Buona sera a tutti,
siamo contenti di esser riusciti ad ottenere la convocazione del consiglio comunale in tempo utile affinché non venissero invalidati alcuni contenuti della stessa, ovviamente non lo siamo altrettanto per l'esito del voto.
Ora, che qualcuno abbia voluto parlare di politica o ideologia quando si parla di presepe e valori condivisi, è stato stucchevole.
Vorrei poter dire, che sono rimasto stupido, ma sapete bene che non è così.
Ormai, ho perso anche il gusto dello stupore.
Ma non sorprende se questa convinzione maturi fra amministratori che hanno definito "...una priorità assoluta per il bene della Comunità l'approvazione del Registro per le unioni civili (e matrimoni di persone dello stesso sesso)" argomento che ad oggi pare abbia interessato solo 1 delle 5154 coppie cassinesi.
Diciamo proprio "prioritaria e fondamentale" per la comunità cassinese non lo era.
Per questo pubblico volentieri stralci dell'intervento consiliare:
<<...l'importanza del momento storico – che ha visto il fallito attentato dell'altro giorno proprio in luogo dove la gioia del Natale era più sentita – impone azioni e messaggi che promuovano – ancora con più forza e fermezza - la cultura della pace, i nostri valori, le nostre tradizioni.
E' il momento che le istituzioni la smettano di girare la testa dall'altra parte, per vergogna o paura, arginando il tentativo di nascondere il Natale e i suoi simboli.
Proprio perché il Presepe rappresenta la nostra identità oltre a essere portatore di straordinari messaggi, come pace e speranza, mostrarlo dovrebbe essere un'ovvietà.
L'orgoglio di tutti come oggi lo è di molti.
Non bisogna avere paura di ricordare chi siamo ed è inutile che – probabilmente per semplificazione, calcoli elettorali o codarde fughe da confronti di merito – ci siano soggetti che covino il desiderio di gettarla in polemica politica.
Questo, riducendone la portata, tirando fuori la parolina magica "strumentalizzazione" o altre parole sfornate ad hoc, per deviare concetti reali. (per informazione, la parolia magica è stata utilizzata dal nostro Sindaco, in chiusura del Consiglio).
Le tradizioni cristiane del Natale non posso esser dimenticate, perché il Natale stesso a ricordarci, che è proprio la tutela della nostra cultura e tradizione cattolica la piena e leale garanzia di alcuni valori, a cui tutti ci richiamiamo.
Modificare o censurare usanze, simboli, tradizioni, sulla falsa riga di un politicamente corretto è – oltre che ipocrita – anche molto sbagliato, perché porta a meccanismi, figli della paura e che accrescono le divisioni.
Possibilmente innalzando quei muri e divisioni, che critichiamo ogni giorno.
La cultura e le tradizioni di tutti devono essere rispettate da tutti, fino a quando compatibili alle leggi vigenti e salvaguardano diritti costituzionali
Per poi finire con i valori morali dell’umanesimo cristiano come la sacralità della vita umana nascente, della maternità della donna e della famiglia fondata sul matrimonio.
Discriminante è privarci di qualcosa senza che nessuno lo abbia chiesto, rinunciare a esporre uno dei simboli più cari al popolo italiano in nome di un ecumenismo senza valori – saturo di finto buonismo dei veri indifferenti.
Per esercitare il dovere e il piacere di dialogare con altre religioni, i figli della tradizione occidentale devono essere consapevoli di se stessi. Come quando si tende la mano a qualcuno, ci si presenta con nome e cognome..>>
LA MOZIONE E' STATA RESPINTA.
Andrea Maggio
La cultura e le tradizioni di tutti devono essere rispettate da tutti, fino a quando compatibili alle leggi vigenti e salvaguardano diritti costituzionali
A maggior ragione se rappresentano l'Humus culturale di valori positivi di cui andiamo fieri.
E noi crediamo davvero che le radici culturali dell’Occidente siano fortemente legate alla millenaria cultura cristiana e, soprattutto nel nostro Paese, simboli e le tradizioni religiose - quali il crocifisso o il presepe - prima ancora di essere simboli e tradizioni religiose sono espressione di valori quali libertà, uguaglianza e tolleranza.
Valori, come il rispetto dell'altro sesso, sono pacificamente condivisi in tutte le repubbliche e monarchie Occidentali e oggi le istituzioni hanno il dovere etico morale di intervenire nei più giovani, purtroppo, in preda ad un senso di smarrimento rispetto al tema dell'identità culturale.
Occorrono testimonianze – ecco cosa serve oggi - un rapporto virtuoso tra realtà territoriali per rinsaldare il legame con i valori tramandati dalle tradizioni natalizie.
Nel discutere questa mozione bisogna sapere che il nostro voto sarà per tutti quei bambini, che come e insieme a mio figlio Daniel, più di me e per ovvie ragioni anagrafiche, vive quest'emozione e la magia del Natale.
Il nostro voto non dev'essere un gesto egoista, perché il presepe è un’occasione preziosa per educare e per educarci: evoca emozioni e gioie intense,sveglia il lato buono, nascosto in ogni uomo , riconcilia la famiglia ed è scuola di bellezza.
