In queste settimane sto
ricevendo molte telefonate da parte degli Amici desiderosi di confrontarsi con
me rispetto agli imminenti scenari politico-nazionali.
Sono Amici perlopiù stupiti di non “trovarmi
in frontiera” (cit.) sostenere il partito e promuovere la candidatura di
qualche candidato.
Dopo due decenni, affronto la prima tornata
elettorale privo
di velleità politiche.
E' la prima
volta – da quando ho raggiunto la maggiore età – che ho forti dubbi sul partito da votare, ma la stima personale per alcuni
candidati, presenti in tutti i partiti e che ho avuto l’occasione di conoscere
personalmente mi spinge ad andare comunque a votare.
Arrivismo e nepotismo hanno fatto dei
partiti uno “strumentum
a cazzum propri” di chi è più paraculato.
Ma il 4 marzo andrò a votare perché è
DIRITTO E DOVERE CIVICO continuare a sognare che le cose possano cambiare.
Come ho
già avuto modo di scrivere nei giorni scorsi, la crescente disaffezione
verso i partiti ha investito anche lo scrivente, sono diventati
strumenti ad uso e consumo dei soliti noti.
Il
disgusto mi ha fatto dimettere da tutte le cariche elettive provinciali e
regionali (in Italia non capita spesso di lasciare incarichi) per restare
impegnato nel nostro Comune e – se i Cittadini lo vorranno – lo sarò anche in
futuro.
E’
importante che domenica, il “corpo elettorale” eserciti un diritto lanciando il messaggio
nuovo, evitando di sprecare il voto e senza farsi abbindolare da proclami e promesse insostenibili in campo
economico.
.
Per evitare di
approvare una legge elettorale che consegnasse al paese un vincitore in grado
di governare, è stata confezionato il cosiddetto Rosatellum bis, autentica schifezza di italica natura.
Lo spettro dell'ingovernabilità dovrebbe spaventare la politica
mentre in tanti esultano.
Più l’ambiente è instabile, i numeri
parlamentari incerti, più il voto dell’ultimo deficiente (eletto senza
conoscere la tabellina del 2) diventa importante e “ricercato”.
Ad ogni
modo, domenica troveremo
sulla scheda alcuni simboli, alcuni li conoscete di già altri compariranno
per la prima volta sulla scheda.
Le
principali coalizioni:
il centrosinistra si schiera con Pd, Insieme, +Europa con
Bonino, Civica Popolare Lorenzin e Svp-Patt.
Il centrodestra con FI, Lega, FdI (ex AN) + varie ed
eventuali fuori usciti dal governo Renzi che probabilmente torneranno con lui
appena eletti.
Il M5s e Leu andranno da soli.
Senza
possibilità di raggiungere il quorum ed entrare in parlamento: Partito Sardo
d'Azione alla Liga veneta, da Epi Casapound.
Chiudo senza nessun appello al voto, le persone con le quali mi confronto - gli amici che mi contattano per confrontarsi - sanno a chi voterò e a chi darò la preferenza.
Chiudo senza nessun appello al voto, le persone con le quali mi confronto - gli amici che mi contattano per confrontarsi - sanno a chi voterò e a chi darò la preferenza.
Si tratta
di un bollino con un codice alfanumerico che verrà applicato su una appendice
di ciascuna scheda.
Al momento
della consegna delle schede agli elettori, i presidenti devono far prendere
nota del codice sulle liste elettorali.
Quando gli
elettori escono dalle cabine NON DEVONO ASSOLUTAMENTE INSERIRE LE SCHEDE NELLE
URNE ma le devono consegnare al presidente del seggio il quale deve prima controllare
che il codice corrisponda a quello annotato, poi deve staccare l'appendice
contenente il codice, quindi imbussolare le schede nelle urne.
NON
BISOGNA PER NESSUN MOTIVO STACCARE L'APPENDICE CON IL CODICE, PENA
L'ANNULLAMENTO DELLA SCHEDA E DEL VOTO.
Andrea
Maggio
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