Facciamo due conti insieme e proviamo a
capire perché in Giunta a Cassina hanno
cominciato a parlare e rifugiarsi in Fragolosa, esattamente due mesi prima dell’inizio
della nota manifestazione.
Nonostante il professionismo di matrice pseudo-comunista
insegnato alle Frattocchie (https://it.wikipedia.org/wiki/Istituto_di_studi_comunisti)
per il quale “bocche cucite compagni, fino a prossimo ordine”, i dati e segnali
fuoriusciti dalle urne hanno fatto riflettere molti esperti di flussi locali.
Quindi, aldilà del tentativo disperato –
umanamente comprensibile – di utilizzare Fragolosa come “arma di distrazione di
massa”, i “sinistri” si devono confrontare con un fallimento politico, che a Cassina
viene sottolineato con penna rossa, proprio perché fra 15 mesi torneremo al
voto.
I dati locali relativi alle elezioni (politiche
2018 e le elezioni Regionali) – restituiscono un centrodestra dai numeri che
fanno tremare PD, Sindaco e cespugli di sinistra
presenti a Cassina dè Pecchi e – inoltre – il primo partito (un Movimento 5
Stelle) non rappresentato in Consiglio Comunale.
I flussi elettorali (Camera, Senato o
Regione) determinano un trionfo del centrodestra, un chiaro preavviso di sfratto consegnato
all'Amministrazione Mandelli, che anticipa il triste destino della più scadente
Amministrazione degli ultimi 30 anni.
La nota impopolarità dell’attuale
Amministrazione cassinese (PD, Coord Sinistra, Comitato Civico “che non
ricordo il nome” di Medei) aggrava un quadro
politico molto negativo, profondamente mutato rispetto al 2014.
L’emorragia del consenso dei
partiti di centrosinistra è stata raccolta dal
M5S e – solo parzialmente – dai partiti di centrodestra.
Dalle ultime elezioni politiche, il PD cassinese
ha perso 712 voti (2297 del 2013 ai 1585 del 2018) ma la cosa che deve far
riflettere è che – soprattutto a Cassina – a sinistra del partito di Renzi c’è il deserto.
Nessuno dei micro soggetti neo comunisti
(Potere al Popolo e altri neo comunisti della rivoluzione dal divano di casa) ha incontrato il favore degli elettori delusi dal
Partito democratico, bacino del “Coordinamento della Sinistra cassinese” di cui
Mandelli, Chiarella, Vecchi e Costantini sono i rappresentanti locali.
Per questo motivo, è facile ritenere che
Cassina – lunedì 5 marzo – si sia svegliata “più a destra” di quanto
non fosse stata prima di “andare a dormire”
domenica sera.
Peraltro, proprio i flussi usciti dalle
urne disegnano una traiettoria discendente, per tutte quelle forze politiche che
sostengono l’attuale Giunta.
Un parametro che terrorizza l’attuale
Amministrazione e costringe i suoi rappresentanti a legarsi alla poltrona (Medei ancora in maggioranza dopo le accuse del Sindaco è davvero da Nobel) scendere in strada con operazioni di facciata.
L’ultimo debito della Giunta
servirà a sistemare qualche strada, ma certifica l’incapacità di reperire le
risorse in modo diverso dal prelievo forzoso dalle tasche dei contribuenti di
domani).
E’ chiaro che il dato politico locale di
elezioni politiche di livello nazionale non è perfettamente sovrapponibile al
dato amministrativo, questo dev’essere chiaro a tutti.
Le dinamiche comunali prevedono liste
civiche locali, che non sempre ricalcano i confini dei partiti nazionali e –
seppur ne siano sempre espressione mascherata – in questi ultimi 24 anni, i
candidati di centro-sinistra hanno sempre nascosto i simboli di partito (si chiamavano “Progetto Cassina-Sant’Agata”
prima, “Cassina Domani” poi) e fatti ricomparire solo il giorno dopo la
vittoria.
Il “peso politico” dei partiti può
tornare utile nella “equa e equosolidale spartizione delle poltrone” nell’interesse
dei Cittadini, ci fanno sapere i portavoce del Sindaco intrufolati su FB.
“Le elezioni comunali sono tutta un’altra
storia” è la versione ufficiale, ma la preoccupazione del PD è innegabile, perché
chi fa politica a Cassina, sa bene che il dato locale relativo alle elezioni
politiche nazionali è stato sempre indicativo rispetto all’orientamento locale
dell’elettore cassinese.
Ad esempio la lista di centrosinistra
“Cassina Domani” ottenne il 44,8 % e Mandelli divenne Sindaco (anno 2014) il
successo fu trascinato da un PD che – lo stesso giorno – ottenne 41,3% (3028
voti) alla consultazione politica (Europee).
Di quel 41,3% dell’elettorato che mise
la X sul simbolo del PD alle Europee, furono davvero pochi che decisero di votare
partiti di centro-destra (Uniti per Cassina – Maggio Sindaco).
La sconfitta era segnata – oltre che
dalla presenza di altre liste di centrodestra – da un clima nazionale
sfavorevole e chi fa politica
in questo Comune deve fare i conti - prima o poi - con un elettorato ancora
troppo assoggettato ad un voto condizionato da partiti.
