lunedì 28 dicembre 2015

Si torna a parlare di Gestione del Piccolo Teatro Martesana

Gentile Cittadino,

La informo che con deliberazione di Giunta Comunale n. 212 del 18/11/2015 è stata approvata la proposta di concessione relativamente alla gestione del Piccolo Teatro della Martesana (situato in zona Casale, lungo via Trieste).

A scanso di equivoci - e prima che i "soliti noti" possano fraintendere - premetto fra le prime righe, che considero un fatto positivo che qualcuno torni ad occuparsi del Piccolo Teatro della Martesana e quindi di Cultura.

E’ più di un anno e mezzo – ossia dai tempi della scorsa Amministrazione – che non sento più parlare in Comune di Cultura, a meno che non sia associata alla Cooperativa La Speranza (di cui il Sindaco è stato presidente per 10 anni) o organizzata presso la Birreria di Sant’Agata di cui la stessa Coop è proprietaria.

Niente di male, ma la "Cultura" in un Comune di 13.000 abitanti dev'essere qualcosa di più.

L'impegno, la passione dei Cittadini di Cassina e una futura gestione del Piccolo Teatro Martesana potrebbero offrire l'occasione concreta, per eludere il solito tran tran di una Cultura “Mandellocratica” - fra Cooperative e birrificio - che limita la diversificazione di un'offerta culturale che in questi 17 mesi è apparsa incancrenita, avviluppata sui soliti ritornelli politicizzati.

Al momento, il Comune prevede di individuare il soggetto che gestirà il Teatro fra le associazioni culturali e del terzo settore con esperienza nel settore teatrale/culturale e la durata prevista della concessione è anni 5.

La scelta di una durata quinquennale dicono in Giunta - consentirà il radicamento della proposta nel territorio e la formulazione di un‟adeguata strategia di investimento nel medio-lungo periodo capace di fungere da volano della proposta culturale.

La penso diversamente, ma non è questo il momento di parlarne.

Il teatro verrà dato in Concessione e - aspetto importante - è che contestualmente l’Amministrazione Comunale ha definito una quota di compartecipazione pubblica (7.000 euro/annui) per la tenuta complessiva del piano di budget annuale.

In altre parole, il Comune verserà 7.000 euro annualmente – un contributo – nelle casse di chi vincerà la gara d’appalto per “…assicurare il perseguimento dell‟equilibrio economico –finanziario del concessionario, in relazione alla qualità del servizio da prestare…”.


“Ovviamente” il criterio di scelta del Concessionario e l’affidamento dell’appalto è mediante “offerta ecomicamente più vantaggiosa” e dal Comune hanno ritenuto opportuno espletare una indagine di mercato attraverso la pubblicazione di “Avviso per manifestazione di interesse a partecipare alla procedura per la concessione della gestione del piccolo teatro della Martesana”.

Giusto per informazione e amanti della statistica, a questo avviso ha risposto n.1 operatore del terzo settore.

Ora, le ragioni di questa scarsa partecipazione possono essere tante, delicato entrare nel merito.

Ciò che posso fare, è segnalare un aspetto “curioso”: il fatto che nemmeno a fronte di un contributo di 7.000 euro/annui, è stato possibile trovare più di un operatore, interessato a gestire il Piccolo Teatro Martesana.

Una struttura che offrirà spettacoli a pagamento e i cui proventi – ovviamente, essendo in gestione – non andranno al Comune.

Quindi, un partecipante.

Se legittima da parte della Stazione Appaltante, la previsione nel bando di gara di clausole e requisiti (ulteriori rispetto a quanto previsto dalla Legge) è vero anche che non essendo previsioni obbligatorie e illimitate, è doveroso fornire adeguate motivazioni per giustificare l’esercizio di tale potere (inserimento clausole e requisiti).

D'altronde, la motivazione costituisce uno strumento di verifica essenziale del potere ed evita che lo stesso sconfini nel mero arbitrio, a scapito dei principi della ragionevolezza razionalità, adeguatezza e congruità.

A scapito della collettività e del servizio stesso.


Se un'Amministrazione decide di intervenire con un contributo di 7.000 euro/l'anno (per un quinquennio) finanziato attraverso la tassazione collettiva, bisogna prima di tutto mettere in campo tutti gli strumenti di cui si dispone (buonsenso compreso) per evitare l'uso discrezionale del potere che - anche quando legittimato dalla legge - finisce notoriamente col gravare sulla tasche della collettività se non sulla qualità del servizio offerto.

Questo discorso, per non tornare a parlare degli imbarazzi che hanno seguito l'assegnazione dell'Appalto Gestione Asilo Nido Pesciolino Rosso di qualche mese fa, quando a buste ancora chiuse, un Assessore dichiarava sulla stampa locale: "La Cooperativa che vincerà l'appalto dovrà mantenere la medesima qualità del servizio...".

Dichiarazione quanto mai profetica, che ha messo a disagio tutto il Comune, visto che la Gara d'Appalto per il servizio (1 milione e mezzo) era aperta "a tutti gli operatori" ma a vincere è stata ineffetti una Cooperativa.

Non giudico la capacità dei singoli assessori di prevedere il futuro, ci mancherebbe.

La tocco piano: considero inopportuno sbandierare sui giornali queste doti (non saprei come chiamarle) presunte doti paranormali, la capacità di prevedere chi vince Appalti.

Ad ogni modo, scusate il disturbo ma solo piccoli spunti di riflessione – fra Natale e Capodanno – per un 2016 più consapevole di questo 2015.


Andrea Maggio


Ps – anche per l’oramai prossimo 2016 vi chiedo di comunicatemi eventuali richieste di rimozione dalla mail-list e non ricevere più queste le email, sostituzione e modifiche.


Ancora, Auguri

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