Gentile Cittadino,
la invito all'appuntamento che sai terrà domani sera -
Giovedì 17 NOVEMBRE - PRESSO LA SALA CONSILIARE - ore 21,00 - sulle
ragioni del NO al prossimo referendum costituzionale.
La serata - organizzata dalla realtà dell'area Martesana
"Comitato Famiglie per il NO" e che sostengo per la pacatezza con cui
affronta alcuni temi delicati - ha un duplice scopo: quello di chiarire i
termini di modifiche che sono sostanzialmente ignorate dai più e insieme
illustrare le ragioni che CI HANNO SPINTO a schierarci risolutamente per il NO.
Non è la riforma della Costituzione che darà maggiore
stabilità al Governo.
La stabilità di un Governo dipende dalla solidità della
maggioranza parlamentare che lo sostiene, possibilmente senza SALTI DELLA
QUAGLIA.
Il nuovo Senato, per composizione e funzioni, non sarà
realmente rappresentativo di Regioni e autonomie locali e non avrà la
possibilità di incidere realmente sulle leggi che riguardano i territori e non
sarà più eletto dai cittadini.
Il nuovo procedimento legislativo
è più complesso e variabile di quello attuale: è prevista una pluralità di
procedimenti a seconda delle diverse possibilità di intervento del Senato (per
materia e fonte normativa) che porterà a maggiori incertezze e conflitti
procedurali
La riforma non allarga gli spazi di rappresentanza e non
da adeguate garanzie alle minoranze politiche.
È tutto rimandato a modifiche dei regolamenti e leggi
future, e alla legge elettorale che visto l'attuale ITALICUM non lascia
intravedere nulla di buono.
C’è un’eccessiva centralizzazione delle competenze
legislative e dei poteri decisionali, aspetto pericoloso se considerato alla
luce della vittoria di un "Voto di protesta"
Non vi sono garanzie di uno spazio di autonomia
legislativa per le Regioni
Non c’è una vera riduzione degli sprechi.
Il risparmio è quantificabile, ad oggi, nella
cancellazione delle indennità dei senatori (circa 40 milioni).
Il solo ballottaggio previsto dall'Italicum costerebbe
molto di pi di tutti i risparmi annunciati con la riforma.
i potrebbe fare di più e meglio modificando i soli
Regolamenti, ponendo vincoli e limiti a diarie e rimborsi, e riducendo gli
emolumenti.
Tutto ciò si sarebbe potuto definire con legge ordinaria,
senza stravolgere la Carta Costituzionale che rappresenta i valori comuni e non
di una parte politica.
Lo Stato tornerà a fare leggi su materie che
ricadono sulla vita delle comunità locali, dalla sanità all’uso del territorio,
senza che le Regioni possano opporsi.
Non sarà più necessaria una larga
maggioranza per eleggere il Presidente della Repubblica
La legge elettorale, voluta dallo stesso Governo che ha
proposto le modifiche costituzionali, e che, per giunta, ha posto la questione
di fiducia per ottenerne l’approvazione, non è oggetto del referendum, ma con
questa riforma, attribuirebbe ad un solo partito, anche se poco rappresentativo
dell’elettorato, un potere eccessivo sulle istituzioni del Paese
IO VOTO NO e domani sera - Giovedì 17 NOVEMBRE ore 21,00
- venite in sala consiliare per l'assemblea sulle ragioni del
NO al prossimo referendum costituzionale.
Saluti
Andrea Maggio
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