lunedì 10 febbraio 2020

"GIORNO DEL RICORDO" (ma non solo!!)

Per il momento c’è grande perplessità sull’andamento della legislatura, che sembra non esser ancora cominciata sul serio.

I servizi comunali sono in sofferenza, i disagi sono limitati dal costante stimolo e monitoraggio sociale effettuato da Cittadini e Amministratori.

Insieme (tutti) stiamo cercando di superare l’iniziale (naturale) inesperienza di molti, nell’interesse di Cassina.

Alcuni Consiglieri recepiscono suggerimenti e intervengono su specifiche materie.

Mi viene in mente il collega Greco (Consigliere di Maggioranza) che accogliendo l’invito in essere a ripensare l’organizzazione amministrativa del centro commerciale Unes sta verificando le condizioni per la nomina di un Amministratore condominiale.

Riunioni tenutesi all'interno di un'attività del centro commerciale di piazzale Europa, per facilitare la partecipazione delle proprietà.

La nostra proposta – avanzata periodicamente da qualche anno – se ben formulata potrebbe facilitare la gestione delle parti comuni, visto che – come riportato in più di un post – …il Comune è il maggior proprietario del complesso, su di esso gravano alcuni oneri. Soprattutto perché non è nominato un amministratore “condominiale” .
Una cosa seria, che andava affrontata seriamente”.
Come quando, l’Amministrazione di cui fui assessore scelse di dotare le parti comuni di serrande, per evitare intrusioni notturne nel porticato”.


Quindi, che il Consigliere Greco – in queste settimane – abbia ascoltato il nostro Consiglio e stia facendo questo tentativo è da considerarsi una nota positiva.

E visto che siamo in vena di “positività”, oggi – IN OCCASIONE DEL GIORNO DEL RICORDO – vorrei segnalare anche un’altra nota che ritengo molto positiva: la sensibilità che l’attuale Amministrazione sta mostrando nei confronti della solennità del 10 Febbraio di ogni anno.

Anche qui, posso ritenermi soddisfatto, in quando accolte una serie di proposte da me protocollate in questi anni.

Probabilmente ha inciso il fatto, che oggi in giunta siedono due assessori, che quelle richieste le hanno vissute – insieme a me – in minoranza.

Istituita con la Legge n. 92 del 2004 volta a conservare e rinnovare ogni anno «la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo ultimo dopoguerra>>.

La legge prevede che per questa giornata siano organizzate iniziative per diffondere la conoscenza dei tragici eventi presso i giovani delle scuole di ogni ordine e grado ma è facile attendersi una grave impreparazione istituzionale rispetto al tema.

Mentre la legge fa in modo che sia "... favorita, da parte di istituzioni ed enti, la realizzazione di studi, convegni, incontri e dibattiti in modo da conservare la memoria di quelle vicende", l'interrogazione presentata fu l'occasione di toccare con mano, quanto fosse magre fossero le passate programmazioni comunali.

Ecco, la nota positiva rispetto a questa solennità è proprio l’impressione di voler imprimere medesima intensità nell’attivare circuiti della cultura locale, sensibilizzando scuole, offrendo occasioni di testimonianza, ricerca, esposizione, ecc per informare adeguatamente - partendo dai più piccoli - sui fatti che dovrebbero essere oggetto del ricordo.

Drammi vissuti da Italiani e le loro famiglie, valorizzando a dovere il patrimonio culturale, storico, letterario e artistico degli italiani dell'Istria, di Fiume e delle coste dalmate.

