giovedì 22 dicembre 2016

IL SINDACO CHE SANA ABUSI EDILIZI


Egr. Cittadino,

oggi scriverò qualcosa di importante, molto importante, che i Cassinesi ignorano a causa del disgustoso oscurantismo, che ha investito il nostro Comune negli ultimi 2 anni.


L’argomento è la piccola rotonda realizzata in questi giorni, lungo la ex S.S. 11 "Padana Superiore".

 
Scelgo di suddividere l'argomento in più post perché – per onestà intellettuale – non si può parlare di questa piccola rotonda senza partire da chi quella rotonda l’ha progettata e pagata che – sorpresanon è il Comune di Cassina ma un privato Cittadino.


Vi chiederete tutti Voi, ma chi sarà mai questo improbabile benefattore? Ok, va bene che il Natale ci rende tutti più buoni, ma perchè un soggetto privato decide improvvisamente di accollarsi i costi di realizzazione di un intervento pubblico?


La questione è tenuta nascosta da questa squallida giunta, ma è quantomeno curioso e meritevole di essere raccontata.

 

Partiamo dal 19/12/2011, giorno in cui la società di Gedos presentò al Comune la denuncia di inizio attività per la manutenzione straordinaria dell'edificio sito in via Vittorio Veneto, Cassina De' Pecchi (Cascina Colombirolo)


La pratica ottenne parere favorevole dalla Commissione Paesistica.

 
L'immobile oggetto dell'intervento è vincolato ai sensi della legge 22/1/2004, la n. 42, che riguarda il Codice dei Beni Culturali del Paesaggio.

Era un edificio vincolato, catalogato come storico e protetto da particolari vincoli.

 

Un edificio del XVI secolo, addirittura con muri affrescati per la parte esteriore, con cornici marcapiano e zoccolatura o angolari.

Quindi un edificio protetto delle Belle Arti.


A ragion di ciò, fu richiesto – da parte del Comune – una manutenzione “….volta a mantenere in efficienza gli edifici, realizzando interventi che non comportassero modificazioni della tipologia dei caratteri costruttivi, dell'assetto distributivo complessivo dell'edificio”.


Da verifiche effettuate e protocollate in Comune da parte di un Consigliere Comunale dell’allora minoranza, la passata Giunta fu informata della potenziale sussistenza di elementi “…che lasciassero presagire che l'intervento effettuato presso la località Colombirolo non fosse classificabile come manutenzione straordinaria..” ma bensì una ristrutturazione edilizia.

 

Nel corso di un Consiglio Comunale, lo stesso Consigliere Comunale dell’allora Minoranza autore della segnalazione corredata da prove fotografiche riferì che l’impossibilità di vedere cosa stesse accadendo all’interno dell’area di cantiere e ciò fece nascere in lui il sospetto che all’interno si stesse facendo “….qualcosa di diverso dal consentito”.


Manutenzione straordinarie e ristrutturazione edilizia, sono due tipologie di intervento, i cui termini – per i non addetti ai lavori – possono voler dire poco, ma offrono differenze sostanziali.

 

La ristrutturazione edilizia – a differenza della manutenzione straordinaria autorizzata nel caso specifico – è finalizzata alla trasformazione di edifici esistenti e può (in casi di comprovata necessità) ammettere demolizione e ricostruzione parziale o totale.


Ma questi interventi – sempre a differenza della manutenzione straordinaria autorizzata – sono soggetti alla corresponsione degli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria, nonché al contributo sul costo di costruzione, come previsto dalla legge regionale 12.

 
In esito a queste segnalazioni circa la natura dei lavori in quei giorni in corso d'opera nell'area del cantiere di Cascina Colombirolo, l’Ufficio Comunale avviò il procedimento per l'accertamento della loro conformità con l'intervento in manutenzione straordinaria autorizzato. 

Un’indagine tecnica servi per il riscontro di abusi edilizi e – siccome il tema è piuttosto delicato – servì un'attenta valutazione di tutto l'iter e della strategia ispettiva da intraprendere nell’immediato, anche per via di alcuni passaggi di particolare complessità giuridica.


A seguito del sopralluogo (il 6/6/2013), il Responsabile Ufficio Tecnico ha relazionato su alcune importanti difformità.


In data 17 giugno 2013, protocollo 12258, la proprietà ha depositato una relazione tecnica con la quale ha posto una serie di argomentazioni relative alle opere eseguite.


L’Ufficio Tecnico Comunale – sotto il profilo appunto tecnico –  ha relazionato che “le dimostrazione addotte dalla proprietà non sono state ritenute sufficienti per autorizzare comunque i lavori senza il regolare decorso dalla predetta pratica paesaggistica”.

Inoltre “…la presenza di uno scalino sul filo del colmo di due edifici attigui è un elemento non esaminato dalla stessa Commissione Paesaggio e Soprintendenza e pertanto a sottoporre alla loro attenzione” motivo per cui “…è stata emessa in data 25/6 un'ordinanza per il ripristino dello stato dei luoghi”.

 
Fu aperto un procedimento sanzionatorio, probabilmente denunciati penalmente i responsabili degli abusi riscontrati (atto dovuto).

Come sappiamo, i lavori nella parte della Cascina destinata a residenziale furono bloccati per molto tempo.


Nel frattempo, la società GEDOS s.r.l. in data 16/04/2014 presentò istanza per ottenere Permesso di Costruire in Sanatoria.

 

In data 15/11/2016 è stato notificato alla Ditta richiedente avviso di rilascio di Permesso di Costruire in Sanatoria comunicando l’importo del contributo di costruzione afferente al titolo abilitativo i cui ammontare complessivo è pari a € 84.918,77


Solo 3 giorni dopo, ossia il 18/11/2016 la soc. GEDOS s.r.l. ha presentato richiesta di scomputo degli oneri di urbanizzazione a fronte della realizzazione diretta di opere di urbanizzazione di cui avremo modo di parlare nei prossimi post.


Ad ogni modo, le caratteristiche tecniche degli interventi sono state ritenute congrue dal Nuovo Capo Area tecnica, Carlo Tamberi (nuovo ingresso in Comune, pescato da lontano) ma effettueremo tutte le verifiche del caso, perché qualcosa non ci torna.


L’unica cosa che posso dire, è che il pagamento a titolo di oblazione del “contributo di costruzione” in caso di “sanatoria di abusi” è determinato in misura doppia rispetto a quello dovuto per il permesso di costruire ordinario.


Chiudo, questa prima riflessione precisando che il presente post non vuole essere una lezione sul discutibile messaggio etico che possano rappresentare le "sanatorie di abusi edilizi", visto che lascio volutamente l’attività ad “altri professori”, tengo solo a sottolineare come questi "professori dalla bocca larga” oggi siedono in maggioranza e/o sostengono attivamente l’attuale Amministrazione.


Guarda caso, quando questi “indefessi difensori della legalità” sono chiamati a governare il paese (4 delle 5 ultime legislature) lo fanno fra abusi edilizi e sanando nel silenzio imbarazzato – credo – per la difficoltà di doverlo spiegare ai Cittadini e prima ancora ai propri elettori ai Cittadini.


E allora, la tecnica oscurantista è sempre la stessa, basta non parlare di nulla, non dire niente a nessuno, proporre qualche festa come arma per distrazione di massa.

Probabilmente, anche fra chi vota da 2 anni e mezzo sempre in linea agli ordini impartiti dal Sindaco, sono pochi a conoscere il perché di alcune scelte.
 
Ma ne parleremo ancora.
 
Andrea Maggio

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