Verrebbe da pensare, che se si votasse
domani per il rinnovo del Consiglio comunale, gli esiti della consultazione
sarebbero incerti, sicuramente molto diversi rispetto a quel 2014.
Difficili fare previsioni certe, le
elezioni nei Comuni sotto i 15.000 residenti si giocano sulla compattezza di
coalizioni credibili e previsioni è possibile farne “a bocce ferme”.
Come sappiamo, la storia cassinese ha
dimostrato che si può vincere anche attraverso “cartelli elettorali” salvo poi passare
anni a litigare.
L’unica cosa certa è che – se votassimo
domani mattina – Mandelli non sarebbe più sindaco e probabilmente nemmeno
candidato di lista unitaria.
Questa certezza è ancora prima di sapere cosa deciderà di fare
l’assessore Medei dopo essere estromesso dalla giunta con accuse “…perché
venuto a mancare il rapporto fiduciario con il Sindaco” con strani riferimenti
del Sindaco ad aiuti a privati.
Non ho ancora scritto nulla sulla questione,
sono curioso di sapere se gli strani riferimenti fatti dal Sindaco (nelle
motivazioni delle revoca delle deleghe a Medei, il Sindaco ha parlato di “favori
ai privati”) saranno argomentati o seguiranno denunce per diffamazione.
Lo stesso Medei, rimasto in silenzio ad
ascoltare le accuse del Sindaco, ha poi preso parola per affermare che avrebbe
atteso la registrazione audio del Consiglio.
Aspetta di sapere se il Sindaco lo ha diffamato, intanto oggi lo sostiene con il suo voto.
Aspettiamo curiosi di conoscere di
sviluppi di una storia squallida, non esiste un filo di dignità politica, tutto viene deciso in funzione della corsa al potere.
Parliamo di cose serie: ho dato un’occhiata ad alcuni
dati comunali, che volevo condividere con voi.
Come noto, il numero dei residenti a Cassina
è cresciuto (da 13130 a 13600) e il 4 marzo hanno votato 7725 persone.
In pratica, rispetto alle politiche del
2013 sono aumentati gli aventi diritto e gli elettori effettivi.
In 5 anni, la lega è diventata forza
trainante di un centrodestra in crescita, più che raddoppiando i voti presi il 26/02/13
(8,81%) con un PDL che viaggiava al 20.3% (1717 voti) mentre il PD da solo conquistava
2261 voti (26,73%).
L’aria è cambiata, il centrodestra a
Cassina dè Pecchi ha ottenuto il 40,02% passa dal 2567 ai 3092 (a coalizioni
pressocchè invariate) seppur il dato potrebbe subire piccoli ridimensionamenti di qualche punto percentuale.
Mentre sto scrivendo (non ho certezza di
quando verrà pubblicato) sono in corso alcune anomalie riscontrate al seggio n.
4, che hanno visto attribuire alla lista “Noi con l’Italia” 270 voti in più
(quadruplicati erroneamente).
I voti di questo partito non superano i 70, lontani sono i tempi in cui militavano giovani volenterosi (abbiamo raggiunto 700 voti).
Il dato è molto positivo per la
coalizione di centrodestra, anche se non tutti i partiti possono esultare.
Ai numeri della coalizione potenziale vanno
aggiunti i voti dei micro cespugli, che non considererebbero mai la
sinistra locale come opzione plausibile e che in una competizione maggioritaria
finiranno col confluire nella coalizione “naturale” di centro-destra.
Il Partito Democratico che perde 712
voti (passando dal 29,25 al 21,15%) racimolati dalla Bonino, dalla Civica
Popolare Lorenzin (236 voti), ma soprattutto dal M5S che ha letteralmente cannibalizzato
buona parte di questi 712 voti persi dal Partito di Parma & C.
In effetti, i 5 Stelle passano dai 1451 voti
(18,47% del 2013) a 1874 voti (25,13% del 2018).
Fondamentale è capire se avremo una lista
M5S alla prossima tornata Amministrativa o quale candidato sindaco intercetterà
il voto di questi 1451 elettori.
Si registra la consueta
marginalità dei partiti di sinistra rispetto ai flussi, Liberi & Uguali ferma
al 3,59 % con i soliti 268 voti che sommati al compagine di centrosinistra (2188
voti, 28,32 %) supera di poco il 30,00.
Non è una sorpresa, la
conferma – che nel nostro Comune – la sinistra non esiste e che il PD cassinese ha perso le primarie contro Mandelli (e il suo “Coordinamento della
Sinistra” che non ha mai superato il 4,60%) sbagliando un rigore a porta vuota.
E’ vero, la questione
locale è una storia diversa, ma trovatemi una persona che votando Lega o Forza
Italia alle Europee (elezione contestuale alle comunale) chiuso dentro la cabina elettorale possa decidere di votare Mandelli - per il secondo mandato consecutivo - alla carica di Sindaco.
Neanche se fosse stato - e non lo stato - un buon Sindaco.
Andrea Maggio
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