Nel mio piccolo – come molti più importanti di me hanno vissuto a livello nazionale – mi sono scontrato in passato, contro il “muro di gomma” di Amministratori poco interessati a ricordare vittime di una tragedia volutamente dimenticata e che per bocca di un suo assessore ebbe a dichiarare “…Il Giorno del Ricordo e la Giornata della Memoria sono tra loro diverse per sia per quantità che per qualità" - Consiglio comunale del 28 aprile 2016).
Non esistono morti di serie A e morti di serie B ed è per questo che ho apprezzato il Manifesto Unitario che riporta le 2 ricorrenze (Giornata della Memoria e Giorno del Ricordo) per ricordarci che entrambe le tragedie sono poste nel gradino più alto delle vergogne umane.
Nella scorsa legislatura chiedevo un evento unitario, perché le vittime di tali tragedie debbano avere uguale rispetto, soprattutto quelli innocenti morti a causa di dittature feroci.
Ho ottenuto qualcosa di simile (volantino unitario) che mi soddisfa e per il quale mi sono complimentato con la nuova Amministrazione.
Nell'indifferenza generale in troppi hanno perseverato in uno scempio culturale ideologico, marcatamente vigliacco incapace di analisi “retrospettive”.

Per anni non vi è stata la volontà di ricordare il sacrificio di migliaia di Italiani innocenti, barbaramente assassinati dai comunisti titini e gettati nelle "Foibe".
 
La Mozione che presentai nella legislatura passata, non raggiunse nemmeno il numero di firme per essere protocollata (n. 5).
Le firme furono solo 3 (del nostro gruppo consiliare)

Una vera e propria pulizia etnica di cui per molti anni, nessuno volle parlare.

Per oltre settant’anni questa pagina della storia è stata posta sotto silenzio o utilizzata in modo fazioso da persone indegne e faziose.

Dobbiamo insistere, io lo farò sempre - ogni anno - dobbiamo partire dalle scuole.

La società e tutta la comunità scolastica, educante ha l'obbligo di accrescere una consapevolezza storica, completa senza omissioni ideologiche di sorta. 

un saluto a tutti.

ANDREA MAGGIO

domenica 9 febbraio 2020

OGGI UN POST DOMENICALE. LEGGERO.

OGGI UN POST DOMENICALE.
LEGGERO.

Comincio col dire, che sono dispiaciuto del fatto che l'impostazione collaborativa, che ho assunto in questa legislatura stia generando alcuni problemi in alcuni membri di Maggioranza. 

Il mio impegno per Cassina è costante e non dovrebbe creare difficoltà in nessuno.

Non cedo alle provocazioni e alle polemiche, di chi infastidito del mio intervento serale per chiudere il cancello del Cimitero di Camporicco (rimasto aperto) è intervenuto su FB con commenti incomprensibili.

Alle 21.40 di ieri sono stato informato da alcuni Cittadini del cancello del Cimitero di camporicco (aperto) e alle 23.32 l'ho personalmente chiuso, riscontrando un - probabile - problema al sistema di automazione.

Nulla di grave, non ho ben capito quale sia il problema nel vedermi costantemente interessato al bene comune, dopo 20 anni, anche dalla minoranza.

A chi pensava - o forse sperava - che la sconfitta alle elezioni fosse il punto terminale della mio amore per ciò che faccio in questa veste di Amministratore sfugge quanto sia vasta la passione e la genuinità che mi muove. 

Fatta questa premessa...oggi faccio alcune riflessioni sul CONCORSO DI POLIZIA LOCALE

Mi sono espresso favorevolmente alla scelta dell'Amministrazione di procedere con il Concorso per l'assunzione di agenti di Polizia Locale. 
Il tema sicurezza è sentito, merita attenzione e - nonostante la poca incisività di questi primi mesi - sembra si voglia cambiare passo. 
Il Bando del concorso ha però suscitato non poche perplessità, in qualche addetto ai lavori.

E in effetti, nonostante siano stati recentemente giudicati - dal Consiglio di Stato - legittimi i bandi di selezione per la partecipazione a posti di operatore di Polizia Locale che richiedono il possesso della patente “A” senza limitazioni (A3) l'argomento è delicato e merita una riflessione.

Premesso che (come sto avanzando in questa legislatura) non vi è alcuna vena polemica in ciò che andrò a scrivere, va subito detto che il bando - che prevede fra i requisiti per poter partecipare il possesso della patente “A” - è per certi versi limitativo della presenza delle donne.

