Impianto
pirolisi: riprendo da dove c’eravamo lasciati.
Chi
ha avuto occasione di seguire i precedenti post,
ricorderà
l'attenzione che abbiamo posto sull’argomento
(http://andreamaggio.blogspot.it/2017/11/informo-i-cittadini-che-ho-protocollato.html)
e
– soprattutto
- le
iniziative consiliari in proposito
L’assessore ha
condiviso - sin da
subito - la necessità di
tener monitorata la questione “Impianto Pirolisi” e
alle domande poste
per iscritto non ha potuto
rispondere, ma si è
detto disposto a tornare in Consiglio non appena documentato.
Questo
perché è diritto conoscere la verità dei fatti ed
è responsabilità
politico-amministrativa di
chi governa un paese reperire e trasferire ai Cittadini, il maggior
numero di informazioni sull'installazione di un impianto di pirolisi
sul territorio di Cernusco sul Naviglio da parte di un’azienda
privata che già opera sui territori di Cernusco sul Naviglio e
Cassina de’ Pecchi nell’ambito del trattamento dei rifiuti.
A
noi non piacciono i facili allarmismi, non piace la “cagnara”
politica, ma riteniamo importante che il Sindaco vada a fondo alla
situazione, con serietà, perché – allo stesso modo – non
abbiamo apprezzato l'intervento del Capogruppo di Maggioranza Andrea
Parma che ha definito la questione “Impianto di Pirolisi” una
“Bufala”.
Solo
informazioni circostanziate, documentate possono evitare psicosi
collettive, perché il timore dei Cittadini è sempre legittimo
se riguarda la salute.
Nei
giorni scorsi è stato aperto – finalmente
- un tavolo permanente di
confronto tra i Comuni interessati e limitrofi al futuro impianto di
Pisolisi, attraverso il quale cercheranno di favorire lo scambio di
relative informazioni fra Comuni e coordinare gli interventi a favore
di una migliore comprensione dei numerosi dati tecnici e la
pericolosità residua.
La
definire “Bufala” - in una fase ancora embrionale - è contro
ogni principio che sussiste alla base di un ruolo di rilievo sociale.
Peraltro,
le parole fornite dal
Sindaco di Cernusco (in risposta ad un’interrogazione del M5S di
Cernusco s/N) hanno lasciato
piuttosto perplessi,
anche lui dev'essersi reso
conto che minimizzare le questioni ambientali perché si è al
governo di un paese, è poco responsabile.
Seppur
in
ritardo, il
Sindaco di Cernusco ha
fatto
bene a promuovere il primo
incontro con i sindaci e gli assessori all’Ambiente e alla Salute
dei Comuni di Pioltello, Cassina de’ Pecchi e Vignate allargando
poi l’invito ai prossimi incontri anche al Comune di Rodano.
La
guardia è da tenere alta, perché in altre zone di Italia, dietro
questi impianti “sicuri e moderni” si nascondevano impianti
dannosi per la salute.
Intanto
occorre subito avanzare in Regione Lombardia formale istanza di
proroga termini per presentare osservazioni alla richiesta avanzata
dal privato.
Proprio
perché la politica locale si è mossa tardi – eccetto il Movimento
5 Stelle di Cernusco, a cui rendo merito – tutti hanno preso sotto
gamba la questione e oggi si prova a correre ai ripari.
Dai banchi della Minoranza abbiamo sollevato la questione, nei modi e con gli strumenti che ci offre il regolamento.
Siamo riusciti a puntare i riflettori dell'attenzione sociale, su una questione che rischiava di non essere nemmeno discussa.
Il M5S a Cernusco, noi Consiglieri di Uniti per Cassina nel nostro Comune.
Dai banchi della Minoranza abbiamo sollevato la questione, nei modi e con gli strumenti che ci offre il regolamento.
Siamo riusciti a puntare i riflettori dell'attenzione sociale, su una questione che rischiava di non essere nemmeno discussa.
Il M5S a Cernusco, noi Consiglieri di Uniti per Cassina nel nostro Comune.
Ma inutile negarlo, questo
è il classico esempio di corto circuito, che elimina gli anticorpi
dell'attento e severo controllo politico e sociale, quando a
governare sono i “sinistri”.
Se
a governare ci fosse stato un Sindaco di cdx, avremmo assistito a
manifestazioni e legittimi piagnistei, che avrebbero scosso prima la
politica.
Ad
ogni modo, è positivo che
sia avviato un tavolo fra i
Comuni e che
non si smetta
di vigilare l'andamento della richiesta, perché oltre al parere
tecnico di ARPA, occorre Valutazione di Impatto Ambientale
A
differenza di come è stato dichiarato nell'intervista rilasciata da
un primo Cittadino (“le competenze sull’autorizzazione ambientale
all’insediamento e che il parere sull’assoggettabilità della
pratica a Valutazione di impatto ambientale è in capo a
Regione Lombardia”) la L.R. n. 5/2010 ha
stabilito di conferire alle Province (e oggi alla Città
metropolitana di Milano) le competenze per le procedure di
(VIA) e di verifica di assoggettabilità alla VIA di alcune
categorie progettuali riguardanti: agricoltura, lavorazione metalli e
prodotti minerali, industria dei prodotti alimentari, tessili, cuoio,
legno, carta, gomma, materie plastiche.
Dal
19 maggio 2012, sono di competenza provinciale anche le procedure di
VIA e verifica di assoggettabilità a VIA di altri progetti, sempre
dell’allegato A, B e C, riguardanti: industria energetica ed
estrattiva, progetti di infrastrutture, impianti di smaltimento,
trattamento e recupero rifiuti.
Dal
20 gennaio 2012 sono state trasferite alle Province (e oggi alla
Città metropolitana di Milano) le competenze relative alle categorie
progettuali specificate negli allegati A, B e C
La
Città metropolitana di Milano è inoltre chiamata ad esprimersi
sulle procedure di Valutazione di competenza statale o regionale, in
qualità di Ente territorialmente interessato, ma questo è un altro
aspetto.
Le
Province e la Città metropolitana di Milano per
il nostro territorio compilano
il database regionale “S.I.L.V.I.A.”
riportando
tutte le informazioni delle procedure in corso di svolgimento e
archiviando quelle chiuse.
Sullo stesso database sono disponibili riferimenti normativi e utili informazioni sul tema, ma questo non vuol dire che è un atto regionale.
Meno
male che ci sono le leggi a rimettere sui binari la discussione,
perché – visto il rapido
avivcinarsi delle elezioni regionali - qualcuno
potrebbe covare l'intimo desiderio di
addossare responsabilità
a Regione Lombardia
Un
saluto
Andrea
Maggio
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