sabato 5 maggio 2007

NO ALLA COMMISSIONE

Non sarei mai stato favorevole ad una Commissione "azzeccagarbugli".
Non era mistero la mia contrarietà in merito all'istituzione di una Commissione, con il dichiarato obiettivo di fare chiarezza rispetto ad una vergognosa vicenda tutta Cassinese, ma che nel concreto poteva aprire scenari diversi. E nascondere, intenzioni "maligne".
Ovviamente, non era la chiarezza a farmi paura. Ma una chiarezza "sommaria", utile ad azzerare lo stato delle cose. Annullare il bando. Cominciare da capo.
La questione Cooperative a Cassina era diventata COMUNQUE SAREBBERO ANDATE LE COSE una delle pagine più buie della Storia del Paese.
COMUNQUE SAREBBERO ANDATE, perché come ho già ebbi modo di scrivere attraverso una lettera al Sindaco (la quale è stata peraltro letta e commentata da più parti), l’atteggiamento politico di questa e la scorsa Amministrazione ha ha compromesso la permanenza in Paeseper di molte persone .
Per lo più giovani esiliati, costretti a cercare casa altrove.
da solo sono riuscito a redigere una lista di 81 Giovani, appena trasferiti o prossimi alla partenza. Oggi sarebbero molti di più.
Tutto questo per dire che il dramma non solo esisteva, ma esiste ancora oggi ed è di proporzioni inquietanti. Mentre noi perdevamo tempo a chiaccherare su Commissioni inutili, per altri ragazzi si avvicinava il momento di abbandonare il paese. Fare fagotto e partire a causa dei troppi egoismi.
L’istituzione di una Commissione (SOPRATTUTTO SE CONSILIARE E NON COMUNALE) che analizzasse e valutasse le attività svolte, correttezze formali e sostanziali sarebbe stata si legittimata ai Sensi dell’Art. 26 comma 7 dello Statuto Comunale ma il timore di perdere di vista le reali priorità per una buona Amministrazione e per molti Cittadini da essa Amministrati, era troppo forte.
Una Commissione Consiliare, composta quindi internamente al Consiglio Comunale, non avrebbe avutio competenze adeguate per sbrogliare questa complicata matassa.
Se qualcuno lo avesse ritenuto opportuno avrebbe potuto promuovere iniziative giudiziarie in sede penale. Ma questo solo in un secondo tempo.
Non volevo con quel voto, dimenticare che il vero interesse di un consiglio comunale responsabile non era quello di puntare il dito su chi aveva commesso errori, ma piuttosto di accellerare e aiutare chi ha ragione in questa vicenda, applicando le Delibere in essere, e le successive sentenze del T.A.R.
Quindi non ritenendo opportuno regalare a questa Amministrazione ulteriori elementi, utili a giustificare vergognosi ritardi, ho preferito Astenermi dal vatare questa mozione. Pur sapendo che la mia astensione equivaleva la bocciatura.

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Consigliere Comunale "Uniti per Cassina"

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