Con questo NON voglio dire che sia discriminante nei confronti del gentil sesso, ma quando si scrivono i bandi si potrebbe prestare più attenzione ad inserire requisiti che notoriamente non servono (il Comando di Cassina non ha moto in dotazione da guidare) e che escludono un numero impressionante di donne.  

Basta fare un giro su internet per accorgersi che le donne "...conseguono la patente "A" in misura sensibilmente inferiore agli uomini”. 

Quindi, pur senza richiamare quanto previsto dall’art. 40 del D.Lgvo n. 198/2006, vi sono elementi di fatto, desunti anche da dati di carattere statistico, idonei a fondare la sussistenza di un comportamento limitativo.

Che non è discriminatorio nei confronti del sesso, ma dimostrato (cfr: dati pubblicati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) che il possesso della patente cat. A concerne nella marginale misura del 10% le donne.

Ecco, seppur la decisione di inserire la limitazione per le donne sia stata legittima, credo che a fronte dei dati ministeriali - per ragioni di opportunità - non avrei richiesto la Patente A come requisito.

Peraltro per guidare moto, che a Cassina non esistono.

Buona Domenica.

Andrea Maggio



giovedì 6 febbraio 2020

AUMENTARE IL NUMERO DEGLI AGENTI DI POLIZIA LOCALE, SENZA RAGGIRI



Per il Blog, questa è stata una settimana straordinaria. 


Probabilmente oggi saranno superati i 170.000 accessi, indice che – negli ultimi 10 anni – è diventato sempre più uno strumento da consultare per un gran numero di persone (ovviamente, non solo simpatizzanti).

E' evidente che ci sono argomenti che colgono l'interesse dei Cassinesi: proposte politico-amministrative, consigli sulla video sorveglianza, segnalazioni su disservizi, critiche al degrado. 


Sono certo, che il Blog e la sua credibilità sono fra le cose più belle che sia riuscito a creare nei miei due decenni di attività, ne vado orgoglioso.

Le elezioni passano (e perdono), la credibilità rimane.

Fatto questo cappello iniziale, come doveroso omaggio al Blog, oggi vorrei aggiungerne un tassello come ulteriore dimostrazione, che le informazioni – o addirittura anticipazioni – contenute nei vari post sono il frutto di lungimiranza e capacità di “leggere” gli atti, ciò che c’è scritto e ciò che non vi è scritto.

Oggi vi porto un esempio concreto.

I più attenti lettori ricorderanno il post del 31 maggio 2018 (“SUL CONCORSO DELLA POLIZIA LOCALE”) col quale informavo "…che il Comune ha pubblicato un concorso per l’assunzione di un Agente di Polizia Locale".
Nella parte iniziale del testo scrivevo che “…la notizia positiva, in quanto la risorsa sarà inserita a tempo pieno e indeterminato (inquadramento in categoria C – posizione economica C1)”.

D'altronde sostenevo che “…il corpo di Polizia Locale si è dimezzato rispetto alla passata legislatura, quindi è positivo anche ogni piccolo sforzo che provi ad integrarne il numero”.

L’articolato pacchetto di misure governative ottenuto con il testo coordinato del decreto legge 20 febbraio 2017, n. 14 recante "Disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città", pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 93 del 21 aprile 2017 insieme alla legge di conversione 18 aprile 2017, n. 48 ebbe come obiettivo di potenziare l'intervento degli enti territoriali e delle forze di polizie nella lotta al degrado delle aree urbane.

In particolare di rafforzare le attività connesse al controllo del territorio e le nuove disposizioni del decreto.


In pratica, la decennale difficoltà ad assumere personale (esisteva un blocco nazionale) fu sostituita – solo per il comparto sicurezza – con percentuali di turn over più favorevoli al fine di concedere, anche agli enti locali, di intervenire con più efficacia in materia di sicurezza. 

