Come promesso, torno a scrivere sul “Voucher
elettorale” (da 20 € e da 50€) e sulla scelta del Sindaco – e della Giunta Pd e
affiliati vari - di escludere le famiglie di 830 bambini iscritti alla “Città
dei Ragazzi” (preziosa attività estiva svolta presso l’Oratorio).
Poche ore dopo – circa
20 – la pubblicazione del mio post
del 04/07/18
(http://andreamaggio.blogspot.com/2018/07/voucher-per-tutti-ma-esclusa-la-citta.html),
è apparso un Comunicato stampa dal quale emerge il grado di livore e rancore che muove
il provvedimento di esclusione, che si conferma una scelta ideologica
Il testo – un mix di impreparazione ed omissioni – mette insieme Mele e Pere, confermando nei fatti che
non è stata fatta alcuna considerazione sulle condizioni economico-sociali dei
singoli, delle loro famiglie, ma si è trattato di un’esclusione pregiudiziale: se
tuo figlio va all’Oratorio, anche se sei disoccupato, non hai diritto a
chiedere il contributo comunale.
Mentre se scegli di
mandare a zappare la terra nell’Orto solidale – con gli amici degli amici, parenti
degli amici degli amici, elettori dei parenti degli amici degli amici – allora
si, in quel caso puoi anche avere eccome, anche se dichiari 24.000 € di ISEE (con
reddito ovviamente superiore) e se hai scelto di iscrivere tuo figlio ad
attività estive da 400 €/settimana.
Ovviamente - in quest’ultimo
caso - il contributo ti viene concesso perchè finanziato dalla tassazione collettiva, quindi anche del disoccupato che ha scelto di mandare il
figlio all’Oratorio (15 € a settimana, grazie all'emozionante macchina del volontariato).
L’Amministrazione – in
questi 4 anni e mezzo – ha disintegrato il “patto sociale”, che faticosamente era
stato costruito in questi lunghi anni, atteggiamento anni ’50, con il silenzio-assenso dei rappresentanti PD, in queste ore impegnati nella
strategia squallido-elettorale, di cui parleremo nelle
prossime settimane.
Si, non adesso, questi del PD sono tremendi:
sognano di eludere le
responsabilità di un fallimento condiviso con Mandelli Boys e le stanno studiando tutte, per raggirare la severa restituzione elettorale.
Non possono cavarsela così, meritano post
dedicati.
Tornando al comunicato –
pubblicato dal Sindaco Mandelli giovedì 05/07 ma penso redatto dal nostro Tommy
(detto anche “Nuvola” per la tradizionale inconsistenza di parole utilizzate) –
oltre a non spiegare le ragioni di una scelta, prova a confondere volutamente MELE
con le PERE, nel classico stile comunista (chiamasi “benaltrismo”)
Sappiamo
tutti che la frutta è ricca di principi nutritivi, ma nessuno può far
credere che tutta la frutta sia uguale e – quindi – il confondere Mele con Pere
è un errore mastodontico, mischiarle sperando di oscurarne differenze può
diventare diabolico.
Il Comunicato racconta
la solita storiella del “Tavolo permanente per la condivisione della
progettazione, coprogettazione…” (in questo caso, siete autorizzati allo sbadiglio
per la comprensibile noia) dimenticando che l’argomento in questione è “Erogazione
Voucher per la partecipazione ai centri estivi 2018” per le FAMIGLIE e non “Voucher
per chi iscrive i figli dove vuole Mandelli e la sua claque”.
La Città dei Ragazzi non
si avvale di strutture (o terreni) comunali e il contributo alla Comunità
Pastorale va letto in questo senso, visto che accogliere nelle proprie strutture la
stragrande maggioranza dei ragazzi di Cassina è conseguentemente un impegno economico suppletivo.
Ma questo non vuol dire che sia giusto escludere le FAMIGLIE, a cui il provvedimento “Voucher” dovrebbe essere rivolto in modo sincero.
Un conto sono i contributi alle famiglie (voucher) per le attività estive dei loro figli, un conto sono i contributi ai Bilanci dei promotori di queste attività.
Come si può confondere Mele con Pere?
E' normale che poter accedere al contributo non basta averne bisogno (da dimostrare con Isee) ma si è obbligati ad iscrivere il figlio
dove vuole Mandelli?
La verità è che il provvedimento
di esclusione:
A) è “punitivo” per le
famiglie, che continuano a credere nell’oratorio come valido sistema educativo
e ricreativo, che si traduce nell'esclusione pregiudiziale.
Ossia ancor prima di giudicarne la condizione economica e il reale bisogno.
B) è mosso dall'errata convinzione
di chi lo ha ideato, che possa risultare elettoralmente conveniente consegnare
manualmente una mancetta – Voucher elettorale – finanziata con fondi della
tassazione collettiva.
Si tratta di un provvedimento
da "Prima Repubblica" (qualche decennio fa erano all’ordine del
giorno) e si inserisce in un quadro torbido, che un Sindaco come Mandelli (insieme
al PD che in paese rappresenta il vecchio polveroso) ha riportato in auge.
Mandelli incarna a
pieno titolo un modello di politica – purtroppo non ancora definitivamente defunto
in Italia - ma certamente decrepito, vecchio.
Dai mutui per asfaltare
strade l’ultimo anno di legislatura ai contributi a pioggia destinati ad una
parte di residenti.
Un sistema che nasce
dalla dichiarazione di rito "…se sarò eletto sarò il Sindaco di
tutti" ma un attimo dopo aver vinto le elezioni, specifica la frase: “..sarò
il Sindaco di tutti, i miei elettori”.
Andrea Maggio
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