venerdì 28 marzo 2025

POZZO, ARRIVA ATS (grazie ai genitori)

 Da mero cittadino-osservatore, mi permetto di avanzare alcune considerazioni che – probabilmente – avrebbe dovuto fare e non ha fatto qualche eletto, soprattutto fra coloro che non hanno vinto le elezioni e avrebbero dovuto vigilare sull’operato di chi amministra, dare suggerimenti, stimolarlo nell'interesse del paese senza per questo strutturare una critica. Anche positiva.

Sono stato il primo a congratularmi con l’Amministrazione quando intercetto i finanziamenti PNRR e non temo di esser il primo a sottolineare carenze o mancanze.

Lo posso fare anche con la minoranza, sfrutto la libertà residuale ancora preservata ai semplici Cittadini e la capacità di elaborare pareri, non sempre condivisi da tutti, ma pur sempre opinioni da confutare.

Un principio costituzionale, che garantisce la libertà di opinione e di espressione. Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione, principi che costituiscono la base di una società democratica e pluralista, in cui ogni individuo ha il diritto di esprimere le proprie opinioni e idee senza restrizioni.


Quindi accettare le “regole del gioco” perché sancite dai padri fondatori del BelPaese è il minimo comun denominatore che tiene insieme una comunità.


Per queste garanzie, i profili fake non dovrebbero esistere e le considerazioni – anche quando severe – devono diventare argomento di discussione di merito, non respinte con offese varie


Arrivo al post:


E' indubbio che dopo 3 anni trascorsi fra inezie varie, la politica locale ha perso molto tempo e – solo in questi ultimi mesi e sotto la spinta di alcuni residenti (che ringrazio) vi è una improvvisa fiammata dell'interesse sociale rispetto alla "cosa pubblica" ("res" pubblica) che spero non si fermi, anzi.


E’ dimostrato, che una Cittadinanza più attenta e curiosa su temi di rilevanza comunitaria ha sempre generato un rapporto sociale virtuoso e prodotto la famosa responsabilizzazione della politica locale. 


Attivare le forme di controllo democratico (fino ad oggi pressoché inesistenti a Pozzo d’Adda, peggio ancora in consiglio comunale, sempre più simile ad una riunione fra amici al bar) genera uno stimolo genuino, in chi è chiamato ad azioni di governo e – inevitabilmente – in chi siede in minoranza.


Stiamo vedendo - in questi giorni - come le “scosse vitali” alla politica locale stiano producendo lenti ma innegabili benefici circa la vitalità dei rappresentanti del popolo.


Molto c’è da fare, siamo lontani anni luce da quella “scatola di vetro dove tutti potranno guardarvi” che proponeva il grillino oggi Sindaco.


E’ mancata la trasparenza su questioni importanti come il terreno contaminato presso il cantiere PNRR (nuova mensa) nessuno ha riferito delle negligenze progettuali, la lunga assenza di una voce forte che costruisse una narrazione e una minoranza che cogliesse quel sottile filo rosso che unisce tutte le sventure di Pozzo (strutture scolastiche in primis).

Svegliare dal torpore i rappresentanti del popolo provoca moti di rabbia e nervoso, ma altro non è che un richiamo alle responsabilità. 

Chi si è candidato – lo sa bene – ha accettato un ruolo non per prescrizione medica, ma su base volontaria senza alcun obbligato a fare il consigliere comunale da mero spettatore.

Servono Minoranze consiliari attente e vigili e - solo così per loro natura e ruolo – potrebbero condizionare con forza il dibattito pubblico e non lasciarsi trasportare dal vento in attesa delle elezioni. 

Lo dico per esperienza personale.

 

Ad ogni modo, oggi volevo pubblicare un altro post (molto più lungo, su altro argomento importante) ma prima devo raccontare un passaggio dell'assemblea pubblica tenutasi 2 settimane fa, convocata dal Sindaco per "spiegare cosa abbiamo fatto e cosa ancora resta da fare".

