero modificazioni della tipologia dei
caratteri costruttivi, dell'assetto distributivo complessivo dell'edificio”.
Da verifiche effettuate e protocollate in Comune
da parte di un Consigliere Comunale dell’allora minoranza, la passata Giunta fu
informata della potenziale sussistenza di elementi “…che lasciassero presagire
che l'intervento effettuato presso la località Colombirolo non fosse
classificabile come manutenzione straordinaria..” ma bensì una ristrutturazione
edilizia.
Nel corso di un Consiglio Comunale, lo stesso Consigliere
Comunale dell’allora Minoranza autore della segnalazione corredata da prove
fotografiche riferì che l’impossibilità di vedere cosa stesse accadendo
all’interno dell’area di cantiere e ciò fece nascere in lui il sospetto che all’interno
si stesse facendo “….qualcosa di diverso dal consentito”.
Manutenzione straordinarie e
ristrutturazione edilizia, sono due tipologie di intervento, i cui termini – per
i non addetti ai lavori – possono voler dire poco, ma offrono differenze
sostanziali.
La ristrutturazione edilizia – a
differenza della manutenzione straordinaria autorizzata nel caso specifico – è finalizzata
alla trasformazione di edifici esistenti e può (in casi di comprovata necessità)
ammettere demolizione e ricostruzione parziale o totale.
Ma questi interventi – sempre a differenza
della manutenzione straordinaria autorizzata – sono soggetti alla
corresponsione degli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria, nonché al
contributo sul costo di costruzione, come previsto dalla legge regionale 12.
In esito a queste segnalazioni circa la
natura dei lavori in quei giorni in corso d'opera nell'area del cantiere di
Cascina Colombirolo, l’Ufficio Comunale avviò il procedimento per
l'accertamento della loro conformità con l'intervento in manutenzione
straordinaria autorizzato.
Un’indagine tecnica servi per il riscontro
di abusi edilizi e – siccome il tema è piuttosto delicato – servì un'attenta
valutazione di tutto l'iter e della strategia ispettiva da intraprendere nell’immediato,
anche per via di alcuni passaggi di particolare complessità giuridica.
A seguito del sopralluogo (il 6/6/2013 ), il Responsabile Ufficio Tecnico ha relazionato su alcune
importanti difformità.
In data 17
giugno 2013 ,
protocollo 12258, la proprietà ha depositato una relazione tecnica con la quale
ha posto una serie di argomentazioni relative alle opere eseguite.
L’Ufficio Tecnico Comunale – sotto il
profilo appunto tecnico – ha relazionato
che “le dimostrazione addotte dalla
proprietà non sono state ritenute sufficienti per autorizzare comunque i lavori
senza il regolare decorso dalla predetta pratica paesaggistica”.
Inoltre “…la presenza di uno scalino sul filo del colmo di due edifici attigui
è un elemento non esaminato dalla stessa Commissione Paesaggio e Soprintendenza
e pertanto a sottoporre alla loro attenzione” motivo per cui “…è stata emessa in data 25/6 un'ordinanza
per il ripristino dello stato dei luoghi”.
Fu aperto un procedimento sanzionatorio, probabilmente
denunciati penalmente i responsabili degli abusi riscontrati (atto dovuto).
Come sappiamo, i lavori nella parte della
Cascina destinata a residenziale furono bloccati per molto tempo.
Nel frattempo, la società GEDOS s.r.l. in data 16/04/2014 presentò istanza per ottenere Permesso di Costruire
in Sanatoria.
In data 15/11/2016 è stato notificato alla Ditta richiedente
avviso di rilascio di Permesso di Costruire in Sanatoria comunicando l’importo
del contributo di costruzione afferente al titolo abilitativo i cui ammontare
complessivo è pari a € 84.918,77
Solo
3 giorni dopo, ossia il 18/11/2016 la soc. GEDOS s.r.l. ha
presentato richiesta di scomputo degli oneri di urbanizzazione a fronte della
realizzazione diretta di opere di urbanizzazione di cui avremo modo di parlare nei prossimi post.
Ad ogni modo, le caratteristiche tecniche
degli interventi sono state ritenute congrue dal Nuovo Capo Area tecnica, Carlo
Tamberi (nuovo ingresso in Comune, pescato da lontano) ma effettueremo tutte le
verifiche del caso, perché qualcosa non ci torna.
L’unica cosa che posso
dire, è che il pagamento a titolo di oblazione del “contributo di costruzione” in
caso di “sanatoria di abusi” è determinato in misura doppia rispetto a quello
dovuto per il permesso di costruire ordinario.
Chiudo, questa prima riflessione precisando che il presente
post non vuole essere una lezione sul discutibile
messaggio etico che possano rappresentare le "sanatorie di abusi
edilizi", visto che lascio volutamente l’attività ad “altri professori”,
tengo solo a sottolineare come questi "professori dalla bocca larga” oggi
siedono in maggioranza e/o sostengono attivamente l’attuale Amministrazione.
Guarda caso, quando questi “indefessi difensori della legalità” sono
chiamati a governare il paese (4 delle 5 ultime legislature) lo fanno fra abusi
edilizi e sanando nel silenzio imbarazzato – credo – per la difficoltà di
doverlo spiegare ai Cittadini e prima ancora ai propri elettori ai Cittadini.
E allora, la tecnica oscurantista è sempre la stessa, basta non
parlare di nulla, non dire niente a nessuno, proporre qualche festa come arma
per distrazione di massa.
Probabilmente, anche fra chi vota da 2 anni e mezzo sempre in
linea agli ordini impartiti dal Sindaco, sono pochi a conoscere il perché di alcune scelte.
Ma ne parleremo ancora.
Andrea Maggio
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