lunedì 25 settembre 2017

ANCORA SUL PASTO DOMESTICO A SCUOLA

 
Oggi, intendo ritornare sulla questione del "Pasto domestico a Scuola (http://andreamaggio.blogspot.it/2017/09/pasto-da-casa-scuola.html) che tanto sta facendo discutere in paese, in quanto ho ricevuto dal membro di Commissione Mensa (espressione del Consiglio Comunale) Marina Prestopino, alcune  utili informazioni.
 
Ricevo e Pubblico:
 
<<...(...) ho letto lo scritto del tuo blog e condivido con te le informazioni che sono a mia conoscenza in quanto membro di commissione mensa, come ovviamente sai, sul pasto domestico.
 
Nel mese di maggio durante una riunione della commissione mensa si è discusso sul pasto domestico (punto che era all'ordine del giorno, per cui tutti i genitori ne erano a conoscenza). Questa riunione però dovrebbe avere seguito nel prossimo mese di ottobre in quanto per mancanza di tempo non si è conclusa ed è stata rinviata.



Era presente il D.S. Gambero che ci ha informato della richiesta di alcuni genitori per il consumo a scuola del pasto domestico. Ha espresso il suo pensiero, noi il nostro, ci ha informato della circolare del MIUR e dei precedenti che hanno portato la sentenza del comune di Torino.



Ha espresso la sua volontà a redigere un protocollo di intesa tra comune istituto comprensivo e genitori. Da lì in poi la commissione mensa, o almeno io, non ho più avuto nessun tipo di informazione, nessuna comunicazione in merito allo stato di avanzamento di questa richiesta di pasto domestico, ne tanto meno di nessun protocollo di intesa redatto e pronto per accogliere le richieste dei genitori.



Solo qualche giorno fa vengo a conoscenza da parte di un genitore che la richiesta per consumare il pasto domestico è stata accolta, il protocollo di intesa redatto e firmato, e che i bambini a breve inizieranno a consumare a scuola il pasto domestico.
Tutto questo mi lascia perplessa.



È corretto che una commissione mensa non venga informata di nulla da nessun ufficio pubblico? È corretto convocarci per metterci a conoscenza della richiesta di questi genitori per poi invece non darci nessun altra informazione? È corretto non informare tutte le famiglie di questa possibilità?

L'informazione è stata scadente.
 
Ho espresso il mio parere a tutta la commissione è cioè  quello di dover scrivere in maniera ufficiale come commissione mensa anche a tutta la giunta e ai genitori e mi auguro che tutti i membri siano concordi a esprimere un giudizio non proprio positivo sul come gli uffici hanno gestito una situazione così attuale e di così interesse pubblico (io lo sarò). Ma ne parleremo alla prossima riunione della commissione
 
Capisco il cambio del D.S., capisco l'organizzazione piuttosto complicata, capisco i tempi stretti, ma l'informazione era necessaria.    - Marina Prestopino - >>
 
Il testo - pubblicato integralmente - offre importanti spunti di riflessione.
 

 
La scorsa Amministrazione - che ho vissuto da assessore - ha inserito nella "determinazione delle tariffe mensa" il quoziente familiare.
 
Ossia una progressiva diminuzione della tariffa, a fronte del crescere del numero dei figli.
 
Una valida politica locale a vantaggio delle Famiglie, un aiuto concreto per i nuclei familiari più numerosi.
 

Il diritto allo studio è riconosciuto dall'art. 34 Cost., che lo declina - in primo luogo - attraverso la previsione di obbligatorietà e gratuità.
 
Stando alle sentenze e al buonsenso, non è possibile affiancare all'obbligo scolastico gratuito l'imposizione di un servizio a pagamento.
 
Mio figlio continuerà a mangiare in mensa come ha sempre fatto, ma difenderò - come in occasione delle bottigliette d'acqua - la libertà di scelta, su questioni che incidono anche economicamente sulle tasche dei Cittadini.
 
Perché in uno Stato liberale i "servizi a domanda individuale" non possono essere imposti da nessuno.
 

E' probabile che attiveranno le noiose cantilene coordinate, chi è interessato al "Pasto domestico a scuola" non si faccia intimorire.
 
Le cantilene andranno dal "non si può a causa dell'assenza di un refettorio diversificato" a "le spese di pulizia saranno a carico delle famiglie dei bambini che mangeranno il pasto domestico" passando a "chi vuole usufruire del pasto domestico deve comunicarlo all'inizio dell'anno, quindi ormai è tardi" ma come riportato dal membro di Commissione Mensa, l'informazione è stata taciuta per lunghi mesi..!
 
 
Andrea Maggio
 

 

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Consigliere Comunale "Uniti per Cassina"

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