Nel 2017 e nel 2018 i Comuni furono messi nelle condizioni di assumere a tempo indeterminato personale di polizia locale entro determinati limiti di spesa.

Almeno la Polizia Locale.

Quindi, se il legislatore ha previsto percentuali di turn over al comparto della Polizia Locale più favorevoli è proprio per concedere, agli enti locali, di intervenire su quella parte di PA che l'indirizzo nazionale voleva rafforzare.

Nel famoso post anticipavo “…e siccome qualcuno in giunta ha pensato "...assumiamo un Agente di Polizia Locale con questo concorso, poi lo spostiamo al servizio ecologia..." devo fare una considerazione: se un decreto denominato “sicurezza” prevede percentuali di maggior favore per la polizia locale, non possiamo pensare che ci sia un obiettivo diverso da questo, non dobbiamo tradire l'impostazione di un provvedimento". 

Anticipavo una sorta di raggiro amministrativo: "Ad onor del vero, il/la furbacchione/a in giunta ha aggiunto "...oppure lo assumiamo con il concorso e spostiamo un altro dipendente del servizio P.L. - con mobilità interna - ad altro servizio" (visto quante cose so, cari i miei assessori?)”

Chiudevo il post precisando che “…a me non piacciono le "furbate", DOBBIAMO AUMENTARE IL NUMERO DEGLI AGENTI DI POLIZIA LOCALE purtroppo dimezzato rispetto alla scorsa legislatura.

A costo di far da guasta feste, chiederò l'impegno scritto del Sindaco per accrescere il numero degli agenti senza raggiri”.

COME VOLEVASI DIMOSTRARE (det. 32 del 31 gennaio 2020) CONTINUANO AD ANDARE VIA DAL COMANDO (anche figure Amministrative)





COME ANTICIPATO, IL METODO E' SCORRETTO.


 QUALE BENEFICIO PUO' AVERE L'ASSUNZIONE DI AGENTI DI POLIZIA LOCALE SE - APPENA CI SI DISTRAE UN ATTIMO - DAL COMANDO PASSANO A LAVORARE IN ALTRE AREE O FARE QUALCOSA DI DIVERSO???

IL COMANDO VA POTENZIATO (CON AGENTI DA METTERE IN STRADA E CON AMMINISTRATIVI CHE TENGANO GLI UFFICI APERTI).
NON DEPOTENZIATO




mercoledì 5 febbraio 2020

VERITA' SUI 20 MILA EURO DEL BANDO COMMERCIO

Mi spiace dover interrompere il dibattito sulla questione Piscina, sono tante le informazioni che sto acquisendo in queste ore e sicuramente tornerò presto sull'argomento.

Oggi però, voglio mettere chiarezza su una questione promossa dall'Amministrazione in queste ore, ma che è stata spiegata (volutamente?) male.

Articoli, interviste, assessori in prima linea a prendersi meriti che non esistono.

Ma andiamo con ordine:

Leggo sulla carta stampata: “Cassina, commercio di vicinato: un fondo di 20.000 euro per le ristrutturazioni. Il contributo potrà coprire fino al 50% della spesa”
Il commercio di vicinato non solo come romantico ricordo ma come parte viva, collante di una comunità
Il titolo appetitoso è seguito dalla classica dichiarazione dell’assessore alla partita: «Lavorare insieme per armonizzare e valorizzare il commercio di vicinato»

