Vi informo che il Presidente del Consiglio ha improvvisamente annullato Conferenza dei Capigruppo convocata per ieri 18 ottobre alle 19,00.
Questo potrebbe essere argomento di poca importanza per i "non addetti ai lavori", ma dietro questo aspetto apparentemente innocuo si consuma la più squallida battaglia di potere degli ultimi anni.
La Guerra delle Poltrone in corso in queste ore - fra un Pd che chiede più spazio in Giunta e il Sindaco - ha paralizzato l'attività politico/Amministrativa
A poco serve la generica frase giustificativa "non essendovi argomenti perentori per fine mese" scritta a cuor leggero dal Presidente del Consiglio, nel goffo tentativo di mascherare l'imbarazzata vergogna.
Nemmeno questo mese di Ottobre riusciremo a fare un Consiglio Comunale, impossibile parlare di argomenti che coinvolgono direttamente Cassina e i Cassinesi.
In questo scenario, ecco che il Consigliere PD Parma - peraltro maggiore indiziato per occupare la tanto desiderata poltrona che il PD desidera - si appresta a protocollare in queste ore una Mozione per chiedere a Renzi di fare tutto ciò che è nelle sue possibilità per fermare la guerra in Siria.
Ora, non dubito sul fatto che sia argomento delicato, importante e sensibile ma che un Comune di 13.200 abitanti - con i problemi che vive Cassina fra degrado e trascuratezza - debba trovarsi per inviare una lettera a Renzi per un simile invito è preoccupante.
Non credo che la guerra in Siria dipenda da Renzi, tanto meno dall'invito che il Consiglio Comunale di Cassina invierà a quest'ultimo.
Il Consigliere Comunale - noto amante della zuffa politica e promotore della Mozione - ha tentato disperatamente di riempire un Ordine del Giorno vuoto e buttare sul tappeto la Guerra in Siria, che alcuni Consiglieri ideologizzati possono vivere come il loro '68 quando chiedevano il ritiro delle truppe dal Vietnam.
E' tutto molto triste e mai - credetemi - dopo tutti questi anni di Consiglio, ho visto uno squallore di queste proporzioni.
Non ho nemmeno la forza di rileggere quello che ho scritto, scusate gli errori.
Andrea Maggio
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