sabato 5 maggio 2007

IL PIU' GRANDE NEMICO DELLA LIBERTA' INDIVIDUALE E' L'INDIVIDUALISMO STESSO.

Sono anche io convinto, come Bagnasco, che nel momento in cui si perde la concezione corretta autotrascendente della persona umana non vi è più un criterio di giudizio per valutare il bene e il male e quando viene a cadere un criterio oggettivo per individuare il vero e il falso, l’unico criterio o il criterio dominante è PURTROPPO il criterio dell’opinione generale.
E come negare che al quel punto diviene arduo dire dei no...!?
Oggi, andare contro il senso comune della maggioranza, dicendo dei no ai Dico significa scontrarsi con l’opinione illuminata e democratica.
Significa avere il coraggio della coerenza, che in molti tacceranno di essere contraria ai sacrosanti diritti dell'uomo, dei buoni sentimenti e della libertà degli individui
Un Domani però, questa stessa inclinazione "illuminata" potrebbe prodursi per altri diritti che (sempre grazie a Dio) ancora oggi ci appaiono delle bestemmie.
Se viene a cadere il criterio antropologico dell’etica che riguarda la persona, che è anzitutto un dato di natura e non di cultura, dire dei “no”diventa veramente complicato.
Può essere l’opinione comune, predominante, a stabilire qual è il limite non valicabile, oltre il quale la natura umana può torcersi e sacrificarsi irreparabilmente alla libertà dei singoli individui ?
NO. NO.

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