il “Bando pubblico per l’erogazione di contributi per azioni di riqualificazione degli immobili e degli spazi destinati al commercio”. Si tratta di 20.000 euro per l’erogazione di contributi a fondo perduto fino al 50% del costo dell’investimento per un importo massimo di 3.000 euro per ogni attività con i requisiti necessari. 
L’assessore – che nel migliore dei casi non è a conoscenza di come sia finanziato il fondo – sostiene che il bando è «Un impegno, ma soprattutto una collaborazione attiva, lavorare insieme per armonizzare e valorizzare il commercio di vicinato. Fare la spese nei negozi della nostra comunità – ha proseguito – vuol dire anche socializzare, fare quattro chiacchiere e cogliere i vantaggi migliori»
Ok, questa è la pubblicità, lo spot, adesso la verità:
SE NON CAMBIANO GLI IMPORTI(magari cambieranno dopo aver letto il post)  I 20.000 € CHE L'ASSESSORE INTENDE DISTRIBUIRE SONO NOTI. NESSUNA NOVITA'
La convenzione accessoria al titolo abilitativo relativo all’area ex Nokia Siemens – fra le pagine di aria fritta approvate il 03 agosto alle ore 12 senza dire nulla a nessuno – ha previsto una serie di obblighi a carico del Privato:
<<PER AGEVOLARE IL COMUNE NELLE POLITICHE DI SOSTEGNO DEL COMMERCIO DI VICINATO, BE.CO SI IMPEGNA A CORRISPONDERE LA SOMMA COMPLESSIVA DI 60.000 € IN TRE RATE ANNUALICONSECUTIVEDI PARI IMPORTO DA CORRISPONDERE ENTRO IL 30 MARZO...>>
Quindi (“Cassina, commercio di vicinato: un fondo di 20.000 euro per le ristrutturazioni) è quantomeno fuorviante, perché il bando per“…l’erogazione di contributi a fondo perduto fino al 50% del costo dell’investimento per un importo massimo di 3.000 euro per ogni attività con i requisiti necessari” è frutto di una sciagurata convenzione, che già Mandelli si è intestato.
Non vi sono nuovi sforzi economici di parte corrente, se non quelli per finanziare l’addetta stampa e alcuni nuovi capiarea e assunzioni.
Non possiamo far credere ai Cittadini, che per questi 20.000 € ci siano più Amministrazioni a farsi belli e prendersi meriti.
L'assessore ci ha provato, probabilmente - se non vi fossi stato io (probabilmente l'unico che rispetto alla Convenzione abbia voglia di parlare) il messaggio sarebbe passato come avrebbe voluto l'esecutivo.
I soldi c’erano già, l'attuale Giunta si sta accreditando meriti sui quali altri hanno già messo il cappello. 
Anzi interrogo l’Amministrazione per conoscere come siano stati spesi gli altri fondi versati, mai relazionati.
Dalla parte della verità, dei Cittadini.
L'Amministrazione non ha fatto nulla in questi 8 mesi, ok stiamo avendo pazienza, ma pubblicizzare i 20.000  € come fosse un intervento nuovo è davvero eccessivo.



lunedì 3 febbraio 2020

PISCINA COMUNALE: UN PROGETTO SENZA VALIDAZIONE

PISCINA COMUNALE: UN PROGETTO SENZA VALIDAZIONE ESPONE PRIVATO E COMUNE A RISCHI CONSEGUENTI.

Come già in più occasioni ho pubblicamente affermato, nell'interesse di una comunità (cassinese), ho preferito posticipare il più possibile la questione “Piscina comunale”.
Per non inficiare alcuni risultati, ho scelto di affrontare il delicato tema dopo che si ultimassero i lavori. 

Ho letto l'articolo pubblicato sulla stampa locale, che ha sostanzialmente riportato il mio intervento – in chiusura dell'ultima seduta di Consiglio Comunale – nel quale ho scelto di sfruttare l’occasione offerta dalla trattazione della convenzione “per la gestione associata della centrale di committenza” per spiegare sommariamente alcuni aspetti ignorati dall'Aula.

La delicata materia è molto tecnica, il poco tempo a mio disposizione in Aula per raccontare ai presenti la questione non è stato sufficiente e credo che – prima di ogni cosa in questo post – servano alcune parole a calmare (come descritto dalla stampa) il maremoto” suscitato dalle mie parole consiliari.

Non perché non esista il problema, che è reale, ma perché posticipando ogni dichiarazione in proposito a lavori ultimati ho dimostrato serietà e consapevolezza rispetto  all'importanza di un servizio (piscina) che è bene che sia giunto a conclusione.