 

A dire il vero, serviranno altri post per un'analisi completa di quest’assemblea, che ha fornito numerosi spunti di riflessione che meritano di essere commentati (alcuni scivoloni impressionanti del Sindaco, diverse inesattezze) ma oggi mi limito a commentare un passaggio.

 

Il momento è stato esilarante, un attimo dopo aver affermato orgoglioso “…abbiamo finalmente sistemato le infiltrazioni dell’acqua. Fra fine dicembre e gennaio 2025 c’è stato intervento risolutivo…” il Sindaco è stato smentito dai pochi presenti “…la classe di mia figlia è stata spostata perché piove dentro…”.

Alcuni momenti di sconcerto, il Sindaco imbarazzato vede crollare le sue certezze in pochi secondi “…la scuola non ci ha comunicato nulla e per fare intervenire il Comune è necessario che ci scrivano una pec” risponde con voce incerta il primo Cittadino.

L’accusa alla Responsabile dell’Istituto e i suoi collaboratori scolastici lascia basiti i presenti e anticipa il “grande classico della gestione Villa: il rimpallo delle responsabilità”

In questi anni, il Sindaco ha mostrato grandi qualità di smistatore di responsabilità, una sorta di Platini della Pubblica Amministrazione, un po’ meno fantasista del n. 10 francese, più burocrate dei burosauri che negli anni ’80 incestavano le PPAA

Un atteggiamento che disgusta chiunque sia a conoscenza della sua visita pastorale presso l’istituto scolastico (il venerdì precedente è andato a mangiare a scuola) impossibile che si fosse dimenticato del pranzo e caffè scroccato da vero grillino.

Se il sopralluogo del Sindaco – che è il legale rappresentante dell’Ente proprietario della struttura scolastica (a cui sono in carico gli interventi manutentivi) – avesse avuto una cornice differente, non di mera passerella per stringere mani a qualche “fedelissima” ma di vero interesse per le condizioni della struttura non sarebbe caduto dalle nuvole.


“È già due giorni che la classe è stata spostata” ribadisce altro genitore e il Sindaco – con lo sguardo rivolto alla prima fila del fans club – come a cercare qualcuno – tenta la carta “aiuto del Tecnico”.


Ed ecco comparire a sorpresa, come fuoriuscita da una lampada di Aladino, il responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale (proprio cosi, il dipendente pubblico presente ad un’assemblea convocata da un gruppo politico consiliare e già questo meriterebbe un post di 20 pagine ma “so ragazzi” e passo oltre”) che torna a sostenere la tesi risultata poi smentita che “in Comune non vi sono pec inviate da parte della scuola”.


Ad ogni modo, senza aspettare inutili lungagini politiche, i genitori si sono mossi in piena autonomia e hanno organizzato l’invio simultaneo di un testo condiviso agli Uffici dell’ATS (ex ASL) per chiedere un sopralluogo per verificare le condizioni della struttura scolastica.

MOLTO BENE

Nel percepire l’importanza di quanto segnalato, i tecnici ATS hanno chiesto chiarimenti e – questo mi è stato riferito da una decina di genitori – sono usciti (il 21.03) per riscontrare i contenuti della trentina di email ricevute.

Siamo in attesa che gli uffici di ATS inoltrino – al Comune e all’Istituto comprensivo – il rapporto di sopralluogo del sopralluogo, considerazioni maturate e necessarie prescrizioni.

PER LEGGERLE INSIEME, SENZA OSCURANTISMI DELLA CIALTRONERIA NOSTRANA.


Mentre la politica locale parla (“ci siamo visti e ne abbiamo parlato”) i genitori ottengono un bel risultato.

Il mio personale ringraziamento, perché hanno ottenuto più di quanto non sia stato fatto in 3 anni dai loro rappresentanti. 

E dico loro, perché al momento ho grosse difficoltà a riconoscermi e sentirmi rappresentato.


_AM_

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