Gentile Cittadino,
ora che il Governo si è finalmente deciso a fissare la data per della consultazione referendaria relativa alla Riforma Costituzionale (4 dicembre) è doveroso entrare nel merito di importanti articoli della costituzione oggetto di modifica.
Nelle scorse settimane abbiamo assistito impietriti ad una zuffa indegna fra i sostenitori del Si e sostenitori del NO: è chiaro che questo stile non ci appartiene.
Degli 'Ultras' in campo - ed equamente distribuiti nei due variegati schieramenti - POCHI hanno manifestato interesse per i contenuti della Riforma.
Anche Cassina dè Pecchi ha visto nascere il suo Comitato a sostegno del SI - come in tanti altri Comuni - e a presiederlo è Giovanni Mele, politico di lungo corso ed ex Sindaco di Cassina per due legislature.
Con la discesa in campo dell'ex Sindaco - ex Partito Comunista Italiano e quindi assai lontano dal mio percorso politico - mi attendo un dibattito sui contenuti, differente per stile ed eleganza da quello confuso e rabbioso attuato in questi due anni e mezzo, dai suoi più giovani compagni di partito a Cassina dè Pecchi.
L'ex Sindaco può sfuggire dalle retorica degli "spot" di chi fa politica fra feste, aperitivi musicali e feroci battaglie per una poltrona.
I Comitati a favore del SI sono composti - grossomodo - da militanti affezionati simpatizzanti del PD che 10 anni fa votarono NO alla riforma costituzionale proposta dal Centrodestra.
Sembra ieri quando scendevano a manifestare con lacrime agli occhi “….in difesa della Costituzione più bella del mondo” o “…dei diritti ricevuti in dono dai nostri nonni attraverso la Carta Costituzionale che il Centrodestra vuole distruggere….”.
Oggi che la riforma costituzionale arriva al vaglio degli Italiani, proposta da un Governo guidato da un Premier Renzi mai eletto dal corpo elettorale, promossa con 4 disgustosi voti di fiducia da parte di un parlamento eletto da una legge dichiarata incostituzionale (Porcellum) ovviamente adesso – per i “Democratici” ad intermittenza – è tutto normale.
Perché il concetto di "Democrazia" è qualcosa di assai volubile e come a Cassina dè Pecchi con la guerra delle poltrone innescata dal PD e che Mandelli dovrà sedare e saziarne gli appetiti voraci (probabile già alla prossima seduta di Consiglio Comunale) loro fanno tutto questo "per il bene del Paese”.
Litigano per le Poltrone e il potere, ma sappiamo tutti che (come ha dichiarato il Segretario del PD) lo fanno unicamente "PER IL BENE DEL PAESE".
Che teneri, ma torniamo alle cose serie.
Il Comitato dei Renziani a Cassina spiega le ragioni del SI col classico sistema utilizzato in molti provvedimenti approvati negli organismi locali (Giunta e Consiglio Comunale) ossia utilizzando il trucco della mezza verità, approfittando del fatto che l’Italiano medio non ha il tempo necessario per approfondire temi così articolati tantomeno la voglia di dedicarsi a questioni volutamente politicizzate.
Soprattutto, appositamente "buttate in cagnara" da chi governa, se non addirittura il classico segretario del PD impegnato nella sua campagna su FB in cerca di visibilità e una poltrona da assessore.
E ogni riferimento a fatti, cose, persone e appetiti è puramente casuale.
Ad ogni modo, tutto ciò comporta il naturale disgusto di chi fatica ad arrivare a fine mese e fa perdere di vista la vera questione: l’enorme importanza di ragionare e scrivere le “regole del gioco” (Costituzione) insieme.
Io ero contrario alla riforma del 2006 (governo Berlusconi), oggi sono contrario alla riforma proposta dal Governo Renzi, che considero addirittura peggiore di quella sottoposta 10 anni fa ai Cittadini e respinta con un referendum votato da chi oggi sostiene l'attuale proposta.
È in atto da anni un restringimento della base democratica il cui effetto sui cittadini è la diminuzione del diritto di votare i propri rappresentanti.
E' il disposto combinato fra Riforma e Legge elettorale Italicum a preoccupare.
In pochi anni è stato sottratto il voto Per la Provincia di Milano (oggi divenuta Consiglio Metropolitana per la quale votiamo solo consiglieri comunali e sindaci dei 134 comuni);
Non votate il Sindaco della Città Metropolitana (di legge diviene automaticamente il Sindaco del Comune di Milano) non votate il Premier (Monti Letta e Renzi non sono stati votati, ultimo Premier eletto si chiama Berlusconi) non votate i parlamentari che per 2/3 sono nominati dalle segreterie di Partito e di cui - con l'aiuto di esperti del voto - ne conosciamo già i nomi alla presentazione delle Liste dei candidati senza aspettare il voto.
Renzi e i suoi adesso non eliminano il Senato ma vogliono eliminare il voto dei Cittadini per eleggere i Senatori ed è la prova che con questa riforma non si ricostruisce un rapporto positivo tra cittadini e politica.
Anzi la Politica è sempre più distante dai Cittadini.
Sento il bisogno di raccontare serenamente le modifiche costituzionali proposte, dire ciò che penso dopo questi mesi di studio e spiegare i perché voterò NO al referendum del 4 dicembre.
Lo farò attraverso la formazione di un Comitato e - nei limiti di tempo che mi sarà possibile - senza 'cianciare' inutilmente ma ragionando su dati e contenuti di una riforma.
Nella speranza di fare cosa gradita, sarà organizzata una serata pubblica per illustrare i contenuti di questa Riforma che porta la firma della Boschi e non Calamandrei
Andrea Maggio
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