L'errore sta nell'aver fatto iniziare iniziare l’intervento in assenza di alcune condizioni, ma una volta iniziati i lavori è stato interesse di tutti (in particolare di chi ha profonda cultura Amministrativa come me) che giungessero a conclusione.

Ho posticipato ogni dichiarazione in proposito, seppur consapevole che difficilmente i lavori avrebbero evitato lo STOP.

Prima di addentrarci – con questo post – credo si debbano mettere in chiaro alcuni aspetti, visto che le mie parole hanno provocato reazioni preoccupate e scomposte di qualche Amministratore comunale.

Sono fuori luogo. 

Intanto dirò che:
                                  
- non vi sono denunce all'attuale Amministrazione;
-     non vi sono denunce alla scorsa Amministrazione;
-  tutti facciamo il tifo affinché l’attività della Piscina prosegua fino al termine della “concessione” (in forza del progetto di finanza); 
-   rivesto un ruolo pubblico, esercito il mio mandato nell'interesse e a garanzia di una comunità. 

Detto questo, il mio è un ruolo (Amministratore comunale) che impone alcune verifiche e - quando non ascoltato dai responsabili del Procedimento - sono obbligato a segnalare alle autorità. 


Come dicevo poc'anzi, l’occasione di esternare la questione è stata la trattazione consiliare della convenzione “per la gestione associata della centrale di committenza”.

In particolare l’art. 4 della Convenzione associata ha previsto che fra le Funzioni esercitate dall'Ufficio Comune operante come Centrale unica di committenza e principi regolanti l'esercizio delle attività vi fosse “…supporto (su richiesta) ai Comuni associati in relazione alla verifica generale della coerenza della progettazione approvata dagli stessi con la procedura di affidamento da esperirsi, ferma restando la loro responsabilità. Tale attività non costituisce né sostituisce le attività di verifica e di validazione previste dall'articolo 26 del D.lgs. n. 50/2016”.

“Verifica e di validazione” del progetto, due attività – fondamentali e indispensabili per l'applicabilità dei lavori – previste dall'articolo 26 del D.lgs. n. 50/2016”.

Gli effetti delle mancate attività (obbligatorie di validazione) di un progetto sono molteplici e coinvolgono differenti aspetti e alcune conseguenze le abbiamo già riscontrate.

In conformità alle differenti leggi sulla materia, le indispensabili attività di verifica e validazione (per lavori inferiori al milione di euro come quello della riqualifica della Piscina) sono in carico al RUP e alla sua struttura.
E infatti – coerentemente alla normativa nazionale – la Convenzione ribadisce la centrale di committenza unica non operi alcun controllo di merito.
 
La validazione deve essere sottoscritta dal Responsabile del procedimento (RUP) e deve fare preciso riferimento al rapporto conclusivo redatto dal soggetto preposto alla verifica e alle eventuali controdeduzioni del progettista.
La mancanza della VALIDAZIONE DEL PROGETTO è un fatto grave, per mia esperienza (che lavoro da 20 anni nel campo dei lavori pubblici) non ho mai saputo di progetti messi a gare senza esser validati.
Gli estremi dell’avvenuta validazione del progetto posto a base di gara sono contenuti nei documenti di gara, se vi fossero lettere di invito o altro.
Ripeto, i lavori della Piscina non potevano esser messi a gara perché mancanti della necessaria – obbligatoria – validazione del progetto posto a base di gara, l’atto formale che riporta gli esiti di indispensabili verifiche.

Nel nostro caso, ossia in un contratto avente ad oggetto la progettazione e l’esecuzione dei lavori (in particolare, un progetto di finanza) il progetto esecutivo ed eventualmente il progetto definitivo presentati dall'affidatario (nel nostro caso proponente) sono soggetti, prima dell’approvazione di ciascun livello di progettazione, all'attività di verifica.



