Alcuni
mi hanno chiesto informazioni sugli Ecomostri che stanno sorgendo nel
quartiere Aurelia, l'opinione pubblica cassinese sta concentrando
l'attenzione su queste edificazioni che stanno snaturando una zona.
Perdonatemi,
ma della questione scriverò domani (se avessimo avuto un assessore
all'urbanistica probabilmente non sarebbe servito un mio intervento
in proposito) oggi
devo assolutamente
scrivere
di un altro mistero in questo Comune.
Nessuno
fra
i membri di maggioranza è riuscito a svelare, il
perché di alcune determine.
In
pratica, non mi resta che chiedere per iscritto all'Ufficio Tecnico
alcuni chiarimenti e aspettare con pazienza la risposta fumosa che
arriverà nei tempi biblici, a cui le "tartarughe democratiche"
mi stanno abituando.
In
questi anni è capitato di tutto, indirizzo a cui inviare le risposte
sbagliato, alcune risposte dimenticate, altre solo fatte bollire
sulla scrivania, perchè (credo) hanno cose più importanti da fare,
che rispondere ad un Consigliere Comunale.
Nell'esercizio
delle mie funzioni, ma credo sia interesse di tutti i Cittadini,
chiederò alcune spiegazioni sulla DETERMINAZIONE N. 1030
DEL 22 dicembre 2017 a firma del Responsabile Area Servizi
Tecnici.
Premesso
che la determina
n. 1030 del 22 dicembre 2017 porta la "firma
assolutamente autorevole"
di
Mister 300.000 € (premi e incentivi di legge esclusi, ovvio)
pescato in riva all'Arno qualche anno fa, dopo una complicata
selezione da parte di una commissione di gara nominata dalla giunta.
E'
lo stesso "Golden-Boy" che ha già
messo la firma sulla proroga
del
contratto manutenzione verde pubblico, all'impresa
più
contestata dai
Cittadini degli
ultimi 30 anni, perché "...ha
lavorato con diligenza e professionalità per tutto il periodo
contrattuale e pertanto non si palesano motivi per non prorogare
l’appalto data la necessità del servizio".
(http://andreamaggio.blogspot.it/2017/06/follia-verde-pubblico-proroga-del.html)
Difficile
pensare che sia colpa sua, è una delle 6 figure apicali finite a
capo delle diverse aree del Comune in tempi di "Mandellocratica",
non sarebbe legittimo aspettarsi qualcosa di diverso in questo clima
disastroso.
Pensate,
che sempre per un non meglio precisato "...chiaro
interesse pubblico", l'attuale
Amministrazione ha addirittura aumentato
– da 6 a 7 – le figure apicali del nostro Comune.
La
scorsa Amministrazione – di cui ero assessore – era scesa a 5,
per ottenere qualche risparmio, in Mandellocrazia usano i vostri
soldi come se giocassero a monopoli.
Ovviamente,
è già stato
attivato il procedimento per fare arrivare - chissà da dove - la
nuova figura apicale dell'Area 1 (Finanze) mentre
come feci quand'ero assessore ai lavori pubblici avrei preferito si
valorizzasse personale
interno.
Tornando
alla determina n. 1030 del 22 dicembre 2017 avente per OGGETTO:
SERVIZI DI RACCOLTA RIFIUTI URBANI, PULIZIA SUOLO PUBBLICO E GESTIONE
SERVIZI - CEM AMBIENTE 2017. IMPEGNO DI SPESA occorre sapere le
motivazioni per le quali il nuovo appalto CEM (2017-2025) non è
stato ancora avviato.
Era
stata prevista una data di inizio nel mese di ottobre 2017 e due
mesi dopo non è stato ancora avviato.
Fino
a qui, nulla di strano. Diciamo che i ritardi in Mandellocrazia sono
all'ordine del giorno, talvolta strumenti dietro i quali celare
ipocrisie (ne parleremo)
Piuttosto,
è assai curioso
che in Determina vi sia riportato
che "...la procedura di scelta del contraente può
essere effettuata sulla base delle disposizioni vigenti in materia di
procedimenti di spesa in economia, ed in particolare ai sensi del
Regolamento Comunale per l’esecuzione di lavori, forniture e
servizi in economia e l’importo
stimato per detto servizio non eccede la soglia netta di € 20.000,00"
ossia “tale
soglia ha reso possibile e legittimo affidamento del servizio" e
poi continui a leggere che si va ad "...integrare
il cap 2900 del Bilancio Pluriennale 2016/2018, n. 370/2017 - a
favore di Cem Ambiente S.p.A. per un importo pari a € 87.132,00"
AFFIDAMENTO
DIRETTO, senza gara d'appalto, una procedura "semplificata"
ammessa per gli appalti, ossia le acquisizioni inferiori alla soglia
che la legge nazionale indica 40.000 € e il Regolamento
Comunale limita ulteriormente a 20.000 €.
Il
mistero è perchè con la stessa determina si va ad integrare
l'impegno di spesa di 87.132,00 € cifra
ben superiore alla soglia di € 20.000 che
rende possibile e legittimo l'affidamento diretto del servizio al
CEM e soprattutto il contratto CEM dev'essere ancora avviato.
Aldilà
delle scuse tecniche propinate dalle tartarughe democratiche, che
arriveranno certamente resta
l'angoscia per un sistema farraginoso, la
"Mandellocrazia" chiama i Consiglieri ad approvare un
Bilancio di Previsione (lunghe discussioni sul migliaio di euro
ridotto o aumentato rispetto ai singoli
servizi) e arrivare al 22/12/2017 per
leggere che d'Ufficio si proceda ad integrare
di 87.132,00 € un impegno di spesa, con procedura semplificata, ad
assestamento avvenuto (dopo novembre) e per una realtà "...il
cui nuovo appalto non risulta ancora avviato".
Sono
certo che avranno mille chiacchiere da raccontare (mille
giustifiche ai sensi della legge, che richiama il decreto e
sostituisce l'articolo nella parte riguardante ecc ecc nelle more di
una più attenta analisi ecc ecc )
Nel
migliore dei casi mi
diranno – come fecero in
occasione della Determina n 616 del 01 ottobre 2015
(PROGETTO DEFINITIVO dei LAVORI DI RIQUALIFICAZIONE DEL
CENTRO DI CASSINA DE’ PECCHI) che
contestai perchè
non riportava il regolare visto di regolarità contabile da parte
della regioneria del Comune: “Maggio,
se vuoi fai ricorso”.
Le
determinazioni che comportano impegni di spesa sono
esecutive con l’apposizione del visto del responsabile
del servizio finanziario di regolarità contabile
attestante la copertura finanziaria (ai
sensi dell’art. 151 c. 4 del DLgs. 267/2000 e s.m.i.)
ma invece - scusate
ma lo devo scrivere - SE NE FOTTONO e
invitano a prendermi un avvocato (da pagare con i miei 18 euro di
indennizzo mensile) perchè
come disse il Sindaco Mandelli "...Andrea Maggio, rassegnati.
Abbiamo vinto noi e decidiamo noi...".
Chiudo
ricordando che:
L’ANAC ha
ben chiarito che "Le
stazioni appaltanti hanno comunque la facoltà di ricorrere,
nell’esercizio della propria discrezionalità, alle procedure
ordinarie, anziché a quelle semplificate, qualora le esigenze del
mercato suggeriscano di assicurare il massimo confronto
concorrenziale”
Andrea
Maggio
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