Ho già scritto di questo problema perché – ripeto – di PROBLEMA si tratta.
E i problemi devono essere affrontati, nei giusti modi, provando a comprendere da cosa siano dovuti.
L’argomento è relativo alla modalità di scelta del contraente in ambito pubblico, che a Cassina troppo spesso si traduce in “affidamento diretto” senza alcuna garanzia di evidenza pubblica e migliore pubblicistica.
La modalità ordinaria dovrebbe essere quella che garantisce la massima partecipazione degli offerenti e, di conseguenza, la “concorrenza” con lo scopo di acquisire una platea di proposte negoziali dai diversi operatori economici (messi in competizione).
Le procedure ciclicamente utilizzate dall’attuale Amministrazione, come la proroga (“nelle more della predisposizione del contratto”) e l’affidamento diretto, non garantiscono il Comune e – soprattutto - la possibilità di spendere minori risorse economiche per l’acquisizione di un bene, di un servizio, di un lavoro.
Il tutto – come ho sempre scritto - in una visione complessiva di valutazione della “convenienza economica” in relazione all’oggetto del contratto.
È di tutta evidenza che nei casi di affidamento diretto vi è la mancanza di “concorrenza” e questo statisticamente provoca maggiori oneri per la P.A. in quanto determina ribassi di gara inferiori a quelli conseguibili con una distesa di operatori economici posti in competizione.
La procedura negoziata (l’ex trattativa privata) ha carattere derogatorio e perciò eccezionale rispetto al modello generale delle procedure aperte e ristrette.
Superfluo è ricordare quanto la Pubblica Amministrazione sia tenuta a rispettare i principi di trasparenza e di par condicio e la modifica dei termini economici del contratto sottoscritto nel corso del suo svolgimento renderebbe del tutto vanificato lo scopo del meccanismo concorrenziale di scelta del contraente.
A Cassina vi è una gestione troppo “allegra” e “leggera”, lo scrivo affinché QUALCUNO inverta il senso di marcia prima che inizi come in passato la stagione delle segnalazioni ad ANAC.
Non devo ricordare che – dopo l’ennesima segnalazione e non ancora terminata la legislatura con il contratto in corso – l’ex art 110 (figura apicale nel corso della scorsa legislatura a capo dell'area tecnica dovette tornare in Toscana) con una serie di segnalazioni da "curriculum".
Storia passata che non vorrei ripercorrere.
La contrattualistica pubblica deve rispettare le regole procedimentali (poste a presidio della scelta del contraente privato) non per fare felice Maggio - che pur pratica attività di controllo seria e gratuita - ma per affermare che la concorrenza può essere garantita solo attraverso una procedura concorsuale tra più offerenti.
Il mio ruolo di garanzia e controllo del procedimento amministrativo mi impone di SEGNALARE eventualmente la carenza di un “buon andamento e imparzialità” rimarcando l’indispensabilità della condotta della trasparenza.
Ora, se con determinazione n. 462 del 10 settembre 2020 è stato affidato alla ditta SICLI s.r.l. il servizio di manutenzione dei presidi antincendio del patrimonio comunale (avvalendosi del DL 76/2020, c.d. “decreto semplificazioni”) è curioso sapere che il 24 marzo 2021 – IMPROVVISAMENTE – il nostro Comune si accorge che “nel corso dei sopralluoghi e censimenti dei presidi antincendio, previsti nella regolare esecuzione del servizio, sono emerse numerose criticità, ed in particolare: - interventi di manutenzione non previsti dal capitolato del servizio, necessari a mantenere in funzione ed a norma i presidi antincendio; - forniture di attrezzature antincendio non previste dal capitolato e necessarie a mantenere in funzione ed a norma i presidi antincendio”.
QUINDI PERCHE' METTERE A GARA UN MAXI CONTRATTO DI MANUTENZIONE, CON CAPITOLATO INCOMPLETO, PROCEDERE CON AFFIDAMENTO DIRETTO SENZA GARA e infine INTEGRARE DI ALTRE DECINE DI MIGLIAIA DI EURO INTERVENTI DI "ORDINARIA" ?
Cioè, tutto questa superficialità BUROCRATRICA/AMMINISTRATIVA (e mi fermo qui) mentre qualche dipendente comunale dell'area tecnica metteva i "like" sui post diffamatori su mio conto.
Quindi, ricapitoliamo, il 10 settembre 2020 sei affidatario del più costoso servizio manutenzione estintori degli ultimi 30 anni (63.405,99 €!!!!!!!!!!!!!!!) e – qualche mese dopo – “…per garantire i livelli minimi di sicurezza previsti dalla normativa" occorre prevedere "...interventi di manutenzione dei presidi antincendio e forniture di attrezzature ulteriori ed integrative rispetto al servizio affidato con determinazione n. 462 del 10/09/2020"
Avete letto bene. Nel migliore dei casi, una sciattoneria senza precedenti.
Neanche ai tempi di Mandelli, o quasi.
Come dire: con i primi 63.405,99 € abbiamo scherzato, adesso servono altri 20.000 €
A Cassina qualche impresa stata svolgendo un costosissimo servizio a chiamata diretta (fortunato!) con “...interventi puntuali che di volta si rendono necessari su rilievi dei Tecnici Comunali preposti al fine di mantenere in efficienza e nel rispetto della normativa vigente il patrimonio stesso (…)e "gli interventi rientrano nella manutenzione preventiva al fine di preservare il sorgere di danni che possano inficiare sul loro corretto uso o sui costi successivi di conservazione”, e qualche mese dopo sempre senza gara pubblica ma con affidamento diretto, ecco che emergono “….numerose criticità, ed in particolare: - interventi di manutenzione non previsti dal capitolato del servizio, necessari a mantenere in funzione ed a norma i presidi antincendio; - forniture di attrezzature antincendio non previste dal capitolato e necessarie a mantenere in funzione ed a norma i presidi antincendio”.
Ho detto tutto.
Non è un buon modo di lavorare
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