CHE NON RISULTA AGLI ATTI COMUNALI
(7 richieste. Accesso agli Atti)

Comprendo la difficoltà ad affrontare una materia tanto tecnica, ma le disposizioni sulla validazione e l’approvazione del progetto sono contenute nel Codice dei contratti di cui D.Lgs. n. 50/2016 ed in particolare nell’art. 26 (Verifica preventiva alla progettazione) che disciplina, appunto, la verifica preventiva (vale a dire prima dell’inizio delle procedure di affidamento) della progettazione.
Così come disposto al comma 1 (come modificato dall'articolo 16, comma 1, lettera b) del d.lgs. 19 aprile 2017, n. 56) dell'art. 26 "La stazione appaltante, nei contratti relativi ai lavori, verifica la rispondenza degli elaborati progettuali ai documenti di cui all'articolo 23, nonché la loro conformità alla normativa vigente".

Successivamente alla complessa e verifica preventiva della progettazione occorre predisporre la validazione del progetto posto a base di gara che – come dicevo poc'anzi - è l’atto formale che riporta gli esiti della verifica.

E allora, vi starete chiedendo? Dove vuole arrivare Maggio?

Senza validazione del progetto, peraltro incaricato da un Privato su una struttura pubblica, abbiamo perso alcune importanti garanzie. 

L’ANAC ha sempre affermato, così come è possibile riscontrate nella deliberazione Avcp n. 22 del 18 marzo 2009, l’obbligo per le stazioni appaltanti di procedere all'affidamento di appalti di lavori sulla base di progetti esecutivi redatti e validati in conformità alla vigente normativa e quello del responsabile unico del procedimento di verificare, in contraddittorio con le parti, che il progetto esecutivo sia conforme alla normativa vigente e al documento preliminare della progettazione.
.

Al fine di accertare l’unità progettuale, i soggetti di cui al comma 6 dell'articolo 26, prima dell’approvazione e in contraddittorio con il progettista, devono verificare la conformità del progetto esecutivo o definitivo rispettivamente, al progetto definitivo o allo progetto di fattibilità.

La validazione del progetto posto a base di gara è un elemento essenziale del bando o della lettera di invito per l’affidamento dei lavori.
Se vi fossero stati i necessari passaggi, condotti sulla documentazione progettuale per ciascuna fase, in relazione al livello di progettazione, avremmo avuto contezza dell’affidabilità del progetto e quindi non avremmo avuto i famosi ritardi.
Avremmo avuto la verifica dell’applicazione delle norme specifiche e delle regole tecniche di riferimento adottate per la redazione del progetto e – soprattutto – la verifica della coerenza delle ipotesi progettuali poste a base delle elaborazioni tecniche ambientali, cartografiche, architettoniche, strutturali, impiantistiche e di sicurezza.

Completezza ed adeguatezza, compatibilità ossia la rispondenza delle soluzioni progettuali ai requisiti espressi nello studio di fattibilità ovvero nel documento preliminare alla progettazione.
 

Per capirci, la validazione è un elemento essenziale della lex specialis di gara, e non è possibile mettere a gara senza che non siano sanate eventuali difformità, anche di giudizio sorte nel contraddittorio.

E per quel motivo, il mio primo accesso agli atti relativo al "project financing" presso la piscina comunale è stato protocollato il 16/11/2016 (non è un errore di battitura, 2016) e con questa richiesta chiedevo formalmente copia di tutta la relative documentazione in possesso degli Uffici.
La documentazione è stata sollecitata:

-     il 01/12/2016 (protocollato primo sollecito),

-     il 06/12/2016 (protocollato secondo sollecito)

-    il 22/12/2016 (protocollato terzo sollecito)

-    il 20/03/2017 (protocollo quarto sollecito)