Il presepe è una riserva di valori: il valore dell’essenzialità,del silenzio, della pace, della gioia e della tenerezza.
Ci ricorda cosa fu ed è ancora oggi, la nascita di Gesù e della sua attualità valoriale.
Alcuni di voi Consiglieri pubblicano orgogliosamente sui Social Network le foto del presepe fatto con la famiglia in giardino, altri post di amore rispetto al presepe, altri ricordando quanti valori sprigiona la rappresentazione.
Questo è perché in un mondo dove il consumismo rischia di nascondere la vera essenza del Natale, il Presepio tiene vivo il concetto di "venire alla luce", in una stalla, in un luogo sicuramente meno confortevole dei tanti che oggi vivono i nostri figli.
Per tutto questo il presepe va difeso, protetto e reclamizzato perché in esso sono racchiusi i Valori che fanno emergere l’Uomo:
• il valore dell’essenziale: Nella grotta tutto è sobrio, tutto è ridotto all’osso ESSENZIALE! Non c’è miseria ,ma c’è povertà e mentre la miseria degrada, la povertà educa.
• Il valore del silenzio: E’ mezzanotte tutto intorno tace: è sempre così, nel silenzio risplende qualcosa "chi parla semina, chi tace raccoglie" ;
• Il valore della pace: per un momento tutto il mondo è in pace, persino l’Impero Romano è in pace e Gesù nasce. Ecco l’uomo nasce nel silenzio, l’uomo nasce nella pace:
• Il valore della gioia:
• Il valore della tenerezza:
Quì stasera dobbiamo condividere questo passaggio, che ci rende maturi agli occhi di una comunità:
La rievocazione artistica del più grande avvenimento della storia è la rappresentazione simbolica che ripropone visivamente importanti valori:
La rievocazione artistica del più grande avvenimento della storia è la rappresentazione simbolica che ripropone visivamente importanti valori:
- la pari dignità di figli di Dio
(....)
- la generosità nell’aiutare chi è nel bisogno, come virtù anche dei poveri;
(...)
la famiglia, l’ubbidienza, la fiducia in Dio, la povertà, l’umiltà, accoglienza, la gioia, la tenerezza, la mansuetudine, il culto, la pace, la vigilanza, la solidarietà, la fede, il silenzio, la generosità.
Per poi finire con i valori morali dell’umanesimo cristiano come la sacralità della vita umana nascente, della maternità della donna e della famiglia fondata sul matrimonio.
Ma di che cosa dobbiamo parlare ancora?
Mi chiedo il perché questa discriminazione, non è forse la nascita di Gesù una di quelle condizioni drammatiche che noi tutti assistiamo nei drammi odierni proposti in Tv?
Dio volle farsi uomo nascendo come un povero figlio di immigrati senza casa, costretti prima a cercare alloggio in una stalla, "perché – così disse Luca nel Vangelo - non c’era posto per loro nell’albergo" e poi a rifugiarsi da clandestini in Egitto per sottrarsi ad una persecuzione assassina (quella del re Erode che ordinò la "strage degli innocenti", cioè di tutti i bambini di Betlemme dai due anni in giù).
L’albergo in cui "non c’era posto" per una madre in procinto di partorire (e badate bene, nessuno le cedette il suo posto, altro che metropolitana o precedenza nell'assegnazione delle case popolari) è il simbolo di un ragionato ma non sempre giustificato egoismo.
Quella "mangiatoia" in cui Maria "depose" il Bambino appena nato è l'invito – per noi e per tutti i nuovi arrivati con un credo diverso dal nostro - a immedesimarci nelle gravi difficoltà in cui versava Gesù come tante persone povere oggi.
E oggi vorrei dire a Luca Evangelista che – la nostra cultura e istinto solidale – ha aperto le porte di tanti alberghi, l'accoglienza e le politiche sociali Italiane hanno prestato aiuto a immigrati e clandestini.
Senza distinzioni di sorta e quel presepe è li a ricordare che non è sempre stato così.
E che quel bambino aveva gli stessi diritti, di chi oggi chiede a gran voce disprezzando il mondo occidentale.
La rappresentazione di questa sofferenza è per noi educativa, dev'essere conosciuta da tutti, mostrata, anche ai ragazzi stranieri che provengono da altre culture.
Discriminante è privarci di qualcosa senza che nessuno lo abbia chiesto, rinunciare a esporre uno dei simboli più cari al popolo italiano in nome di un ecumenismo senza valori – saturo di finto buonismo dei veri indifferenti.
Il Natale dei lustrini ha abolito il Natale del presepe e questa ricorrenza è fonte della nostra storia e cultura: girarle le spalle, per pigrizia o per ignavia, vuol dire (e lo dico con le parole di un laico di nome Cacciari) mettere a rischio i valori della nostra civiltà.
Per esercitare il dovere e il piacere di dialogare con altre religioni, i figli della tradizione occidentale devono essere consapevoli di se stessi. Come quando si tende la mano a qualcuno, ci si presenta con nome e cognome..>>
LA MOZIONE E' STATA RESPINTA.
Andrea Maggio
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