-    il 12/04/2017 ho inoltrato al protocollo la richiesta di avere copia di tutta la documentazione.
Il 13/09/2018, per la SETTIMA VOLTA, ho invitato a fornire la documentazione richiesta e che avrei proceduto ad informare le autorità competenti, in quanto l'accesso agli Atti era volto a scongiurare i ritardi verificatisi puntualmente nell'esecuzione dei lavori presso la piscina, a causa di problemi strutturali di cui chiedevano certificazioni.
Non so per quale motivo – non sono io che potrò accertarlo – la documentazione completa non mi fu fornita.
Qualcuno mi dovrà dire se è normale che un Consigliere Comunale (142 euro/annui) possa passare le giornate a sollecitare documentazione senza ricevere alcuna risposta dal Comune.
In un post scrivevo: “…per la seconda stagione volevo scongiurare i ritardi trattando per tempo importanti questioni (problemi strutturali) che il progettino messo a gara dall'Amministrazione non aveva tenuto in considerazione”.

Nulla da fare, il ritornello Maggio è polemico ancora una volta ebbe la meglio, ma se mi avessero ascoltato, avremmo anticipato i problemi riscontrati dal Privato (che non ha responsabilità) nel corso dei lavori con la conseguente sospensione (la prima impresa rinunciò di continuare)  

Fino ad allora non avevo mai inoltrato esposti ad organi competenti per la valutazione della sussistenza di eventuali profili di illiceità, ho sempre ritenuto che in un Comune nessuno possa avere interessi diversi dai miei, ossia a vantaggio di una società e soprattutto a garanzia di questa e del suo patrimonio. 

Informai la Procura della Repubblica, con lo scopo di porre all'attenzione del Procuratore accadimenti che riguardano vicende locali.

Sarebbe bastato fornire la documentazione, per capire la gravità di mettere a gara un progetto inadeguato per dei lavori su una struttura in concessione.

Quando l’ammissione (da parte del nuovo gestore) che i ritardi erano dovuto ad una "… struttura è molto, ma molto vecchia ed era messa veramente male”.

Il privato ha dovuto gestire una situazione non facile “…resa nota nella sua gravità ma mano che sono avanzati i lavori e che abbiamo potuto verificare dal vivo le condizioni statiche strutturali” (cit. comunicato) 

Si parlava di plinti, fondazioni, solai.

Il privato gestore della Piscina ammise che
“…questo ha comportato diverse scelte tecniche con la dilatazione dei tempi e dei costi”.
Il progetto NON VALIDATO non era affatto adeguato all'intervento necessario in una struttura che sapevamo tutti essere "...molto ma molto vecchia, messa veramente male...".

Innanzitutto, una riflessione di metodo:
spero che l’attuale Amministrazione abbia l’umiltà di ascoltare per comprendere quali conseguenze avrà sul patrimonio pubblico e soprattutto sui rapporti fra pubblico e privato (concessionario) l’assenza di una validazione.


L'ANAC che sulla verifica e validazione della progettazione (paragrafo VII delle Linee guida relative ad "Affidamento dei servizi attinenti all’architettura e all’ingegneria" approvate con delibera n. 138 del 21 febbraio 2018   in cui viene precisato che la verifica dei progetti continua ad avere una importanza centrale in quanto ai sensi dell’articolo 205, comma 2, terzo capoverso del nuovo Codice, “Non possono essere oggetto di riserva gli aspetti progettuali che sono stati oggetto di verifica ai sensi dell’articolo 26”.


Ai Cittadini che mi stanno chiedendo - in queste ore - se è a rischio la tenuta della gestione della Piscina, rispondo politicamente che il fermo cantiere è avvenuto per problematiche che il proprietario di una struttura (Comune) avrebbe dovuto conoscere e che la necessaria validazione del progetto (che non  risulta agli Atti) avrebbe tenuto conto nel contraddittorio delle manchevolezze progettuali.

Spero che il Privato gestore dell'impianto possa superare il momento.

Aggiungo, nonostante tutte le conseguenze negative di alcune negligenze del Comune.

Ma non è finita qui...

Andrea Maggio 
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Consigliere Comunale "Uniti per Cassina"

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